Come Liberarsi Di Un Cane
Come procedere – La Legge Regionale 23/2000 prevede la possibilità, per i cittadini che non possono più per qualsiasi motivo detenere il proprio cane, di consegnarlo al canile convenzionato con il proprio comune. Il cane deve essere iscritto all’anagafe canina gestita dall’Asl e correttamente intestato alla persona che intende fare rinuncia.

  • Il proprietario del cane deve presentare al Comune una domanda di autorizzazione a consegnare il cane alla struttura convenzionata, compilando la modulistica prevista.
  • Il Comune può richiedere il pagamento di una tariffa per sostenere l’onere del mantenimento del cane presso il canile (per la quale si rimanda ai singoli regolamenti comunali).

Il modulo compilato e vidimato dal Comune e dal Canile competente per territorio (con la data di accoglienza) deve essere trasmesso all’ASL per l’aggiornamento dell’anagrafe canina. L`accesso al servizio può avvenire in diversi modi:

  1. comunicazione presentata dal proprietario all’Asl Il proprietario compila il modulo previsto e lo consegna all’ufficio dell’Asl; gli viene rilasciata una copia dello stesso protocollata per accompagnare l’animale al canile.
    • L’Asl ne invia una copia al comune
    • il cane viene consegnato direttamente dal proprietario al canile convenzionato con il comune di residenza (che gli sarà comunicato dall’Asl)
    • se non può consegnarlo direttamente può chiedere il trasporto a cura dell’Asl (a pagamento)
    • il canile invia (via fax) all’Asl e al comune il modulo compilato con la data di accoglienza al fine dell¿aggiornamento dell’anagrafe canina
  2. Comunicazione presentata dal proprietario al comune
    • il comune comunica al proprietario il canile con cui è convenzionato
    • il cane viene consegnato direttamente dal proprietario al suddetto canile
    • se non può consegnarlo direttamente può chiedere il trasporto a cura dell’Asl (a pagamento)
    • il canile invia (via fax) all’Asl e al comune il modulo compilato con la data di accoglienza al fine dell’aggiornamento dell’anagrafe canina
  3. il cane viene consegnato direttamente al canile
    • il canile ritira il cane e invia (a mezzo fax) all’Asl e al comune il modulo compilato con la data di accoglienza al fine dell’aggiornamento dell’anagrafe canina

Cosa fare se non si vuole più tenere un cane?

Cos’è – Il proprietario di un cane che, per gravi motivi di salute o economici, sia impossibilitato a tenere con sé l’animale domestico, non può assolutamente abbandonarlo, ma può richiedere l’autorizzazione a consegnare l’animale al canile municipale.

  • Prima di fare ciò, però, il proprietario deve impegnarsi personalmente – mediante richiesta ad amici, parenti, conoscenti, inserzioni web o nei giornali, veterinari etc.- a trovare una sistemazione alternativa al ricovero in canile.
  • La Legge Regionale n.5/2005 attribuisce, infatti, la responsabilità della salute e del benessere degli animali ai proprietari ed ai detentori a qualsiasi titolo, i quali devono provvedere anche alla loro idonea sistemazione,
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Tuttavia, se nessuno è disposto ad accogliere il cane, l’amministrazione comunale valuterà la richiesta di rinuncia alla proprietà, limitatamente alla disponibilità di posti liberi in canile e previa verifica, da parte degli uffici competenti, delle condizioni che determinano la richiesta di rinuncia.

Quando ti portano via il cane?

Quattro zampe: ma davvero possono portarmi via il cane? Proponiamo a tutti voi il testo del nostro articolo pubblicato sul numero di Dicembre 2015 della nota rivista, Negli ultimi tempi riceviamo numerose telefonate di persone preoccupate che qualcuno, per un motivo o per un altro, possa legittimamente sottrarre loro il fedele amico a quattro zampe.

Proviamo quindi a fare un po’di chiarezza sui motivi che possono portare all’allontanamento di un animale domestico dal proprio habitat e sui comportamenti da tenere per evitare che ciò accada.1 – Condotte che integrano reati penalmente perseguibili. E’ chiaro: quando si verificano maltrattamenti, le autorità devono intervenire per allontanare l’animale dall’abitazione, a tutela della sua salute ed incolumità.

Senza bisogno che ve lo diciamo: se vedete un animale detenuto in maniera non consona alla sua natura –ad esempio legato a catena, o lasciato all’aperto senza idoneo riparo o cibo- non esitate a segnalare il tutto alle forze dell’ordine e/o alla ASL veterinaria del vostro Comune, le quali hanno l’obbligo di attivarsi quanto prima per verificare la situazione e, se è il caso, prendere i dovuti accorgimenti.2 – Rischi sanitari.

Chiunque viva con un animale sa quante attenzioni quotidiane questo richieda. Succede però, alle volte, che il proprietario non riesca ad accudire in maniera idonea gli animali di cui si circonda (magari perché in numero troppo elevato rispetto allo spazio disponibile), omettendo di mantenere un livello igienico sufficiente.

In tali occasioni è lecito che la ASL esca per un controllo sulle condizioni sanitarie -delle persone, degli animali e del luogo- e individui il modo di evitare ripercussioni sulla loro incolumità. Può succedere quindi che il proprietario sia obbligato a ripristinare una situazione igienico sanitaria accettabile e che, nell’attesa, gli animali vengano allontanati dall’abitazione.3 – Pericolosità.

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Altro caso riguarda l’accertamento della pericolosità dell’animale. Noi tutti sappiamo che non esistono cani cattivi di natura e che il loro comportamento è fortemente condizionato dalle condotte degli umani e degli altri animali che con loro interagiscono. Tuttavia può succedere che, per i più disparati motivi, un cane graffi o morsichi un umano, o un altro animale.

” Ma è successo una volta sola, per sbaglio, basta questo perché me lo portino via ?” Assolutamente no. Infatti, a seguito di denuncia in caso di morso di animale, la ASL e le autorità competenti provvedono ad indagare sull’accaduto e prendono in considerazione tutti gli elementi necessari a valutare l’effettiva pericolosità dell’animale.

Soltanto in casi di accertata e conclamata pericolosità questo può essere allontanato dal suo padrone; spesso, infatti, l’aggressività dell’animale è strettamente connessa ad errati comportamenti del suo “umano di riferimento” e l’allontanamento risulta essere l’unica via per arginare il problema.4 – Pignoramenti.

” Ho visto in televisione che, se non pago i miei debiti, possono portarmi via gli animali domestici. E’ vero? ” E’ vero, ma solo formalmente e si auspica un veloce cambiamento. Il problema riguarda il Codice Civile che classifica cani, gatti, pesci rossi e tutti gli animali domestici come ‘res’, ossia cose, beni mobili; quindi alla stessa stregua di televisori, motociclette o divani sono anch’essi pignorabili nei casi previsti dalla legge.

  1. E’ evidente dunque l’inadeguatezza della normativa italiana su una questione tanto importante.
  2. Sotto un profilo pratico, però, la pignorabilità degli animali domestici è raramente (se non quasi mai) applicata, almeno in caso di animali domestici comuni, che non siano di elevato valore economico (quali animali da pascolo, cavalli di razza, ecc.).

E d’altro canto, per evitare ritorsioni e ripercussioni psicologiche sull’individuo colpito da pignoramento, la Legge esclude dalla pignorabilità tutti quei beni che abbiano un riconosciuto valore affettivo, come ad esempio fedi nuziali o i cimeli di famiglia; un eventuale pignoramento dell’animale domestico fatto a scopo di “ritorsione” potrebbe quindi essere impugnato su tale presupposto.

Attualmente sono al vaglio diverse proposte di legge per rendere impignorabili gli animali domestici.5 – Immissioni Ultimo motivo che può portare, in casi estremi, all’allontanamento forzoso, è quando l’animale sia “fonte di immissioni di rumori o emetta odori tali da cagionare, per la loro frequenza ed intensità, malessere e insofferenza anche a persone di normale sopportazione”,

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Non spaventatevi: si tratta di casi estremi, che non rendono possibile la pacifica convivenza. Quando rumori o odori arrivino a superare la soglia di tolleranza “media”, la normale sopportazione richiesta dalla vita di condominio, allora si potrà richiedere al Giudice di valutare e trovare una soluzione al problema.

Alla luce di quanto sopra esposto, invitiamo tutti i lettori a stare tranquilli e godersi la vita con il proprio amico a 4 zampe poiché l’allontanamento avviene soltanto in casi estremi. Per informazioni: Non si effettua consulenza legale gratuita.

E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo presente in questo articolo senza il consenso dell’autore. In caso di citazione è necessario riportare la fonte del materiale citato. : Quattro zampe: ma davvero possono portarmi via il cane?

Come denunciare l’abbandono di un cane?

Cosa fare se si assiste all’abbandono di animali – Di certo è una situazione in cui non ci si vorrebbe in nessun caso trovare. Visti i numeri che abbiamo visto sopra, però, non è affatto raro essere testimoni di un reato di abbandono di animali. In quel caso è dovere di ogni cittadino denunciare il fatto, e quindi fare sentire la propria voce in difesa di quei poveri animali, vittime di un comportamento insensato.

  • Immaginiamo di essere in viaggio, lungo una qualsiasi strada, e di vedere un automobilista che, chiusa la portiera dell’auto, se ne va lasciando una cane in una piazzola.
  • Cosa fare? Prima di tutto, cerchiamo di memorizzare la targa dell’auto “in fuga”, mentre accostiamo per accertarci delle condizioni dell’animale,

Ovviamente ci si potrebbe trovare di fronte a un animale impaurito, confuso, a sua volta in fuga e via dicendo. È quindi necessario chiamare subito i soccorsi, contattando la polizia municipale, i carabinieri oppure i vigili del fuoco. Alle forze dell’ordine si indicheranno quindi il luogo e l’ora dell’abbandono, il numero di targa della propria auto ed altri elementi utili.

Cosa succede se si investe un cane e non ci si ferma?

Cosa rischio se non mi fermo? Se dopo aver investito un animale non ci si ferma a prestare soccorso si rischia una multa da 410 a 1.643 euro. Stesso discorso per le altre persone coinvolte nel sinistro o per i testimoni, che in caso di omissione di soccorso rischiano una sanzione da 82 a 328 euro.