Come insegnare al cane ‘seduto!’: Mentre il cane è attratto da ciò che la tua mano contiene, cerca di mantenerla vicina al suo naso, a portata di olfatto. In questo momenti, sposta la tua mano, con il cibo, leggermente dietro la sua testa, e dando, molto dolcemente, il comando ‘seduto’.
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Quando iniziare a insegnare i comandi al cane?
L’educazione del cane A che età iniziare? Quando si può iniziare ad educare un cucciolo? Spesso mi viene posta questa domanda, per la quale la risposta è molto semplice: fin dal primo giorno che varca la soglia della vostra casa.L’educazione infatti non deve essere confusa con l’addestramento: si tratta infatti di due cose ben diverse tra loro, anche se oggigiorno purtroppo si tende ad utilizzare questi due termini come se fossero l’uno il sinonimo dell’altro.Fatta questa doverosa premessa, ecco giustificata la mia affermazione di cui sopra.
Non appena il cucciolo vi viene affidato incomincia il suo piccolo percorso di educazione con le prime ovvie regole: la cuccia, la corretta gestione del cibo, la socializzazione con il mondo che lo circonda, i bisognini e così via. Ovvio che quando lo portiamo a casa, a due mesi (e non prima, vi raccomando), non dobbiamo subito pretendere di insegnargli i comandi di base, ma quanto appena elencato non fa forse parte della sua educazione? Certo che sì, perciò i primi veri educatori del vostro cucciolo, cari proprietari, siete proprio voi (meglio se con la supervisione di un buon Educatore Cinofilo, che vi darà le prime indicazioni.
Chi ben comincia).Nelle prime settimane però è possibile fare molto di più, potete anche iniziarlo ad alcuni insegnamenti preziosissimi, come il “luring”, ovvero il seguire correttamente la vostra mano, il “guarda”, cioè l’attirare la sua attenzione su di voi quando è distratto da altre faccende, e i primi rudimenti del “vieni”.
Inoltre sarebbe già utile procedere all’abituazione a strumenti essenziali come trasportino, collarino, pettorina e guinzaglio (per quest’ultimo è sufficiente anche lasciare una corda legata alla pettorina per pochi minuti al giorno, sempre stando attenti che non si impigli da nessuna parte).Trascorso il primo mese di convivenza, ovvero intorno ai novanta giorni di età, potete iniziare con i primi comandi, che saranno il “seduto”, il “terra”, il “resta”, il richiamo e così via.Teniamo poi presente che su alcuni soggetti dal carattere decisamente forte è sempre meglio dare una buona impronta educativa fin da subito, abituandolo a rispondere prontamente ai vostri comandi nei mesi che precedono la maturazione sessuale, periodo nel quale può poi risultare difficile ottenere anche un minimo di obbedienza.E per chi invece ha un cane con qualche annetto sulle spalle e vuole comunque cimentarsi in questa piccola grande avventura?Niente paura, con un metodo di lavoro dolce, ossia basato sul rinforzo positivo, il vostro cane può imparare a qualsiasi età.
Certo un cucciolo è molto più veloce e pronto nell’apprendimento, ma non dimentichiamoci che tutti i cani sono degli eterni giocherelloni, e un percorso basato su queste metodologie potrà darvi delle soddisfazioni anche se il vostro amico peloso non è propriamente più un giovincello.
- Personalmente ho lavorato con cani di otto-nove anni che non avevano mai fatto nulla nella loro vita, ottenendo comunque dei buoni risultati.In ogni caso, dal cucciolino al cane più maturo, molta attenzione va data ai tempi di lavoro e al vostro atteggiamento nei confronti del quattrozzampe.
- La prima regola è la pazienza.
Ricordatevi che il vostro cane deve capire ciò che gli state insegnando, e per quanto intelligente possa essere non capirà mai la nostra lingua. Altra condizione indispensabile è la vostra perseveranza: se non riesce non abbattetevi. Chi la dura la vince, ma non insistete più di tanto sullo stesso comando, dopo qualche minuto passate ad altro o fate un passo indietro facendogli fare qualcosa che ha già imparato e gratificandolo.
Poi fate una pausa, distraetevi e ricominciate. Per quanto tempo? Io penso che le sessioni di lavoro, a meno che non siate con il vostro Educatore, non debbano mai durare più di venti minuti, se avete tempo anche due o tre volte al giorno. Andare oltre senza la supervisione di un esperto può essere controproducente e generare nel vostro cane l’insorgere di stress negativo, che trasformerebbe ciò che deve rimanere un gioco in un evento poco piacevole.Chi volesse organizzare un corso, un seminario o semplicemente educare il suo cane può contattarmi.
Paolo Bosatra Educatore cinofilo Guarda le nostre attività su youtube: cerca il canale LALLEGRACAGNARA TV : L’educazione del cane A che età iniziare?
Dove fare le coccole a un cane?
Quali sono le coccole che piacciono ai cani? – Ci sono sicuramente delle aree del corpo dove, in generale, le coccole sono più gradite al cane. Gola, petto, fianchi e costato sono parti del corpo in cui puoi dispensare carezze in tutta serenità. Anche il fondoschiena è ok, escludendo la zona inguinale.
Testa e pancia, al contrario di quanto si pensi, potrebbero essere invece aree off-limits, Farsi accarezzare su queste parti del corpo è per il cane un gesto di sottomissione, Accarezza queste aree solo se sei il proprietario del cane e se è lui a mostrartele. Cerca invece di evitare zampe e coda, nella maggior parte dei casi il cane non gradirà essere toccato in questi punti (ma lo capirai da te!), così come anche le orecchie, che in alcune razze sono molto delicate.
Un ulteriore consiglio che ti diamo, è quello di utilizzare il dorso della mano quando accarezzi il cane, soprattutto se è la prima volta che lo stai approcciando. La conoscenza sarà più tranquilla e graduale. Le coccole sono un momento di puro relax e armonia fra cane e padrone
Come insegnare al cane i comandi destra e sinistra?
Rotazione. È facile convincere il cane a effettuare una serie di rotazioni, basta posizionare qualcosa di goloso sopra la testa e impartire il movimento con la mano indicando con la voce ‘destra’ e ‘sinistra’ e premiandolo a fine esercizio.
Come insegnare al cane a prendere le cose?
Come insegnare il Riporto al cane: addestrare e giocare – Blog Il riporto è l’esercizio più richiesto nell’addestramento del cane. Si tratta di lanciare un oggetto che il nostro cane dovrà raccogliere e riportare. A tutti piacerebbe fare questo gioco col proprio cane e probabilmente piacerebbe anche a voi.
- Vi do due dritte, semplici semplici, provateci! Comincio col dirvi che, dovete tenere ben presente che per il cane è innaturale riportare e restituirci un oggetto che gli interessa.
- Per istinto lo porterebbe in un luogo appartato per giocarci e tenerlo per sé fino a che l’oggetto non lo diverte più.
- Per questo addestramento utilizziamo quindi il gioco per far sì che l’esercizio sia piacevole e stimolante.
Attenzione però, è fondamentale che si abbia già un rapporto d’affetto tra cane e padrone, per questo, se volete insegnare il riporto ad un cucciolo è bene attendere che abbia compiuto 5/6 mesi di vita e che abbia già fiducia in voi. Munitevi di un gioco che piace molto al cane, una pallina, un bastone, un frisbee, un giocattolo di gomma Il cane è al vostro fianco.
- Caso 1: il cane può afferrare l’oggetto o giocarci e non riportarlo. In questo caso dovrete farlo avvicinare a voi con un altro gioco o mostrargli un bocconcino di cibo di cui è ghiotto. Così il cane tornerà verso di voi con il primo oggetto in bocca poi lo mollerà per prendere il nuovo gioco o il prelibato bocconcino che avete in mano. Nel momento in cui il cane apre la bocca per lasciare l’oggetto dovete pronunciare il comando che volete associare a quel gesto e può essere “Molla” o altro purché si utilizzi sempre la stessa parola. Sempre utilizzando ricompense potete far sedere il cane e aspettare accanto a lui che molli spontaneamente l’oggetto, che prenderete al volo, pronunciando sempre lo stesso comando.
- Caso 2: il cane raggiunge l’oggetto e lo annusa solamente, senza prenderlo in bocca. In questo caso forse l’oggetto è sbagliato perché non interessa al vostro cane ed occorre provare con un altro.
- Caso 3: nel caso che il cane afferri l’oggetto e ve lo riporti, conviene lodarlo, accarezzarlo, premiarlo, resta solo insegnargli a mollare la presa. Purtroppo non è comune che un cane faccia quasi tutto da solo, magari accadesse, sareste veramente fortunati!
Il cane adulto non ha sempre voglia di giocare quindi, per insegnargli il riporto, dovete attirare la sua attenzione. Per esempio potete farlo sostituendo il giocattolo con del cibo che gli piaccia e pronunciando un comando a scelta (ad esempio “prendi “).
- Scegliete un oggetto che piaccia al vostro cane: frisbee, legnetti, palline E usatelo come riportello;
- Se il vostro cane non è interessato agli oggetti di cui sopra, utilizzate il suo giocattolo preferito o qualcosa di profumato con l’aroma del suo cibo prediletto;
- Associate una sola parola ad ogni comando che impartite;
- La prima volta lanciate il riportello a distanza ravvicinata poi, pian piano sempre più lontano;
- Ripetete il gioco più volte al giorno in modo che per il cane diventi una piacevole consuetudine;
- Giorno dopo giorno ripetete l’esercizio in luoghi diversi.
Queste sono solo semplici istruzioni per cominciare a capire il comportamento del vostro cane e iniziare ad interagire con lui divertendovi entrambi. Qualsiasi cosa vorrete insegnare al vostro cane munitevi di tanta pazienza e dolcezza, ricordate che tutto deve essere un gioco e non una imposizione.
Alcuni cani imparano molto facilmente, altri sono pigri o semplicemente disinteressati ed hanno bisogno di molto tempo, concedeteglielo. Addestrare il tuo cane serve anche a migliorare il vostro rapporto con lui ma attenzione, a non sottoporre mai il cane ad un inutile stress, vi obbedirà comunque, ma soffrirà.
Non fare mai soffrire il vostro pelosetto, lui vi ama, rispettate i suoi modi e i suoi tempi! Alla prossima!! Lo staff di mypetMall.net Cristina Monti Ricorda sempre di consultare il tuo veterinario di fiducia. Blog Disclaimer Le informazioni fornite su nostro blog sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un veterinario o di un medico (ovvero di soggetti abilitati legalmente alla professione), o, a seconda dei casi, di altri operatori professionisti sia in ambito veterinario/sanitario (psicologi, nutrizionisti, ecc) che in altri contesti.
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