Come Insegnare Al Cane A Dare La Zampa

Quando il tuo cane ti dà la zampa?

Anche se noi cani non sappiamo parlare, abbiamo vari modi di comunicare con gli umani : abbaiano, mugoliamo, ringhiamo, giriamo intorno e usiamo le zampe per farvi capire come ci sentiamo e cosa vogliamo fare!

Cominciamo ad abbaiare all’incirca all’età di 8 settimane. È un modo per comunicare un segnale di avvertimento, un benvenuto o quando vogliamo attirare l’attenzione del nostro umano. Abbaiamo anche quando siamo spaventati – alcuni di noi abbaiano ogni volta che il postino si presenta alla porta pur sapendo che arriva ogni giorno! Piagnucoliamo se non siamo contenti ma anche quando siamo eccitati. Ringhiamo se vogliamo dare un avvertimento a qualcosa (o qualcuno) o se abbiamo paura. Giriamo su noi stessi quando siamo eccitati – beh, questa è solo una delle ragioni. In realtà ci muoviamo in cerchio anche quando vogliamo andare in bagno, o se siamo preoccupati o stressati. Ne ho parlato in un post precedente,

Come potete vedere, possono esserci varie ragioni per ogni azione, quindi gli umani devono imparare a interpretare il linguaggio del nostro corpo in modo da poter capire cosa stiamo cercando di dire! Ma ora, vi spiego perché il vostro cane vi tocca con la zampa! Uno dei comandi più comuni che gli umani insegnano al loro cane è “dare la zampa” o “dire per favore”, ma ci sono anche altri motivi per cui mettiamo la zampa sui nostri umani.

Come insegnare al cane i comandi?

Usa la mano piatta per sollevare una zampa dal basso verso l’alto pronunciando chiaramente il comando ‘Zampa!’. Ripeti questo movimento fino a quando vedrai che il tuo cane alzerà la zampa da solo non appena avrai dato il comando. Quindi ricompensalo immediatamente con un premio.

Perché il mio cane non appoggia la zampa?

QUALI SONO LE CAUSE PIÙ FREQUENTI DELLA ZOPPIA NEI CANI? – La zoppia può apparire improvvisamente (acuta) o essere presente per settimane o addirittura per mesi (cronica) a seconda della causa:

La zoppia improvvisa è associata a shock, cadute, ossa rotte, legamenti lacerati, problemi all’anca, ecc. La zoppia a lungo termine è associata ad artrosi, malattie degenerative delle ginocchia, dell’anca, della spalla e del gomito o anche a tumori.

Alcune delle cause più comuni di zoppia sono:

Su entrambe le zampe anteriori e posteriori:

Oggetti incastrati nel cuscinetto o altre lesioni che lo compromettonoUnghie rotteUnghie che sono cresciute troppo e che stanno scavando nella pelle o nel cuscinettoFratture ossee dovute a cadute, colpi o investimentoProblemi muscolariProblemi associati ai tendini Artrosi o malattia degenerativa delle articolazioniPanosteiteInfiammazione o infezione di diverse articolazioni (poliartrite)Tumori

Sulle zampe anteriori

Displasia del gomitoOsteocondrosi della spalla o del gomito

Sulle zampe posteriori:

Displasia dell’ancaRottura del legamento crociato del ginocchioOsteocondrosi del ginocchio

Come si fa a capire se il cane è felice?

Generalmente l’andatura saltellante, la postura rilassata della coda e le orecchie dritte in posizione normale indicano che il cane è felice. Qualche volta i cani esprimono scodinzolando la loro gioia associando anche lo stare vicino al padrone.

Dove mettere il cane in casa?

Il meglio – E il peggio – Dove posizionare una cuccia per cani –

La cuccia del cane sembra essere la scelta più ovvia se è dove si rilassa. Se il cane ha già individuato un suo posto preferito, semplicemente metteteci lì la cuccia, se non ingombra. La cuccia deve sempre essere lontana da correnti d’aria e anche dai termosifoni caldi e fuochi. Un angolo o almeno addossato ad una parete, di solito è la posizione migliore. I cani amano sentirsi al sicuro e ben protetti quando si mettono giù per la notte e un ampio open space non è l’ideale per un buon sonno ristoratore. La cuccia non dovrebbe essere messa in mezzo ad una stanza o in un corridoio trafficato. I cani amano stare accanto ai loro amici umani ma non desiderano essere continuamente svegliati da rumori. All’opposto anche una stanza dove non andate mai non è ugualmente una buona scelta. I cani amano stare vicini a noi – o almeno averci nelle immediate vicinanze. Se è abituato a dormire nella vostra camera da letto, potete mettere lì la cuccia. La sola cosa da fare è convincerlo che la sua cuccia è meglio del vostro letto! Se il vostro cane ama l’aria aperta potreste posizionare una cuccia in una capanna, in un kennel o in un altro casotto da giardino. Non sul prato bagnato.

La sfida più difficile quando scegliere dove posizionare la cuccia è mediare tra il loro bisogno di tranquillità e la voglia di restarvi accanto. Alcune razze sono più ‘appiccicose’ di altre. Se optate per metterla in camera da letto, non dimenticate di discuterne con la vostra dolce metà – non tutti sono felici di condividere la stanza con un animale che russa! Per cui, il miglior posto dove posizionare una cuccia dipende da come è strutturata casa vostra, dal carattere del vostro cane e l’importanza di accontentare tutti in famiglia. This entry was posted in : Quale è il posto ideale per posizionare la cuccia del cane? – Omlet Blog Italy

Quando iniziare a dare i comandi al cucciolo?

L’educazione del cane A che età iniziare? Quando si può iniziare ad educare un cucciolo? Spesso mi viene posta questa domanda, per la quale la risposta è molto semplice: fin dal primo giorno che varca la soglia della vostra casa.L’educazione infatti non deve essere confusa con l’addestramento: si tratta infatti di due cose ben diverse tra loro, anche se oggigiorno purtroppo si tende ad utilizzare questi due termini come se fossero l’uno il sinonimo dell’altro.Fatta questa doverosa premessa, ecco giustificata la mia affermazione di cui sopra.

  • Non appena il cucciolo vi viene affidato incomincia il suo piccolo percorso di educazione con le prime ovvie regole: la cuccia, la corretta gestione del cibo, la socializzazione con il mondo che lo circonda, i bisognini e così via.
  • Ovvio che quando lo portiamo a casa, a due mesi (e non prima, vi raccomando), non dobbiamo subito pretendere di insegnargli i comandi di base, ma quanto appena elencato non fa forse parte della sua educazione? Certo che sì, perciò i primi veri educatori del vostro cucciolo, cari proprietari, siete proprio voi (meglio se con la supervisione di un buon Educatore Cinofilo, che vi darà le prime indicazioni.

Chi ben comincia).Nelle prime settimane però è possibile fare molto di più, potete anche iniziarlo ad alcuni insegnamenti preziosissimi, come il “luring”, ovvero il seguire correttamente la vostra mano, il “guarda”, cioè l’attirare la sua attenzione su di voi quando è distratto da altre faccende, e i primi rudimenti del “vieni”.

Inoltre sarebbe già utile procedere all’abituazione a strumenti essenziali come trasportino, collarino, pettorina e guinzaglio (per quest’ultimo è sufficiente anche lasciare una corda legata alla pettorina per pochi minuti al giorno, sempre stando attenti che non si impigli da nessuna parte).Trascorso il primo mese di convivenza, ovvero intorno ai novanta giorni di età, potete iniziare con i primi comandi, che saranno il “seduto”, il “terra”, il “resta”, il richiamo e così via.Teniamo poi presente che su alcuni soggetti dal carattere decisamente forte è sempre meglio dare una buona impronta educativa fin da subito, abituandolo a rispondere prontamente ai vostri comandi nei mesi che precedono la maturazione sessuale, periodo nel quale può poi risultare difficile ottenere anche un minimo di obbedienza.E per chi invece ha un cane con qualche annetto sulle spalle e vuole comunque cimentarsi in questa piccola grande avventura?Niente paura, con un metodo di lavoro dolce, ossia basato sul rinforzo positivo, il vostro cane può imparare a qualsiasi età.

Certo un cucciolo è molto più veloce e pronto nell’apprendimento, ma non dimentichiamoci che tutti i cani sono degli eterni giocherelloni, e un percorso basato su queste metodologie potrà darvi delle soddisfazioni anche se il vostro amico peloso non è propriamente più un giovincello.

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Personalmente ho lavorato con cani di otto-nove anni che non avevano mai fatto nulla nella loro vita, ottenendo comunque dei buoni risultati.In ogni caso, dal cucciolino al cane più maturo, molta attenzione va data ai tempi di lavoro e al vostro atteggiamento nei confronti del quattrozzampe. La prima regola è la pazienza.

Ricordatevi che il vostro cane deve capire ciò che gli state insegnando, e per quanto intelligente possa essere non capirà mai la nostra lingua. Altra condizione indispensabile è la vostra perseveranza: se non riesce non abbattetevi. Chi la dura la vince, ma non insistete più di tanto sullo stesso comando, dopo qualche minuto passate ad altro o fate un passo indietro facendogli fare qualcosa che ha già imparato e gratificandolo.

Poi fate una pausa, distraetevi e ricominciate. Per quanto tempo? Io penso che le sessioni di lavoro, a meno che non siate con il vostro Educatore, non debbano mai durare più di venti minuti, se avete tempo anche due o tre volte al giorno. Andare oltre senza la supervisione di un esperto può essere controproducente e generare nel vostro cane l’insorgere di stress negativo, che trasformerebbe ciò che deve rimanere un gioco in un evento poco piacevole.Chi volesse organizzare un corso, un seminario o semplicemente educare il suo cane può contattarmi.

Paolo Bosatra Educatore cinofilo Guarda le nostre attività su youtube: cerca il canale LALLEGRACAGNARA TV : L’educazione del cane A che età iniziare?

Quante lezioni servono per addestrare un cane?

Durata e contenuti del corso – Durata e contenuti del corso di educazione saranno concordati insieme in base alla caratteristiche del cane, alle problematiche esistenti ed alle esigenze della famiglia. A titolo indicativo un percorso educativo potrebbe avere una durata compresa tra 7 e 12 ore in 5/9 lezioni.

Quando cerco di prendere in braccio il cane piange?

Sintomi – Accorgersi del disagio del nostro cane è essenziale per migliorare la situazione da subito e risparmiargli inutili sofferenze. Ci sono alcune situazioni in cui, con un occhio attento, possiamo scorgere alcuni sintomi precoci di questa patologia:

  1. Difficoltà ad alzarsi : cani che soffrono di artrosi potrebbero avere qualche difficoltà a passare dalla posizione a terra a quella in piedi. Potrebbe volerci più tempo per farlo o addirittura potrebbero non volersi alzare del tutto.
  2. Zoppia : potrebbe interessare uno o più arti, e in alcuni casi è difficile capire quale.
  3. Si lamenta quando viene preso in braccio : che sia un cane di piccola taglia o un cagnone preso in braccio per essere messo sul tavolo del veterinario, la situazione non cambia. Un lamento quando preso in braccio potrebbe suggerire un dolore intenso alla zona del collo.
  4. Non vuole salire o scendere dal divano/letto/macchina : non voler fare salti o scendere giù può essere un chiaro sintomo di artrosi

Più in generale, fra i sintomi più frequenti troviamo:

  • Letargia : il cane sembra meno vivace e piuttosto abbattuto.
  • Riluttanza al movimento : passa gran parte della giornata disteso per terra. Preferisce non fare le scale, saltare, giocare.
  • Piange se accarezzato nella parte interessata
  • Irritabilità : sembra piuttosto nervoso

Come immobilizzare zampa cane?

Immobilizzazione d’urgenza – Come prima cosa, anche senza essere a conoscenza delle tecniche di primo soccorso, non bisogna spostare la zampa lesionata per evitare di peggiorare la condizione, Quando un cane ha una frattura, i proprietari devono seguire alcuni accorgimenti per aiutare l’animale.

Come aiutare il cane ad alzarsi?

La zoppia, assieme all’incapacità del cane di sostenere il proprio peso sulle zampe posteriori, possono essere provocate da molteplici cause, e non sempre riconducibili alla vecchiaia. In molti casi un trattamento preventivo e ben mirato può aiutare a migliorare questo problema. Le cause della zoppia non sono sempre legate alla struttura muscolare o scheletrica,per questo motivo è molto importante l’opinione del veterinario per poter definire la natura del problema. Le cause più comuni sono:

Dolore, nella zona interessata o anche in altre parti del corpo; Problemi ortopedici; Problemi neurologici; Problemi sistemici, cioè che interessano l’intero corpo dell’animale, come ad esempio alcuni casi di malattie del sistema endocrino (ormonale o ghiandole).

Come in tutti i casi, l’età è un fattore importante. Se l’animale è giovane, è fondamentale tenere in considerazione la possibilità di eventuali malformazioni fisiche o malattie ereditarie, mentre se si tratta di un cane anziano, le cause possono essere legate ad un’ernia del disco o ad un tumore.

  1. La razza del cane è anche una caratteristica che richiede attenzione.
  2. Esistono infatti alcune razze che sono geneticamente più predisposte a certe malattie, come ad esempio il Labrador alla displasia dell’anca o il Pastore Tedesco alla mielopatia degenerativa.
  3. Qui potete trovare le statistiche di incidenza per quanto riguarda la displasia dell’anca.

Obesità, diabete o l’eccesso di cibo nei cuccioli, possono anch’esse essere cause di problemi alle zampe posteriori. È importante, per aiutare nella diagnosi, informare il veterinario se si tratta di un episodio acuto (ovvero un’apparizione immediata e intensa) oppure di un problema cronico (apparizione lenta e progressiva). È molto più frequente la zoppia nei cani anziani e di taglia grande le cui cause sono spesso la displasia dell’anca, l’artrosi, l’ernia del disco e problemi lombo-sacrali. Come si può vedere, i problemi alle zampe posteriori possono derivare da vari motivi e per questo è molto importante consultare il veterinario per verificare i diversi sintomi. Il trattamento dipende in gran parte dalla causa della zoppia e la prima cosa da fare è trattare per quanto possibile tale causa.

  • Ad esempio, nel caso in cui la debolezza fosse causata da un’ernia del disco, è fondamentale stabilizzare l’articolazione quanto prima con un intervento chirurgico o un’apposita fasciatura, oltre a somministrare anti-infiammatori e far riposare il cane su un letto o cuscino adeguato.
  • Una volta trattata la causa principale, disponiamo di molti aiuti per migliorare il benessere dell’animale.
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È possibile ricorrere all’utilizzo di materassi ortopedici, specialmente indicati per cani affetti da malattie articolari (displasia dell’anca, artrosi, ernia del disco.), che permettono di ripartire il peso per tutta la superficie in modo da non stressare le articolazioni.

  1. Gli integratori alimentari sono particolarmente indicati per patologie legate alle articolazioni, infatti rallentano la progressione dell’artrosi, mentre gli antiinfiammatori aiutano il trattamento del dolore.
  2. Nel caso di cani anziani è consigliabile somministrare anti-infiammatori naturali, per limitare gli effetti secondari.

Se la causa è di origine muscolare, è importante iniziare un programma di riabilitazione graduale per poter aiutare il cane a recuperare il più possibile l’attività muscolare ed il suo ritmo naturale. L’uso di un carrello permette al cane di camminare, e di sentirsi autonomo, un fattore molto importante a livello fisico ma anche mentale. In quanto le cause dei problemi alle zampe posteriori sono molteplici, vi consigliamo sempre di consultare il veterinario appena iniziano ad apparire i primi sintomi, in quanto un’azione preventiva e una corretta diagnosi permettono di aiutare l’animale ed evitare che la patologia peggiori.

Cosa fare se il cane non ti ascolta?

Fare pratica con un guinzaglio lungo – Il tuo cane associa il comando ‘vieni’ a qualcosa di divertente quando è a casa? Allora è il momento di praticarlo all’aperto utilizzando un guinzaglio lungo e un po’ dei suoi snack e giocattoli preferiti. Inizia attirando la piena attenzione del tuo cane chiamando allegramente il suo nome.

  1. Una volta che la sua attenzione è focalizzata su di te, usa il comando di chiamata,
  2. Non appena inizia a camminare nella tua direzione, elogialo! Puoi farlo incoraggiandolo, saltando di gioia o parlando con lui con voce ariosa e acuta.
  3. Non lasciarti scoraggiare dai curiosi sguardi dei passanti 🙂 Per lui sei la cosa migliore dopo il prosciutto! Il vero trucco per far si che i comandi funzionino, è quello di garantire che siano un’esperienza gratificante per il cane.

Il comando di richiamo non deve significare la fine del suo divertimento e dei giochi, ma invece segnalare una buona opportunità per ricevere un trattamento preferito. Molti cani si rifiutano di venire quando vengono chiamati perché percepiscono il comando come una fastidiosa interruzione di una divertente sessione di gioco. Quindi, assicurati che il tuo fedele amico ami stare a spasso con te al guinzaglio! Questo lo si può facilmente ottenere dandogli snack, ma cerca di mantenere l’interesse del tuo cane usando anche altre tecniche.

Cosa si deve fare quando il cane non obbedisce?

Ambulatorio Veterinario ORSAMAGGIORE COME ESSERE IL CAPOBRANCO C’è un errore di fondo nel detto popolare “essere solo come un cane”: il cane non è affatto un animale solitario, ma un animale sociale che vive in branco. I proprietari dicono spesso che il proprio cane “ormai è un membro della famiglia”. A volte alcuni proprietari restano interdetti quando, di fronte a un problema comportamentale qualsiasi, do consigli che possono sembrare fuori luogo: dare il cibo ad orari precisi, non lasciare al cane giocattoli a disposizione, non farlo dormire sul letto.

  1. Che c’entra il cane che morde, che abbaia troppo, o che non obbedisce, con tutte queste cose? Il nesso c’è, eccome.
  2. Quei consigli servono a far capire al cane che il capobranco siete voi.
  3. Soltanto quando il cane vi riconoscerà come capobranco sarà disposto ad accettare le vostre sgridate : altrimenti otterrete solo ringhi e perfino morsi, perché voi, umani sottomessi, osate alzare la voce con lui che è il capo.

Il cane disobbediente è quasi sempre un cane che non vi riconosce come capobranco. Non esistono cani ribelli, stupidi o feroci: questi concetti in natura non esistono. Il cane semplicemente rispetta le regole sociali che ha appreso. Quindi un cane mordace, che non obbedisce al proprietario, non è cattivo o disobbediente: è semplicemente un cane dominante che sta svolgendo con zelo il proprio ruolo di capobranco e sta lottando per la difesa del proprio territorio, del proprio padrone, o della propria posizione sociale.

  • Avere il cane sottomesso non significa che non vi sia amore.
  • Non lasciatevi fuorviare dai connotati negativi che la parola “sottomesso” potrebbe richiamare.
  • Il cane sottomesso non è uno schiavo che obbedisce al padrone, ma piuttosto un bravo figlio che conosce le regole del vivere civile e ha un rapporto equilibrato coi genitori.

Tanto è vero che i cani e i lupi sottomessi preferiscono restare nei ceti bassi del branco piuttosto che abbandonarlo. IMPARIAMO AD ESSERE IL CAPO Il capo, per essere tale, deve farlo CAPIRE agli altri. Questo presuppone che nella famiglia vi sia comunicazione.

  • Vi riporto due esempi di traduzione errata, che prendono in considerazione entrambe le fasi della traduzione.
  • CAPIAMO QUELLO CHE VUOLE IL CANE?

Dareste un bocconcino-premio al cane subito dopo che vi ha fatto pipì sul tappeto nuovo? Certamente no. Eppure a volte ci comportiamo esattamente così. Non ci credete? Immaginate di portare un cucciolo a casa, e quello per tutta la notte, appena viene lasciato solo, piange. Voi come vi comportate?

  • Lo prendete a dormire con voi nella stanza, magari anche sul letto;
  • Non lo mettete nella vostra stanza, ma andate a rassicurarlo, visto che in fondo è appena arrivato, è cucciolo, e ha paura di restare solo;
  • Seguite una linea dura, e lo sgridate, perché deve imparare che non può fare quello che vuole.

Ebbene, qualsiasi risposta abbiate dato fra queste, sono tutti comportamenti errati, analoghi al bocconcino dato quando il cane ha fatto pipì sul tappeto. Infatti in quel momento il cane, piangendo, sta chiedendo attenzione, e voi, andando da lui (che sia per sgridarlo o per rassicurarlo, e peggio ancora, per portarlo sul letto con voi) state obbedendo alle sue richieste: è il cane che sta decidendo QUANDO voi dovete andare da lui, ma voi non l’avete capito.

  1. RIUSCIAMO A FARCI CAPIRE DAL CANE? A volte siamo noi a lanciare al cane messaggi ambigui.
  2. Quando un cane arriva nella nostra casa, spesso viene riempito di coccole.
  3. Le coccole per noi sono un gesto d’affetto, vogliamo rassicurarlo, farlo sentire felice e a casa.
  4. Ma nel linguaggio canino, queste coccole equivalgono ad una dichiarazione di sottomissione.

“Anche senza che io faccia niente, stanno tutti qui intorno ad ossequiarmi. Bello essere il capo”. Col tempo, questa nostra costante “dichiarazione di sottomissione” darà al cane l’autorità di sentirsi il capo. Un giorno che saremo particolarmente impegnati e non avremo tempo di coccolarlo per tutto il tempo, lui protesterà abbaiando: “Dove sono le mie coccole? Allora? Allora?”.

A quel punto non servirà a niente sgridarlo, lui non obbedirà: siamo stati noi stessi, con le nostre inconsapevoli azioni, a dargli l’autorità del capobranco. GIOCHI DI POTERE Il cane sviluppa il proprio carattere già nelle prime fasi di vita, quando interagisce con i fratellini, le sorelline e la madre.

Guardando una cucciolata vediamo che alcuni piccoli dormono insieme, uno mordicchia le zampe di un altro, altri due si azzuffano, uno si precipita sulla ciotola del cibo. I cuccioli non stanno semplicemente divertendosi. Il gioco, per un cucciolo, è un modo per comprendere quale posto avrà nella gerarchia del branco.

  1. E’ per questo che i cani che vengono allontanati troppo presto dalla cucciolata spesso hanno disturbi del comportamento.
  2. Il cucciolo che si lascia mordicchiare le zampe sta mostrando sottomissione; quelli che mordicchiano gli altri stanno imparando a dosare la forza del proprio morso.
  3. Quello che si precipita per primo sul cibo sta mostrando dominanza, e così via.
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ARRIVO A CASA, SI RICOMINCIA DAL. “CAPO” Quando un cane viene portato a casa, cambia tutto il suo ambiente. Da piccolo magari era il “capo” della cucciolata, il più grosso di tutti, il più forte, quello che arrivava al capezzolo migliore e si cibava più degli altri, quello che mordicchiava tutti.

e adesso, nella nuova casa, come si dovrà comportare con i suoi “nuovi” compagni di branco? Per capirlo, farà le stesse cose che faceva ai fratellini: ad esempio vi mordicchierà le mani. Voi potreste scambiarlo per gioco, “tanto non fa male”, ma in realtà lui sta cercando di capire se può essere il vostro capo e se i propri morsi fanno male.

Voi, lasciandovi mordicchiare, state dicendo al cane che può mordere a suo piacimento, e quando sarà adulto (e i suoi morsi saranno più potenti), sarà difficile fargli cambiare idea.

  1. Vi metterà alla prova in continuazione, e in base alle vostre risposte capirà quale gradino della gerarchia gli spetta.
  2. IMPARIAMO A PENSARE DA CANI!

A volte ci guarda con due occhi così che ci viene naturale fargli una carezza. Ma è un comportamento scorretto. Prima di interagire in qualsiasi modo con lui (coccole, bocconcini, alzarsi la notte perché abbaia, sculacciate, eccetera) dovete fermarvi un secondo a riflettere: “sto facendo qualcosa perché LUI me lo sta comandando? E cosa può significare la mia azione per lui?”. Il capobranco è quello che dà ordini su cosa fare e quando farlo. In natura, il lupo dominante decide quando è il momento della caccia, del gioco, dello spostamento, eccetera. Quindi, se volete essere il capo, il primo passo è non cedere alle richieste del cane, ma semplicemente ignorarle,

Ecco la parola chiave. Il cane non sta semplicemente “chiedendovi” il bocconcino da tavola, o di giocare o di uscire: è come vi stesse impartendo un ordine. A volte sanno essere molto furbi, e capiscono che il modo migliore per farsi obbedire è sgranare due occhioni grandi così o scodinzolare o farvi le feste.

Non lasciatevi ingannare, e non cedete mai alle sue richieste, in qualunque modo vi vengano fatte, che siano abbai insistenti, ringhi, lamenti, leccatine alla mano. Dovete essere voi a stabilire i tempi per ogni cosa: il cibo, le passeggiate, le coccole, il gioco.

PRENDETE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE Tutto ciò che per il cane è piacevole (carezze, bocconcini, perfino la vostra presenza) deve essere concesso solo come premio per un comportamento corretto. Uno dei metodi più semplici che si può attuare tutti i giorni è quello di razionare il cibo. I cani e i lupi in natura non hanno certo il cibo sempre pronto nella ciotola: è il capobranco che decide quando si va a caccia.

Allo stesso modo, dovete far capire al cane che siete voi ad avere il controllo sull’alimento. Se abbaia per chiedere cibo, ignoratelo. Non sgridatelo, non guardatelo nemmeno. Come se lui non fosse lì. Quando è arrivato il momento del pasto, chiamatelo, prendete il cibo, fate mettere seduto il cane o impartitegli un comando qualsiasi, e finché non vi obbedisce non dateglielo.

Appena esegue l’ordine, dategli la ciotola per premiarlo. In questo modo, VOI avete deciso che è il momento del cibo. VOGLIO GIOCARE! Stesso discorso vale per i giocattoli, o per le richieste di attenzione. Accontentereste le richieste di un bambino che invece di andare a scuola vuole sempre giocare? Ignorate le sue richieste finché non smette.

Niente sgridate, niente sguardi. Ignoratelo. Fategli capire che sta sprecando il suo tempo. Quando avrà smesso di chiedere, ignoratelo ancora per alcuni minuti, poi dategli un comando qualsiasi, e solo quando obbedisce, dategli il giocattolo. Ignoratelo anche se abbaia come un ossesso intorno alla tavola, o se piange la notte.

  • A volte accade che dopo un’ora di fracasso, di infruttuosi “stai buono”, “a cuccia” e simili, alla fine cediamo, lanciandogli finalmente l’ambito bocconcino o portandolo a passeggio, “così almeno sta zitto”.
  • In questo modo peggioreremo la situazione, perché stiamo fornendo un rinforzo positivo: lui imparerà che abbaiare a lungo è l’unico modo per farsi obbedire; quindi la prossima volta abbaierà ancora più furiosamente e più a lungo.

E’ proprio il caso di dire che si entra nella proverbiale situazione del “cane che si morde la coda”. Ricordatevi che ignorarlo non significa non preoccuparsi del problema, ma è un comportamento attivo, è un messaggio importante che state lanciando al cane : “se fai così, non otterrai nulla”.

  • ALCUNE COSE CHE IL CAPO NON FA MAI
  • Il capobranco non si lascia mordicchiare, nemmeno per gioco: lasciarsi mordicchiare le mani, le caviglie o i piedi significa accettare la sua dominanza, e inoltre il cucciolo non imparerà a dosare la forza del morso.
  • Il capobranco non eccede con le feste quando torna a casa: una carezza, poi torna dal cane quando si sarà calmato.
  • Il capobranco è quello che dorme in posizione sopraelevata rispetto agli altri; se gli permettete di dormire sul letto con voi, presto il cane vi metterà le zampe in testa, non solo in senso letterale!

Il capobranco, riassumendo, è quello che dice cosa fare e quando farlo, e non cede mai alle richieste dei sottomessi. Insegnare comandi semplici al cane ha proprio lo scopo di rafforzare questi ruoli. OGNUNO FACCIA LA PROPRIA PARTE Come vedete, non è sempre facile “pensare come un cane” e comunicare correttamente con lui.

  1. Diffidate del classico consiglio dell’amico, perché si sentono in giro fin troppi luoghi comuni e credenze prive di senso o addirittura controproducenti.
  2. Se dovete parlarne col veterinario, prendete appuntamento: quando si parla di educazione del cane, l’argomento non può essere liquidato in dieci minuti; un piccolo problema comportamentale può essere la spia di un difetto nel rapporto uomo-cane, e analizzare questo aspetto può richiedere più tempo di una visita medica.

: Ambulatorio Veterinario ORSAMAGGIORE

Come immobilizzare zampa cane?

Immobilizzazione d’urgenza – Come prima cosa, anche senza essere a conoscenza delle tecniche di primo soccorso, non bisogna spostare la zampa lesionata per evitare di peggiorare la condizione, Quando un cane ha una frattura, i proprietari devono seguire alcuni accorgimenti per aiutare l’animale.

Come insegnare al proprio cane a stare seduto?

Come insegnare al cane ‘seduto!’: Mentre il cane è attratto da ciò che la tua mano contiene, cerca di mantenerla vicina al suo naso, a portata di olfatto. In questo momenti, sposta la tua mano, con il cibo, leggermente dietro la sua testa, e dando, molto dolcemente, il comando ‘seduto’.