Terapia: come si cura un ascesso nel cane? – Il trattamento di un ascesso prevede un intervento chirurgico accompagnato da una terapia farmacologica,
Prima di procedere all’intervento vero e proprio, la cute del cane verrà rasata e disinfettata Successivamente si procederà all’ incisione dell’ascesso in condizioni asettiche (ad esempio tramite puntura) e con controllo ecografico simultaneo.
Il cane potrà essere addormentato in anestesia totale oppure sedato solo localmente, a seconda della tipologia di infezione.
La cavità ascessuale verrà drenata e ripulita in profondità. Infine si procede ad un lavaggio con soluzioni asettiche o antibiotiche. In caso di ascesso prostatico, può essere indicata l’ omentalizzazione, una tecnica che prevede il prelievo di una parte della membrana addominale e il suo posizionamento nella cavità dell’ascesso per favorire il drenaggio e la guarigione della ferita. Al termine dell’intervento, durante la fase di convalescenza, il tuo amico di zampa dovrà assumere farmaci antidolorifici e, all’occorrenza, antibiotici somministrati per via sistemica
Talvolta, il processo di guarigione richiede molta dedizione e pazienza, ma non scoraggiarti, presto il pelosetto tornerà in splendida forma e tu capirai che ne sarà valsa la pena. Prognosi: il mio cane starà meglio? In quanto tempo? La prognosi dell’ascesso nel cane dipende in gran parte dalla localizzazione e dalle caratteristiche della ferita : qualora l’ascesso sia poco esteso e il tessuto che lo avvolge intatto, la prognosi è assolutamente favorevole.
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Cosa fare per far maturare un ascesso?
TRATTAMENTO DOMICILIARE – Di solito è possibile trattare un ascesso cutaneo a casa propria. L’applicazione di calore all’ascesso può aiutarlo a ridursi e drenare. Il modo più utile per applicare il calore è di fare un impacco caldo sull’ascesso, Si può fare un impacco caldo facendo scorrere acqua calda su un asciugamano per il viso e piegandolo prima di posizionarlo sull’ascesso.
A cosa è dovuto l’ascesso?
Cause di ascesso dentale – L’ ascesso dentale è causato da batteri che si diffondono alla gengiva (infezione) che circonda il dente o alla polpa del dente in seguito a carie o malattie gengivali. Sono fattori di rischio per lo sviluppo di un ascesso dentale :
Scarsa igiene orale Consumo elevato di cibi e bevande zuccherate Problemi preesistenti ai denti Interventi ai denti non riusciti bene (devitalizzazione, impianto, otturazione) Bocca secca Alcolismo Sistema immunitario indebolito Alcune patologie: diabete, cellulite batterica, reflusso gastroesofageo, etc Fumo
Quando preoccuparsi per un ascesso?
Prognosi – La prognosi di un ascesso dentale è eccellente quando l’infezione viene accuratamente trattata durante il primo stadio (primissimi sintomi) mediante drenaggio e terapia antibiotica. Diversamente, quando non viene curato, l’ascesso dentale può causare complicanze molto gravi, come fistole, cisti, granulomi, caduta del dente, osteomielite, infezione del pavimento della bocca e setticemia (sepsi).
Quando scoppia un ascesso?
Che cos’è un ascesso gengivale? – L’ ascesso gengivale (o parodontale) è una patologia parodontale dovuta ad un’ infezione batterica, Consiste nella formazione di pus – una sostanza composta principalmente da batteri, leucociti degenerati e detriti cellulari – all’interno di piccoli noduli delle dimensioni di una lenticchia.
Generalmente, sono arrossati e provocano dolore. Gli ascessi possono coinvolgere qualsiasi tessuto del nostro organismo. L’ascesso parodontale è una delle forme meno severe di ascesso dentale, Rappresenta la complicanza più frequente delle patologie gengivali e colpisce, nella maggior parte dei casi, gli adulti.
Gli ascessi gengivali si formano tendenzialmente nei tessuti parodontali (quelli che circondano il dente) o nell’osso alveolare, come abbiamo detto, a causa di processi infettivi. La rottura dell’ascesso può far diminuire il dolore, ma è comunque sempre necessario un consulto specialistico per la risoluzione del problema.
Come spurgare un ascesso dentale?
L’incisione intraorale e il drenaggio di un ascesso dentale non complicato vengono eseguiti per fornire analgesia e per limitare un’ulteriore e più profonda diffusione dell’infezione.
Ascesso o cellulite parodontale o periapicale (ossia, che è iniziato come un ascesso periapicale e si sta ora diffondendo nei tessuti molli adiacenti)
Controindicazioni assolute
Infezione con segni di rapida diffusione (p. es., febbre alta, tachicardia, tachipnea) o ostruzione delle vie aeree superiori (p. es., stridore, voce ovattata): tali pazienti devono essere rapidamente esaminati e gestiti in un pronto soccorso. Infezione che si estende fino alla superficie cutanea: tali pazienti devono essere indirizzati a un chirurgo orale e maxillo-facciale, per un’incisione extraorale e il drenaggio dell’ascesso.
Controindicazioni relative
Infezione nel percorso di inserimento dell’ago: utilizzare un blocco nervoso o un altro tipo di anestesia. Coagulopatia*: quando possibile, correggere prima dell’intervento. Gravidanza: quando possibile evitare il trattamento nel 1o trimestre.
Complicanze locali dell’anestetico Diffusione dell’infezione Non riuscire a drenare adeguatamente l’ascesso
Poltrona odontoiatrica o una barella Sorgente luminosa per l’illuminazione intraorale Guanti sterili Maschera e occhiali di sicurezza o una visiera Tamponi di garza Applicatori con punta in cotone Specchio odontoiatrico o abbassalingua Aspirazione Sciacqui con antisettici orali (p. es., clorexidina 0,12%) Bisturi (lama #11 o #15) Divaricatori (p. es., divaricatore per guance Minnesota o divaricatore linguale) Porta aghi Pinza emostatica Sutura (p. es., seta 3-0 o altre suture morbide non assorbibili) Drenaggio di Penrose (1 cm) o un sostituto (p. es., taglio di una striscia da un guanto sterile)
Attrezzatura per l’anestesia locale:
Unguento topico anestetico* (p. es., lidocaina 5%, benzocaina 20%) Anestetico locale iniettabile come lidocaina 2% con o senza adrenalina† 1:100 000, o per anestesia di lunga durata, bupivacaina 0,5% con o senza adrenalina† 1:200 000 Siringa odontoiatrica di aspirazione (a cilindro stretto e cartucce di anestetici iniettabili su misura) o altro tipo di siringa a cilindro stretto (p. es., 3 mL) con sistema di blocco del raccordo Ago da 25 o 27 gauge: 2 cm di lunghezza per l’infiltrazione sopraperiosteale; 3 cm di lunghezza per i blocchi nervosi
* ATTENZIONE: tutte le preparazioni anestetiche topiche vengono assorbite dalle superfici mucose e un’intossicazione può derivare dal superamento dei limiti di dose. Gli unguenti sono più facili da controllare rispetto ai liquidi e ai gel topici meno concentrati.
- L’eccesso di benzocaina raramente può provocare metaemoglobinemia.
- Dose massima di anestetici locali: lidocaina senza adrenalina, 5 mg/kg; lidocaina con adrenalina, 7 mg/kg; bupivacaina, 1,5 mg/kg.
- NOTA: una soluzione all’1% (di qualsiasi sostanza) corrisponde a 10 mg/mL (1 gm/100 mL).
- L’adrenalina provoca vasocostrizione, che prolunga l’effetto anestetico.
I pazienti con malattia cardiaca devono ricevere solo limitate quantità di adrenalina (massimo 3,5 mL di soluzione contenente 1:100 000 adrenalina); in alternativa, utilizzare un anestetico locale senza adrenalina.
Le iniezioni di anestetico locale inoculate in un ascesso possono essere inefficaci (a causa dell’ambiente a basso pH), quindi può essere necessaria una soluzione superiore al normale. Fare attenzione a non superare la dose massima. Anche le iniezioni locali rischiano di diffondere l’infezione, quindi è preferibile un blocco del nervo del dente, una sedazione procedurale o un altro tipo di anestesia. Le infiltrazioni locali possono essere inoculate nel tessuto non infetto adiacente ad un ascesso, se necessario per integrare un blocco nervoso. Eseguire una radiografia periapicale o panoramica per verificare la fonte dell’infezione, la posizione e l’entità della distruzione ossea, il tipo e l’estensione dell’ascesso. La profilassi antibiotica per l’endocardite Schemi di profilassi antibiotica L’endocardite infettiva è un’infezione dell’endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o talora fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie, anemia. maggiori informazioni deve essere somministrata su certi pazienti ad alto rischio Pazienti ad alto rischio L’endocardite infettiva è un’infezione dell’endocardio, di solito batterica (frequentemente, streptococchi o stafilococchi) o talora fungina. Può causare febbre, soffi cardiaci, petecchie, anemia. maggiori informazioni prima del drenaggio di un ascesso dentale. I test microbiologici di solito non sono necessari per gli ascessi localizzati, ma devono essere eseguiti se il paziente è immunocompromesso, se l’infezione è ricorrente o se il paziente ha fallito una precedente terapia chirurgica/antibiotica.
Gli ascessi che vengono drenati tramite incisione intraorale comprendono:
Ascesso parodontale che origina tra il dente e la sua linea gengivale, con possibile estensione in spazi fasciali adiacenti (p. es., spazio vestibolare o buccale) Ascesso periapicale che si è diffuso attraverso il dente, fuori dall’apice, attraverso l’osso circostante e nei tessuti molli/spazi fasciali circostanti
Posizionare il paziente inclinato, con la testa del paziente a livello dei gomiti e l’occipite appoggiato. Per la mascella inferiore, utilizzare una posizione seduta semi-sdraiata, rendendo il piano occlusale inferiore approssimativamente parallelo al suolo quando la bocca è aperta. Per la mascella superiore, utilizzare una posizione più supina, mettendo il piano occlusale superiore a circa 60-90 gradi rispetto al suolo. Girare la testa ed estendere il collo in modo che il sito dell’ascesso sia accessibile.
Indossare guanti sterili e una maschera e occhiali di sicurezza o una visiera. Spingere indietro i tessuti molli (p. es., guancia o lingua) per esporre l’ascesso.
Somministrare l’anestesia
Utilizzare una garza per asciugare accuratamente la zona. Aspirare per mantenere la zona asciutta, secondo necessità. Utilizzare un divaricatore per guance o lingua, se necessario, per visualizzare l’area. Applicare l’anestetico topico con applicatori con punta in cotone, e attendere 2-3 minuti fino a quando si verifica l’anestesia. In alternativa (o se il blocco nervoso non è adeguato), fare un’infiltrazione locale (blocco circonferenziale) intorno all’ascesso: iniettare 1-2 mL nella mucosa anteriore e posteriore all’ascesso, e quindi nei siti lungo la circonferenza. Non attraversare nessun tessuto infetto con l’ago. Attendere un tempo sufficiente affinché l’anestetico diventi efficace (da 5 a 10 minuti). In attesa dell’esordio dell’anestesia, chiedere al paziente di eseguire uno sciacquo di 30 secondi con clorexidina orale allo 0,12%. Se la clorexidina non è disponibile, tamponare il sito dell’incisione con l’iodopovidone. Se necessario, prendere in considerazione la sedazione o un altro tipo di anestesia.
Incidere e drenare l’ascesso
Palpare l’ascesso per determinarne l’estensione e l’area in cui si può ottenere il massimo drenaggio dipendente. Praticare un’incisione di 1-2 cm nell’ascesso vicino al suo punto più fluttuante, ma non nel tessuto necrotico o friabile quando possibile. Provare ad entrare perpendicolarmente all’osso sottostante. Utilizzare l’aspiratore e la garza per rimuovere il pus essudante. Inserire una pinza emostatica in tutta la profondità dello spazio ascesso. Aprire le mascelle per rompere tutte le loculazioni. Fare questo in più direzioni per aprire l’intero spazio. Ad ogni entrata, una volta che le mascelle sono aperte, non chiuderle mentre si è nello spazio dell’ascesso, per evitare di schiacciare le strutture vitali e tenere le mascelle aperte mentre si rimuove la pinza emostatica. Irrorare copiosamente lo spazio dell’ascesso con soluzione fisiologica sterile utilizzando una grande siringa collegata a un catetere EV di plastica. Non irrorare troppo energicamente; tutto il fluido introdotto deve esser visto defluire ed essere aspirato. Per le infezioni più grandi, inserire un tubo di drenaggio di Penrose (1 cm di diametro) o un sostituto (p. es., una striscia tagliata di guanto sterile) in tutta la profondità dello spazio dell’ascesso e fissarlo con una singola sutura non assorbibile (p. es., seta 3-0) ad un tessuto sano vicino al bordo dell’incisione.
Istruire il paziente ad applicare frequentemente impacchi caldi, assumere un FANS (farmaco antinfiammatorio non steroideo, come ibuprofene 400 mg ogni 6 h), sciacquare la bocca con acqua calda salata ogni 2-3 h per 3-5 giorni (o fino all’appuntamento di follow-up) per stimolare il flusso ematico locale ed aiutare ad alleviare il dolore. I pazienti con diabete devono monitorare attentamente la glicemia. A meno che l’infezione non fosse molto localizzata, somministrare un antibiotico orale (p. es., amoxicillina 500 mg 3 volte/die per 7 giorni, o clindamicina 300 mg 4 volte/die per 7 giorni). Incoraggiare i pazienti con infezioni gravi a consumare più liquidi ed alimentarsi (ossia, per compensare la scarsa assunzione orale prima del trattamento dell’infezione ed aiutare la guarigione) Organizzare il follow-up dentale a 1-2 giorni, per valutare la rimozione del drenaggio.
Un’incisione troppo piccola di solito provoca una lacerazione della mucosa; mantenersi con un taglio più lungo (almeno 1-2 cm). Un’incisione non sufficientemente profonda ostacolerà l’efficienza del drenaggio. In generale, incidere almeno fino alla profondità del gonfiore, o fino all’osso (particolarmente importante per gli ascessi che si sono diffusi per dissezione sotto il periostio). Per un ascesso vicino al nervo infraorbitario o mentoniero, scegliere la sede dell’incisione in modo da evitare lesioni a queste strutture e dissezionare con attenzione.
Se il livello iniziale di anestesia è subottimale, il drenaggio preliminare e un’abbondante irrorazione per rimuovere il pus possono migliorare il pH e consentire una maggiore efficacia dell’anestetico locale.
Come sgonfiare un ascesso in modo naturale?
1. Pulizia – È necessario pulire la bocca e la parte della bocca interessata dall’ascesso dentale. Per pulire e disinfettare la parte si possono fare sciacqui con acqua e limone, oppure acqua e sale, o ancora acqua e bicarbonato. Gli sciacqui si fanno più volte al giorno, usando un bicchiere acqua tiepida in cui sciogliere un cucchiaio di sale, bicarbonato, o il succo di un limone fresco.
Cosa succede se non si toglie il pus?
Il pus è un liquido viscoso giallognolo-verdastro derivante da uno stato di infiammazione, È formato da leucociti in via di decomposizione, siero, batteri (vivi e morti), prodotti di disfacimento dei tessuti e altri prodotti di scarto del processo di difesa dell’organismo dall’infezione.
La causa all’origine della formazione di pus è di solito da ricondurre a infezioni provocate da specifici germi chiamati piogeni proprio per la loro capacità di dar vita a infezioni purulente, come streptococchi, stafilococchi, meningococchi e gonococchi. Il pus può raccogliersi all’interno di una cavità, dando origine a un ascesso.
Le caratteristiche specifiche del pus variano a seconda della natura dell’agente infettante.
Cosa succede se si trascura un ascesso?
COME SI FORMA UN ASCESSO DENTALE E QUALI TIPOLOGIE DI ASCESSO ESISTONO? – Sono due le tipologie di ascesso dentale a cui si può andare incontro. Il primo è detto “ascesso dentale parodontale” ed è causato da un’infezione a carico degli elementi di sostegno del dente, ossia la gengiva e l’osso alveolare.
Quanto tempo ci vuole per guarire un ascesso dentale?
Ascesso dentale quanto dura il gonfiore – Con il trattamento odontoiatrico e/o l’antibiotico per denti l’ascesso nel giro 5-7 giorni tende a ridursi notevolmente. Se invece l’ascesso non viene curato, il gonfiore ed il dolore potrebbero durare molti giorni e comportare anche conseguenze a carico dello stato di salute generale.
Qual è il miglior antibiotico per un ascesso dentale?
Amoxicillina (es. Augmentin, Klavux, Velamox): per la cura dell’ ascesso dentale, si raccomanda indicativamente di assumere 2-3 g di farmaco al giorno, da ripetere ogni 8 ore. Metronidazolo (es.
Come togliere il pus al cane?
Come pulire l’ascesso dal pus? – Il pus interno all’ascesso del cane andrebbe tamponato con un batuffolo di cotone, picchiettando delicatamente la ferita e osservando le reazioni del cane: se noti che avverte un dolore particolarmente forte, rimanda l’operazione di qualche minuto.
Quando l’ascesso dentale può essere pericoloso?
Cos’è l’ascesso dentale: definizione, sintomi e cause – L’ascesso dentale è un’infezione particolare che colpisce l’apparato orale e solitamente ha un’origine batterica, Quando si verifica un ascesso, il pus (un agglomerato di batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari) invade i tessuti che circondano il dente, cioè la gengiva, l’osso mandibolare e la polpa dentale.
: è la forma meno fastidiosa e dolorosa, perché colpisce la sola gengiva, spesso come conseguenza secondaria di un ascesso apicale; : ad essere infetto, in questo caso, è l’intero parodonto (gengiva, osso alveolare, cemento radicolare e legamenti); : colpisce la polpa del dente, generalmente a causa della degenerazione di una carie.
La natura e le caratteristiche dell’ascesso rendono evidente una riflessione: si tratta di una patologia molto seria, un’infezione dentale che non va assolutamente trascurata o presa sottogamba. Se si sospetta di averne uno è importante rivolgersi subito al proprio dentista di fiducia per iniziare la cura più adatta (generalmente a base di antibiotici).
Temporeggiare significa lasciare all’infezione il tempo di agire e aggravarsi. Le conseguenze e le complicanze di un ascesso dentale non curato possono essere davvero importanti, Ad esempio, l’ascesso può continuare a crescere, aumentando il pus, fino a generare una fistola o una, A ddirittura può giungere ad invadere, con il suo potere infettivo, zone del corpo vicine.
Quando poi l’ascesso si abbina a patologie gravi (diabete, immunodepressione, cancro), i rischi si fanno ancora peggiori: osteomielite, trombosi del seno cavernoso e setticemia.
Cosa c’è dentro un ascesso?
Gli ascessi sono raccolte di pus in spazi tissutali confinati, di solito causati da infezioni batteriche. I sintomi comprendono dolore locale, dolorabilità, calore, e edema (se l’ascesso si trova vicino allo strato cutaneo) o sintomi sistemici (se l’ascesso si trova in una sede più profonda).
Penetrazione diretta (p. es., trauma penetrante con un oggetto contaminato) Diffusione da un focolaio d’infezione contiguo Disseminazione per via linfatica o ematica da una sede distante Migrazione da un’area in cui è presente una flora saprofitica residente verso una zona adiacente, normalmente sterile, a causa di un danno delle barriere naturali (p. es., perforazione di un viscere addominale che causa un ascesso intra-addominale).
I fattori predisponenti alla formazione di ascessi sono i seguenti:
Alterati meccanismi di difesa dell’ospite (p. es., alterata difesa leucocitaria) Presenza di corpi estranei Ostruzione al drenaggio normale (p. es., nelle vie urinarie, biliare, o respiratorie) Ischemia o necrosi tissutale Ematoma o eccessivo accumulo di liquidi nei tessuti Traumi
Come inizia un ascesso?
Le cause dell’ascesso dentale e dell’ascesso gengivale – L’ascesso dentale può essere, nella maggioranza dei casi, la conseguenza di una carie che ha distrutto la corona fino ad intaccare il nervo che dapprima s’infiamma ( pulpite ) e poi se non trattato muore dando luogo all’infezione. Alcune volte l’ascesso dentale può derivare anche da un dente non devitalizzato correttamente che dopo un po’ di tempo, anche anni, inizia a dare problemi ( granuloma ). L’ascesso gengivale in genere è dovuto alla presenza di batteri all’interno dello spazio che si forma tra dente, radice e gengiva. Questo spazio viene chiamata tasca gengivale, L’ascesso gengivale rappresenta uno dei sintomi della malattia parodontale, Si manifesta con gonfiore gengiva e dolore.
Come si manifesta un ascesso?
Gli ascessi sono raccolte di pus in spazi tissutali confinati, di solito causati da infezioni batteriche. I sintomi comprendono dolore locale, dolorabilità, calore, e edema (se l’ascesso si trova vicino allo strato cutaneo) o sintomi sistemici (se l’ascesso si trova in una sede più profonda).
Penetrazione diretta (p. es., trauma penetrante con un oggetto contaminato) Diffusione da un focolaio d’infezione contiguo Disseminazione per via linfatica o ematica da una sede distante Migrazione da un’area in cui è presente una flora saprofitica residente verso una zona adiacente, normalmente sterile, a causa di un danno delle barriere naturali (p. es., perforazione di un viscere addominale che causa un ascesso intra-addominale).
I fattori predisponenti alla formazione di ascessi sono i seguenti:
Alterati meccanismi di difesa dell’ospite (p. es., alterata difesa leucocitaria) Presenza di corpi estranei Ostruzione al drenaggio normale (p. es., nelle vie urinarie, biliare, o respiratorie) Ischemia o necrosi tissutale Ematoma o eccessivo accumulo di liquidi nei tessuti Traumi
Come inizia ascesso?
Sintomi – Otre al sintomo principale dell’ascesso dentale – l’ intenso ed implacabile mal di denti – il paziente accusa spesso gengive gonfie, gonfiore del viso dal lato in cui è presente l’ascesso, alitosi, ipersensibilità dentinale, febbre ed ingrossamento dei linfonodi del collo.