Antirabbica Cane A Cosa Serve
Il vaccino antirabbico è l’unico strumento valido per prevenire il virus della rabbia. In alcuni paesi è obbligatorio ed è quindi necessario per viaggiare, ma è importante informarsi anche sugli effetti collaterali.

Quando è necessario fare l antirabbica?

Animali all’estero – Rilascio di documenti per l’espatrio di animali al seguito dei viaggiatori 1. Descrizione del procedimento Il Regolamento della Comunità Europea n.576/2013 e n.577/2013, prevede che coloro che intendono recarsi all’estero portando con sé animali di proprietà (cani, gatti e altre specie d’affezione), devono munirsi del passaporto per cani gatti e furetti e/o del certificato internazionale di espatrio per le altre specie animali d’affezione. Il rilascio del passaporto viene effettuato solo su appuntamento, previa verifica della seguente documentazione inviata via mail ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), come da indicazioni riportate al punto 4.: – attestazione di avvenuto pagamento della prestazione, secondo le modalità indicate al punto 9.; – fotocopia carta d’identità del proprietario; – certificato d’iscrizione del cane/gatto/furetto all’Anagrafe Animali d’Affezione della Lombardia, attestante l’identificazione dell’animale mediante microchip. Il passaporto può essere rilasciato anche per un cane identificato con tatuaggio, purchè ben leggibile ed applicato all’animale prima del 01/07/2011; – attestazione di avvenuta vaccinazione antirabbica (per cane/gatto/furetto) effettuata da almeno 21 giorni e da non più di 12 mesi. La vaccinazione antirabbica deve essere fatta sul cane di età superiore alle 12 settimane (3 mesi). Cani di età inferiore alle 12 settimane non possono essere portati all’estero. Ci sono però alcuni Paesi che hanno concesso una deroga a questo e permettono l’ingresso di animali di età inferiore alle 12 settimane e senza vaccinazione antirabbica. Al momento tali Paesi sono: Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Croazia, Lituania, Lussemburgo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Svizzera. In questi casi deve essere compilata l’autodichiarazione prevista dal Reg. UE 577/2013. La validità della vaccinazione è stabilita dalla Ditta produttrice a seconda del tipo di vaccino (esempio Rabisin e Nobivac validità 3 anni). Si ricorda che la validità del passaporto è subordinata al richiamo del vaccino, effettuato prima della scadenza della precedente vaccinazione. Pertanto se il richiamo viene effettuato dopo la scadenza della precedente vaccinazione, il passaporto è valido per l’espatrio solo dopo che saranno trascorsi 21 giorni dall’ultima vaccinazione. Si specifica che una vaccinazione antirabbica praticata all’animale prima della sua identificazione ed iscrizione all’anagrafe degli animali da affezione regionale, non ha alcuna validità. Nel caso in cui un animale dovesse essere portato in un Paese Terzo e poi rientrare in Italia, è richiesta la titolazione degli anticorpi per la rabbia. L’animale, dopo 30 giorni dalla vaccinazione antirabbica deve essere cioè sottoposto a prelievo di sangue presso un veterinario libero professionista, per la titolazione anticorpale. L’esito del prelievo (>0,5UI/ml) deve essere registrato alla sezione VI del passaporto ad opera di un Veterinario libero professionista o da un Veterinario Ufficiale dell’ATS/ASL qui in Italia. Nel caso in cui il prelievo per la titolazione anticorpale fosse effettuato nel Paese Terzo, è necessario verificare che il laboratorio di analisi sia riconosciuto dall’UE. Inoltre il rientro in Italia è consentito dopo 3 mesi dall’effettuazione del prelievo. In deroga a quanto sopra descritto vi sono alcuni Paesi Terzi, che hanno fornito garanzie sanitarie per i cui ai sensi dell’art.13 del Reg. UE 576/2013 e dell’ allegato II parte I e II del Reg. (UE) n.1219/2014, è consentito il rientro in Italia senza aver effettuato la titolazione anticorpale. Se l’animale viene condotto in un Paese Terzo è inoltre obbligatorio l’esame clinico, da riportare alla sezione X del passaporto, sulla base del certificato di buona salute redatto dal veterinario libero professionista. Una copia del certificato è mantenuto agli atti presso gli uffici veterinari dell’ATS. Se l’animale viene condotto in uno dei seguenti Paesi: Finlandia, Regno Unito, Irlanda e Malta, oltre alla vaccinazione antirabbica effettuata da almeno 21 giorni (se prima vaccinazione), deve essere sottoposto a trattamento contro l’echinococco effettuato entro un periodo non superiore a 120 ore (5 giorni) e non inferiore a 24 ore prima della data prevista di entrata in tale Stato membro o in una sua parte (Reg. UE n.1152/2011 e s.m.i.). Nel caso di destinazione verso Paesi Terzi, il proprietario dell’animale è bene che si informi presso l’Ambasciata, di ulteriori certificazioni sanitarie previste dal paese di destinazione. Un passaporto rilasciato prima dell’effettuazione della vaccinazione antirabbica acquisisce validità all’effettuazione della vaccinazione antirabbica ed alla sua validità temporale (21 giorni e massimo 1 anno o 3 anni a seconda del vaccino). Un passaporto rilasciato prima dei 21 giorni dall’effettuazione della vaccinazione antirabbica, riporterà alla sezione V la data di vaccinazione, la data di inizio validità e la data termine validità. ATTENZIONE: il passaporto è rilasciato solo al proprietario dell’animale che risulta dal certificato di iscrizione nell’anagrafe regionale o da suo delegato, in possesso di delega formale e copia di documento d’identità del proprietario.2. Unità organizzative responsabili dell’istruttoria DIPARTIMENTO VETERINARIO E SICUREZZA ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE SC Igiene Urbana Veterinaria e prevenzione del randagismo – SIUV RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Il responsabile della gestione del procedimento è individuato nel Responsabile di SIUV Per conoscere orari e contatti della sede più vicina ? Cliccare QUI selezionando il comune di appartenenza 3. Ufficio del procedimento 4. Modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni Il rilascio del passaporto è solo su appuntamento e non occorre portare con sé l’animale. Il proprietario/detentore invia la richiesta al seguente indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando la documentazione sopra indicata (vedi punto 1). Nel testo della mail, il richiedente deve indicare il proprio Comune di residenza, un recapito telefonico e la destinazione per cui richiede il passaporto. Il personale amministrativo, competente per territorio a seconda della residenza del proprietario, prende in carico la richiesta, verificando la validità della documentazione presentata e in caso di riscontro di non conformità o documentazione mancante, comunica al richiedente la documentazione da regolarizzare. A seguito di presentazione di documentazione regolare, il personale amministrativo comunica al proprietario la data e ora in cui recarsi all’Ufficio Veterinario competente, per il ritiro del passaporto.5. Termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione Le richieste sono assolte, previo pagamento nelle modalità sotto indicate, al massimo entro 15 giorni lavorativi dalla richiesta.6. Procedimenti per i quali il provvedimento dell’amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell’interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso dell’amministrazione Per questo procedimento non è possibile utilizzare la dichiarazione sostitutiva di certificazione 7. Strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale Avverso il provvedimento conclusivo del procedimento è ammesso, con il patrocinio di un legale incaricato, ricorso al TAR per la Regione Lombardia, entro il termine di 60 giorni dalla data di notificazione del provvedimento, ai sensi dell’art.29 e ss. del codice del processo amministrativo (D.L.gs.n.104/2010). In alternativa è ammesso ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla medesima data ai sensi del d.P.R.n.1199/1971.8. Link di accesso al servizio on line Per usufruire del servizio è necessario inviare una mail all’indirizzo sopra indicato 9. Modalità per l’effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari La prestazione è a pagamento secondo le tariffe stabilite dal tariffario regionale in vigore (codice versamento A36) ed è pari a € 20,40. Il versamento dei diritti sanitari dovrà essere effettuato: PAGO PA: come pagare 10. Nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo Il responsabile della gestione del procedimento è individuato nel Responsabile di Servizio, limitatamente alle attività localizzate nell’area territoriale di sua competenza. L’esercizio del potere sostitutivo può essere richiesto qualora entro i termini di legge non sia stato adottato il provvedimento amministrativo, laddove non vige la regola del silenzio/assenso, con richiesta motivata indirizzata al Direttore del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di Origine Animale.11. Atti e documenti da allegare all’istanza e modulistica necessaria

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All. II reg. UE 1219-2014 Allegato 1 reg. UE 577-13

12. Uffici ai quali rivolgersi per informazioni SC Igiene Urbana Veterinaria e prevenzione del randagismo – SIUV

Quanto dura la vaccinazione antirabbica per i cani?

Il Passaporto europeo per cani, gatti e furetti Ogni cane che viaggia all’estero deve essere accompagnato dal ” Passaporto europeo per animali da compagnia ” (Pet Passport) che attesta la regolare identificazione del cane, gatto o furetto e le coperture vaccinali obbligatorie, in ottemperanza alle norme europee (Regolamenti n.576/2013/UE e n.577/2013/UE) sui movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia.

  1. il certificato di avvenuta applicazione del microchip e di registrazione all’anagrafe canina (è ammesso il tatuaggio purché leggibile e solo se apposto prima del 3 luglio 2011);
  2. il libretto delle vaccinazioni del cane attestante la vaccinazione antirabbica : se quest’ultima risulta in corso di validità verrà annotata sul Passaporto dal Medico Veterinario dell’ASL. Le vaccinazioni successive al rilascio del Passaporto vi potranno essere annotate direttamente dal Medico Veterinario libero professionista che le esegue.

La vaccinazione antirabbica è considerata valida soltanto dopo che siano trascorsi 21 giorni dalla vaccinazione primaria. Se un richiamo vaccinale viene eseguito dopo la scadenza del periodo di validità, la vaccinazione dovrà essere considerata alla stregua di una vaccinazione primaria, dovranno quindi trascorrere nuovamente 21 giorni affinché possa essere considerata valida.

  • L’ età minima per poter ricevere la vaccinazione antirabbica è sempre 12 settimane.
  • Alcuni Stati dell’Unione Europea, in deroga, accettano:
  1. cani al sotto le 12 settimane di età non vaccinati contro la rabbia;
  2. cani che, seppur vaccinati e di età compresa tra le 12 e 16 settimane, non soddisfino ancora le condizioni di validità della vaccinazione.
  1. Si può verificare i Paesi che si avvalgono delle suddette deroghe consultando il sito della,
  2. In questi casi, il passaporto deve essere rilasciato ai proprietari anche in assenza di vaccinazione antirabbica.
  3. Alcuni Paesi come Regno Unito, Irlanda, Svezia, Malta, Norvegia e Finlandia hanno recentemente semplificato le regole di ingresso dei cani, tuttavia possono ancora prescrivere particolari accorgimenti come il trattamento contro la tenia (Echinococcus multilocularis).
  4. In alcuni Paesi europei, infine, è vietato l’ingresso degli esemplari delle razze canine ritenute pericolose.
  5. Approfondimenti sono pubblicati sulle pagine « « del sito
  6. PAESI TERZI

Se la meta del viaggio o la provenienza dell’animale è un Paese extra-UE è importante verificare la sussistenza di eventuali adempimenti sanitari e normativi supplementari. E’ consigliabile rivolgersi all’ambasciata in Italia del Paese Terzo oppure ai Servizi Veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale. : Il Passaporto europeo per cani, gatti e furetti

Dov’è obbligatoria l antirabbica?

Cos’è la rabbia È una malattia infettiva causata da un virus, che colpisce gli animali selvatici e domestici. La volpe è il serbatoio naturale del virus. La rabbia si può trasmettere all’uomo tramite contatto con la saliva dell’animale infetto, di solito con il morso di cani o di volpi.

Il virus penetra così nell’organismo, infettando il sistema nervoso con conseguenze che possono essere gravi, se non si interviene immediatamente. Negli animali la rabbia ha sempre esiti letali. La provincia di Trieste, dal 1979 in poi, è stata interessata da diverse epidemie di rabbia. La vaccinazione orale annuale delle volpi, praticata con regolarità dal 1994, ha fatto sì che dal 2005 al 2008 nella provincia di Trieste non si registrassero nuovi casi di rabbia.

I l vaccino Nel 2008 la rabbia silvestre è ricomparsa in Carnia, per diffondersi poi nelle provincia di Pordenone, nel Veneto, e, dall’ottobre 2008, anche nella provincia di Trieste, con un caso di positività in una volpe rinvenuta morta vicino a Gropada.

Poiché l’ultimo caso di rabbia nelle regioni del Triveneto risale al 14 febbraio 2011, il Ministero della Salute ha deciso, il 18 febbraio 2013, di sospendere la validità dell’Ordinanza Ministeriale 10 febbraio 2012 nella parte che rendeva obbligatoria la vaccinazione antirabbica dei cani residenti nel Friuli Venezia Giulia e dei cani, gatti e furetti introdotti dalle altre regioni d’Italia.

Nella provincia di Trieste dunque non è più obbligatoria la vaccinazione antirabbica: – per i cani residenti – per i cani, gatti e furetti introdotti dalle altre regioni italiane. La vaccinazione antirabbica rimane comunque obbligatoria, come previsto dalla normativa comunitaria, per tutti gli spostamenti di cani, gatti e furetti da o verso paesi esteri, sia comunitari che extracomunitari.

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Gli animali devono essere vaccinati contro la rabbia almeno 20 giorni prima della partenza. Oltre alla vaccinazione antirabbica, è necessario anche il passaporto internazionale, anche per spostamenti verso o da paesi appartenenti alla Comunità Europea. Le vaccinazioni antirabbiche possono essere effettuate esclusivamente dai veterinari libero-professionisti, presso ambulatori o cliniche veterinarie autorizzate, con applicazione di tariffe decise da ogni singolo veterinario.

Controllo animali morsicatori Rimane invariato l’obbligo di controllo degli animali morsicatori (prevalentemente cani e gatti). In questo caso è previsto il sequestro dell’animale (di norma domiciliare, se non sussistono elementi che lo sconsigliano) per un periodo di 10 giorni dalla data dell’avvenuta morsicatura.

Quanto costa l antirabbica per un cane?

Quanto costa vaccino antirabbico? – Il vaccino antirabbico ha il costo di una vaccinazione normale, quindi si aggira intorno ai 30-40 euro, mentre l’esame per la titolazione anticorpale è un po’ più caro, circa 60 euro, costo che va comunque sommato a quello della vaccinazione, senza la quale non può essere effettuato.

Dove serve l antirabbica in Italia?

Dal 2013 nel nostro paese non esiste più l’obbligo del vaccino antirabbico, anche se ancora oggi molti veterinari suggeriscono la vaccinazione per chi risiede o va in vacanza nel nord est dell’Italia, Essendo una zoonosi, ovvero un virus che può essere trasmesso dal cane all’uomo, ed essendo una malattia mortale senza una cura, l’attenzione rimane molto alta.

Come si chiama il vaccino antirabbico cane?

Informazioni commerciali sulla prescrizione – Titolare: Intervet International B.V. Concessionario: MSD Animal Health S.r.l. Ricetta: RRV – ricetta medico-veterinaria in copia unica ripetibile Principio attivo: Vaccino Rabico Inattivato Uso Veterinario Gruppo terapeutico: Vaccini Forma farmaceutica: fiala iniettabile Nobivac Rabbia 10 flaconi da 1 dose Nobivac Rabbia 50 flaconi da 1 dose virus della Rabbia, ceppo Pasteur RIV, in quantit in grado di indurre almeno 2 U.I.

al test di efficacia. Il virus viene coltivato sulla linea cellulare BHK-21 clone CT, inattivato con -propiolattone ed adsorbito infosfato di alluminio. immunizzazione attiva di cani, gatti, volpi e furetti contro il virus della rabbia. la dose di 1 ml, da somministrarsi per via sottocutanea o intramuscolare a seconda della specie animale.

Programma vaccinale raccomandato: Vaccinazione primaria ad un’et superiore a: Cani/gatti: 3 mesi*; Volpi/furetti: 3 mesi* Richiamo vaccinale ogni: Cani/gatti: 3 anni**; Volpi/furetti: 1 anno** Via di somministrazione: Cani/gatti: i.m./s.c; Volpi/furetti: s.c * La vaccinazione primaria pu essere effettuata in et pi precoce, ma allora si dovr effettuare un richiamo vaccinale all’et di 3 o 6 mesi a seconda della specie.

L’intervallo consigliato per i richiami vaccinali si basa su risultati ottenuti con prove di infezione sperimentale. Disposizioni locali vigenti possono richiedere rivaccinazioni pi ravvicinate. I risultati ottenuti da indagini sierologiche indicano che la vaccinazione delle volpi e dei furetti fornisce una protezione di almeno un anno.

Immunita’ e reazioni vaccinali: La vaccinazione induce un picco elevato di livelli anticorpali nel giro di 3 settimane, seguito da un livello pi o meno costante sufficientemente elevato per proteggere gli animali. Prima dell’uso lasciare che il vaccino raggiunga la temperatura ambiente (15-25C).

  • Usare un’attrezzatura per iniezione sterile.
  • Agitare prima e durante l’uso.
  • Vaccinare solo animali sani.
  • Dopo la somministrazione, possono occasionalmente verificarsi reazioni generalizzate di ipersensibilit.
  • In questi casi pu essere indicata la somministrazione sottocutanea di adrenalina.
  • A causa della presenza del conservante tiomersale, vaccinare gli animali da reddito (bovini, pecore, capre e cavalli) utilizzando esclusivamente le presentazioni multidose Nobivac Rabbia pu essere impiegato per la ricostituzione dei vaccini liofilizzati per cani: Nobivac CE, Nobivac Parvo-c, Nobivac CEP, Nobivac CEPPi, Nobivac Ppi, e del vaccino liofilizzato per gatti: Nobivac Tricat e pu essere somministrato in associazione al vaccino Nobivac Lepto contro la Leptospirosi canina.

Non miscelare con altri medicinali veterinari ad eccezione di quelli sopra menzionati. Non sono disponibili informazioni sulla sicurezza ed efficacia di questo vaccino quando utilizzato con altri medicinali veterinari, tranne i prodotti summenzionati.

Pertanto la decisione di utilizzare questo vaccino prima o dopo un altro medicinale veterinario deve essere valutata caso per caso. Il vaccino pu essere usato in gravidanza. Nobivac Rabbia rinnovo F.I.31.07.09 L’autoinoculazione accidentale di questo vaccino pu provocare reazioni locali. In caso di autoinoculazione accidentale pulire e disinfettare il punto di inoculo e rivolgersi al medico mostrandogli il foglietto illustrativo del prodotto.

Non sono disponibili dati sul sovradosaggio. zero giorni.

Dove esiste ancora la rabbia?

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze,

Rabbia
0:45 Uomo affetto da rabbia, con manifestazioni allo stadio dell’ idrofobia,
Specialità infettivologia
Eziologia virus della rabbia
Classificazione e risorse esterne ( EN )
MeSH D011818
MedlinePlus 001334
eMedicine 220967
Eponimi
rage cane
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La rabbia è una malattia virale che causa l’ infiammazione acuta del cervello negli esseri umani e in altri animali a sangue caldo, I primi sintomi possono includere febbre e prurito nel sito di esposizione. Questi sintomi sono seguiti da uno o più dei seguenti segni : movimenti violenti, emozioni incontrollate, idrofobia, incapacità di muovere parti del corpo, confusione e perdita di coscienza,

Una volta che i sintomi compaiono, quasi sempre la malattia si conclude nel decesso, Il periodo di tempo tra il momento in cui la malattia viene contratta e l’inizio dei sintomi varia solitamente da uno a tre mesi; tuttavia, questo periodo di tempo può andare anche da meno di una settimana a più di un anno.

Il tempo dipende dalla distanza che il virus deve percorrere per raggiungere il sistema nervoso centrale, L’ agente eziologico della rabbia sono alcuni virus del genere Lyssavirus, tra cui il virus della rabbia e il virus denominato Lyssavirus del pipistrello australiano,

  1. La rabbia si trasmette quando un animale infetto graffia o morde un altro animale o un uomo.
  2. La saliva di un animale infetto può anche trasmettere la rabbia se essa viene a contatto con la bocca, il naso o gli occhi,
  3. Complessivamente i cani sono gli animali più comunemente coinvolti.
  4. Più del 99% dei casi di rabbia è causato dai morsi di cani nei paesi dove più frequentemente hanno la malattia.
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Nelle Americhe, i morsi di pipistrello sono la fonte più comune delle infezioni di rabbia negli esseri umani e meno del 5% dei casi provengono da cani. I roditori sono raramente infettati dalla rabbia. Il virus della rabbia raggiunge il cervello seguendo i nervi periferici,

La malattia può essere diagnosticata solo dopo l’inizio dei sintomi. Il controllo degli animali e i programmi di vaccinazione hanno ridotto il rischio dello sviluppo della rabbia nei cani in un certo numero di regioni del mondo. L’ immunizzazione è consigliata nelle persone ad alto rischio prima di essere esposte.

I gruppi ad alto rischio comprendono le persone che lavorano con i pipistrelli o che trascorrono periodi prolungati in aree del mondo dove la rabbia è endemica, Nelle persone che sono state esposte alla rabbia, il vaccino antirabbico e, talvolta, le immunoglobuline sono efficaci nel prevenire l’esordio della malattia se la persona riceve questo trattamento prima dell’inizio dei sintomi.

  1. L’immediato lavaggio di morsi e graffi per 15 minuti con acqua e sapone, iodopovidone o detergente, può ridurre il numero di particelle virali e quindi può essere un metodo in qualche modo efficace per prevenire la trasmissione.
  2. Solo poche persone sono sopravvissute a un’infezione da rabbia dopo aver mostrato i sintomi e ciò grazie all’adozione di un trattamento noto come protocollo di Milwaukee,

La rabbia provoca da circa 26 000 a 55 000 decessi nel mondo ogni anno. Oltre il 95% di queste morti avviene in Asia e Africa, La rabbia è presente in più di 150 paesi e in tutti i continenti, escluso l’ Antartide, Più di 3 miliardi di persone vivono in regioni del mondo in cui si verifica.

Quali sono gli animali che trasmettono la rabbia?

Eziologia – Micrografia tramite microscopio elettronico a trasmissione che evidenzia numerosi virioni di rabbia (particelle piccole, grigio scure, simili a un bastone) e corpi di Negri (inclusioni più grandi) La rabbia è causata da una serie di Lyssavirus, della famiglia dei Rhabdoviridae, ordine Mononegavirales, tra cui il virus della rabbia e l’ Australian bat lyssavirus,

  1. Tutte le specie a sangue caldo, compresi gli esseri umani, possono essere infettati con il virus della rabbia e svilupparne i sintomi.
  2. La maggior parte degli animali possono essere infettati dal virus e possono trasmettere la malattia agli esseri umani.
  3. La trasmissione tra esseri umani è estremamente rara; alcuni casi sono stati registrati in seguito a trapianti d’organi,

Pipistrelli infetti, scimmie, procioni, volpi, puzzole, bovini, lupi, coyote, cani, manguste (normalmente manguste gialle ) e gatti presentano il maggior rischio per l’uomo. La rabbia può diffondersi anche attraverso l’esposizione con bestiame, animali domestici, marmotte, donnole, orsi e altri carnivori selvatici infetti.

Piccoli roditori, come scoiattoli, criceti, ratti e topi, e lagomorfi come conigli e lepri, non sono quasi mai stati trovati infettati con la rabbia e non sono noti per poterla trasmettere agli esseri umani. Morsi di topi, ratti o scoiattoli raramente richiedono la profilassi per la rabbia, poiché questi roditori sono tipicamente uccisi da un incontro con un animale infetto più grande e quindi non sono portatori.

La didelphis virginiana è resistente ma non immune dalla rabbia. Nel 1884 si è provato ad infettare artificialmente gli uccelli con la rabbia; tuttavia, i volatili infetti si sono dimostrati in gran parte, se non del tutto, asintomatici e sono guariti.

Sono state scoperte alcune specie di uccelli che hanno sviluppato anticorpi contro la rabbia, un segno di infezione, dopo essere stati nutriti con mammiferi infetti. Il virus si è anche adattato a crescere nelle cellule dei vertebrati a “sangue freddo” ( pecilotermia ). Il virus della rabbia appartiene al genere Lyssavirus : essi hanno una simmetria elicoidale, con una lunghezza di circa 180 nm e una sezione trasversale di circa 75 nm.

Questi virus sono avvolti e possiedono un singolo filamento di genoma a RNA con senso negativo. L’ informazione genetica è contenuta in un complesso di ribonucleoproteina in cui l’RNA è strettamente vincolato alla nucleoproteina virale. Il genoma del virus RNA codifica cinque geni il cui ordine è altamente conservato: nucleoproteina (N), fosfoproteina (P), proteina di matrice (M), glicoproteina (G) e la polimerasi RNA virale (L).

Il virus è normalmente presente nei nervi e nella saliva di un animale rabbioso e sintomatico. La via di infezione è di solito, ma non sempre, attraverso un morso. In molti casi, l’animale infetto è eccezionalmente aggressivo e può attaccare senza che vi sia provocazione e presentando un comportamento altrimenti insolito: questo è un esempio di patogeno virale in grado di modificare il comportamento dell’ospite per facilitare la trasmissione ad altri ospiti.

Una volta all’interno di una cellula muscolare o nervosa, il virus inizia a replicarsi. Le punte trimeriche sull’esterno della membrana del virus interagiscono con un recettore specifico della cellula, il più probabile è il recettore dell’ acetilcolina, l’ acetile,

Un processo noto come pinocitosi permette l’ingresso del virus nella cellula mediante un endosoma, Il virus utilizza il necessario ambiente acido dell’endosoma, contemporaneamente si fonde alla membrana, rilasciando le sue cinque proteine e l’RNA singolo filamento nel citoplasma. La proteina L poi trascrive cinque filoni di mRNA e un filamento positivo di RNA dall’originale filamento negativo RNA utilizzando i nucleotidi liberi nel citoplasma.

Questi cinque filoni di mRNA vengono poi tradotti nelle loro proteine corrispondenti (proteine P, L, N, G e M) nei ribosomi liberi nel citoplasma. Alcune proteine richiedono modificazioni post-traslatorie. Per esempio, la proteina G viaggia attraverso il reticolo endoplasmatico rugoso, dove subisce un’ulteriore piegatura, e viene quindi trasportata all’ apparato del Golgi, in cui viene aggiunto un gruppo di zucchero ( glicosilazione ).

  • Qualora vi siano abbastanza proteine, la polimerasi virale inizierà a sintetizzare nuovi filamenti negativi di RNA dal modello del filamento di RNA positivo.
  • Questi filamenti negativi formeranno i complessi con le proteine N, P, L e M e poi raggiungere la membrana interna della cellula, in cui una proteina G è parte integrante della membrana.

La proteina G poi arrotola attorno al complesso di proteine NPLM prendendo alcuni frammenti della membrana della cellula ospite, che costituirà la nuova sacca esterna della particella virale. I virus poi fuoriescono dalla cellula.