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Quanto vive un cane anziano con tumore al fegato?
EMANGIOSARCOMA – L’emangiosarcoma è una neoplasia maligna che prende origine dall’endotelio vascolare. Il cane risulta la specie maggiormente colpita con un’incidenza del 7 % rispetto a tutte le forme neoplastiche maligne. L’età media dei soggetti a rischio è di 8-10 anni.
La milza è il sito più comune di localizzazione primaria (50%), ma possono essere coinvolti altri siti primari quali cuore (atrio destro) 25%, cute e sottocute 13%, fegato 5%, tessuto osseo 1-5% e raramente altri organi 1-2% (sistema nervoso centrale, reni, vescica, muscoli, prostata e cavità orale).
Questa neoplasia è contraddistinta da un’elevata aggressività, per cui sin dai primi stadi della malattia quasi tutte le forme in cui essa si manifesta sono caratterizzate dalla comparsa di infiltrazioni di tessuto neoplastico e di metastasi a distanza; metastasi che colonizzano soprattutto polmoni e fegato, sebbene tutti gli organi possano essere interessati.
EPIDEMIOLOGIA ED EZIOPATOGENESI DELL’EMANGIOSARCOMA Le razze più colpite sono: pastore tedesco, golden retriever, bovaro del bernese, boxer, a cui si aggiungono altre a pelo corto e mantello pezzato: whippets, dalmata, american staffordshire terrier, beagle, basset hound, pointer, greyhound, saluki.
CLASSIFICAZIONE E ASPETTI CLINICI Le manifestazioni dei segni clinici nei soggetti affetti da emangiosarcoma è correlata alla localizzazione anatomica del sito primario della neoplasia, alla presenza o meno di metastasi, alla eventuale rottura della massa tumorale e/o alle eventuali anomalie coagulative.
Oltre il 50% dei cani che soffrono di emangiosarcoma vengono portati alla visita clinica per un collasso circolatorio acuto che, in genere, segue la rottura della massa tumorale primitiva o delle sue metastasi. In base alla sede di localizzazione delle lesioni primarie l’emangiosarcoma può essere classificato in: splenico, cardiaco, epatico, cutaneo e del tessuto osseo.
EMANGIOSARCOMA SPLENICO Tra tutte le neoplasie maligne della milza nel cane, l’emangiosarcoma splenico presenta un’incidenza superiore alla somma di tutte le altre. Poiché l’emangiosarcoma origina dai vasi sanguigni, può formarsi in molte sedi anatomiche differenti.
In una percentuale compresa tra il 24% ed il 45% di tutti i cani che manifestano emangiosarcoma splenico, si può osservare un concomitante emangiosarcoma atriale destro. L’emangiosarcoma splenico è un tumore invasivo che frequentemente metastatizza al fegato, all’omento ed al mesentere. Più del 50% dei cani affetti presenta un’elevata incidenza di lesioni metastatiche già alla prima visita.
L’emangiosarcoma del tessuto splenico si osserva maggiormente in cani anziani di media e grossa taglia, frequentemente pastori tedeschi. I sintomi clinici nei soggetti affetti da emangiosarcoma splenico sono generalmente vaghi e aspecifici e comprendono dilatazione dell’addome, perdita di peso e anoressia, debolezza, letargia, depressione, vomito, pallore delle mucose e shock ipovolemico causato da rottura della milza con conseguente emoperitoneo.
Per la varietà di questi sintomi non sempre la malattia risulta manifesta, tanto che spesso i soggetti affetti da emangiosarcoma vengono sottoposti alla visita clinica in uno stadio già avanzato di malattia, caratterizzato dalla rottura del tumore primario o dalla presenza di focolai di metastasi in altri organi.
PROCEDURE DIAGNOSTICHE L’aspecificità dei segni clinici dell’emangiosarcoma rende la diagnosi di questa neoplasia complessa se fa riferimento esclusivamente alla sintomatologia; questo comporta molto spesso che ai soggetti portati alla visita clinica l’emangiosarcoma venga diagnosticato in stadi già avanzati di malattia.
- ALTERAZIONI EMATOLOGICHE L’emangiosarcoma nel cane è sempre associato a gravi anomalie ematologiche.
- L’anomalia ematologia più comune nei soggetti affetti da emangiosarcoma è la trombocitopenia.
- Altre alterazioni dei parametri ematochimici includono anemia, piastrinopenia, fibrinogenemia, DIC (coagulazione disseminata intravasale) LCC (localized consuptive coagulothy), neutrofilia.
L’anemia è generalmente normocromica, normocitica e rigenerativa. Infatti si ha spesso la presenza di indicatori standard di anemia rigenerativa come: reticolocitosi, presenza di globuli rossi nucleati, poichilocitosi, acantocitosi, e presenza di corpi del howell-jolly.
- L’anemia può derivare da emorragie intracavitarie per rottura del tumore o per emolisi microangiopatica; il risultato della lisi dei globuli rossi è data dalla presenza degli schistociti nel circolo sanguigno periferico,
- Agli esami ematochimici si aggiungono indagini diagnostiche rappresentate da esami ecografici, radiografici, tomografici (TC) diagnosi citologica e istologica.
• ESAME ECOGRAFICO Tra le indagini diagnostiche assume notevole importanza l’ecografia che consente di individuare masse neoplastiche a livello della milza, del fegato e soprattutto del cuore (ecocardiografia). L’esame ecografico può mostrarsi utile per la valutazione di pazienti nei quali si sospetta o sia stata già accertata la presenza di un emangiosarcoma a localizzazione intraaddominale.
L’aspetto ecografico dell’emangiosarcoma splenico è molto variabile, conseguenza della frequente formazione di ematomi, di focolai necrotici, di cisti, a volte di dimensioni maggiori del tumore stesso. La diagnosi di certezza è fornita dal solo esame istologico della lesione eseguito successivamente alla exeresi.
• ESAME RADIOGRAFICO L’esame radiografico condotto sui visceri e sui tessuti molli consente di documentare la presenza di masse occupanti spazio, metastasi o conseguenze di un tumore come ad esempio versamenti (emoperitoneo, emopericardio). Tuttavia non fornisce importanti informazioni ai fini diagnostici differenziali. Esame Radiografico addome cane. • ESAME TOMOGRAFICO (TC) I principali vantaggi della TC rispetto all’esame radiografico sono: la possibilità di mettere meglio in evidenza le differenze di densità dei tessuti molli, l’eliminazione della sovrapposizione, la possibilità di modificare la qualità dell’immagine per visualizzare le varie strutture, modificando alla consol il contrasto (window width) e la luminosità (window level).
La TC permette di valutare discontinuità anche minime della corticale ossea, proliferazione ossea localizzata, interessamento anche dei tessuti molli circostanti. La TC può essere utilizzata nella valutazione di lesioni focali e come guida per procedure interventistiche, per individuare metastasi di piccole dimensioni toraciche e addominali non osservate da esami radiografici ed ecografici.
È fondamentale di questa tecnica la possibilità di fornire informazioni morfologiche dettagliate e standardizzate, con piani di scansione assiali e ricostruzioni multiplanari. • ESAME CITOLOGICO E BIOPTICO Il prelievo citologico e bioptico costituiscono una fondamentale ma complessa indagine diagnostica, per quanto riguarda l’emangiosarcoma, in quanto può esistere il rischio di rottura della massa neoplastica con conseguente rilascio di cellule che metastatizzano attraverso le vie di penetrazione dell’ago oltre alla possibilità di emorragie per la fragilità degli organi coinvolti. Esame microscopico di un campione di tessuto splenico. TERAPIA E PROGNOSI La classificazione per stadi di sviluppo dell’ emangiosarcoma può essere effettuata avvalendosi dello schema di valutazione messo a punto da Russell et Al. Il suddetto protocollo si basa a sua volta sul sistema di classificazione TNM previsto dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS/WHO) (Tab.1) Da Russell W.O. et Al. A clinical and pathologic System for soft tissue sarcomas, Cancer.1977 La prognosi dei soggetti affetti da HSA dipende dallo stadio clinico della malattia e dalla eventuale risposta alla terapia da parte del paziente. L’emangiosarcoma si evolve in tre stadi: •il primo è rappresentato dalla localizzazione del tumore in una determinata sede, senza presenza di metastasi, oppure dall’assenza di recidive dopo l’asportazione della massa neoplastica principale •il secondo è rappresentato dalla rottura della massa neoplastica dal sito primario indipendente o meno dalla presenza di metastasi •il terzo e ultimo è rappresentato da una massa neoplastica rotta che invade in maniera aggressiva le strutture adiacenti al sito di localizzazione, oppure da siti metastatici molto distanti dal tumore primario. Stadio clinico e tempo di sopravvivenza. La terapia di elezione per le forme di emangiosarcoma primario si avvale dell’intervento chirurgico. La sola escissione chirurgica, quasi mai risolutiva, prevede un periodo di sopravvivenza che non supera mai un anno, per la frequente insorgenza di metastasi o di eventuali complicanze.
- La splenectomia rappresenta il trattamento di elezione in pazienti con emangiosarcoma splenico, nei quali l’evidenziazione di metastasi diffuse o l’insufficienza di altri organi non preclude i benefici a breve termine dati dalla rimozione della milza aumentata di volume e/o rotta.
- Il tempo medio di sopravvivenza in cani con emangiosarcoma splenico è tra le 10 e le 23 settimane dopo la splenectomia, in funzione dallo stadio della patologia.
La splenectomia può non essere giustificata in cani con concomitante tumore atriale destro. A tale proposito va effettuata un’attenta visita clinica del paziente prima dell’intervento chirurgico. In animali con neoplasie maligne è consigliata la splenectomia totale, più che quella parziale.
Durante il trattamento post operatorio gli animali con emangiosarcoma splenico dovrebbero essere tenuti sotto stretto controllo per la possibile insorgenza di coagulazione intravasale disseminata in seguito a splenectomia. Bisognerebbe valutare costantemente il valore dell’ematocrito ed eseguire una trasfusione di sangue se il suo valore risulta inferiore al 20 %.
Nella quasi totalità dei casi, per la natura aggressiva e maligna di questo tumore, la terapia chirurgica, quando possibile, è sempre affiancata dalla chemioterapia. La scelta del protocollo chemioterapico deve essere effettuata tenendo conto dell’efficacia del farmaco, della sua maneggevolezza e dei potenziali effetti tossici. Trattamento terapeutico e tempi di sopravvivenza Il tempo medio di sopravvivenza dei soggetti colpiti da emangiosarcoma varia non solo in base al trattamento utilizzato, ma anche in funzione dello stadio di sviluppo del tumore, dell’età del soggetto affetto e della risposta immunitaria individuale. da : www.dottfrancescobuompane.blogspot.com
Quanto tempo si può vivere con un tumore al fegato?
Biopsia – È il prelievo di un campione di tessuto epatico. Per lo più viene effettuato in anestesia locale ma richiede comunque un breve ricovero. Il medico inserisce un ago sottile nell’addome e preleva un campione di tessuto con la guida dell’ecografia o dell’immagine della TAC o della RMN.
- In alternativa la biopsia epatica può essere eseguita anche durante esami endoscopici, interventi chirurgici chiusi (laparoscopici) o aperti (laparotomici).
- Il tessuto prelevato è sottoposto all’esame istologico.
- Una volta che si è accertata la presenza di un tumore del fegato, il medico effettua la stadiazione, cioè definisce il grado di malignità e di espansione del tumore finalizzata alla programmazione della cura (in genere utilizzando sistemi di stadiazione specifici, in Europa soprattutto il sistema BCLC ).
Nel caso del tumore del fegato, questa fase è particolarmente importante per decidere se è possibile o meno procedere per via chirurgica. La maggior parte dei tumori epatici non può essere rimossa con il bisturi ed è trattata con terapie non-chirurgiche, in considerazione dello stato di compromissione generale del fegato.
L’evoluzione del tumore del fegato è in genere progressiva e porta a graduale indebolimento delle funzioni epatiche. La sopravvivenza generale a cinque anni dalla diagnosi è molto bassa e si aggira attorno al 5 per cento: ciò è dovuto al fatto che la malattia viene molto spesso scoperta quando è già estesa.
Il tumore del fegato è complesso da curare e può essere affrontato in diversi modi. Per questo è importante che la decisione terapeutica sia presa con un approccio multidisciplinare in centri di provata esperienza e ampia casistica, e che il malato sia informato correttamente e sia parte attiva nelle decisioni che lo riguardano.
- La probabilità di cura è correlata allo stadio di malattia e allo stato di salute generale del paziente: più un tumore è diagnosticato in fase precoce, maggiore è la possibilità che il paziente possa sopportare l’intervento chirurgico e guarire.
- Gli approcci non chirurgici possono comunque avere un ruolo nell’evitare che la malattia si diffonda e nel mantenere una qualità di vita accettabile.
Gli interventi terapeutici dipendono dal numero di masse tumorali presenti, dalla loro posizione, volume e dal fatto che abbiano o meno iniziato a diffondersi anche al di fuori dell’organo; inoltre lo stato di salute del paziente gioca un ruolo molto importante nelle decisioni.
Cosa danneggia il fegato del cane?
Quali sono le cause della malattia del fegato nei cani? – I fattori che aumentano la probabilità del tuo cane di sviluppare malattie del fegato includono: Età: diverse malattie, inclusa la disfunzione epatica, sono comuni nei cani geriatrici. Razza: alcune razze canine, come Dobermann, Rottweiler, Yorkshire terrier e Cocker Spaniel, hanno maggiori probabilità di nascere o sono inclini a sviluppare particolari problemi al fegato.
- È noto che alcune razze, come Bedlingtons e West Highland white terrier, hanno difficoltà a espellere il rame, che può avere un impatto sul fegato di un cane o sull’epatite associata al rame. Questa malattia genetica predispone queste razze alla malattia epatica cronica caratterizzata da accumulo di rame nel fegato.
- L’epatite cronica nei Doberman Pinscher è una malattia ereditaria associata al rame che colpisce le femmine più dei maschi.
Farmaci e sostanze chimiche: i farmaci contenenti paracetamolo possono danneggiare il fegato nei cani. Altri fattori possono includere:
- Infezioni virali e batteriche
- Sostanze velenose che il tuo cane ha mangiato
- Flusso sanguigno alterato al fegato a causa di malattie cardiache o altre anomalie congenite
Che dolore provoca il tumore al fegato?
Sintomi di tumore al fegato – Le manifestazioni cliniche dipendono dalle condizioni del fegato. In assenza di cirrosi e con buona funzionalità dell’organo, il carcinoma può crescere sino ad assumere dimensioni notevoli prima di rendersi sintomatico. Il tumore del fegato è stato definito anche tumore silenzioso, perché nelle fasi iniziali, prima della comparsa tardiva di sintomi specifici, non dà alcun segno di sé.
- Nel paziente cirrotico, invece, la mancanza di tessuto epatico di riserva rende solitamente più rapido il decorso della malattia.
- Un sintomo precoce e frequente di cancro epatico è un dolore sordo o persistente nel quadrante destro superiore, all’epigastrico o dorsale che può irradiarsi alla spalla destra.
Possono riscontrarsi perdita di peso, debolezza, anoressia, anemia, La palpazione può rivelare un fegato ingrossato e con superficie irregolare, L’ ittero (il colore giallo della cute) e la colorazione scura delle urine si osservano soltanto se i dotti biliari principali sono occlusi dalla pressione di noduli maligni localizzati all’ilo epatico.
Cosa provoca il tumore al fegato?
Quali sono le cause di un tumore del fegato? – L’ epatocarcinoma è favorito in particolare dalle epatiti croniche, in specie quando queste sono associate a cirrosi, Altre cause possono essere le situazioni ambientali con continue esposizioni a sostanze tossiche che vengono metabolizzate dal fegato.
Cosa deve mangiare un cane con tumore al fegato?
La diagnosi di cancro mette i proprietari di cani spesso in profonda disperazione, perché il cancro nella nostra società è quasi un argomento tabù. Spesso ci si sente come se il veterinario ha pronunciato una condanna a morte e si cade in una sorta di impotenza.
Questo non deve essere così, perché anche in caso di cancro ci sono trattamenti significativi ed esiste la possibilità, attraverso la dieta ed integratori alimentari, di poter regalare al vostro cane ancora un lungo periodo privo di sintomi. In questo caso una buona collaborazione con il vostro veterinario e naturopata è molto importante.Il cancro, come tutte le altre malattie moderne, sta aumentano.
Esso ha diverse cause, per esempio l’inquinamento, le tossine nell’aria, l’obesità e l’alimentazione. L’alimentazione probabilmente svolge un ruolo molto più grande di quanto si possa pensare: il numero di cani affetti di cancro è aumentato in proporzione al numero crescente dei cani che vengano nutriti con i mangimi.
- Quando ci si confronta con il trattamento del cancro del cane, non si può non fare riferimento a molte informazioni sul cancro negli uomini poiché, in campo veterinario, non vi sono molte informazioni sul trattamento alternativo del cancro del cane.
- E ‘interessante sapere che sono stati trovati degli aspetti comuni nei trattamenti alternativi del cancro per umani, cioè un consistente e duraturo cambiamento nella dieta basato su alimenti freschi e crudi, integrazione con enzimi, alimenti e erbe anti-cancro, ed un trattamento di alte dosi di vitamine.
Alle fine vengono seguite due strade: si tenta di eliminare le tossine e gli inquinantidal corpo, e si tenta di rafforzare il sistema immunitario con prodotti sani e naturali. Perciò una dieta fatta di alimenti freschi, cioè con la BARF, è in assoluto la migliore prevenzione del cancro.
- Le così dette celluletumorali (cellule maligne) vengono costantemente prodotte nel corpo.
- Un sistema immunitario sano e funzionale è in grado di riconoscerle e quindi di distruggere quelle cellule.
- Dato che l’efficienza del sistema immunitario diminuisce con l’aumento dell’età, spesso i cani si ammalano di tumori in età avanzata.
La maggior parte delle cellule tumorali si formano a causa di un’eccessiva ossidazione ed infiammazione, per questo vengono usati spesso degli anti-ossidanti ed anti-infiammatori nei trattamenti alternativi contro il cancro. I primi segni di cancro sono gonfiore, che aumenta continuamente o rapidamente.
Altri segni sono la perdita di appetito, perdita di peso improvvisa, non guariscono le ferite, un cattivo odore, sanguinamento dagli orifizi del corpo, letargia, zoppia e rigidità, difficoltà respiratorie e problemi con la defecazione o la minzione. Soprattutto in caso di zoppia, il proprietario del cane non deve semplicemente presumere che si tratta di artrosi o artrite, ma fare i raggi x all’area interessata perché anche la zoppia potrebbe essere causata da un tumore.
Una diagnosi precoce permette un intervento immediato e favorisce, in tal modo, la progressione di ogni trattamento contro il cancro. Un cane con il tumore non dovrebbe essere alimentati con cereali, poiché le cellule tumorali preferiscono nutrirsi di glucosio prodotto dai cereali.
- La digestione dei carboidrati porta, nei cani affetti dal cancro, un forte aumento del lattato nel sangue che talvolta priva il corpo di energia e causa iperacidità.
- In linea di massima, con i cereali si alimentano i tumori.
- In uno studio su cani affetti da cancro che avevano fatto la chemioterapia, è stato studiato l’effetto di una dieta ricca di grassi rispetto a qualche alimento ricco di carboidrati.
Nei cani a cui è stata somministrata una dieta ricca di grassi, il tasso di remissione è stata del 90%. Nei cani che hanno ricevuto un’alimentazione ricca di carboidrati, il tasso di remissione è stato solo del 66%. Secondo questo studio, il successo dell’effetto della dieta durante il trattamento è chiaramente visibile.
- Inoltre, nei cani affetti da tumore viene disturbato il metabolismo dei lipidi, ciò porta ad un aumento della necessità di grassi.
- Le cellule tumorali non riescono ad utilizzare i grassi molto facilmente, allo stesso tempo spesso si verifica una significativa perdita di peso nei cani con il cancro, di conseguenza, oltre ad alta qualità di proteine il cane dovrebbe anche ricevere una percentuale molto più elevato di grassi.
In caso di tumori bisognerebbe dare acidi grassi Omega 3 in grosse quantità, in quanto previene la crescita e la formazione delle metastasi. Una buona fonte di acidi grassi Omega 3 è l’olio di pesce. Gli olii di pesce contengono la lunga catena omega acido docosaesaenoico 3 acidi grassi (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA), sopratutto gli eicosanoidi sono utili a bilanciare diversi cambiamenti metabolici nei cani malati di tumore.
- Una dose di circa 10 ml di olio di pesce per 20 kg di peso corporeo al giorno è raccomandata per i cani affetti da tumore, se il cane tollera tale quantità.
- I tumori competono con il tessuto del corpo per gli aminoacidi e questo porta alla perdita di peso.
- Quindi è molto importante che il cane viene alimentato con proteine di alta qualità.
In questo modo può digerire il cibo con il minimo dispendio di energia e di riescono a mantenere in buone condizioni muscoli, ossa, organi e sistema immunitario. L’arginina aminoacidi e glutammina sono di particolare importanza. E’ stato dimostrato con dei studi che l’arginina rallenta la crescita tumorale e la formazione di metastasi e rafforza il sistema immunitario.
La glutammina aiuta anche in caso di disturbi gastrointestinali dovuti al cancro (chemioterapia). Particolarmente ricco di arginina e glutammina sono il manzo, la selvaggina, il pollame, il pesce, il tuorlo d’uovo, le noci ed i semi di zucca. Anche l’animella rinforza il sistema immunitario. Animella è il nome popolare del timo, una ghiandola situata nel collo dei bovini che non superano i due anni di vita (dopo tale età viene riassorbita dall’organismo, seccandosi).
Il timo si trova anche come estratto da iniettare. Un cane malato di cancro ha una maggiore necessità di acido folico, per cui si consiglia di dare un po’ più di fegato. È curioso sapere che proprio ai cani affetti da cancro piaccia particolarmente il fegato. Alle cellule tumoralinon piacciano i lamponi Questo è il titolo di un libro che parla di alimentazione delle persone in caso di cancro. Il titolo non è solo divertente, l’affermazione secondo cui alle cellule tumorali non piacciono i lamponi è anche una verità.
Alle cellule tumorali non piacciono molti tipi di frutta, verdure ed erbe, perciò si raccomanda di usare nella dieta proprio questi tipi di frutta e verdura. Le piante (frutta, verdura o erbe) contengono, oltre a vitamine e minerali, sostanze fitochimiche che, tra l’altro, alcuni di essi hanno anche effetti antitumorali.
L’effetto è in parte basato sul contenuto di antiossidanti, enzimi e vitamine, ma anche sul contenuto di fitochimici come i polifenoli, fitoestrogeni, solfuri, glucosinolati, flavonoidi e carotenoidi. I frutti particolarmente indicata in caso di cancro sono la papaia, mele, pere, ananas, mango, lamponi, mirtilli, more, kiwi e agrumi (piccole quantità).
- La papaya non solo è particolarmente ricca di enzimi ma aiuta anche il corpo a formare arginina.
- Se il cane non tollera gli agrumi a causa di irritazione dello stomaco, si potrebbero dare delle fresche spremute di frutta e/o verdura.
- Somministrare piccole quantità più volte al giorno (piuttosto che grandi quantità in un’unica volta) è il modo per ottenere effetti migliori.
Come verdure sono consigliabili i cavoli, i broccoli, il crescione, le rape, le carote, l’aglio (piccole quantità) e verdure a foglia verde come il prezzemolo, bietole, spinaci, foglie di rapa, ecc. Erbe in caso di cancro Soprattutto la bardana maggiore (radice) va somministrata per aiutare cani malati di cancro.
- Essa infatti purifica il sangue, supporta il fegato, i reni e il sistema linfatico in modo che le tossine possano essere eliminate efficacemente.
- Inoltre, la bardana maggiore stimola anche la formazione di interferone, il quale ha un forte effetto anti-tumorale.
- Inoltre andrebbe dato un adattogeno come ad esempio, l’astragalo o il ginseng (Siberia).
Gli adattogeni rinforzano il corpo, attivano il sistema immunitario del corpo, proteggono dalle influenze negative e stimolano la rigenerazione dei tessuti. Gli adattogeni generalmente hanno un forte effetto anticancerogeno. Altre erbe con attività antitumorale sono la radice di tarassaco, l’acetosa (rumex acetosella), la rumex crispuso, il trifoglio rosso (Trifolium pratense), galium aparine ed il crescione.
- L’echinacea rafforza il sistema immunitario e può essere somministrato anche per aiutare a prevenire il cancro.
- Una particolare attenzione merita la corteccia di unghia di gatto (uncaria tomentosa) la quale ha un alto contenuto di antiossidanti e contiene alcaloidi che stimolano il sistema immunitario ed aumenta la capacità di distruggere/eliminare i globuli bianchi, cellule tumorali e le tossine.
Inoltre l’unghia di gatto rilassa, guarisce e purifica il sistema digestivo e così allevia alcuni degli effetti collaterali della chemioterapia. Essiac è una miscela di erbe che viene tradizionalmente utilizzata in caso di cancro. In Germania esiste una variazione della formula originale Essiac, “Flor Essence”. La ricetta originale è composto da: arctium lappa, rumex acetosa, rhuem palmatum e Slippery Elm, (ulmus fulva).
La miscela viene preparata come segue: 300 ml di arctium lappa, tagliata 90 g di rumex acetosa, in polvere 6 g di rhuem palmatum, in polvere 23 g di slippery elm (ulmus fulva), in polvere 1,5 l di acqua distillata. Mettere l’erbe in acqua bollente e cuocere per 10 minuti. Spegnere il fuoco e lasciar riposare con il coperchio per 12 ore.
Successivamente portarlo di nuovo ad ebollizione, filtrarlo, lasciar raffreddare il liquido ottenuto e conservarlo in frigorifero. La dose per un cane di 20kg: 2 cucchiai x 3 volte al giorno. Altri integratori in caso di cancro VitaminaB17 (Laetrile): Le cellule tumorali hanno un enzima che decompone le pareti cellulari sane.
- Questo enzima viene rilasciato dalle cellule tumorali negli spazi intercellulari, dove si trova anche la vitamina B17.
- Quando l’enzima decompone la molecola-vitamina B17, viene rilasciata una tossina che uccide le cellule tumorali.
- Poiché solo le cellule tumorali hanno questo enzima per abbattere la vitamina B17, vengono uccise quasi esclusivamente le cellule tumorali dal veleno derivante.
L’amaro nocciolo dell’albicocca contiene molta vitamina B17. La dose deve essere aumentata gradualmente fino a 0,2 – 0,4 g / kg di peso corporeo / giorno. Un grammo è approssimativamente equivalente ad un nocciolo di albicocca. Poiché la morte delle cellule tumorali può stressare molto gli organi escretori e gli organi che puliscono il corpo, si dovrebbe dare contemporaneamente delle erbe per il sostegno del fegato (cardo mariano), per il sostegno dei reni e del sistema linfatico (Bardana) così come alcuni enzimi.
Se il cane ci sembra molto abbattuto è opportuno fare una pausa nel trattamento con la vitamina B17. Enzimi: Gli enzimi sono sostanze organiche che agiscono come biocatalizzatori e sono coinvolti in tutti i processi metabolici del corpo. Essi regolano il metabolismo e velocizzano le reazioni chimiche, in modo che il corpo può lavorare in modo efficiente e con meno dispendio di energia.
Essi assicurano che le sostanze nutritive vengono riciclate e svolgono un ruolo chiave nella risposta immunitaria. Gli enzimi cercano le cellule tumorali e le rendono riconoscibili al sistema immunitario in modo che possano essere distrutte. Inoltre, gli enzimi aiutano ad abbattere i prodotti di scarto e le tossine con conseguente distruzione delle cellule tumorali e la loro eliminazione.
Ciò è di grande importanza in caso di cancro, perchè tali enzimi regolano e rafforzano il sistema immunitario, impedendo così la crescita e li diffusione delle cellule tumorali. Ogni trattamento alternativo per combattere il cancro prevede la somministrazione di enzimi. Un buon prodotto è Wobenzym, con enzima pancreatina, la bromelina, papaina, tripsina e chimotripsina.
Wobenzym si trova in qualsiasi farmacia. La dose va calcolata in base alle istruzioni d’uso del prodotto. Antiossidanti: I radicali liberi sono spesso coinvolti nello sviluppo e nella progressione del cancro mentre danneggiano il materiale genetico nel nucleo.
- Gli antiossidanti proteggono le cellule contro i radicali liberi e nella terapia alternativa contro il cancro sono diventate un mezzo comune.
- In particolare viene integrato con la vitamina C, vitamina E, carotenoidi, selenio, lo zinco ed il coenzima Q10 nella terapia contro il cancro.
- Chiedete al vostro veterinario per i trattamenti di vitamina C per via endovenosa, in quanto gli importi necessari somministrati per via orale potrebbero irritare lo stomaco del vostro cane.
In caso di una dieta anticancro bisogna assicurarsi di dare alimenti che sono ricchi di antiossidanti. Ricchi di zinco e selenio sono, per esempio, il tuorlo d’uovo ed il fegato. Gli antiossidanti possono influenzare negativamente la chemioterapia, per questo si dovrebbe discutere sulla somministrazione di antiossidanti durante la chemioterapia prima con il vostro veterinario.
- Olio di semi di lino: L’olio di semi di lino è usato nel trattamento contro il tumore negli esseri umani a causa del suo alto contenuto di acido alfa-linolenico (ALA) e lignani.
- Secondo diversi studi sembra che il cane non può convertire l’ALA in EPA e DHA, per questo è preferibile l’olio di pesce per integrare con il EPA e DHA.
Tuttavia, i lignani nell’olio di semi di lino costituiscono un antiossidante che può aiutare a inibire gli effetti tossici degli estrogeni formati in eccesso. Dato che i contenuti in una dieta anticancro devono contenere un’elevata percentuale di grassi si può integrare con l’olio di semi di lino.
- Si dovrebbe usare dell’olio fresco spremuto a freddo da coltivazione biologica.
- Funghi: I funghi Reishi, shiitake e Cordyceps sono fortemente stimolanti per il sistema immunitario.
- Possono essere usati in una dieta contro il tumore.
- MSM (metilsulfonilmetano) : MSM, gli studi dimostrano che rallentano la crescita dei tumori, alleviano il dolore e disintossicano.
Riassunto di una dieta contro il tumore:
proteine di alta qualità (carne, pesce, uova) niente cereali più grassi totali, olio di semi di lino abbondante olio di pesce omega 3 dose extra di fegato dare del timo (animelle) dare frutta e verdura fresca, anche in forma di succo dare in aggiunta vitamine, selenio e zinco Erbe contro il cancro Erbe per sostenere gli organi Enzimi e MSM
Cosa fa la rabbia al fegato?
Il fegato pulisce il sangue, rinnova tutto. Se la persona è incline all’ira si arriva a frustrazione, irritabilità, risentimento. Quando l’energia del fegato è intaccata si hanno ripercussioni sulla testa, con cefalea e vertigini. Se la situazione di rabbia si cronicizza ne risentono anche stomaco e milza.
Cosa fanno bene al fegato?
Cibi amici del Fegato – In linea generale, un’alimentazione amica del fegato deve includere:
Frutta fresca e verdura in grandi quantità, ricca di fibre, vitamine antiossidanti Cereali integrali e alimenti ricchi di fibre che limitano l’assorbimento delle sostanze tossiche, facilitandone l’evacuazione con le feci Probiotici : migliorano l’efficacia della mucosa intestinale, la quale rappresenta un filtro efficace che, quando funziona bene, risulta permeabile ai nutrienti ma non permette il passaggio delle tossine. Sì, quindi, a yogurt e latticini ad alto contenuto probiotico. Cibi ricchi di glutatione : asparagi, anguria, papaia, broccoli e avocado Cibi amari come tarassaco, carciofo, cardo mariano, senape, lattuga romana e broccoli, che svolgono la funzione di “spazzini” del fegato, ripulendo dalle tossine. Pesce : ottima fonte di Omega-3, dal potere antinfiammatorio, e di selenio, antiossidante che aiuta il fegato nei processi di detossificazione.
Quanto ci mette un tumore ad andare in metastasi?
Che cos’è il tumore al seno metastatico? – Il tumore al seno metastatico è un tumore che dal seno, la sua sede di origine, ha raggiunto altre parti del corpo attraverso le vie linfatiche e i vasi sanguigni. A essere particolarmente colpiti sono in genere le ossa, i polmoni, il fegato e il cervello.
- Questo si verifica perché le cellule tumorali si moltiplicano più velocemente delle cellule sane e possono diffondersi mediante la circolazione linfatica o sanguigna.
- Alcune muoiono nel corso del viaggio, altre invece – una volta raggiunta la “nuova sede” – possono proliferare e creare nuove masse tumorali,
Le metastasi possono manifestarsi dopo alcuni anni dalla comparsa del tumore primario o in alcuni casi più rari dopo molti anni.
Cosa succede quando partono le metastasi?
Cosa sono le metastasi? – La metastasi è il fenomeno con cui le cellule tumorali si spostano dalla zona in cui si sono formate a un’altra parte del corpo. Le cellule metastatiche si staccano da un tumore primario, viaggiano nel sangue o nei vasi linfatici e formano un nuovo tumore secondario in altri organi o tessuti.
Le cellule tumorali che danno origine a metastasi hanno di solito legami meno stretti tra loro e proprietà che le rendono più adatte al movimento. Di solito i tumori metastatici mantengono alcune caratteristiche del tumore primario. Per esempio, una metastasi di tumore del seno localizzata nel polmone è costituita da cellule del tumore mammario e non polmonare.
Le metastasi, nella maggior parte dei casi, sono tipiche delle fasi più avanzate della progressione del tumore che inizialmente è localizzato, cioè limitato all’organo dove si è formato, e solo in seguito cresce e colonizza altri distretti dell’organismo.
Quali sono le metastasi più pericolose?
Quale incidenza hanno le metastasi più temibili, quelle cerebrali e spinali? – “La comparsa di metastasi spinali e cerebrali avviene nel 70% dei casi – spiega il dott. Fornari – In particolare, la metastasi cerebrale mette immediatamente a repentaglio la funzione e la vita del cervello e quindi se possibile deve essere rimossa.
Cosa dire per la morte di un cane?
Dediche e messaggi d’addio per ricordare il proprio PET Quando si ha un animale domestico anziano o malato ci si chiede se gli ultimi momenti siano duri per loro quanto lo sono per noi, se possa esistere un modo per accompagnarli dolcemente nei loro ultimi istanti e rendere il passaggio meno triste. Spesso si crede, erroneamente,che gli animali domestici non temano la morte.
- Certamente condividere con loro gli istanti finali e assisterli in questo evento è un gesto di pieno amore e coscienza, un primo passo verso l’accettazione che porterà alla serenità finale,
- È importante realizzare che perdere un amico a quattro zampe è equivalente a perdere un caro familiare e prepararsi all’eventualità può aiutare ad affrontare il momento tragico con più conforto, questo vale per entrambi.
- La perdita di un compagno fedele non va sottovalutata in quanto ad impatto emotivo, e a volte condividere con parole e messaggi d’amore è più utile di quanto si creda.
Qual è il modo migliore per salutare il proprio gatto? Quali sono le migliori frasi da dedicare in ricordo al fedelissimo cane morto? Esistono diversi modi per trasmettere attraverso messaggi e dediche la gratitudine e l’amore che si prova verso il proprio animale domestico, le parole di saluto possono diventare un quadro da tenere in casa, un’incisione su un oggetto commemorativo o anche solo l’iscrizione dietro una fotografia significativa che ritrae il padrone insieme al migliore amico a quattro zampe.
- Ti amo davvero e mi mancherai. È il tuo momento di andare. Il veterinario sta arrivando e ti aiuterà a lasciare il tuo corpo. Andrai a dormire e starai meglio, noi saremo sempre con te.
- Grazie per i giorni trascorsi insieme, siamo stati grandi amici ed è stato bellissimo. Il nostro cuore sarà con te ovunque andrai.
- Nel mio cuore ci sarà sempre il posto per te, ci vedremo di nuovo e saremo insieme per sempre. Buon viaggio amico mio.
- Ci hai regalato dei ricordi bellissimi che ci faranno compagnia per sempre, non essere triste, ti amiamo, non resterai mai solo.
- Siamo stati fortunati ad averti con noi, dobbiamo salutarci, ma ci rivedremo, grazie di tutto.
- Hai donato istanti felici a tutti quelli che ti hanno incontrato, adesso sei lontano, ma ti porteremo sempre con noi.
- Nelle nostre anime resterai immortale, saremo sempre con te mentre corri libero verso nuovi orizzonti.
- Ci hai insegnato l’amore incondizionato, ne faremo tesoro nel ricordo di te.
- Se fosse bastato l’amore a tenerti in vita saresti vissuto per sempre, ma sarai immortale nei nostri ricordi.
- Il ricordo del tuo nasino umido e delle tue feste saranno la forza che ci aiuterà a superare questo momento.
- Ci manchi tanto, sarai per sempre una parte della nostra vita, ci rivedremo e saremo insieme per sempre.
- C’è un nuovo angelo in cielo, siamo sicuri che ci stai guardando da lassù e ti prendi cura di noi.
- Anche se non sei più qui con me quando guardo le stelle lo so che sei lassù a proteggermi.
- La tua vita è stata per noi una benedizione, la tua memoria è il nostro tesoro, ti abbiamo amato incondizionatamente e ci manchi oltremisura.
- Anche se tu non sei più con noi il nostro amore per te durerà in eterno.
- Ci hai lasciato con una grande lezione d’amore, la porteremo con noi come un dono prezioso.
- Il nostro legame va oltre il tempo, saremo per sempre migliori amici.
- Ci hai riempito le giornate con la tua allegria, grazie di tutto, ci rivedremo.
- Il dolore della tua perdita prima o poi diminuirà, ma la bellezza che ci hai regalato sarà eterna.
- Anche se dirti addio è difficile sono grato di averti avuto nella mia vita. Non ti dimenticherò mai. Grazie. Rendersi conto che il proprio cane, o gatto, abbia vissuto una vita piena di amore e di allegria è uno dei passi fondamentali per affrontare il processo della loro morte. È un momento delicato in cui bisogna essere comprensivi non solo con il proprio migliore amico a quattro zampe, ma anche con se stessi, Molti di noi sentono la perdita di un animale domestico in un modo davvero profondo, a volte lo sentiamo anche più profondamente della perdita di una persona cara. Bisogna prendersi cura anche di sé stessi in questi momenti di tristezza e circondarsi di persone che capiscono (e non giudicano) il dolore, concedersi del tempo per guarire e confidare che il tempo lenisce il dolore, ma mai il ricordo. Un giorno resteranno solo i ricordi belli e anche se con commozione non ci sarà più sofferenza, resteranno i pensieri e la consapevolezza di aver accompagnato con amore anche gli ultimi istanti del proprio amico a quattro zampe, con un saluto pieno di affetto e serenità, Dire addio al proprio cane o gatto è un processo e può richiedere molto tempo, farlo con una cara dedica per rendere il passaggio meno doloroso per tutti è il primo passo verso un percorso che magari può portare verso l’arrivo di un nuovo amichetto peloso!
Potrete postare un ultimo saluto e una fotografia dei vostri amici a quattro zampe. E se vi mancano le parole per dedicargli l’ultimo affettuoso saluto, scaricate il nostro prontuario di messaggi d’addio. : Dediche e messaggi d’addio per ricordare il proprio PET
Cosa sente il cane quando gli fanno l’eutanasia?
Come avviene la soppressione – La soppressione o eutanasia del cane avviene attraverso la somministrazione di una dose fatale di medicinale. L’animale perde coscienza e muore nel giro di un paio di minuti. In questo modo, essendo incosciente, non sente dolore.
Si rilassa, come se si stesse per addormentare, il respiro rallenta e si ferma. Può capitare che il decesso sia accompagnato da un respiro ansimante, da spasmi muscolari, dal rilascio di escrementi intestinali o rantolii. Se il cane è particolarmente agitato prima dell’induzione viene eseguita anche una sedazione tramite puntura intramuscolare che fa effetto nel giro di 15-20 minuti.
L’unico farmaco legale per l’eutanasia del cane è il Tanax c he contiene l’ embutramide, principio con azione narcotica e paralizzante, il mebenzonio ioduro che paralizza la muscolatura striata scheletrica e respiratoria e la latetracaina, anestetico locale.
Perché viene il tumore al cane?
Tumore nel cane: le cause – Sembra che proprio i cani siano gli animali domestici più sottoposti al rischio di tumore, Non esiste una sola causa di questa malattia, bensì ci sono numerosi fattori che possono concorrere all’insorgere di un cancro. Tra questi, ad esempio, possono esserci cause ambientali, ad esempio nel caso di cani che vivono in zone urbane molto inquinate, una cattiva alimentazione, poca attività fisica o ancora una predisposizione genetica.
Come capire se il cane ha metastasi?
Sintomi – Quando si deve sospettare che il cane sia affetto da tumore? Di solito si sente una formazione durante la palpazione. Un tumore può però manifestarsi anche in molti altri modi: ferite che non guariscono, dolore osseo (zoppia), aumento della sete, febbre, vomito, stanchezza, sanguinamento da orifizi corporei oppure modifica del comportamento durante l’escrezione o la minzione.
Cosa può mangiare un cane con tumore al fegato?
La diagnosi di cancro mette i proprietari di cani spesso in profonda disperazione, perché il cancro nella nostra società è quasi un argomento tabù. Spesso ci si sente come se il veterinario ha pronunciato una condanna a morte e si cade in una sorta di impotenza.
Questo non deve essere così, perché anche in caso di cancro ci sono trattamenti significativi ed esiste la possibilità, attraverso la dieta ed integratori alimentari, di poter regalare al vostro cane ancora un lungo periodo privo di sintomi. In questo caso una buona collaborazione con il vostro veterinario e naturopata è molto importante.Il cancro, come tutte le altre malattie moderne, sta aumentano.
Esso ha diverse cause, per esempio l’inquinamento, le tossine nell’aria, l’obesità e l’alimentazione. L’alimentazione probabilmente svolge un ruolo molto più grande di quanto si possa pensare: il numero di cani affetti di cancro è aumentato in proporzione al numero crescente dei cani che vengano nutriti con i mangimi.
- Quando ci si confronta con il trattamento del cancro del cane, non si può non fare riferimento a molte informazioni sul cancro negli uomini poiché, in campo veterinario, non vi sono molte informazioni sul trattamento alternativo del cancro del cane.
- E ‘interessante sapere che sono stati trovati degli aspetti comuni nei trattamenti alternativi del cancro per umani, cioè un consistente e duraturo cambiamento nella dieta basato su alimenti freschi e crudi, integrazione con enzimi, alimenti e erbe anti-cancro, ed un trattamento di alte dosi di vitamine.
Alle fine vengono seguite due strade: si tenta di eliminare le tossine e gli inquinantidal corpo, e si tenta di rafforzare il sistema immunitario con prodotti sani e naturali. Perciò una dieta fatta di alimenti freschi, cioè con la BARF, è in assoluto la migliore prevenzione del cancro.
- Le così dette celluletumorali (cellule maligne) vengono costantemente prodotte nel corpo.
- Un sistema immunitario sano e funzionale è in grado di riconoscerle e quindi di distruggere quelle cellule.
- Dato che l’efficienza del sistema immunitario diminuisce con l’aumento dell’età, spesso i cani si ammalano di tumori in età avanzata.
La maggior parte delle cellule tumorali si formano a causa di un’eccessiva ossidazione ed infiammazione, per questo vengono usati spesso degli anti-ossidanti ed anti-infiammatori nei trattamenti alternativi contro il cancro. I primi segni di cancro sono gonfiore, che aumenta continuamente o rapidamente.
Altri segni sono la perdita di appetito, perdita di peso improvvisa, non guariscono le ferite, un cattivo odore, sanguinamento dagli orifizi del corpo, letargia, zoppia e rigidità, difficoltà respiratorie e problemi con la defecazione o la minzione. Soprattutto in caso di zoppia, il proprietario del cane non deve semplicemente presumere che si tratta di artrosi o artrite, ma fare i raggi x all’area interessata perché anche la zoppia potrebbe essere causata da un tumore.
Una diagnosi precoce permette un intervento immediato e favorisce, in tal modo, la progressione di ogni trattamento contro il cancro. Un cane con il tumore non dovrebbe essere alimentati con cereali, poiché le cellule tumorali preferiscono nutrirsi di glucosio prodotto dai cereali.
- La digestione dei carboidrati porta, nei cani affetti dal cancro, un forte aumento del lattato nel sangue che talvolta priva il corpo di energia e causa iperacidità.
- In linea di massima, con i cereali si alimentano i tumori.
- In uno studio su cani affetti da cancro che avevano fatto la chemioterapia, è stato studiato l’effetto di una dieta ricca di grassi rispetto a qualche alimento ricco di carboidrati.
Nei cani a cui è stata somministrata una dieta ricca di grassi, il tasso di remissione è stata del 90%. Nei cani che hanno ricevuto un’alimentazione ricca di carboidrati, il tasso di remissione è stato solo del 66%. Secondo questo studio, il successo dell’effetto della dieta durante il trattamento è chiaramente visibile.
- Inoltre, nei cani affetti da tumore viene disturbato il metabolismo dei lipidi, ciò porta ad un aumento della necessità di grassi.
- Le cellule tumorali non riescono ad utilizzare i grassi molto facilmente, allo stesso tempo spesso si verifica una significativa perdita di peso nei cani con il cancro, di conseguenza, oltre ad alta qualità di proteine il cane dovrebbe anche ricevere una percentuale molto più elevato di grassi.
In caso di tumori bisognerebbe dare acidi grassi Omega 3 in grosse quantità, in quanto previene la crescita e la formazione delle metastasi. Una buona fonte di acidi grassi Omega 3 è l’olio di pesce. Gli olii di pesce contengono la lunga catena omega acido docosaesaenoico 3 acidi grassi (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA), sopratutto gli eicosanoidi sono utili a bilanciare diversi cambiamenti metabolici nei cani malati di tumore.
Una dose di circa 10 ml di olio di pesce per 20 kg di peso corporeo al giorno è raccomandata per i cani affetti da tumore, se il cane tollera tale quantità. I tumori competono con il tessuto del corpo per gli aminoacidi e questo porta alla perdita di peso. Quindi è molto importante che il cane viene alimentato con proteine di alta qualità.
In questo modo può digerire il cibo con il minimo dispendio di energia e di riescono a mantenere in buone condizioni muscoli, ossa, organi e sistema immunitario. L’arginina aminoacidi e glutammina sono di particolare importanza. E’ stato dimostrato con dei studi che l’arginina rallenta la crescita tumorale e la formazione di metastasi e rafforza il sistema immunitario.
- La glutammina aiuta anche in caso di disturbi gastrointestinali dovuti al cancro (chemioterapia).
- Particolarmente ricco di arginina e glutammina sono il manzo, la selvaggina, il pollame, il pesce, il tuorlo d’uovo, le noci ed i semi di zucca.
- Anche l’animella rinforza il sistema immunitario.
- Animella è il nome popolare del timo, una ghiandola situata nel collo dei bovini che non superano i due anni di vita (dopo tale età viene riassorbita dall’organismo, seccandosi).
Il timo si trova anche come estratto da iniettare. Un cane malato di cancro ha una maggiore necessità di acido folico, per cui si consiglia di dare un po’ più di fegato. È curioso sapere che proprio ai cani affetti da cancro piaccia particolarmente il fegato. Alle cellule tumoralinon piacciano i lamponi Questo è il titolo di un libro che parla di alimentazione delle persone in caso di cancro. Il titolo non è solo divertente, l’affermazione secondo cui alle cellule tumorali non piacciono i lamponi è anche una verità.
Alle cellule tumorali non piacciono molti tipi di frutta, verdure ed erbe, perciò si raccomanda di usare nella dieta proprio questi tipi di frutta e verdura. Le piante (frutta, verdura o erbe) contengono, oltre a vitamine e minerali, sostanze fitochimiche che, tra l’altro, alcuni di essi hanno anche effetti antitumorali.
L’effetto è in parte basato sul contenuto di antiossidanti, enzimi e vitamine, ma anche sul contenuto di fitochimici come i polifenoli, fitoestrogeni, solfuri, glucosinolati, flavonoidi e carotenoidi. I frutti particolarmente indicata in caso di cancro sono la papaia, mele, pere, ananas, mango, lamponi, mirtilli, more, kiwi e agrumi (piccole quantità).
La papaya non solo è particolarmente ricca di enzimi ma aiuta anche il corpo a formare arginina. Se il cane non tollera gli agrumi a causa di irritazione dello stomaco, si potrebbero dare delle fresche spremute di frutta e/o verdura. Somministrare piccole quantità più volte al giorno (piuttosto che grandi quantità in un’unica volta) è il modo per ottenere effetti migliori.
Come verdure sono consigliabili i cavoli, i broccoli, il crescione, le rape, le carote, l’aglio (piccole quantità) e verdure a foglia verde come il prezzemolo, bietole, spinaci, foglie di rapa, ecc. Erbe in caso di cancro Soprattutto la bardana maggiore (radice) va somministrata per aiutare cani malati di cancro.
Essa infatti purifica il sangue, supporta il fegato, i reni e il sistema linfatico in modo che le tossine possano essere eliminate efficacemente. Inoltre, la bardana maggiore stimola anche la formazione di interferone, il quale ha un forte effetto anti-tumorale. Inoltre andrebbe dato un adattogeno come ad esempio, l’astragalo o il ginseng (Siberia).
Gli adattogeni rinforzano il corpo, attivano il sistema immunitario del corpo, proteggono dalle influenze negative e stimolano la rigenerazione dei tessuti. Gli adattogeni generalmente hanno un forte effetto anticancerogeno. Altre erbe con attività antitumorale sono la radice di tarassaco, l’acetosa (rumex acetosella), la rumex crispuso, il trifoglio rosso (Trifolium pratense), galium aparine ed il crescione.
L’echinacea rafforza il sistema immunitario e può essere somministrato anche per aiutare a prevenire il cancro. Una particolare attenzione merita la corteccia di unghia di gatto (uncaria tomentosa) la quale ha un alto contenuto di antiossidanti e contiene alcaloidi che stimolano il sistema immunitario ed aumenta la capacità di distruggere/eliminare i globuli bianchi, cellule tumorali e le tossine.
Inoltre l’unghia di gatto rilassa, guarisce e purifica il sistema digestivo e così allevia alcuni degli effetti collaterali della chemioterapia. Essiac è una miscela di erbe che viene tradizionalmente utilizzata in caso di cancro. In Germania esiste una variazione della formula originale Essiac, “Flor Essence”. La ricetta originale è composto da: arctium lappa, rumex acetosa, rhuem palmatum e Slippery Elm, (ulmus fulva).
- La miscela viene preparata come segue: 300 ml di arctium lappa, tagliata 90 g di rumex acetosa, in polvere 6 g di rhuem palmatum, in polvere 23 g di slippery elm (ulmus fulva), in polvere 1,5 l di acqua distillata.
- Mettere l’erbe in acqua bollente e cuocere per 10 minuti.
- Spegnere il fuoco e lasciar riposare con il coperchio per 12 ore.
Successivamente portarlo di nuovo ad ebollizione, filtrarlo, lasciar raffreddare il liquido ottenuto e conservarlo in frigorifero. La dose per un cane di 20kg: 2 cucchiai x 3 volte al giorno. Altri integratori in caso di cancro VitaminaB17 (Laetrile): Le cellule tumorali hanno un enzima che decompone le pareti cellulari sane.
- Questo enzima viene rilasciato dalle cellule tumorali negli spazi intercellulari, dove si trova anche la vitamina B17.
- Quando l’enzima decompone la molecola-vitamina B17, viene rilasciata una tossina che uccide le cellule tumorali.
- Poiché solo le cellule tumorali hanno questo enzima per abbattere la vitamina B17, vengono uccise quasi esclusivamente le cellule tumorali dal veleno derivante.
L’amaro nocciolo dell’albicocca contiene molta vitamina B17. La dose deve essere aumentata gradualmente fino a 0,2 – 0,4 g / kg di peso corporeo / giorno. Un grammo è approssimativamente equivalente ad un nocciolo di albicocca. Poiché la morte delle cellule tumorali può stressare molto gli organi escretori e gli organi che puliscono il corpo, si dovrebbe dare contemporaneamente delle erbe per il sostegno del fegato (cardo mariano), per il sostegno dei reni e del sistema linfatico (Bardana) così come alcuni enzimi.
- Se il cane ci sembra molto abbattuto è opportuno fare una pausa nel trattamento con la vitamina B17.
- Enzimi: Gli enzimi sono sostanze organiche che agiscono come biocatalizzatori e sono coinvolti in tutti i processi metabolici del corpo.
- Essi regolano il metabolismo e velocizzano le reazioni chimiche, in modo che il corpo può lavorare in modo efficiente e con meno dispendio di energia.
Essi assicurano che le sostanze nutritive vengono riciclate e svolgono un ruolo chiave nella risposta immunitaria. Gli enzimi cercano le cellule tumorali e le rendono riconoscibili al sistema immunitario in modo che possano essere distrutte. Inoltre, gli enzimi aiutano ad abbattere i prodotti di scarto e le tossine con conseguente distruzione delle cellule tumorali e la loro eliminazione.
- Ciò è di grande importanza in caso di cancro, perchè tali enzimi regolano e rafforzano il sistema immunitario, impedendo così la crescita e li diffusione delle cellule tumorali.
- Ogni trattamento alternativo per combattere il cancro prevede la somministrazione di enzimi.
- Un buon prodotto è Wobenzym, con enzima pancreatina, la bromelina, papaina, tripsina e chimotripsina.
Wobenzym si trova in qualsiasi farmacia. La dose va calcolata in base alle istruzioni d’uso del prodotto. Antiossidanti: I radicali liberi sono spesso coinvolti nello sviluppo e nella progressione del cancro mentre danneggiano il materiale genetico nel nucleo.
Gli antiossidanti proteggono le cellule contro i radicali liberi e nella terapia alternativa contro il cancro sono diventate un mezzo comune. In particolare viene integrato con la vitamina C, vitamina E, carotenoidi, selenio, lo zinco ed il coenzima Q10 nella terapia contro il cancro. Chiedete al vostro veterinario per i trattamenti di vitamina C per via endovenosa, in quanto gli importi necessari somministrati per via orale potrebbero irritare lo stomaco del vostro cane.
In caso di una dieta anticancro bisogna assicurarsi di dare alimenti che sono ricchi di antiossidanti. Ricchi di zinco e selenio sono, per esempio, il tuorlo d’uovo ed il fegato. Gli antiossidanti possono influenzare negativamente la chemioterapia, per questo si dovrebbe discutere sulla somministrazione di antiossidanti durante la chemioterapia prima con il vostro veterinario.
Olio di semi di lino: L’olio di semi di lino è usato nel trattamento contro il tumore negli esseri umani a causa del suo alto contenuto di acido alfa-linolenico (ALA) e lignani. Secondo diversi studi sembra che il cane non può convertire l’ALA in EPA e DHA, per questo è preferibile l’olio di pesce per integrare con il EPA e DHA.
Tuttavia, i lignani nell’olio di semi di lino costituiscono un antiossidante che può aiutare a inibire gli effetti tossici degli estrogeni formati in eccesso. Dato che i contenuti in una dieta anticancro devono contenere un’elevata percentuale di grassi si può integrare con l’olio di semi di lino.
- Si dovrebbe usare dell’olio fresco spremuto a freddo da coltivazione biologica.
- Funghi: I funghi Reishi, shiitake e Cordyceps sono fortemente stimolanti per il sistema immunitario.
- Possono essere usati in una dieta contro il tumore.
- MSM (metilsulfonilmetano) : MSM, gli studi dimostrano che rallentano la crescita dei tumori, alleviano il dolore e disintossicano.
Riassunto di una dieta contro il tumore:
proteine di alta qualità (carne, pesce, uova) niente cereali più grassi totali, olio di semi di lino abbondante olio di pesce omega 3 dose extra di fegato dare del timo (animelle) dare frutta e verdura fresca, anche in forma di succo dare in aggiunta vitamine, selenio e zinco Erbe contro il cancro Erbe per sostenere gli organi Enzimi e MSM
Cosa far mangiare al cane con tumore al fegato?
Proteine – Come per i cani con problemi intestinali, l’alimentazione per un cane malato di tumore deve contenere proteine ad alta digeribilità come carni magre (pollo, tacchino, manzo, selvaggina, maiale o anatra) e soprattutto pesce,
Quanto può crescere un tumore in un mese?
Ian Tannock del Princess Margaret a Toronto, in Canada, biologo molecolare tra i più impegnati nella proliferazione cellulare, noto per aver studiato e stabilito i tempi di crescita di un tumore, afferma: “I tumori umani crescono lentamente e il tempo di raddoppio è lo stesso per ogni tumore, indipendentemente dal loro volume”.
Questa modalità di crescita viene chiamata “crescita esponenziale”. Affinché da una singola cellula la crescita di un tumore raggiunga la dimensione di un 1 cm. di diametro sono necessari 30 tempi di raddoppio, 1 cm di diametro rappresenta il limite minimo perché un tumore si possa identificare clinicamente.
Per quelli solidi, come il cancro della mammella, il tempo di raddoppio è di circa 2 mesi. Ragion per cui, se questo tempo rappresenta il periodo di latenza prima della sua evidenza clinica, quel tumore impiegherà circa 5 anni dal momento della sua insorgenza a quello in cui lo si potrà scoprire”.
- I tempi di raddoppio per il cancro del polmone sono di 3-5 mesi.
- L’American College of Chest Physicians ha recentemente pubblicato le linee-guida per la valutazione dei noduli solitari del polmone, basate principalmente sulle dimensioni dei nodulo e sulla presenza di fattori di rischio per lo sviluppo di carcinomi.
Le lesioni maligne presentano tipicamente un tempo di raddoppio delle dimensioni compreso tra un mese ed un anno; pertanto, un nodulo che raddoppia le proprie dimensioni in meno di un mese, oppure che ha mantenuto dimensioni stabili per più di 1-2 anni è più probabilmente benigno.
Per il cancro primitivo del colon-retto il tempo di raddoppio è di 6 mesi, La quasi totalità dei carcinomi del colon-retto si sviluppa a partire da una lesione preesistente, inizialmente benigna, chiamata polipo adenomatoso, in un intervallo di tempo di circa 10 anni. Per quello della prostata il tempo di raddoppio è di 2 mesi, tenendo comunque presente di una certa variabilità da soggetto a soggetto.
Si considera che la cellula neoplastica del tumore della prostata sia caratterizzata da una crescita lenta (tempo di raddoppiamento variabile fra 50 e 120 giorni. Si ritiene infatti che debbano trascorrere dai 10 ai 15 anni perché tale neoplasia si manifesti.
La neoplasia, dalla zona periferica della ghiandola, si può propagare in tempi successivi in ogni direzione, può sconfinare verso la capsula prostatica e le vescichette seminali. Per altri tumori, La storia naturale della malattia è eterogenea e solo parzialmente nota. tudi prospettici di sorveglianza di pazienti affetti da epatopatia cronica hanno dimostrato che la maggioranza dei casi di epatocarcinoma si sviluppano come tumore singolo, ed hanno un tempo di raddoppio che varia tra 1e 20 mesi.
I tumori infantili, il cancro del testicolo e diversi tipi di linfoma nell’adulto, crescono invece, più rapidamente. Il modo più semplice per dimostrare quanto sia lungo il periodo di “silenzio” di un tumore, è quando, come nel caso del cancro della prostata, venga scoperto accidentalmente al tavolo autoptico di una paziente deceduto per cause diverse da quelle del cancro.
Infatti, la mortalità dovuta al cancro è rappresentata da quel processo in cui le cellule tumorali si staccano dal tumore primitivo e si diffondono nell’organismo: metastasi, e se i tumori sono scoperti prima che questa si manifesti, il paziente è guaribile. Qualora invece un tumore venga scoperto dopo la sua diffusione metastatica, ma comunque in anticipo rispetto alla sua evidenza clinica, può essere curato consentendo un miglioramento della qualità della vita e un prolungamento della medesima, con scarse, comunque, probabilità di guarigione.
Va infine ricordato che, per diversi tipi di tumori, la formazione di metastasi può avvenire anche durante il loro periodo di latenza, prima cioè e comunque meglio curabili anche se non guaribili. Ecco perché sono importanti i test di screenings: “come il caso della colonscopia nei tumori del colon e retto o della mammografia nel cancro della mammella, questi test vengono utilizzati su soggetti asintomatici al fine di diagnosticare in tempo utile un tumore latente o come nel caso del colon, lesioni pre-tumorali.
- Concettualmente, uno screening allungherà il tempo che intercorre dalla diagnosi all’eventuale decesso del soggetto, rispetto al tempo che intercorre dalla sua evidenza clinica e la morte del paziente.
- In Italia, nonostante i notevoli progressi, vi è una insufficiente presa di coscienza circa l’enorme importanza dovuta alla prevenzione.
Basti pensare alla scarsa frequenza con cui nel nostro paese si sottopongono ai controlli come colonscopia, Pap-Test e mammografia. Bibliografia essenziale
Ian Tannock The basic science of oncology, Volume 2004 McGraw-Hill, New York pagg 179-180 Lubaroff DM, Konety BR, Link B, Gerstbrein J, Madsen T, Shannon M, Howard J, Paisley J, Boeglin D, Ratliff TL, Williams RD. Phase I clinical trial of an adenovirus/prostate-specific antigen vaccine for prostate cancer: safety and immunologic results. Clin Cancer Res.2009 Dec 1;15(23):7375-80. Wilson GD, Paschoud N, Pavy JJ, Weber K, Weber P, Dubray B, Coucke PA. Reproducibility of measurements of potential doubling time of tumour cells in the multicentre National Cancer Institute protocol T92-0045. Br J Cancer.1999 Jan;79(2):323-32, Elias D.Impact of tumor doubling time on the therapeutic strategy: application to so-called synchronous metastases of colorectal cancers Ann Chir.1998;52(5):413-20. Antognoni P, Terry NHA, Richetti A, Luraghi R, Tordiglione M, Danova M. The predictive role of flow cytometry-derived tumor potential doubling time (Tpot) in radiotherapy: open questions and future perspectives. Int J Oncol.1998 Feb;12(2):245-56, Bailey SL, Sigal BM, Plevritis SK. A simulation model investigating the impact of tumor volume doubling time and mammographic tumor detectability on screening outcomes in women aged 40-49 years. J Natl Cancer Inst.2010 Aug 18;102(16):1263-71. Tanno S, Sasajima J, Koizumi K, Yanagawa N, Nakano Y, Osanai M, Mizukami Y, Fujii T, Obara T, Okumura T, Kohgo Y. Tumor doubling time in two cases of main duct intraductal papillary-mucinous neoplasms of the pancreas. Hepatogastroenterology.2009 Sep-Oct;56(94-95):1545-8. Pagès ON. Pulmonary metastasis resection: is it a question of optimal timing or tumor doubling time? Eur J Cardiothorac Surg.2008 Dec;34(6):1274. Mehrara E, Forssell-Aronsson E, Ahlman H, Bernhardt P. Quantitative analysis of tumor growth rate and changes in tumor marker level: specific growth rate versus doubling time. Acta Oncol.2009;48(4):591-7. Kito A, Tanaka K, Fujimaki H, Nakazawa M, Togo S, Minami M, Shimada H. Tumor doubling time and local immune response to hepatic metastases from colorectal cancer. J Surg Oncol.2007 Nov 1;96(6):525-33, Ozono S, Miyao N, Igarashi T, Marumo K, Nakazawa H, Fukuda M, Tsushima T, Tokuda N, Kawamura J, Murai M; Japanese Society of Renal Cancer. Tumor doubling time of renal cell carcinoma measured by CT: collaboration of Japanese Society of Renal Cancer. Jpn J Clin Oncol.2004 Feb;34(2):82-5 Umetani N, Masaki T, Watanabe T, Sasaki S, Matsuda K, Muto T. Retrospective radiographic analysis of nonpedunculated colorectal carcinomas with special reference to tumor doubling time and morphological change. Am J Gastroenterol.2000 Jul;95(7):1794-9. Ollila DW, Morton DL. Tumor doubling time and survival J Surg Oncol.1999 Aug;71(4):249. Pollack A, Zagars GK, el-Naggar AK, Terry NH. Relationship of tumor DNA-ploidy to serum prostate-specific antigen doubling time after radiotherapy for prostate cancer. Urology.1994 Nov;44(5):711-8. Usuda K, Saito Y, Sagawa M, Sato M, Kanma K, Takahashi S, Endo C, Chen Y, Sakurada A, Fujimura S. Tumor doubling time and prognostic assessment of patients with primary lung cancer. Cancer.1994 Oct 15;74(8):2239-44. Weiss W. Tumor doubling time. Chest.1981 May;79(5):612-3. Maggs PR. Calculating tumor doubling time. Ann Thorac Surg.1977 Dec;24(6):595.