Pannolini per cani: istruzioni per l’uso – Proprio come succede per i pannolini per neonati, anche per quanto riguarda i cani se ne possono trovare di o usa e getta. I primi sono più rispettosi verso l’ambiente, ma vanno lavati di continuo e implicano pertanto un costante utilizzo d’acqua. Al momento dell’utilizzo, è bene tener conto dei seguenti suggerimenti:
Cambiate di frequente il pannolino all’animale. Se l’indumento è sporco e resta a contatto con la pelle a lungo, il cane potrebbe soffrire di eruzioni cutanee o anche infezioni. Il grado di assorbimento dei pannolini è diverso a seconda del modello. Scegliete con cura la taglia e il tipo di pannolino più adatto per il vostro animale, che gli stia e non comporti il rischio di fughe. Utilizzate salviettine usa e getta per pulire il vostro animale. Si consiglia di utilizzare dei guanti per cambiare il pannolino per evitare di entrare in contatto con la sua urina o le sue feci. I pannolini per cani hanno di solito un buco per la coda, ma se l’animale non la ha o ce l’ha troppo piccola, chiudetelo per evitare possibili fughe. Prima di ricorrere ai pannolini per cani, portate il cane dal per una diagnosi accurata.
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American Kennel Club. (2015) Come, Grow Old With Me – CDS and Caring for Elderly Dogs. Recuperado el 21 de febrero de 2022, disponible en: Salzman, M. (2000). Pet trends: The state of the pet industry. Vital speeches of the day, 67(5), 147.Niijima, Noriko. (2018). Why Diapers for dogs sell well in Japan?: Researches onof the nursing homes for the elderly dogs and cats in Japan. Conference: ISAZ(International Society of Anthrozoology) 2018 Sydney.Dhaliwal, R., Boynton, E., Carrera-Justiz, S., Cruise, N., Gardner, M., Huntingford, J., & Rozanski, E. (2023).2023 AAHA Senior Care Guidelines for Dogs and Cats. Journal of the American Animal Hospital Association, 59(1), 1-21.
I contenuti de I miei animali sono redatti a scopo informativo. Non sostituiscono la diagnosi, la consulenza o il trattamento professionale. In caso di dubbi, è consigliabile consultare uno specialista di fiducia. Subscribe to our newsletter Select from the 0 categories from which you would like to receive articles. : Pannolini per cani: quando, come e perché
Contents
Come si mettono i pannolini per i cani?
Come mettere le mutande al cane? – La maggior delle parte delle mutandine per cani in vendita è dotata di un velcro posto dalla parte della schiena in modo da permettere un facile e semplice utilizzo. Ti basterà passare la coda attraverso il foro e infilare l’assorbente in mezzo alle gambe.
Quando mettere i pannolini al cane?
I pannolini per cani sono generalmente utilizzati quando si ha un cane femmina in calore e si vuole evitare che sporchi in giro. Nel caso di una cagna in calore, lo scopo di un pannolino è quello di assorbire le perdite di sangue per impedire che si trovino ovunque in casa.
Come bloccare il pannolino al cane?
Assorbenti igienici per mutandine – Poche battute per gli assorbenti igienici, che si abbinano alle mutandine che abbiamo appena visto. Costano poco, sono usa e getta e di solito un pacco riesce a coprire un ciclo e anche avanzare per quello successivo (il sanguinamento dura più o meno una settimana, nel cane).
A cosa servono i pannolini per cani maschi?
Il pannolino igienico a fascia per cani maschi usa e getta è stato pensato in modo specifico per cani maschi incontinenti, durante la fase post-operatoria o in viaggio. Croci Dog Nappy inibisce l’istinto dell’animale di marcare il territorio, anche all’interno della casa.
Quanto tenere il pannolino?
Ogni quante ora bisogna cambiare il pannolino? – Non esiste una risposta definitiva in merito. La più ovvia sarebbe di cambiarlo ogni volta che il bebè è sporco, anche solo di pipì. È consigliato cambiare il pannolino circa ogni 3-4 ore, anche se noti non essere particolarmente bagnato.
Ricorda: asciutto non vuol dire pulito! Cambi frequenti a intervalli regolari, garantiscono igiene e pulizia alle parti genitali del tuo bambino, che sono particolarmente delicate e soggette a irritazioni. Se ti accorgi invece che il bimbo ha fatto la pupù, inutile dire che bisogna cambiarlo nell’immediato.
E la notte? In questo caso facciamo un’eccezione per favorire il sonno del piccolo.e dei genitori! I pannolini odierni hanno una buona resistenza e trattengono per ore in maniera molto efficace, quindi se il bambino ve lo permette, approfittate per riposare e ricaricare le energie!
Quante volte il cane deve essere lavato?
Il pelo – Come sa benissimo chi ha la fortuna di avere la compagnia di un cane a pelo lungo, tale manto tende a sporcarsi molto più facilmente rispetto al pelo corto, perciò richiede più costanza. Il pelo lungo infatti, oltre a catturare più facilmente lo sporco, è il nascondiglio preferito dai parassiti, come pulci e zecche.
Come non usare i pannolini?
Home Il bambino Igiene – di Emanuela Cerri – 29.06.2012 Scrivici C’è chi usa i pannolini tradizionali, chi quelli lavabili ecologici e naturali e poi c’è chi non utilizza proprio i pannolini sin dalla nascita. Questo metodo viene chiamato EC elimination communication o IPT infat potty training ovvero educazione precoce al vasino C’è chi usa i pannolini tradizionali, chi quelli lavabili ecologici e naturali ( LEGGI ) e poi c’è chi non utilizza proprio i pannolini sin dalla nascita.
Questo metodo viene chiamato EC elimination communication o IPT infat potty training ovvero educazione precoce al vasino Per documentarci dato che in Italia non sono poi molti i genitori che si sono già avvicinati a questa filosofia anche se noi di Pianetamamma abbiamo già intervistato una coppia che la pratica ( LEGGI ), siamo andati a spulciare nell’unico sito italiano dedicato al tema ‘vita senza pannolino’ ed ecco tutte le info che abbiamo estrapolato, per chi vuole provare o per chi è solo curioso e vuole saperne di più.
Che cos’è l’educazione al vasino? Con questo termine viene indicato un momento molto delicato della vita del bambino in cui si insegna come usare il vasino per fare la pipi’ ( LEGGI ) e per andare di corpo. Alcuni studiosi usano il termine anche di educazione sfinteriale, cioe’ di educazione al controllo degli sfinteri sia per la minzione che per la defecazione.
Gli sfinteri sono muscoli ad anello posti intorno ad un orifizio (l’ano), la cui contrazione ne provoca la chiusura. Il processo di defecazione comprende il rilasciamento del muscolo sfintere anale interno, dello sfintere anale esterno (volontario), e il rilasciamento del muscolo puborettale. L’azione del cosiddetto torchio addominale (contrazione dei muscoli della parete dell’addome) determina la fuoriuscita delle feci.
La posizione accovacciat a facilita notevolmente l’azione di questi muscoli. Viene riportato che il “controllo completo” degli sfinteri avviene in genere tra i 18 mesi e i due anni ( LEGGI ), epoca in cui il piccolo impara a controllare volontariamente la vescica e l’intestino.
Uno studio dal titolo “Educazione assistita al vasino in una famiglia occidentale”, e’ stato pubblicato negli Stati Uniti nell’Aprile 2004 sulla autorevole rivista medica “The Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics” mostra come gli sfinteri del lattante siano molto più pronti e funzionanti di quanto si creda comunemente.
Questa ricerca si fonda sull’osservazione attenta del bambino al fine di imparare a riconoscere i segnali premonitori di scariche e minzioni e gli orari. Al contrario di quello che spesso si pensa, esiste un controllo sfinteriale involontario anche nel lattante che lo porta a urinare e a defecare più volte al giorno.
Se così non fosse, eliminerebbe continuamente pipì e feci, il che non avviene LEGGI ANCHE : Il pannolino usa e getta compie 50 anni In cosa consiste l’educazione al vasino assistita precoce? Fondamentalmente i metodi di educazione al vasino ( LEGGI ) si suddividono in precoci (inizio dai primi mesi di vita) e tardivi (inizio dopo i 18 mesi d’eta’), in indipendenti (di solito tardivi) ed assistiti (di solito precoci).
Già a partire dal secondo mese, la mamma dovrebbe cominciare a osservare i tipi di pianto e le espressioni del viso che possono anticipare la necessità del bimbo di defecare o urinare. Nel caso della defecazione o della minzione, infatti, il pianto è in genere di tono più basso, di breve durata, si interrompe dopo la scarica o lo svuotamento della vescica ed è molto diverso da quello stimolato, per esempio, dalla fame.
E’ un tipo di pianto piu’ in relazione ad uno stato di fastido. Per la defecazione, il viso potrebbe diventare rosso. Comunque, ogni bimbo è unico, i suoi segnali sono diversi. Ci sono i bimbi che non danno nessun segno prima di scaricarsi, in questi casi, si potrebbe fare piu’ attenzione ad orari, relazione con i pasti, o altri comportamenti.
Nei primi mesi di vita, inoltre, le scariche avvengono soprattutto subito dopo la pappa e la minzione subito dopo la nanna e poi dopo qualche minuto o ora, quando la vescica si è riempita. Anche questa relazione può essere d’aiuto ai genitori nel capire le esigenze del piccolo.
L’elevato numero di minzioni durante i primi mesi puo’ rendere difficile un controllo completo per cui non bisogna scoraggiarsi se, a volte, non si riesce a cogliere per tempo i suoi “segnali” legati alla necessità di fare la pipi’ o di scaricarsi. LEGGI ANCHE : Pannolini lavabili, chiariamoci le idee Quindi in pratica: dai 2-3 mesi è bene dopo alcuni giorni di osservazione, si può già portare il bimbo al bagno in occasione dei segnali premonitori.
Il lattante verra’ tenuto in braccio con la sua schiena appoggiata al nostro torace e con le gambine aperte su una bacinella d’acqua sul lavandino per essere comodi. Questa posizione verra’ mantenuta per alcuni minuti in attesa della scarica o della pipi’.
Dai 7-8 mesi, quando il piccolo è in grado di star seduto da solo, è invece possibile farlo sedere sul vasino, Comunque, bisogna sempre sostenerlo quando necessario. In questo modo, si ottiene una posizione più fisiologica (cioè naturale), con cui il bebè può spingere con maggior facilità. A partire da questa età, inoltre, il piccolo potrebbe essere in grado di associare la posizione “da seduto” con l’atto di scaricarsi e difficilmente manifesterà rifiuto per il vasino.
Anzi, quando sarà in grado di esprimersi verbalmente, potrebbe essere lui stesso a chiedere, per esempio, di fare la pipì o la cacca. Per chi e’ adatto il metodo precoce assistito? In generale qualsiasi bambino può intraprendere l’educazione assistita all’uso del vasino.
- La parte piu’ importante viene svolta non dal bimbo, ma da chi normalmente si occupa di lui.
- Durante il primo anno, infatti, è necessario dedicare tempo all’osservazione e alla cura del piccolo GUARDA IL VIDEO : Pannolino molto pieno Iniziare nel primo mese di vita Se siete intenzionati, la nascita è senz’altro il momento migliore per iniziare.
Ci si potrà chiedere se sia possibile, con tutte le cose che ci sono da fare con un neonato, seguire anche questa necessità. La regola fondamentale per chi inizia così presto è seguire i propri ritmi, Soprattutto se si tratta del primo figlio, una madre nel primo mese può trovarsi in difficoltà per molti motivi: deve prendere confidenza col proprio bambino, deve far partire bene l’allattamento, prendere i muovi ritmi di sonno dettati dal bambino, e via dicendo.
- Si può decidere di non usare mai i pannolini, utilizzando delle pezze in cotone (GUARDA) o spugna da mettere sotto il sedere del piccolo, oppure di adottare sistemi misti: misto con l’usa e getta, oppure con i lavabili in cotone,
- Oppure usare sempre i pannolini, lavabili o usa e getta, ma prestare ugualmente attenzione alle necessità del bambino.
In questo caso l’uso dei pannolini in cotone (senza la mutandina protettiva impermeabile) è più indicato per allenarsi, mentre è meglio tenere di scorta gli usa e getta solo per le situazioni in cui mi era impossibile un cambio immediato del bambino (come nei primi viaggi in auto), e per i momenti di stanchezza.
Non è detto che il sistema adottato debba essere sempre uguale : si può decidere di usare sempre i lavabili in un primo periodo, poi si può optare per toglierli del tutto oppure mantenerli e toglierli al momento del “bisogno”, si può continuare ad usare un usa e getta di notte, (per quanto la notte è ancora più facile che di giorno), si può non avere le energie per “seguire” tutto il giorno il bambino e fare solo mezza giornata senza pannolino E’ fondamentale seguire il proprio istinto e non caricarsi troppo di aspettative L EGGI ANCHE : La conquista dell’indipendenza, il vasino Quali possono essere i segnali? La gamma è ampia, e varia in funzione dell’età, del carattere, del momento particolare.
i più comuni però sono questi: – pianto (o verso, o parola se bimbo grandicello) caratteristico – toccarsi il pancino o il sedere o i genitali – per i maschietti, un”irrequietezza” del pisellino – irrequietezza generale – di notte, risveglio immotivato o girarsi e rigirarsi – smorfia del viso – contrazione della pancia – trattenere il respiro (proprio un attimo prima di farla!!) – fermarsi di botto durante i giochi – per la cacca, è di solito evidente l’inizio delle “spinte” Le domande più comuni e i dubbi di chi si avvicina all’elimination communication
Come educare il cane a non fare la pipì in casa?
Come insegnare al Cane a fare i bisogni fuori: i trucchi infallibili!
- Che tu abbia adottato un Cucciolo o un Cane adulto, scommetto che la prima cosa che vuoi sapere è come insegnare al Cane a fare i bisogni fuori casa.
- Ammettiamolo, a nessuno piace pulire il pavimento da pipì e popò!
- Con queste poche ma efficaci regole potrai affrontare la questione bisogni in modo semplice e veloce.
Porta fuori il tuo Cane molto spesso: sembra banale ma non lo è, più occasioni dai al Cane di fare i bisogni nel posto giusto e più aumenti la probabilità che non li faccia in casa. Per un Cucciolo parliamo di una passeggiata anche ogni due ore finché non avrà imparato bene (verso i 6 mesi al massimo), per un Cane adulto minimo 3 uscite giornaliere, meglio ancora se 4 o più.
Porta fuori il Cane, soprattutto se Cucciolo, subito dopo ogni pisolino, al mattino appena sveglio, dopo che ha mangiato o bevuto e dopo un momento di gioco insieme. Questi sono i momenti in cui molto probabilmente il Cane avrà lo stimolo a fare pipì e popò, e puoi sfruttarli per farglieli fare fuori casa.
Premia il tuo Cane con un gustoso snack, come quelli che utilizziamo anche noi, li trovi a questo link, ogni volta che fa pipì e popò fuori casa! Se qualcuno mi chiede come insegnare al Cane a fare i bisogni fuori, la prima cosa che spiego è che i primi mesi è di grande aiuto incentivare il cane con l’utilizzo del cibo.
In parole molto semplici: per il Cane deve essere fonte di ricompensa fare fuori i bisogni, così oltre alla motivazione naturale (fare i bisogni in un prato) avremo aggiunto una motivazione data dalla risorsa, ovvero il cibo, e aumenteranno le probabilità che il cane preferisca fare sempre fuori i bisogni per ricevere il premio invece che farli in casa senza ricevere niente.
Non sgridare il Cane se fa i bisogni mentre è in casa da solo. Se lo sgridiamo al nostro rientro a casa non capirà perché lo stiamo facendo, infatti i cani non hanno la memoria come la nostra e non potrebbero mai collegare i bisogni fatti magari ore prima con la nostra arrabbiatura!
Se il problema è ricorrente chiedi aiuto a un Educatore Cinofilo esperto che sicuramente potrà aiutarti a valutare e risolvere il problema.
Se lo “becchi sul fatto” digli un secco “NO” e basta. Non dilunghiamoci in sproloqui di quanto sia fastidioso il comportamento, non picchiamo il Cane e per carità non mettiamo il suo muso nella pipì!
Tutte queste reazioni non solo sarebbero esagerate rispetto al problema, ma potrebbero perfino avere un effetto opposto, ovvero aumentare lo stress del cane che quindi sarà portato a fare i bisogni più spesso, ma scegliendo posti nascosti così da non farsi vedere e non essere sgridato!
Occhio alla pipì da marcatura! Se hai un Cane maschio intero (ovvero non castrato) che fa pipì spesso e volentieri in giro per casa alzando la zampetta. potresti avere un problema di testosterone e territorialità, che nulla ha a che fare con la capacità del Cane in questione di trattenere i bisogni. In questi casi un esperto Educatore Cinofilo saprà consigliarti al meglio!
Non pulire in presenza del Cane, specialmente in caso di Cuccioli. Se il tuo Cane fa i bisogni per attirare la tua attenzione e la ottiene facendoti andare a pulire il pavimento, si instaura un condizionamento negativo e potrebbe ripetere il comportamento solo per avere la tua attenzione.
Questo è particolarmente vero in caso di Cuccioli, che giocano a tirare lo straccio mentre puliamo. Cosa fare allora? Semplicemente chiudi il Cane in un’altra stanza, pulisci il pavimento e fallo rientrare.
Pulisci con prodotti che non contengono ammoniaca! La pipì contiene per l’appunto ammoniaca e pulendo con quest’ultima rischiamo di lasciare una traccia olfattiva che invece di disincentivare il cane lo attira a rifare la pipì proprio in quel punto!
Se il Cane, cucciolo o adulto, la trattiene tutto il tempo che state fuori in passeggiata e la fa appena rientrati a casa, seguite questo trucchetto molto efficace: uscite meno tempo del solito, diciamo circa dieci minuti, rientrate a casa ma tenete il cane al guinzaglio, chiudete la porta, fate un giro per casa col cane al guinzaglio, uscite di nuovo altri 10 minuti, rientrate a casa e ripetete il tutto, ovvero, giro per casa al guinzaglio e uscita di altri 10 minuti. Le prime volte ripetete la modalità almeno 4 o 5 volte, finché il cane non faccia almeno una pipì fuori e se succede premiatelo con uno snack buonissimo! Questa tecnica è particolarmente efficace al mattino appena il cane si è svegliato.
- Questo è tutto su come insegnare al cane a fare i bisogni fuori casa,
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Come pulire genitali cane maschio?
Zona genitale e anale –
- Gli organi sessuali dei cani sono molto sensibili, è importante dunque che facciate molta attenzione e che riusciate a gestire la situazione con molta cautela.
- Sia per la zona genitale che per quella anale, si raccomanda di tagliare le porzioni di pelo che possano ostruire gli orifizi,
- In molti casi infatti, l’urina potrebbe colpire lunghe frange di pelo e contribuire a eruzioni cutanee e infezioni, soprattutto se la zona entra in contatto con corpi estranei e sporcizia.
- Per i cani maschi è sufficiente tagliare un centimetro intorno alla zona del pene, per i cani femmina il pelo deve essere accorciato nella zona intorno alla vulva.
I cani femmina, in particolare, vanno incontro a delle perdite genitali che potrebbero rendere appiccicosa la zona della vulva. È necessario dunque mantenere l’igiene liberando il tratto dal pelo in eccesso, soprattutto se la sua pelliccia è molto folta.
- Potreste aiutarvi con una lama, ma badate ad essere estremamente cauti perché anche una piccola lesione potrebbe causare alla vostra cagna grande dolore, oltre al serio rischio di infezione,
- Dopo la rasatura si raccomanda, se è possibile, di farle il bagno e di lasciarla riposare in acqua tiepida: questa soluzione potrebbe calmarla, considerando che il motivo delle perdite è probabilmente di natura infettiva.
- Le ghiandole anali invece possono causare nei cani non pochi problemi.
Accorciare o tagliare il pelo può aiutare a mantenere quest’area pulita, Ma attenzione: potrebbe trattarsi di una procedura estremamente maleodorante. Si raccomanda pertanto di utilizzare dei guanti di gomma e di pulire l’area con un panno umido o una salvietta umidificata per neonati.
Come insegnare al cane maschio a fare pipì?
Insegnare al cane a fare la pipi’dove vuoi tu! Insegnare al nostro cane a sporcare fuori casa non è difficile ma come ogni cosa richiede dei piccoli accorgimenti. Vi forniamo alcuni consigli utili per ottenere in breve tempo dei buoni risultati! Quando portiamo a casa il nostro cucciolo di pochi mesi dobbiamo imparare a conoscerlo e in breve tempo capiremo quando ha fame, quando vuole le coccole, quando vuole giocare e anche quando dovrà fare i suoi bisogni: lo vedremo annusare intensamente il terreno o il tappeto, girare un po’ su se stesso tentando di accovacciarsi e un attimo dopo.la pipi’! Cosa fare? Ricordiamoci che e’ sempre meglio PREVENIRE e giochiamo di anticipo! Il cane infatti solitamente sporca in alcuni momenti precisi della giornata: appena si sveglia (quindi dopo ognuno dei frequenti pisolini che si fa durante il giorno), dopo che ha mangiato e spesso dopo aver giocato! I primi tempi, quindi, dovremo dedicargli un po’ di tempo e attenzione per imparare a riconoscere questi momenti e intervenire per tempo.
Quando ci accorgiamo che il nostro amico si sta preparando a fare la pipi’ prendiamolo subito in braccio e portiamolo di corsa nel luogo preposto ai suoi bisogni (ad esempio il giardino di casa o quello condominiale, o il tappetino assorbente). Appena si sarà liberato nel “posto giusto” gli diremo un BRAVO e lo riempiremo di carezze per fargli capire che ha fatto proprio ciò che volevamo! Al contrario se non saremo abbastanza tempestivi e capitasse che il cane sporchi proprio sotto i nostri occhi sul pavimento di casa o peggio sul tappeto dovremo intervenire con un secco “NO” e portarlo ugualmente fuori.
Questo vale solo se becchiamo il nostro amico sul fatto! Arrivare anche pochi secondi dopo rende inutile sgridare il cane. Non capirebbe perché lo stiamo punendo neanche riportandolo dove ha sporcato. Perciò se arrivate tardi limitatevi a fare finta di niente e di pulire solo dopo aver allontanato il cane! Il cucciolo, specie i primissimi mesi, non ha una grande autonomia perciò sarà necessario portarlo fuori spesso, massimo ogni due ore e possibilmente sempre negli stessi orari in modo da creare un’abitudine quotidiana importantissima per il nostro cane.
- Di notte sarà difficile che riesca a trattenersi così a lungo perciò cercate di limitare i danni tenendolo chiuso in un luogo circoscritto che possiate pulire facilmente.
- Lo porterà fuori l’ultimo che va a dormire e il primo che si sveglia in modo da accorciare i tempi.
- E’ consigliabile portarlo sempre nello stesso luogo a sporcare in modo che venga stimolato dagli odori che già conosce e che impari presto che quello è il suo “bagno”! Se entro quattro settimane dall’inizio del vostro periodo di educazione non ha imparato è bene richiedere una visita comportamentale.
Nel cucciolo tuttavia fino al quarto/sesto mese è normale la minzione emotiva ( fa pipi’ quando si emoziona o e’ felice!) o in casa. Nell’adulto e nel cane anziano puliti che cominciano a sporcare in casa invece va sempre indagato un sottostante problema di salute o comportamentale.
Come raccogliere la pipì del cane maschio?
Scarica PDF Scarica PDF L’analisi delle urine fornisce al tuo veterinario importanti informazioni su alcune condizioni come diabete, malattie ai reni ed infezioni del tratto urinario. Se il tuo veterinario richiede un campione di urine dal tuo cane, ottenerlo non deve essere per forza stressante e difficile.
- 1 Raduna i materiali. Anche se l’impresa è abbastanza semplice, ti serviranno comunque alcune cose:
- Collare e guinzaglio.
- Un contenitore poco profondo resistente all’acqua per raccogliere l’urina.
- Un bicchiere pulito o un barattolo di plastica.
- Salviettine umidificate per pulire le tue mani (se necessario).
- Un paio di guanti di gomma per proteggere le mani sono consigliati ma non per forza necessari (l’importante è lavarsi le mani dopo il processo; un po’di urina sulla pelle non sarà un problema).
- 2 Sterilizza il contenitore. Se l’urina serve per fare una coltura, allora il campione deve essere raccolto in un contenitore sterile per prevenire eventuali contaminazioni con agenti esterni. Per sterilizzare il contenitore, hai tre alternative:
- Utilizza una soluzione sterilizzante, come quella usata per sterilizzare i biberon e i ciucci dei bambini. In farmacia e al supermercato puoi trovare diversi prodotti adatti. Basterà poi seguire le istruzioni riportate sulla confezione. Di solito, occorre diluire il liquido con una determinata quantità di acqua e poi bisogna immergere l’oggetto per un periodo di tempo stabilito.
- Se hai a disposizione uno sterilizzatore al vapore (come quello usato per i biberon dei bambini), è perfetto per contenitori di stagnola o di plastica che possono sopportare temperature alte. Anche in questo caso, segui le istruzioni d’uso del dispositivo; di solito, bisogna aggiungere dell’acqua e impostare il ciclo di sterilizzazione al vapore.
- In alternativa, puoi anche versare dell’acqua bollente sul contenitore per uccidere i batteri.
- 3 Se il tuo veterinario non intende fare la coltura, utilizza un contenitore pulito. Se non esiste il sospetto di infezione alla vie urinarie, e se non è necessario fare analizzare il campione in laboratorio, il contenitore non deve per forza essere sterile, ma dovrà essere comunque pulito e asciutto.
- E’ molto importante che il contenitore non sia contaminato da residui di cibo o zuccheri perché il risultato del test potrebbe essere errato. Pulisci il recipiente con acqua calda insaponata; poi, risciacqualo con cura con dell’acqua corrente e lascia che si asciughi naturalmente o usa un panno pulito.
- 4 Procura una bottiglia ermetica per trasportare il campione. Per portare dal veterinario il tuo prezioso campione ti servirà una bottiglia o un barattolo ermetici. Il tuo veterinario potrebbe darti un tubo specifico con tappo avvitabile, tuttavia, ci sono molte alternative che puoi trovare in casa.
- Un barattolo di vetro con tappo avvitabile, come quello della marmellata o del caffè, andrà benissimo. Lavalo con cura (come per il contenitore) con detergente per eliminare eventuali residui.
- Se possibile, anche in questo caso, sterilizza il contenitore con un agente chimico, o immergendolo in acqua bollente. Quest’ultimo passaggio è necessario solo se occorre usare il campione per la coltura.
- 5 Preparati a raccogliere il campione poco prima di portarlo dal veterinario. Più fresco sarà il campione, meglio è. Se possibile, fai in modo di raccogliere il campione quando hai tempo per portarlo immediatamente dal veterinario, e comunque non fare passare più di dodici ore.
- Se il veterinario decide di controllare la presenza di cristalli nelle urine, è importante che il campione sia fresco. Con il tempo, i cristalli delle urine possono cambiare e sciogliersi, portando a una diagnosi errata.
- Il campione può essere prelevato in qualunque momento, la mattina o nel pomeriggio. La maggior parte dei parametri che il tuo veterinario controllerà non subiscono particolari cambiamenti nell’arco della giornata.
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- 1 Cerca di raccogliere il campione quando il tuo cane ha la vescica piena. I cani tendono ad insospettirsi quando li insegui da dietro e di solito trattengono l’urina o scappano. Per risolvere il problema, raccogli il campione la mattina, quando il cane ha la vescica piena e ha urgente bisogno di urinare; in questo modo, non presterà molta attenzione a quello che stai per fare.
- Altri momenti in cui puoi raccogliere l’urina sono subito dopo i pasti, o durante la passeggiata, quando il cane è attratto dai vari odori e marca il territorio.
- 2 Porta il tuo cane fuori a fare la pipì. Aspetta che abbia la vescica piena, poi mettigli collare e guinzaglio. Indossa anche un paio di guanti protettivi se ce li hai. Tieni in mano il contenitore e la bottiglietta ermetica in tasca. Il tuo cane non se ne renderà nemmeno conto.
- Lascia che il cane annusi l’erba e che scelga il punto in cui vuole urinare. Di solito, i cani maschi preferiscono superfici verticali, come il tronco di un albero, una ringhiera o un muretto. Lo vedrai annusare e poi alzare la zampa.
- 3 Se preferisci, chiedi a un amico di aiutarti. Per rendere il processo più semplice, fatti aiutare da un amico. Fai tenere il guinzaglio dal tuo amico che camminerà davanti a te distraendolo. Se aspetterai dietro al cane, quando alzerà la zampa, metti il contenitore sotto la gamba rialzata per prendere il campione.
- 4 Avvicinati al cane da dietro senza fare rumore mentre alza la zampa per urinare. Non fare movimenti improvvisi per non allarmarlo facendolo scappare. Mentre urina, metti il contenitore sotto la pancia per acchiappare parte del getto dell’urina.
- Ricorda che è sufficiente raccogliere circa 25 ml di urina; quindi non è necessario riempire tutto il contenitore. Quando avrai ottenuto una quantità sufficiente, metti il contenitore su una superficie piana dove non può cadere e ritorna a casa.
- 5 Sappi che non occorre raccogliere troppa urina. Il tuo veterinario non avrà bisogno di una grande quantità di urina. Un cucchiaio sarà sufficiente. Infatti, alcuni veterinari saranno contenti anche con solo poche gocce, perciò non preoccuparti se pensi che la quantità non sia sufficiente. Pubblicità
- 1 Trasferisci l’urina dal contenitore al barattolo. Versa con cura l’urina nel barattolo ermetico. Dovrai avere la mano ferma, ma anche se dovesse fuoriuscire dell’urina per terra, non sarà un problema. Quando il barattolo sarà pieno, chiudi il tappo con cura. Rimuovi i guanti e buttali insieme al contenitore che hai usato.
- Se dell’urina cade sulle tue mani, usa delle salviettine umidificate o disinfettale con del sapone. Anche se è improbabile che poche gocce contamino te o la tua casa, è sempre meglio fare attenzione all’igiene.
- 2 Metti il barattolo in un sacchetto per trasportarlo. Metti il barattolo in un sacchetto di plastica, scrivi il nome del tuo cane e portalo al più presto dal veterinario. Idealmente, il campione dovrebbe essere analizzato entro un’ora dalla raccolta. Se non è possibile, puoi metterlo in frigorifero fino a 12 ore prima delle analisi.
- L’urina può essere conservata in frigorifero se la metti in un barattolo ben chiuso; i cibi non saranno contaminati e non ci sarà cattivo odore. Ricorda solo di portarlo dal veterinario il giorno seguente!
- 3 Controlla se ci sono dei cristalli nelle urine. Se vedi dei cristalli nelle urine, è meglio portare subito il campione dal veterinario in quanto i cristalli si scioglieranno se conservi il campione nel frigorifero e, come conseguenza, la diagnosi potrebbe essere inaccurata.
- Le urine alcaline causano la formazione di depositi di cristalli che non erano originariamente presenti nella vescica. Allo stesso modo, può presentarsi anche la situazione opposta, cioè, urine acide con cristalli che si sciolgono nel tempo. E’ possibile, quindi, che la diagnosi della tipologia di cristallo sia errata se il campione non viene immediatamente visualizzato dal veterinario.
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Se il tuo veterinario sospetta un’infezione alla vie urinarie, è probabile che faccia la coltura del campione. In questa procedura, il laboratorio controlla i batteri presenti e li uccide con degli antibiotici specifici. In questo modo, è possibile identificare il batterio e scegliere l’antibiotico più efficace. Per questo motivo, il campione deve essere trasferito in barattoli puliti e sterili.
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- Collare e guinzaglio
- Un contenitore resistente all’acqua e non troppo profondo
- Un bicchiere pulito o un barattolo di plastica
- Salviettine umidificate (facoltative)
- Guanti di gomma o di plastica (facoltativi)
Come fare la doccia a un cane?
Che il bagno abbia inizio! – Innanzitutto assicurati che il cane non veda che stai allestendo per fargli il bagno: è facile che si agiti e sarà più duro convincerlo a farsi fare il bagno. Prima del bagno pettinalo per rimuovere lo sporco più evidente e per togliere i peli morti.
Riempi la vasca con acqua tiepida e poi immergi il cane: l’acqua gli deve arrivare alle ginocchia, Lascia che il cane si abitui un momento e chiudi la porta per non farlo scappare (se possibile). Inizia bagnandogli e insaponandogli il dorso, raggiungendo poi la testa. Attenzione a non far entrare il sapone nelle orecchie, negli occhi e in bocca! Non dirigere il getto d’acqua (se usi la doccia) direttamente su muso e genitali e assicurati che il getto non lo ferisca.
Fate in modo di insaponarlo bene anche negli angoli più inaccessibili: dietro le orecchie, le unghie, sotto il mento, ecc. Una volta insaponato, vuota la vasca se possibile. Il risciacquo è molto importante perché dobbiamo assicurarci di far scivolare tutto il sapone o shampoo applicati precedentemente per evitare irritazione della pelle del cane.
Come fare il bagnetto al cane per la prima volta?
Usando la doccetta, bagna il cucciolo con l’acqua, assicurandoti sempre che non sia né troppo calda né troppo fredda. E’ importante utilizzare acqua tiepida e lasciala scorrere fino a quando non raggiunge il livello delle ginocchia del cane. Non riempire eccessivamente la vasca, perché il cucciolo potrebbe spaventarsi.