A passeggio
- Abitualo sin da cucciolo. In generale, i cuccioli tendono a seguire il padrone molto più rispetto ai cani già adulti.
- Scegli lo spazio giusto.
- Allenalo prima con il guinzaglio.
- Crea diversivi per le distrazioni.
- Insegnagli i comandi base.
- Premialo.
- Dedica il giusto tempo alle passeggiate.
- Fallo sentire ‘a casa’
Altre voci
Contents
Cosa vuol dire quando un cane scappa?
Perché il cane scappa? Il primo motivo per cui il nostro amico a quattro zampe si potrebbe allontanare da casa è legato al suo istinto di riproduzione. Infatti se a poca distanza il nostro cane sente che c’è una cagnolina in calore potrebbe decidere di andare a cercarla e quindi allontanarsi da casa. Un’altra motivazione della fuga del cane è legata alla noia o al desiderio di esplorazione. Infatti la maggior parte dei cani vivono una vita sedentaria e monotona che mal si addice ad un animale che per sua natura è un esploratore. Per questo il nostro cane potrebbe decidere di allontanarsi da casa per andare a visitare posti e annusare il circondario, va ricordato che per la mentalità del cane l’allontanamento da casa è un episodio provvisorio nell’ordine di “vado a fare un giro e poi torno” non “me ne vado da casa” perché il cane è un animale sociale che ama stare con il proprio “branco”. Il cane scappa anche se spaventato o impaurito da un evento inaspettato. Durante un temporale o per il rumore di fuochi d’artificio il suo cervello potrebbe suggerirgli di scappare via dal pericolo che sente vicino. Se il cane è spaventato è confuso e la sua capacità di analisi del problema viene meno tanto da portarlo a fare azioni che normalmente non compirebbe. Infine è bene ricordare che i cani che hanno trascorso parte della loro vita in canili o rifugi oppure che hanno cambiato ambiente spesso hanno una tendenza alla fuga maggiore. Questo perché l’animale ha bisogno di tempo per ambientarsi e riconoscere un posto come la sua “tana” e se durante il periodo di transizione non viene monitorato a sufficienza potrebbe decidere di cercare di tornare al posto che reputava sicuro. Per ovviare a tutte queste possibili cause di fuga ricordiamo che tutti i cani vanno educati alla vita che svolgeranno, cioè abituati agli ambienti e alle persone, ai rumori e agli odori. Più al cane verranno mostrate situazioni diverse e verrà abituato ad affrontarle nel modo corretto meno il cane sarà portato a seguire il suo istinto in situazioni particolari.
Quante ore può stare un cane nel recinto?
Quando chiudere il kennel? – I TEMPI DI PERMANENZA CONSIGLIATI ALL’ INTERNO DEL KENNEL: Quelli con un’età che va dalle 11 alle 15 settimane, da una a due ore e mezza; I cuccioli di 16 o 17 settimane fino a tre ore e mezza; I cani da 18 settimane in poi, dalle 3 alle 4 ore.
Perché il mio cane salta addosso alle persone?
Per apprendere sono importanti le emozioni, – Un’azione segnata da un’emozione positiva sarà ripetuta: salto addosso, ricevo una carezza, mi piace, lo rifaccio. Un’azione connotata da un’emozione negativa non sarà invece ripetuta: salto addosso, la persona si scosta, cado a terra, questo gioco non mi piace, non lo ripeto; se poi subito dopo il proprietario propone un’attività che gratifica il cucciolo, lui avrà un’alternativa, potrà scegliere e imparare quello che l’uomo gradisce fargli fare.
Perché il cane si corica vicino a me?
Perché il cane vuole dormire vicino a me? – Quando dormono, i cani preferiscono stare vicino ad un altro cane o alla loro famiglia umana per potersi sentire al sicuro e rilassarsi meglio. Si tratta di una preferenza naturale che ha senso nella loro strategia evolutiva.
Perché un cane non torna a casa?
Sgolarsi non serve! Quando vuole, il vostro cane, vi sente benissimo! – Spesso, infatti, questo tipo di comportamento nasce da un errore molto comune del proprietario: richiamare il cane che sta giocando o esplorando il territorio e, quando arriva, metterlo al guinzaglio e andare a casa.
Se, come avviene sovente, il tempo dedicato alle uscite e ai momenti di liberà del nostro amico è scarso rispetto alle sue necessità reali, il cane ci metterà davvero poco a collegare il nostro richiamo con la fine della rapida parentesi di sfogo e, proprio perché troppo breve, cercherà di prolungarla, evitando di tornare,
Evidentemente,ha bisogno di più tempo per scaricare le tante energie accumulate nelle lunghe ore di ozio a casa. In questo caso basta allungare i tempi delle sue pause di libertà e non legare il cane al primo rientro ma premiarlo per essere tornato e lasciarlo andare di nuovo, più volte.
In questo modo il cane non collegherà il rientro da noi con il termine dei suoi momenti più belli. In altri casi, invece, il problema nasce da un eccesso di sicurezza da parte del cane, soprattutto se atletico e veloce, che impara in fretta come, per i suoi potenti garretti, mezzo chilometro di distanza da noi sia in realtà un divario colmabile in pochi istanti.
Per soggetti di questo tipo, molto fiduciosi nelle proprie risorse psicofisiche, il nostro preoccupato richiamo serve a poco, Diversi cani, soprattutto galoppatori e trottatori, liberati in spazi aperti si abituano infatti a precederci anche di molto e a controllare la nostra posizione ogni tanto con una rapida occhiata, sicuri di poterci raggiungere in un attimo quando avranno deciso di farlo.