Addestramento di un cane molecolare – L’addestramento di un cane molecolare non è molto dissimile da quello del cane impiegato nell’attività venatoria. Sono previste, sin da cucciolo, sessioni di gioco e di addestramento volte ad abituare il cane a fidarsi del proprio olfatto per andare alla ricerca di oggetti interessanti e con un odore particolare.
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Cosa fa un cane molecolare?
Li chiamano i “cani molecolari”: sono quelli specializzati nel ritrovare persone scomparse grazie a quello che viene spesso descritto come una sorta di superpotere. Ma cos’è davvero un cane molecolare? Cos’ha di diverso dagli altri cani, e da dove arriva quel nome così fantasioso? «La verità è che tutti i cani sono molecolari», è la risposta di Mirco Guarnieri, addestratore cinofilo di Verona e uno dei pochissimi in Italia a essere specializzato in quelli che tecnicamente si chiamano “cani da detection”, ovvero da rilevamento di sostanze.
- «Il termine “molecolare”», ci spiega, «è una formula giornalistica di grande effetto, ma la realtà è che tutti i cani sono in grado di percepire le singole molecole odorose, perché tutti i cani hanno un ottimo olfatto ».
- Recettori olfattivi.
- Come i maiali, gli orsi e molti roditori, i cani appartengono alla categoria dei “macrosmatici”: animali per i quali l’uso del naso è fondamentale per sopravvivere, e che hanno quindi una mucosa olfattiva (rivestita di epitelio e presente nella cavità del naso, è la parte che rileva le molecole odorose) grande e ricca di recettori.
Noi umani siamo invece “microsmatici”: la nostra mucosa copre dai 4 agli 8 cm² e contiene un numero di recettori olfattivi che va dai cinque ai dieci milioni, mentre quella dei cani raggiungei 150 cm² e può avere più di 200 milioni di recettori. Non che manchino le differenze tra razze canine: il cane di Sant’Uberto, uno di quelli più utilizzati per la ricerca di persone, ha circa il doppio dei recettori olfattivi della media canina.
- Ma all’atto pratico non c’è troppa differenza tra le performance olfattive di questa razza rispetto ad altre: se si trattasse solo di annusare, tutti i cani potrebbero essere utilizzati per la ricerca persone.
- In realtà, per un cane molecolare, un buon olfatto è solo una parte dell’insieme di abilità che servono per svolgere al meglio il suo lavoro.
Perché di lavoro si tratta, e l’attitudine a eseguire gli ordini e non farsi distrarre, oltre alla capacità di sopportare carichi di impegno intensi e prolungati, sono importanti quanto un buon naso. Non solo pastori tedeschi. «La razza è una questione in parte soggettiva: non c’è niente di male a orientarsi verso una piuttosto che un’altra per ragioni puramente estetiche.
Ovviamente però ci sono cani che, per attitudine e doti naturali, riescono meglio in certe attività: per esempio, per la detection, appunto la ricerca di determinate sostanze, si usano di solito pastori tedeschi, belgi, labrador e poche altre razze, perché sono quelle che sono più adatte per indole a svolgere certi compiti», spiega Guarnieri.
Le doti naturali, insomma, sono importanti, ma forse ancora di più lo è l’attitudine. «Un cane da caccia avrà un ottimo olfatto, ma se lo porto nel bosco per cercare una persona e quello sente l’odore di un coniglio farò fatica a tenerlo concentrato sul suo lavoro».
Per la ricerca di esseri umani, insomma, ma anche di precise sostanze (le più svariate, come vedremo), non basta saper annusare. Un buon cane da detection riesce a concentrarsi esclusivamente sull’odore che sta cercando, perché «sa che se lo troverà avrà una ricompensa»: in termini umani è un grande professionista, che riesce a fare il suo lavoro senza farsi distrarre da altri stimoli, non importa quanto stuzzicanti.
droga ed esplosivi. Detto che tutti i cani sono “molecolari”, è arrivato il momento di pensionare definitivamente il termine e usare definizioni più precise. Al plurale, perché il termine “cane da rilevamento sostanze” o “da detection” (di cui abbiamo parlato finora) descrive solo una parte dell’universo dei cani da ricerca olfattiva.
- La definizione indica un cane che è stato addestrato a riconoscere un odore e vale per una vasta gamma di specializzazioni: lo sono i cani da esplosivo e quelli antidroga, quelli che vanno alla ricerca di contaminazioni e fughe di sostanze (dall’acqua al gas al petrolio).
- Ma ci sono anche i cosiddetti Hrd, cioè “Human Remains Detection”, che vanno alla riocerca ricerca di resti umani: sono i cani che devono individuare un cadavere, diversi da quelli che cercano le persone vive.
L’odore di un vivo è inimitabile e ogni persona ha il suo. Quando una persona muore, però, la situazione cambia: l’odore di un cadavere non è esclusivo, ma simile in tutte le persone». Il problema, almeno in Italia, è addestrare questi cani. «Per farlo servirebbe avere accesso ai corpi, e qui non si può perché la legge lo considera vilipendio di cadavere, un reato penale; a meno di non essere un’università di medicina o un istituto di ricerca è impossibile avere il materiale che serve per addestrare i cani Hrd», ci spiega Guarnieri, che è proprietario di uno dei pochissimi cani di questo tipo che abbiamo in Italia.
- «In Germania hanno circa 170 cani da cadavere in tutto il Paese, noi ne abbiamo una decina più o meno».
- Chi si occupa di Hrd in Italia deve portare l’animale all’estero adaddestrarsi, in Germania, in Svizzera o a San Marino.
- «C’è chi ha provato a usare i resti del maiale per simulare quelli umani, perché dovrebbero essere simili, ma non funziona: se alleno un cane a ricercare il maiale, sarà bravissimo a cercare i resti suini, non l’uomo».
Un cane da Hrd viene addestrato a individuare l’odore dei cadaveri in generale, ma non per trovare i vivi: se portato sul luogo di un disastro, come una frana, troverà dunque tutte le vittime della tragedia, ma non sarà in grado di individuare eventuali superstiti.
Cani da “scovo”. Per quello serve un’altra categoria di cani da ricerca. Più di una, in realtà. Ci sono infatti cani che vengono addestrati per cercare gli esseri umani in generale, basandosi su odori comuni a chiunque. «Un cane “da scovo”, così si chiama, è abituato a riconoscere qualsiasi odore umano e a segnalarlo.
Potrebbe essere il disperso che si sta cercando, ma anche un fungaiolo a passeggio nei boschi». I cani da ricerca e soccorso possono per esempio ritrovare le persone tra le macerie causate da un terremoto o da un altro disastro, o in montagna le persone travolte da una valanga.
- E ci sono poi i cani che più spesso sono associati all’espressione “cane molecolare”, cioè quelli “da mantrailing”.
- «Un cane da mantrailing è abituato a ricevere un input olfattivo che è specifico della persona scomparsa, e a ricercare quindi solo quell’odore, un po’ come se stesse seguendo le briciole di pane lasciate da Pollicino».
L’odore è specifico della persona da trovare: «Ci sono odori primari, quelli prodotti a livello molecolare dal corpo della persona, odori secondari, che vengono determinati da quello che mangiamo e dai deodoranti che utilizziamo, e anche odori terziari, determinati dall’ambiente che ci circonda».
- Al cane da mantrailing, ovviamente, questa distinzione non interessa.
- «Sa solo che gli è arrivato un preciso input olfattivo (come un indumento o un oggetto della persona, o la “traccia” lasciata in un’auto, ndr) e che dovrà seguirlo».
- Bisogna però avere aspettative corrette su questi animali.
- Il cane da mantrailing non è addestrato per trovare una persona, ma per seguire un odore.
«La traccia odorosa potrebbe non portare a nulla, o interrompersi all’improvviso, magari perché il disperso è stato caricato in macchina. Anche il fatto di non trovare un certo odore in un’area è un successo per un cane da mantrailing: sapere che la persona scomparsa non è stata lì è un’informazione importante».
- Né si può pretendere che un cane abbia una percentuale di successo pari al 100%.
- «Stiamo parlando di esseri viventi che si ammalano e invecchiano, non i macchine», specifica Guarnieri.
- Il ruolo del conduttore.
- E soprattutto non bisogna sottovalutare l’importanza che ha il conduttore: un cane da ricerca olfattiva non è un’entità singola, ma esiste quasi in simbiosi con il suo umano, che deve essere bravo a capirlo al volo e a interpretare tutti i segni e i messaggi che gli manda non potendo parlare.
«Un buon cane da ricerca è una somma di doti naturali, attitudine al lavoro, allenamento e pacità del conduttore». Ecco perché chiunque debba lavorare con un cane da ricerca olfattiva – che sia per andare in cerca di dispersi dopo un disastro o di droga o esplosivi all’aeroporto – deve seguirne l’addestramento fin dall’inizio: un percorso che può durare dai sei mesi, per i cani (e i conduttori) più talentuosi, fino ai due anni.
Collega e amico a quattrozampe. «Io e il mio cane non smettiamo mai di studiare e aggiornarci, e quando non stiamo lavorando passiamo comunque il tempo insieme: me lo porto ovunque, non è solo un collega ma anche un amico». Insomma, è il momento non solo di mandare in pensione l’espressione “cane molecolare”, ma di cominciare a usare il termine corretto, che meglio riflette il lavoro di squadra uomo/cane che sta dietro alle ricerche: “unità cinofila”.
– Tratto da Ficcanaso di professione, su Focus 348 (ottobre 2021). Leggi il nuovo Focus in edicola ! Fotogallery I cani più famosi della Storia 10 – Lassie Il collie reso celebre dal cinema nel 1943 “nacque” nel 1938 come protagonista del racconto di Eric Knight Torna a casa Lassie, ispirato a Toots, il pastore scozzese della moglie. 9 – Peritas Alessandro Magno era talmente affezionato al suo cane (un molosso da combattimento) che quando Peritas morì, nel 326 a.C., in suo ricordo decise di dare il suo nome a una città. Forse anche perché il cane si sacrificò per salvargli la vita: lo difese facendosi uccidere in una battaglia al rientro dalla spedizione sull’Indo. 8 – Nipper Nel 1899 il dipinto del terrier Nipper mentre ascoltava al grammofono la voce del suo padrone divenne il logo della neonata Gramophone company (la futura Emi). Adv 7 – Rin Tin Tin Raccolto in Francia durante la Prima guerra mondiale dal caporale Usa Lee Duncan, debuttò in un film di Hollywood nel 1922, quale rimpiazzo di un pastore tedesco riottoso. I discendenti di Rin Tin Tin formano una dinastia di star, con ruoli televisivi e cinematografici. 6 – Pickles Nel 1966 a Norwood (presso Londra) il meticcio Pickles trovò sotto una siepe la Coppa Rimet, quella destinata ai vincitori dei Mondiali di calcio. Era stata rubata qualche giorno prima. 5 – Blair Fu il primo cane attore della Storia. Era il border collie della famiglia del cineasta britannico Cecil Hepworth e nel 1905 debuttò con il cortometraggio Rescued by Rover. Adv 4 – Titina Era la cagnetta del comandante Umberto Nobile, che la portò in dirigibile sul Polo Nord, prima a bordo del Norge, poi sull’Italia che si schiantò nel 1928 (entrambi si salvarono). 3 – Hachiko La sua storia di fedeltà rese la sua razza (akita) un simbolo del Giappone: dopo la morte del suo padrone, nel 1925, il cane lo aspettò ogni giorno all’uscita del metrò per diversi anni. 2 – Black Shuck È il leggendario cane che ispirò allo scrittore Arthur Conan Doyle il romanzo Il mastino dei Baskerville in cui, a grande richiesta, l’investigatore Sherlock Holmes tornava in azione. La leggenda popolare diffusasi in Inghilterra nel XVI secolo raccontava di un enorme cane dal lungo pelo nero, occhi rossi fiammeggianti e artigli affilatissimi, probabilmente una creatura diabolica, che si aggirava per le campagne seminando morte e panico sul suo cammino. 1 – Laika Lo Sputnik 2, il secondo satellite artificiale della Storia, aveva a bordo una cagnetta meticcia che pesava solo 6 kg, perfetta per il piccolo abitacolo. Battezzata dagli scienziati Kudriavka (“Ricciolina”), il suo nome venne cambiato nel più pronunciabile Laika.
Quali sono le razze di cani molecolari?
Cane molecolare, cosa significa e quali sono le razze? – Sarà capitato anche a voi di sentire parlare di cani molecolari, magari alla tv durante il telegiornale. Ormai è sempre più comune fare riferimento a questi animali quando si parla di casi di cronaca nera in quanto queste particolari razze di cani sono molto utili nelle situazioni in cui è necessario andare alla ricerca di qualcuno che è scomparso, o che si sospetta sia morto.
Ma cosa significa cane molecolare? E quali razze sono quelle dei cani molecolari? Cane molecolare, cosa significa Si dicono cani molecolari quei cani, di particolari razze, che hanno un olfatto particolarmente sviluppato, molto più sensibile di un qualsiasi altro cane, e che per questo motivo sono in grado di percepire anche le più piccole particelle olfattive, le molecole appunto.
Un cane molecolare non è un cane con poteri particolari ma semplicemente un animale dalle doti naturali sviluppate, che è stato specializzato e addestrato per fare parte di quelle unità cinofile che si occupano di casi di ricerca speciali. Questi cani infatti sono in grado di seguire la pista dell’odore di un uomo e anche soltanto con la scia di un profumo, di un odore, di un sentore lasciato ad esempio su un indumento.
Il loro odorato è talmente sviluppato che riescono ad andare dietro anche a tracce molto vecchie, di persone che sono passate da un luogo parecchio tempo prima. Ecco perché il loro aiuto è così prezioso quando si tratta andare alla ricerca di persone scomparse o che si sospetta possano essere state uccise.
Cane molecolare: quali sono le razze I cani molecolari sono cani addestrati per andare dietro agli odori, ma certamente anche le loro peculiarità genetiche li aiutano molto nel loro compito. Tra le razze più utilizzate da addestrare come cani molecolari ci sono i Bloodhound, detti anche Chien de Saint-Hubert o cani di Sant’Uberto, cani di origine belga che hanno ben 4 miliardi di ricettori olfattivi che gli consentono di distinguere un odore tra tantissime tracce diverse.
- Questi cani sono anche molto disposti ad imparare e dal buon carattere e questo aiuta molto ad allenarli.
- Oltre ai Bloodhound, anche altri cani sono impiegati per le loro qualità nel riconoscere gli odori.
- Si tratta dei cani pastore tedesco, che si usano per riconoscere ad esempio gli odori delle droghe, ma anche dei beagle e di alcuni spaniel.
Addestrati per bene, questi cani diventano dei veri e propri investigatori al servizio delle forze dell’ordine. Cane molecolare: come addestrarlo L’addestramento di un cane molecolare è molto diverso da quello di un cane impiegato ad esempio nella caccia.
Come si addestra un cane antidroga?
Cane antidroga – Wikipedia
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Un cane antidroga è un addestrato dalle per la delle ; le razze solitamente addestrate per questo scopo sono,,, e, I cinofili praticano servizi che esigono un determinato addestramento iniziale rivolto sia al cane che al conduttore. I cani vengono addestrati con bambole intrise di droga per abituarli all’odore della sostanza.
Quanti cani molecolari ci sono in Italia?
Da Comignago a Firenze, il cane detective arruolato nei carabinieri Ha poco più di due mesi, un muso dolcissimo e diventerà un carabiniere a tutti gli effetti: ieri Nettuno è stato arruolato dall’Arma per diventare un cane molecolare. Il cucciolo ha degli illustri precedenti in famiglia: la madre Hazel, il padre Dragon e il nonno Jocker, tutti cani detective.
Ieri i militari del Centro cinofili dell’Arma dei carabinieri di Firenze sono venuti a prenderlo all’allevamento «Il fiuto dei laghi» di Comignago, dove è nato. Campione di fiuto Nettuno appartiene alla razza Bloodhound, cani dal fiuto straordinario. Per questo, vengono scelti per diventare cani molecolari.
In Italia sono una quindicina quelli attivi. L’Arma ne ha tre, uno dei quali, Giove, è già stato adottato nell’allevamento novarese attivo da quasi vent’anni. A loro basta anche solo una molecola di odore, una traccia piccolissima, per mettersi alla ricerca delle persone scomparse.
- Nettuno è nato il 25 gennaio.
- Della cucciolata, quasi tutta al femminile, era destinato proprio lui al Centro di Firenze, dato che i carabinieri hanno voluto l’unico maschio.
- Ora il cucciolo vorrebbe solo giocare, ma è proprio da qui che partirà l’addestramento, dalla personalità del cane.
- L’istruttore-conduttore dovrà creare una particolare empatia con il segugio perché l’unità cinofila formata da cane e uomo possa funzionare.
«In generale, l’addestramento dei cani molecolari – spiega Roberto Fanchini dell’allevamento – parte subito dai due mesi e dura circa tre anni: si devono superare tre esami per ottenere la certificazione. L’operatività in genere è dai 2 anni e mezzo fino ai 7, eccezionalmente fino ai 9».
- Un pedigree eccezionale Hazel ha avuto undici cuccioli.
- Oltre ad essere un cane molecolare del Corpo volontari antincendio boschivo del Piemonte, è diventata anche un personaggio televisivo, ospite della trasmissione «Quarto grado» di Retequattro.
- È figlia di Jocker, un famoso cane molecolare svizzero impiegato anche nelle ricerche di Yara Gambirasio, mentre il papà di Nettuno, Dragon, è un cane molecolare del Soccorso alpino di Cuneo.
Anche altri tre cuccioli, tutti del valore di circa 1.200- 1.500 euro ciascuno, diventeranno dei molecolari: Neve, sempre la prima a riconoscere l’odore della mamma, andrà alla polizia svizzera del Canton Vallese, Nikita all’associazione svizzera Redog, Naomi è già stata assegnata all’associazione nazionale carabinieri.
Cosa c’è scritto nel chip del cane?
A cosa serve il microchip per gli animali Chiunque abbia un cane dovrebbe saperlo: il microchip è obbligatorio per legge e deve essere presente su tutti i cani, che siano di razza o meno, di taglia grande o piccola, che vivano in un appartamento o in un giardino. Ecco quindi una guida per capire cos’è, a cosa serve, come si mette, quanto costa e, soprattutto, come funziona! COS’È Dal 1° gennaio 2005 l’unico sistema identificativo nazionale per gli animali d’affezione, come cani, gatti, furetti e conigli, è il microchip.
Si tratta di un piccolo dispositivo elettronico, delle dimensioni di 11×2 millimetri, racchiuso in una capsula di vetro biocompatibile. All’interno, un chip “leggibile” solo da un apposito lettore, contiene un codice univoco di 15 cifre che racconta la storia di ogni cane e permette di risalire al nome e alla residenza del suo proprietario,
A COSA SERVE Dal 1991 è stata istituita un’ Anagrafe Canina che permette d’identificare tutti i cani attraverso un codice. Il microchip, se correttamente depositato nell’Anagrafe Canina di residenza, costituisce un vero e proprio titolo di proprietà,
Questo codice di 15 cifre dichiara infatti che il vostro cane vi appartiene e che voi avete, nei suoi confronti, sia dei diritti che dei doveri. Anche se grazie a questo codice è possibile identificare un cane smarrito, non si deve confondere il microchip con il GPS ! Non funziona come quelle app che geo localizzano lo smartphone o il computer è più simile al codice IMEI che permette, in caso di smarrimento, o peggio di abbandono, di identificare in maniera univoca il cane e di riconsegnarlo al proprietario o di punire il colpevole.
A CHI SI METTE Tutti i cani, a prescindere dalla razza, dalla dimensione e dallo stile di vita, devono essere associati a un codice univoco. Gli unici esentati sono quelli che hanno già un microchip o un tatuaggio leggibile. QUANDO SI METTE Tutti i cuccioli devono essere identificati e registrati dal veterinario entro il secondo mese di vita,
- Nel momento dell’impianto del microchip, il veterinario deve rilasciare anche il certificato d’iscrizione all’anagrafe, che costituisce il documento di identità e che deve accompagnare il cane in tutti i suoi trasferimenti di proprietà.
- COME SI METTE È importante che il microchip venga inserito da un veterinario in grado di garantire il rispetto delle norme igieniche necessarie per evitare infezioni, come per esempio l’utilizzo di siringhe sterili monouso, il rispetto della sede d’inoculazione, che in Europa è il sottocute al lato sinistro del collo, l’attenzione a evitare danni vascolari o ferite in caso di movimenti improvvisi dell’animale e la cura nell’effettuare un’esecuzione indolore.
Inoltre, è importante verificare, andando di persona presso l’ufficio competente, che, dopo l’applicazione del microchip, il codice sia anche regolarmente e correttamente inserito in tutte le banche dati dell’Anagrafe Canina. QUANTO COSTA Il microchip può essere inserito da qualsiasi veterinario abilitato e il costo è quello di una visita, quindi può variare a seconda del professionista scelto,
Chi vuole può rivolgersi ai Servizi Veterinari dell’Asl di competenza entro i primi due mesi di vita del cane per avere il microchip gratuitamente o al solo costo base del dispositivo. Oppure, può rivolgersi ad alcune associazioni per la tutela degli animali che occasionalmente organizzano campagne di sensibilizzazione offrendo l’impianto gratis, soprattutto per contrastare il randagismo.
COME FUNZIONA Il microchip utilizza la tecnologia R.F.ID. (Radio Frequency Identification) ciò significa che viene letto attraverso onde a radiofrequenza, Se trovate un cane smarrito, portatelo dal veterinario: lui, con l’apposito lettore di microchip, vi dirà il codice di 15 cifre.
- Una volta in possesso del codice, vi basterà inserirlo nella banca dati dell’Anagrafe Animali d’affezione presente sul sito del Ministero della Salute per avere tutte le informazioni sulla storia di quel cane e risalire così all’indirizzo del proprietario.
- VANTAGGI RISPETTO AL TATUAGGIO Il tatuaggio è stato per anni l’unico metodo d’identificazione degli animali d’affezione.
Col tempo però si è scoperto che l’applicazione del tatuaggio poteva essere dolorosa e pertanto non consigliata ai cani più anziani per i rischi connessi a un’eventuale anestesia. Inoltre, il tatuaggio col tempo poteva sbiadire o diventare di difficile lettura per la crescita del pelo.
Così si è ritenuto doveroso passare a un sistema d’identificazione elettronica univoco e meno problematico: il microchip. NON SOLO CANI Inizialmente usato per contrassegnare gli animali da reddito, come mucche o cavalli, oggi il microchip viene usato anche per gli animali da compagnia, come cani, gatti, furetti e conigli e per gli animali esotici come iguane, tartarughe e pappagalli di grandi dimensioni.
Inoltre, i gatti e i furetti, per recarsi all’estero, devono essere obbligatoriamente identificati con microchip per poter ottenere il passaporto europeo, documento indispensabile per l’espatrio. Se infine avete a cuore la salute del vostro amico a quattro zampe e volete stipulare un’assicurazione per animali, ricordatevi che il microchip è necessario per l’identificazione e quindi per il rimborso di tutte le spese veterinarie.
Perché i cani si chiamano molecolari?
Dotato di un olfatto superiore alla norma, il cane molecolare è tra gli animali più utili all’uomo. Utilizzato nella ricerca dei dispersi o dei fuggitivi, ha bisogno di particolari cure – “Molecolari”: sono così appellati per la loro capacità di percepire anche le più piccole molecole di odori.
- La percezione olfattiva dei cani molecolari è così elevata da consentire loro di sentire gli odori delle tracce anche molto tempo dopo che siano state lasciate sul terreno.
- Questo è il motivo per cui ci si affida a queste particolari tipologie di cani per la ricerca di persone di cui si sono perse le tracce, che si tratti di dispersi in zone impervie o fuggitivi.
Possono essere impiegati anche nella ricerca dei dispersi sepolti in seguito a calamità naturali, come valanghe o terremoti, anche se l’esito della prestazione è più incerto. In quest’ambito, infatti, sono molto limitati dai loro imponenti peso e massa.
la razza: alcune razze, come si vedrà, sono più predisposte di altre; un a ddestramento mirato finalizzato alla ricerca.
Come nascondere l’odore dai cani antidroga?
Come non farsi scoprire dai cani antidroga? – Per eludere il fiuto infallibile degli animali esiste un trucco, altrettanto infallibile. Annotano dal Viminale: Basta mettere la droga confezionata in bustine dentro un aspiratore nel quale, poi, si aspira del pepe. Oltre al pepe può essere utilizzata la mostarda. E per i cani è notte fonda.
Che succede se il cane si droga?
Le tragiche conseguenze degli oppioidi sui cani – I ricercatori, che hanno studiato l’impatto degli oppioidi sui cani, hanno scoperto che i cani giovani e di piccola taglia corrono i rischi maggiori. da Douglas Main pubblicato 30-05-2023 Secondo questa ricerca, i cani più giovani e più piccoli sono i più esposti alle intossicazioni da oppioidi. I cani, per istinto, sono curiosi e ingordi. A volte possono finire nei guai per aver ingerito una sostanza velenosa. Ma molti veterinari, come Amelia Nuwer, hanno spesso a che fare con storie davvero inquietanti.
- La sala emergenze della Nuwer, presso l’ UF Small Animal Hospital, ha trattato cani avvelenati da ogni tipo di droga, sia legale che non.
- Queste sostanze tossiche includono gli oppioidi – antidolorifici prescrivibili, sostanze sintetiche come il fentanyl e l’eroina.
- Mentre le overdosi da oppioidi sono considerate un problema prettamente “umano”, gli animali posso restare feriti o uccisi se i loro padroni lasciano in giro o non mettono in sicurezza le droghe.
Quando i cani ingeriscono gli oppioidi, una situazione che Nuwer affronta ciclicamente nei mesi, appaiono spesso offuscati, sottomessi, o peggio, comatosi. “Sono mentalmente spenti, spesso con battito debole e bassa pressione sanguigna”, dice Nuwer, sintomi speculari a quelli dell’overdose umana.
Queste droghe diminuiscono infatti l’abilità del cuore di pompare sangue e compromettono la respirazione – e questo può inevitabilmente portare alla morte, I ricercatori hanno fatto uno sforzo ulteriore per misurare l’impatto dell’intossicazione da oppioidi sui cani. In un articolo pubblicato su Plos One, gli studiosi hanno analizzato le chiamate effettuate al numero del centro antiveleni per animali, e hanno scoperto che i proprietari hanno effettuato circa 600 chiamate l’anno, in media, per riportare ingestioni accidentali di oppioidi.
I ricercatori hanno scoperto anche che tra il 2006 e il 2014 negli Stati Uniti sono stati segnalati al centro antiveleni animali 5,162 casi di avvelenamento da oppioidi, dei quali il 3% delle 190,000 chiamate circa interessava i cani. Il centro ha raccolto i dati sulle razze dei cani, sull’età, e sul peso.
I cani più giovani e di piccola taglia erano quelli maggiormente coinvolti dalle chiamate, dice Mohammad Howard-Azzeh, ricercatore capo dello studio, e studente dottorando in epidemiologia veterinaria presso l’Università di Guelph. Questo accade perché i cani più giovani sono più curiosi e fisicamente più piccoli, e le loro masse modeste sono più suscettibili all’avvelenamento.
“I cuccioli sono pieni di energie e spesso i proprietari non rendono le loro abitazioni sicure, e a prova di cucciolo”, dice Tina Wismer, amministratrice delegata del centro antiveleni, gestito dalla Società Americana per la Prevenzione della Crudeltà verso gli Animali,
- L’articolo indica che i “cagnolini” e i cani da caccia sono i più soggetti al consumo di droghe, come si desume anche dai dati relativi alle chiamate analizzate.
- Inoltre, gli animali non castrati o non sterilizzati sono più soggetti all’avvelenamento, anche se gli esperti non ne sanno spiegare il perché, dice Howard-Azzeh.
L’incidenza del sesso dei cani e del loro stato riproduttivo in relazione alla probabilità di avvelenamento non è un dato misurabile. Ma c’è anche un lato positivo. Come gli umani, i cani possono effettivamente essere trattati per overdose da oppioidi con il naloxone, una droga che inverte i danni legandosi agli stessi recettori degli antidolorifici.
“Possiamo somministrare semplicemente il naloxone finché i cani non tornano alla normalità”, dice Nuwer. Comunque, ogni caso è unico, e il trattamento può essere ritardato o impedito se i proprietari degli animali non sanno – o si rifiutano di dire – quale droga potrebbe aver ingerito il cane. Questa è una situazione relativamente comune, dice Nuwer, specialmente nel caso di sostanze illecite.
“Le persone si spaventano quando i cani ingeriscono sostanze illegali, perché pensano che chiameremo le autorità”, dice. Ma i veterinari non sono tenuti a segnalare l’uso di droghe illegali, e solitamente non lo fanno, a meno che la persona in questione non sia a rischio di farsi del male o di fare del male ad altri, aggiunge la veterinaria.
“In realtà il nostro obiettivo è quello di curare e salvare gli animali, non di segnalare chi fa uso di droghe”. Oltre agli oppioidi, altre droghe problematiche ingerite dai cani includono gli antidolorifici da banco come l’ibuprofene o l’acetaminofene, che possono causare rispettivamente problemi ai reni o al fegato.
Anche i farmaci cardiaci, gli antidepressivi e le medicine per la cura del deficit d’attenzione sono tipiche sostanze tossiche. La cioccolata, che è tossica per i cani, è la sostanza più comune indicata nelle telefonate relative a intossicazione da cibo, e di solito questi casi vengono trattati con il vomito indotto.
L’articolo ha scoperto che il numero di chiamate era speculare al numero di prescrizioni effettuate, sia nazionalmente che localmente. In paesi con un più alto numero di prescrizioni, gli autori dello studio trovavano presumibilmente più chiamate. Il numero di chiamate al centro antiveleni ha avuto un picco nel 2008, e poi è lievemente diminuito, rispecchiando il trend di prescrizioni effettuate, ugualmente diminuite a partire dal 2010.
Negli ultimi anni, il numero medio di chiamate è sceso al di sotto di 500, stando ai dati forniti a National Geographic da Wismer. Questo è un numero considerevolmente più basso della media della decade precedente. Il numero di chiamate relative agli oppioidi nel 2015 e nel 2018 era rispettivamente di 432 e 483, più basso di qualsiasi altra annata dall’inizio dello studio nel 2006.
Ma in generale l’uso di oppioidi non è diminuito. Dal 2010, è aumentato l’uso illecito, con conseguenze mortali per molte persone. Fino a ora, i ricercatori non hanno rilevato un aumento corrispondente nell’avvelenamento dei cani, forse perché gli oppioidi illegali sono utilizzati a stretto giro dopo l’acquisto, e sono generalmente meno accessibili ai cani dei farmaci prescrivibili, che sono invece tenuti per più tempo a portata di mano, sempre stando ai dati raccolti dallo studio.
Fortunatamente, gran parte degli avvelenamenti può essere prevenuto, dice Carolyn Martinko, che non ha partecipato allo studio, “incrementando la consapevolezza pubblica sul’argomento, ricordando ai proprietari di cani di tenere gli oppioidi in luoghi sicuri in casa lontano da animali e bambini; e informando i proprietari di cani di consultare un veterinario prima di somministrare al loro animale un farmaco che non è stato prescritto”.
- Se poi accade il peggio, e il vostro cane ingerisce qualcosa che non avrebbe dovuto, “non abbiate paura di dirlo al veterinario”, conclude Nuwer.
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Cosa succede se un cane si droga?
Sintomi comuni – Pupille dilatate, iper eccitazione, tremori agli arti posteriori, panico, tachicardia, bocca aperta e lingua di fuori o letargia, questi sono alcuni dei sintomi che potreste riscontrare in un cane che ha assunto sostanze psicotrope. Le ‘preferite’ da Fido sono la marijuana e l’hashish poiché la loro provenienza naturale le rende interessanti sia a livello olfattivo che gustativo e sono le più facili da trovare, non stiamo parlando di fumo passivo, ma di una vera e propria ingestione delle sostanze che il nostro cane può trovare o lasciate incustodite su un tavolino in salotto o nella spazzatura, come i mozziconi degli spinelli.
Come si chiamano i cani che cercano le persone?
Il cane di sant’Uberto o bloodhound è un segugio di origine belga dall’olfatto così straordinario da risultare fondamentale nella ricerca delle persone scomparse. Docile ed affettuosissimo, era conosciuto già dai Conquistadores,
Come si fa a sapere chi è il proprietario di un cane?
Come rintracciare il proprietario di un cane smarrito – Chi trova un cane smarrito, digitando nella banca dati dell’Anagrafe Animali d’Affezione il codice a 15 cifre del microchip o quello tatuato, può risalire all’anagrafe di provenienza del cane e trovare numeri o riferimenti utili a cui rivolgersi per rintracciare il proprietario.
- La consultazione della banca dati è libera.
- Si può compiere un’analoga ricerca anche attraverso l’eventuale microchip inserito nei gatti e nei furetti.
- Per ottenere il codice identificativo, è possibile effettuare la lettura del microchip presso i servizi veterinari delle Asl, gli ambulatori veterinari privati e la Polizia municipale muniti dell’apposito lettore.
Data di pubblicazione: 24 febbraio 2021, ultimo aggiornamento 24 febbraio 2021 Il portale utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti per il corretto funzionamento delle pagine web e per fornire le funzionalità di condivisione sui social network e la visualizzazione di media.
Quanto tempo ci vuole per fare il microchip al cane?
Quanto costa microchip cane – Il microchip per cane viene applicato presso qualsiasi ambulatorio veterinario abilitato. Il suo prezzo, che varia da regione a regione, è comunque contenuto e sostenibile, e in ogni caso si tratta di una spesa da fare una sola volta nella vita.
Perché i cani si chiamano molecolari?
Dotato di un olfatto superiore alla norma, il cane molecolare è tra gli animali più utili all’uomo. Utilizzato nella ricerca dei dispersi o dei fuggitivi, ha bisogno di particolari cure – “Molecolari”: sono così appellati per la loro capacità di percepire anche le più piccole molecole di odori.
- La percezione olfattiva dei cani molecolari è così elevata da consentire loro di sentire gli odori delle tracce anche molto tempo dopo che siano state lasciate sul terreno.
- Questo è il motivo per cui ci si affida a queste particolari tipologie di cani per la ricerca di persone di cui si sono perse le tracce, che si tratti di dispersi in zone impervie o fuggitivi.
Possono essere impiegati anche nella ricerca dei dispersi sepolti in seguito a calamità naturali, come valanghe o terremoti, anche se l’esito della prestazione è più incerto. In quest’ambito, infatti, sono molto limitati dai loro imponenti peso e massa.
la razza: alcune razze, come si vedrà, sono più predisposte di altre; un a ddestramento mirato finalizzato alla ricerca.
Come funziona la muta dei cani?
La stagione della muta – Oltre a perdere pelo tutto l’anno, la maggior parte dei cani fa la muta in primavera e in autunno. Durante la primavera il cane perde pelo per alleggerire il manto in vista dell’estate. In autunno, invece, lo perde per fare spazio al nuovo mantello più caldo per l’inverno.
Qual è il ruolo del cane?
4. Il ruolo sempre più importante dei cani nella società moderna I cani domestici risalgono all’età del ferro (circa 1430 aC). Erano tradizionalmente usati per la caccia. In alcune società più pastorali essi hanno avuto un ruolo nel sorvegliare e condurre bestiame (pecore e bovini).
Ci si aspettava che i cani cercassero da soli il loro cibo (cacciare, rubare resti di cibo, raccogliere) e non c’era alcun controllo sulla riproduzione. Nel Medioevo, i cani venivano usati come animali da tiro, per trainare piccoli carrelli nelle fattorie, oppure carretti di venditori ambulanti o viaggiatori (trasportavano latte, pesce, stracci e ossa, carne, pane e altri prodotti).
Nelle odierne società costituite principalmente da grandi popolazioni urbane e con ricchezza crescente, l’integrazione degli animali domestici nelle nostre famiglie si è intensificata. Le interazioni tra uomo e cane si sono modificate. I cani oggi ricoprono un ruolo per la sicurezza personale, come compagni di vita, per la guardia alla proprietà, come aiutanti, come compagni di sport e come membri della famiglia.
- Non molto tempo fa ci fu un cambiamento nella nostra percezione degli animali d’affezione, così che oggi sono considerati meno come proprietà, e più come individui a pieno titolo e anche come membri della nostra famiglia allargata.
- Una prova di questo cambiamento è rappresentato dal fatto che molte compagnie assicurative offrono ora speciali polizze assicurative sanitarie per gli animali domestici, mentre solo alcuni anni fa gli animali domestici (almeno in Svizzera) erano assicurati insieme alle altre “attrezzature interne” della casa, contro alluvioni e danni da incendio ma non contro malattie o incidenti.
Solo per fare un esempio, è solo nel 2009 che la grande compagnia di assicurazioni Mobiliar in Svizzera ha cambiato la sua policy.
- Il codice civile francese stabilisce che il cane non è un bene ma un essere con dei sentimenti.
- Code civile français: le chien n’est pas un bien mais un être avec des sentiments
- Per ulteriori letture:
Sebbene la maggior parte dei cani moderni siano tenuti come animali domestici e membri della famiglia, ci sono ancora moltissimi modi in cui i cani aiutano gli esseri umani nella società odierna, e ogni anno vengono individuati nuovi impieghi. Il seguente elenco fornisce alcune idee sulla versatilità dei cani e attesta il ruolo immensamente importante che i cani hanno assunto, come aiutanti insostituibili senza i quali la nostra società moderna semplicemente non sarebbe più concepibile:
- I cani da servizio o da assistenza aiutano le persone con disabilità nelle attività quotidiane. Alcuni esempi sono rappresentati da cani da assistenza alla mobilità per portatori di handicap fisici, cani guida per non vedenti e cani da supporto uditivo per non udenti.
- I cani da pet therapy offrono allegria e intrattenimento per gli anziani nelle case di riposo, per i malati negli ospedali, e così via.
- I cani da soccorso aiutano le persone che si trovano in situazioni disperate, come vittime di un incidente nautico, dispersi in ambiente non antropizzato, travolti da valanghe, travolti da macerie, ecc.
- Cani da pastore ancora impiegati in fattorie di ovini e bovini.
- Cani da caccia che aiutano i cacciati nella cerca, pista e riporto di selvaggina.
- Cani da guardia e da sorveglianza che coadiuvano l’uomo nella difesa di beni pubblici e proprietà private.
- Cani da pista che aiutano a cercare persone o animali scomparsi o che collaborano nell’inseguire criminali.
- Cani da cadavere o Cani da rilevamento resti umani che utilizzano la loro capacità olfattiva per individuare corpi o resti umani sulle scene di disastri, crimini, incidenti o suicidi.
- Cani da detection che aiutano il conduttore a rilevare esplosivi, sostanze illecite nascoste nel bagaglio, sostanze chimiche e molte altre: persino cimici da letto nelle case!
- Cani poliziotto solitamente addestrati a rintracciare o immobilizzare criminali o ad assistere gli agenti nell’indagare sulla scena di un crimine.
- I cani vengono talvolta utilizzati nei programmi per aiutare i bambini a imparare a leggere,
- Cani da rilevamento di cancro vengono impiegati per rilevamento precoce della malattia.