Articoli > Animali d’affezione > Igiene urbana > L’iscrizione all’anagrafe canina è obbligatoria per tutti i proprietari che possiedono un cane e di conseguenza è obbligatorio l’inserimento di un microchip che consente di identificare l’animale e, attraverso una banca dati informatizzata, permette di risalire al proprietario che dovrà aggiornare l’anagrafe canina anche nel caso di cambio di residenza. Qualora il cane venisse a mancare la legge impone l’obbligo di provvedere alla sistemazione definitiva del corpo, vietandone l’abbandono, lo scarico o l’eliminazione incontrollata. La morte dell’animale deve essere segnalata per iscritto al Servizio Veterinario competente entro due giorni dall’evento in modo da procedere alla cancellazione dall’anagrafe canina. Per adempiere all’obbligo sancito dalla legge, esistono due possibilità: sepoltura o cremazione,
- Sepoltura : la legge consente l’interramento in terreno di proprietà (è vietato seppellire i resti dell’animale in terreni demaniali – pena l’applicazione di rilevanti sanzioni previste dal D.Lgs.186 /2012 che variano da 10.000 a 70.000 euro) previa certificazione del Medico Veterinario, che attesti che l’animale non è morto per malattie infettive e/o infestive trasmissibili all’uomo e/o agli animali, da presentare al Servizio Veterinario territorialmente competente all’atto della denuncia di morte effettuata dal proprietario. Viene individuata l’obbligatorietà di produrre un’ autodichiarazione da parte dei proprietari di animali che intendano avvalersi della possibilità di derogare dalle modalità di eliminazione definite nel Reg CE 1069/2009 e quindi sotterrare l’animale in terreno di proprietà. Nell’autodichiarazione il proprietario attesta che il proprio animale non ha morso persone e/o animali a sangue caldo nei 10gg antecedenti il decesso e di essere consapevole di dover rispettare il dettato delle ” norme particolari applicabili al sotterramento degli animali da compagnia” previste da regolamento,UE n.142 /2011, in particolare che i resti dell’animale vengano sotterrati in terreno proprio a debita profondità, affinché altri animali non possano disseppellirlo ed a distanza adeguata dai confini con altre proprietà in modo da evitare rischi per la salute degli animali, la salute pubblica e per l’ambiente, evitando che animali carnivori ed onnivori possano disseppellirlo.
- Nel caso in cui il proprietario scegliesse la cremazione del proprio animale domestico, dovrà rivolgersi ad una società autorizzata che rilascerà attestazione del trattamento eseguito.
Se l’animale è stato sottoposto ad eutanasia o è deceduto a causa di malattie infettive può essere:
- Sepolto nei cimiteri per animali (aree autorizzate allo scopo);
- Smaltito da ditte specializzate con rilascio di attestazione da consegnare al Servizio Veterinario all’atto della denuncia di morte;
- Il Veterinario curante, nel caso in cui l’animale sia deceduto nella propria struttura, potrà provvedere allo smaltimento con ditta e rilascerà al proprietario un certificato da consegnare al Servizio Veterinario competente, all’atto della denuncia di morte.
RIFERIMENTI NORMATIVI Reg. Pol. Vet.approvato con D.P.R.8.2.54 n.320 Legge quadro n.281/1991 Legge Regionale 10/1997 e successive modifiche Reg.CE 1069/2009 Reg. UE n.142/2011 Nota Ministero della salute 12958-P-03/04/201 Autore : Dott.ssa Piera Sabina Carla De Palma
Contents
Cosa si deve fare quando ti muore il cane in casa?
Quando il cane muore in casa – Se il cane muore in casa, occorre contattare un medico veterinario o un centro di cremazione specializzato per la denuncia di morte, che verrà accertata tramite il “certificato di decesso”, Fra le altre cose, quest’ultimo deve contenere per legge la dichiarazione che il cane non ha contratto la rabbia e non ha morso persone o altri animali nei quindici giorni precedenti il decesso.
- In caso contrario, si dovrebbe infatti accertare che non li abbia contagiati con la rabbia.
- Il certificato di decesso e o di cremazione/sepoltura, deve essere presentato presso l’ Anagrafe canina dell’Asl per la cancellazione del nominativo, accompagnato dal modello per la denuncia e dal certificato di iscrizione all’anagrafe stessa.
I tempi entro i quali può essere espletata questa operazione variano fra i due e i quindici giorni, a seconda delle Asl di competenza. Per questo, quando muore un cane, si consiglia di avviare l’iter di comunicazione del decesso il prima possibile.
Cosa fare dopo che è morto il cane?
Tutte le comunicazioni indicate di seguito possono essere inviate per email a [email protected] Smarrimento e furto del cane Lo smarrimento o il furto di un cane deve essere denunciato entro 3 giorni all’anagrafe canina del Comune in cui è iscritto il cane.
Nel caso il proprietario ritrovi il proprio cane presso il Canile, è obbligato a pagare una somma a titolo di riscatto dell’animale, oltre ad una quota per il mantenimento (vedi link Tariffe Servizi Canile). Nel caso si sospetti il furto si consiglia di fare denuncia presso i Carabinieri o la Questura.
Cambiamento di residenza Il cambiamento deve essere segnalato al Comune in cui è iscritto il cane entro 15 giorni (l’iscrizione del cane all’Anagrafe Canina del Comune di residenza non comporta modifica del precedente codice di riconoscimento dell’animale).
In caso di provenienza dell’animale/i da altre regioni il documento di passaggio di proprietà deve avere l’intestazione dell’anagrafe canina dell’ASL di appartenenza del cane o del gatto compressivo del timbro validato dall’ASL. Inoltre occorre allegare il documento che attesta l’avvenuta microchippatura dell’animale, contenente il nome e la firma del veterinario che ha applicato il microchip.
Morte del cane La morte del proprio cane deve essere segnalata all’Anagrafe canina del Comune entro 15 giorni, La comunicazione può essere effettuata utilizzando il modulo scaricabile nella sezione “modulistica”. E’ possibile scegliere un servizio di incenerimento dei cani e gatti.
Chi avvisare quando muore un cane?
La morte del proprio cane deve essere segnalata all’ ASL di registrazione del cane. Il programma chiede il numero di microchip e il codice fiscale del proprietario per poter inserire l’evento. La mancata comunicazione è sanzionata (da € 38 a € 232).
Dove si può seppellire un cane?
E’ vietata quindi la sepoltura in terreni comunali, statali, di demanio o pubblici. In alternativa é possibile l’inumazione in un cimitero per animali. In quest’ultimo caso é necessaria la certificazione di un medico veterinario che attesti la totale assenza di malattie infettive e diffusive della specie.
Quanto bisogna scavare per seppellire un cane?
Le regole per la sepoltura di cani e gatti – Esistono delle regole generali, ma a queste si aggiungono spesso delle regole specifiche di ogni territorio, quindi è sempre bene verificare presso il proprio Comune o Regione quali sono le regole vigenti in materia. In generale le regole sono:
- Chiedere il CERTIFICATO DI MORTE presso il veterinario di fiducia
- Il veterinario rimuoverà il MICROCHIP dal corpo dell’animale
- Entro 2 giorni dal decesso verrà COMUNICATO ALL’ASL DI COMPETENZA IL DECESSO, così da disabilitare il numero del microchip e cancellare il pet dall’anagrafe presso cui era registrato
- Dal punto di vista pratico, per seppellire il cane o il gatto in giardino è NECESSARIO SCAVARE UNA BUCA DI ALMENO UN METRO E MEZZO DI PROFONDITÀ, affinché altri animali sentendone l’odore non vadano a dissotterrarne i resti.
- I resti dovrebbero essere RIPOSTI IN CONTENITORI BIODEGRADABILI, come una scatola di cartone o più semplicemente avvolti in un telo di cotone. Mai seppellire i resti in contenitori di metallo o plastica.
- È possibile posizionare una lapide o altro segno per commemorare il luogo di sepoltura del cane o del gatto.
Quanto dura il lutto per un cane?
Come superare la perdita del proprio animale ⋆ Arrivederci cuccioli! Il giorno in cui si decide di adottare un cane o un gatto o qualsiasi altro animale domestico, si sa che vivrà meno di noi perché la sua aspettativa di vita è più breve, se paragonata a quella dell’uomo. Per quanto si possa essere preparati, la perdita di un animale che è stato nostro compagno di vita, non sarà mai facile da affrontare: si tratta di un’esperienza dolorosa che lascia smarriti e privi di difese.
- Un lutto vero e proprio
- La perdita del proprio amico a quattro zampe non va mai sottovalutata: il legame che si instaura con un animale domestico può, in certi casi, essere paragonato a quello con una persona amata, quindi è giusto parlare di lutto a tutti gli effetti.
- Accettazione del dolore
Di fronte a una perdita così importante è necessario accettare le proprie emozioni e vivere le varie fasi del lutto, senza sentirsi in colpa o senza provare disagio. Ogni persona vive in maniera differente il dolore per la morte del proprio animale d’affezione: c’è chi prova rifiuto al solo pensare che l’animale non sia più in vita e c’è chi invece sente rabbia oppure avverte un forte senso di colpa, soprattutto se si è intrapreso il percorso dell’eutanasia, una decisione necessaria per evitare al pet inutili sofferenze, provocate da una malattia terminale.
Quanto dura il lutto per il pet? Gli psicologi ritengono che il lutto per un animale d’affezione duri in media un paio di mesi, alcune persone tuttavia ci mettono più tempo perché l’evento può essere complicato da altri fattori. Ad esempio la perdita del pet può avvenire in un momento particolarmente stressante della vita oppure può verificarsi in modo forzato, violento o accidentale.
Quando chiedere aiuto? Confidare la sofferenza per la perdita del proprio animale domestico a un amico o ai membri della famiglia non solo è normale ma è vivamente consigliato. Condividere il proprio dolore con altre persone che hanno vissuto un’esperienza analoga, aiuta a comprenderlo e a superarlo.
- Come ricordare il pet?
- Non bisogna affatto vergognarsi se si desidera rendere omaggio al proprio amico a quattro zampe: organizzare un rito funebre e decidere per la sepoltura o per la cremazione animale è un modo concreto per superare la sofferenza provata e ricordare a lungo il proprio amico in modo tangibile.
: Come superare la perdita del proprio animale ⋆ Arrivederci cuccioli!
Dove seppellire un cane con microchip?
Quando muore un cane dove va – Per lo smaltimento della carcassa la legge prevede, nel caso in cui l’animale sia deceduto per morte naturale e/o traumatica o comunque senza essere stato sottoposto a trattamenti medicinali, l’ interramento in terreno di proprietà previa certificazione veterinaria che attesti l’assenza di malattie infettive e/o infestive trasmissibili all’uomo e/o agli animali.
La carcassa dell’animale deve essere depositata in un contenitore di materiale biodegradabile al fine di favorirne la decomposizione a contatto con il terreno (cartone, legno, ecc.). L’animale, inoltre, deve essere sotterrato a distanza adeguata dai confini con altre proprietà e soprattutto a debita profondità, per impedire che altri animali possano disseppellirlo.
A tal fine sarebbe opportuno che la carcassa venisse ricoperta da cemento e calce a strati sovrapposti. È vietato seppellire i resti dell’animale in terreni demaniali, Se viceversa l’animale è stato sottoposto ad eutanasia o deceduto a causa di malattie infettive o dopo trattamenti farmacologici, deve essere sepolto in particolari cimiteri per animali oppure smaltito tramite ditte specializzate per la cremazione,
In tale ultimo caso le ceneri possono essere disperse o conservate in apposito contenitore (urna cineraria). Generalmente ad occuparsi della cremazione è lo stesso veterinario, che a tal fine si adopererà per prendere contatto con una ditta specializzata. Documenti correlati Si può verificare tramite app se il cane soppresso dal veterinario è stato realmente portato all’inceneritore? Abito a milano.
il mio cane è morto di vecchiaia, in casa, alle 19 di oggi. vorrei portarlo all’Università veterinaria di via celoria (città Studi) per certificato di morte e cremazione. secondo le carte all’anagrafe canina ho tempo 15 gg. mi pare di aver capito.
aspetto cortesemente risposta sulla mia email. grazie. Salve è possibile che il veterinario si è rifiutato di farmi vedere il cane? Dicendo che era morto dalla notte prima e quindi puzzava. Non ha fatto certificato di morte ma se una persona non ha il passaporto? Lascia un commento Attenzione: prima di inviare una domanda, controlla se è già presente una risposta ad un quesito simile.
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Dove seppellire un cane senza microchip?
Dove seppellire un cane senza microchip? E’ possibile seppellire il cane in un terreno di proprietà o in alternativa farlo cremare da ditte specializzate e conservare le ceneri.
Quando muore un cane arcobaleno?
La leggenda del ponte dell’arcobaleno – Ecco la versione estesa e più comune sul web della leggenda del ponte dell’arcobaleno, di autore sconosciuto : Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno. Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno.
E’ un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme. Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro.
Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto e quando finalmente sarete insieme, lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso, le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore.
E allora insieme attraverserete il Ponte dell’Arcobaleno per non lasciarvi mai più.
Quanto ci mette un cane a decomporsi sotto terra?
Tempi e varianti – I tempi della scheletrizzazione dipendono fortemente da fattori esterni quali temperatura, presenza di animali saprofagi e luogo di conservazione del corpo. Un corpo esposto a temperature sotto lo zero può anche non giungere mai allo stato di scheletro, bensì subisce un particolare tipo di mummificazione (un esempio è Ötzi ).
- Se il corpo è sepolto all’interno di una bara, la scheletrizzazione avviene in circa 10/15 anni;
- Se il corpo è sepolto senza alcuna protezione possono volerci 7-10 anni circa;
- In acqua il processo è fino a quattro volte più veloce;
- Se il corpo è esposto all’aria aperta (e dunque anche ad animali saprofagi ) la scheletrizzazione avviene con una velocità otto volte superiore.
La scheletrizzazione è la fase della decomposizione più lunga in assoluto: nonostante i batteri non possano consumare le ossa, queste subiscono un disfacimento causato dagli acidi che si trovano nell’ambiente. Le ossa sono infatti composte prevalentemente di proteine e minerali, L’unico modo in cui si può arrestare questa corrosione è un processo definito fossilizzazione,
Come fare una buca per seppellire un cane?
Possiamo seppellire un animale nel nostro giardino? – Animal Law Italia
- La morte di un animale lascia un vuoto incolmabile nella vita di una persona e può legittimamente nascere il desiderio di volerlo avere vicino anche dopo il suo decesso.
- Ci si può domandare, quindi, se sia consentito seppellire un animale nel giardino di proprietà.
- Abbiamo già trattato della possibilità di far tumulare un animale da affezione, ma vediamo se è permesso e, nel caso, quali sono le regole da rispettare se la volontà è quella di interrare un cane, un gatto, o un altro piccolo animale, nel giardino di casa.
- Innanzitutto, confermiamo subito che seppellire un animale in giardino è possibile.
La prima azione da compiere, come suggerisce la Dott.ssa Maria Bassetti, titolare dell’ambulatorio “Del Centro Storico ” di Daverio (VA), è quella di rivolgersi al medico veterinario che provvederà ad accertare la morte del fedele amico, rilascerà un certificato di avvenuto decesso e, specificando che l’animale non ha morsicato nessuno nei dieci giorni antecedenti, informerà l’azienda sanitaria locale ove è registrato affinché la stessa ne effettui la cancellazione dal registro dell’anagrafe.
- A questo punto, appurato, altresì, che il cane o il gatto non ha contratto alcuna malattia infettiva, può essere disposto del corpicino seguendo le disposizioni vigenti.
- La Comunità Europea ha disciplinato il tema con il Regolamento 1069/2009 il quale, in virtù dell’articolo 54, abroga, sostituendolo, il precedente Regolamento 1774/02.
- Il testo dell’attuale legislazione definisce ” animali da compagnia ” quegli animali appartenenti ad una specie abitualmente nutrita e tenuta dall’uomo a fini diversi dall’allevamento e da esso non consumata (Titolo I, capo I, sezione 1, articolo 3, punto 8), altrimenti detti ” animali d’affezione “, li classifica come appartenenti alla categoria 1 (Titolo I, capo I, sezione 4, articolo 8, lettera a, punto iii) e ne stabilisce le norme per tutto ciò che riguarda il decesso (Titolo I, capo II, sezione 2, articolo 12).
- Per effetto delle disposizioni menzionate sono possibili l’incenerimento (che può essere effettuato insieme ad altri animali, soluzione più economica, oppure singolarmente in modo che possiate conservare le ceneri – anche magari destinandole a divenire alberi utilizzando le urne biodegradabili oggi esistenti in commercio) e la collocazione presso una struttura autorizzata come i cimiteri per animali presenti in diverse regioni italiane.
Sono previste, però, come anticipato, deroghe alle modalità appena menzionate e relative all’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale. Infatti, l’art.19 stabilisce che ” L’autorità competente può consentire lo smaltimento: a) tramite sotterramento di animali da compagnia e di equidi morti”,
La legge consente, quindi, l’interramento in terreno di proprietà. È vietato, invece, seppellire i resti dell’animale in terreni demaniali, pena l’applicazione di elevate sanzioni previste dal D. Lgs.186/2012 che, a norma del relativo art.3, comma 3, variano da 10.000 a 70.000 euro. Ciò chiarito occorre, infine, prestare attenzione alle modalità di seppellimento.
Non possono essere utilizzati materiali non biodegradabili per riporre il corpicino come, ad esempio, sacchi di plastica. Può essere utilizzato, invece, legno non trattato, cartone o un telo di cotone. Occorre scavare una buca di almeno un metro e mezzo e ricoprirla di calce viva o, in assenza di questa, è necessario scavare quantomeno di un altro metro.
Lo spazio può poi essere riempito con una piccola lapide. Una buona precauzione è anche quella di verificare presso l’ufficio tecnico del proprio comune di residenza l’assenza di falda acquifera nel sottosuolo. Si possono, concludendo, riportare le parole di Margherita Hack: «C’è chi sogna di incontrare gli extraterrestri e non ha mai avuto un cane o un gatto e non sa che cosa ha perso, di quanto affetto e intelligenza sono capaci.
Non conoscere e non amare gli animali è una grave perdita per la nostra stessa vita e felicità», : Possiamo seppellire un animale nel nostro giardino? – Animal Law Italia
Quanto costa far seppellire il cane?
Costi per la sepoltura – Anche per la sepoltura i costi variano: si può partire da un costo di 230 euro fino ad un massimo di 600 euro, più una quota annuale che può variare da 30 a 60 euro per il mantenimento della tomba. Il corpicino del tuo fedele amico viene sepolto per 5 anni con la possibilità di rinnovo per ulteriori anni. : Cremazione cane e gatto: costi e a chi rivolgersi | Dottordog.com
Quanta cenere produce un cane cremato?
Quanta cenere rimane dopo cremazione? – Quanta cenere produce un corpo umano? La cremazione produce in un individuo adulto circa il 3,5% in ceneri del suo peso corporeo, quindi circa 3-3,5 kg di ceneri per un volume di circa 4-5 litri.
Quanto costa lo smaltimento di un animale?
Competente
Carcasse | Tariffa per i residenti (più 22% d ‘IVA) | Tariffe per i non residenti (+ 22% d ‘IVA) |
---|---|---|
Piccoli animali (gatti, lepri, agnelli, porcellini ecc.) | € 5,00 | € 7,50 |
Cani, pecore, capre, suini, vitelli fino ad 1 anno | € 10,00 | € 15,00 |
Vitelli da 1 anno in poi, bovini ed equini | € 30,00 | € 45,00 |
Pollame (al pezzo) | € 0,50 | € 0,75 |
Quanto costa tenere le ceneri in casa?
Le ceneri del caro estinto in casa? Paghi una tassa VITTORIO VENETO. Tassa sulle ceneri del caro estinto. La paga a Vittorio Veneto chi desidera tenere in casa l’urna con i resti del congiunto cremato. Il ticket vale 33 euro, a cui si devono aggiungere due marche da bollo da 14,62 euro ciascuna per la domanda e la relativa autorizzazione.
La Città della Vittoria si attesta così come pioniera di questo balzello in provincia. La vicina e sempre antagonista Conegliano, per esempio, non fa pagare nulla a chi tiene le ceneri a casa. Anzi, il sindaco Floriano Zambon va oltre: «Oggettivamente mi paiono ingiuste anche le marche da bollo», ragiona, «oltretutto quei soldi non vanno al Comune ma allo Stato».
Cade dalle nuvole il sindaco di Revine, Battista Zardet: «Non ci è mai successo un caso del genere». Eppure le cremazioni sono in aumento e il “federalismo” della tassa sull’urna rischia di essere l’ennesima anomalia italiana. In città quest’anno è ormai boom.
Nei primi sei mesi ne sono state richieste 44. Nel 2011 in tutto l’anno se ne erano contate 66, su un totale di 530 defunti, il 12,5 per cento, di due punti superiore alla media italiana. In netto aumento quest’anno sono proprio le richieste di poter tenere le ceneri a casa: nel primo semestre sono state otto.
Nonostante i 33 euro da pagare al Comune per avere l’autorizzazione alla custodia. Farsi cremare costa dai 500 ai 600 euro. Ormai le agenzie di pompe funebri hanno nei loro cataloghi le bare non verniciate, fatte apposta per essere utilizzate nei forni.
- Che ormai sono pochi e sotto pressione, viste le crescenti richieste.
- Oltre al Santa Bona di Treviso, peraltro potenziato, un nuovo forno sarà finalmente costruito anche a Conegliano.
- Il bando per la realizzazione è stato pubblicato pochi giorni fa.
- Per la cremazione è necessario che i parenti più prossimi presentino richiesta al Comune di residenza del defunto.
La “tassa” vittoriese viene invece applicata anche alle ceneri dei defunti deceduti in altri comuni ma custoditi in città. Le cremazioni in Italia riguardano circa il dieci per cento dei decessi, ma gli esperti prevedono che nel 2050 raggiungeranno un terzo del totale.
- Si sceglie di cremare di più al nord che al sud.
- La regione in assoluto dove si crema di più è la Lombardia con oltre 23 mila cremazioni anno.
- Merito anche della migliore dotazione di impianti.
- Il Veneto è buon secondo anche se distaccato con le sue poco più di diecimila cremazioni l’anno, seguito dall’Emilia Romagna che è appena sotto.
Nel 2011 in Italia si sono registrate 84.783 cremazioni di feretri, contro le 76.868 del 2010. Argomenti: : Le ceneri del caro estinto in casa? Paghi una tassa
Come si può seppellire un cane in giardino?
Come seppellire il nostro cane: le norme in Italia Come seppellire il nostro cane: le norme in Italia Sebbene a nessuno piaccia parlare di questo, purtroppo ad un certo punto ci separiamo dai nostri amati cani ed è bello poter pensare di avere un luogo dove andarli a trovare e continuare a parlare con loro. Purtroppo quando succede, dobbiamo preoccuparci anche della parte burocratica della sepoltura.
- Le alternative previste dalle direttive dell’Unione europea sono poche:
- – si può cremare il proprio cane
- – si può seppellire in cimiteri per animali
- – si può seppellire in terreni privati
In Italia non ci sono leggi specifiche che diano delle direttive ma il compito è demandato alle singole regioni. Anche le Asl ed i comuni possono dare le loro direttive e possono disporre di terreni da adibire a cimiteri per animali. Ma appunto non esiste una normativa che regola tutto questo; rimane a discrezione della regione e del comune di pertinenza
- Dove si crema il cane?
- Se si opta per la cremazione del cane, il corpo va consegnato all’ inceneritore pubblico oppure ad un veterinario che farà per voi tutte le pratiche e dovrà poi rilasciarvi un certificato che attesti l’avvenuta cremazione presso l’inceneritore pubblico.
- Quanto costa cremare un cane?
Il costo della cremazione di un cane varia ovviamente dalla regione ma in linea di massima è possibile dare delle stime. Se affidate il corpo al veterinario potrebbe chiedervi circa 60 euro per le varie pratiche e altri 30 eur o circa per rilasciare il certificato di morte. Se si vuole si può scegliere un’urna dove conservare le ceneri ed il costo è soggettivo e dipende dal tipo che si sceglie. Seppellire il cane nel cimitero per animali Un cimitero potrebbe essere un’altra alternativa da considerare quando perdiamo il nostro cane. I cimiteri per animali in Italia richiedono quasi sempre il pagamento anticipato che copra un certo periodo di tempo; con questo costo viene affittato un mini lotto e generalmente vi verranno date anche le chiavi per poter andare a trovare il vostro cane ogni volta che vorrete.
- E’ molto bello ma è anche un risparmio che i gestori dei cimiteri fanno sul costo del custode.
- Un altro costo da aggiungere oltre all’affitto del lotto del cimitero per cani è il costo della lapide che vorrete mettere sulla sua tomba.
- Non potendo indicare esattamente i costi della sepoltura del cane in un cimitero per animali, possiamo indicare approssimativamente la cifra che andrete a sostenere.
In alcune regioni come la Valle d’Aosta, l’Umbria e la Toscana, la sepoltura (più tutti gli annessi) può costare 4.000 euro, I costi scendono un po’ nelle città come Roma e Milano che si aggirano sui 3.000 euro
- Posso seppellire il cane in giardino?
- Si può seppellire nel proprio giardino ma il veterinario deve darvi un certificato che attesti la morte dell’animale e attesti anche che la sua morte non è dovuta a malattie infettive o trasmissibili all’uomo.
- Nel caso si voglia seppellire il proprio amato cane nel giardino oppure in un proprio terreno, lo si può fare ma va verificato che non siano presenti falde acquifere,
- Questo perché con la decomposizione del corpo si potrebbero contaminare le acque.
- Il corpo non deve essere sepolto in plastica o metallo ma deve essere messo in contenitori biodegradabili in modo da non inquinare il terreno
- Ad ogni modo prima di decidere di seppellire il cane nel proprio giardino o terreno, occorre informarsi su come si pone la propria regione.
Documenti richiesti quando muore il cane Come detto, non esiste una normativa unica per tutta Italia ma in quasi tutte le regioni viene richiesto un certificato dello smaltimento della carcassa in caso di cremazione. Capisco che è un brutto modo di chiamarlo ma questo è il nome.
A cosa serve la calce sui cadaveri?
L’azione biodegradante nel ciclo cimiteriale attraverso l’apporto esterno di sostanze enzimatiche Il fine ultimo della permanenza dei cadaveri nel sepolcro, almeno per il tempo minimo di sepoltura legale, è la loro auspicabile e completa mineralizzazione.
Si tratta di un principio fondamentale e per tale ragione implicito, dell’ordinamento italiano di polizia mortuaria, anche se alcune tecniche di destinazione per i cadaveri, come, ad esempio, la tumulazione sembrano contraddire questo fondamento della legislazione funeraria, siccome mirano piuttosto alla conservazione dei cadaveri e non alla loro naturale consunzione.
Versare sui resti mortali o, ancor peggio, sui cadaveri sostanze corrosive (calce, acidi) si configura come un atto illegale sempre perseguibile almeno in via amministrativa ai sensi dell’Art.107 DPR 285/90 che rinvia, come noto all’Art.358 TULLSS, in quanto viola il comma 1 dell’Art.87 DPR n.285/90 (divieto di ridurre con la forza o con metodi violenti cadaveri o esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo conservativo in contenitori di misura inferiore rispetto al cofano in cui il corpo esanime fu collocato al momento della prima sepoltura).
- In effetti, su questo importantissimo pronunciamento giurisprudenziale occorre subito una chiosa: se oggetto di tale gesto illecito è un cadavere (corpo umano esanime dopo l’accertamento della morte e prima che siano trascorsi 20 anni dalla tumulazione e 10 dall’inumazione) si applicano di sicuro anche le sanzioni penali previste per vilipendio di cadavere, mentre più sfumata è la posizione giuridica dei resti mortali riguardo alla fattispecie di reato di cui sopra, almeno così, almeno, si è espressa la Corte di Cassazione in data 9/11/99 non la sullodata sentenza.
- La situazione di grave crisi, per mancanza ormai cronica di spazio, vissuta dai nostri cimiteri ha, nel corso degli ultimi anni, suggerito modifiche normative capaci di intervenire sia dal lato preventivo, per ripristinare il criterio rotatorio del sistema cimiteriale italiano, sia con soluzioni che consentano di intervenire sull’attuale stock di salme inconsunte, frutto di mezzo secolo di trattamenti conservativi (siringazioni cavitarie antiputrefattive, obbligo della cassa metallica per trasporti oltre i 100 KM) e non scheletrizzanti.
- Il paradigma per una nuova politica cimiteriale dovrebbe allora articolarsi sui seguenti punti programmatici:
- rilancio della biodegradabilità con la definizione normativa di quale proprietà chimico-fisica si intenda per tale contenimento degli spessori dei legni, che dovrebbe essere accompagnato da nuove tipologie di verniciatura più ecologiche
- sostituzione, ove possibile, dello zinco con materiali biodegradabili.
Il ricorso a sostanze biodegradanti da apporre nella fossa, immediatamente attorno al feretro, oppure, addirittura, entro il cofano mortuario, a diretto contatto con il cadavere o il resto mortale non scheletrizzato è, allora, un argomento imprescindibile che da anni infiamma il dibattito tra i diversi orientamenti della più titolata dottrina.
- Quest’ipotesi, tuttavia, seppur ragionevole, non ha prodotto nei quasi 15 anni passati dall’entrata in vigore del DPR 285/90 sostanziali cambiamenti o silenziose rivoluzioni nel comparto funebre e cimiteriale italiano, forse perchè la stessa industria funeraria non è mai stata davvero interessata ad esplorare nuove frontiere e metodologie per la costruzione dei cofani.
- Il legno, tutto sommato, è un essenza nobile, antichissima che ben si coniuga con il concetto di “pompa” funebre, ossia di sfarzo e sontuosità funeraria.
- Ben altro impatto, invece, hanno avuto i dispositivi plastici ad effetto impermeabilizzante alternativi, in determinate circostanze, alla bara a tenuta ermetica grazie all’involucro di lamiera zincata.
La circolare n.10 del Ministero della Sanità, emanata il 31 luglio 1998, per la prima volta affronta il problema con il paragrafo 2 in cui, limitatamente agli esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo conservativo, si legittima l’utilizzo di prodotti enzimatici da inserire fuori o ancor meglio, dentro al feretro per assecondare la ripresa della lisciviazione cadaverica (la percolazione dei liquidi è una tappa fondamentale della putrefazione).
- Né il DPR 285/90 né le successive circolari esplicative si focalizzano sull’immissione di sostanze biodegradanti entro il feretro al momento della prima sepoltura (appena dopo il funerale) ossia quando esse sarebbero più efficaci proprio per la temperatura relativamente stabile e l’alta presenza di parti molli e liquidi rilasciati in grande abbondanza dal cadavere nei primi tempi dopo la morte.
- Il paragrafo 3 della circolare n.10 del 31 luglio 1998 introduce, però un’importante novità, estendendo l’uso di sostanze biodegradanti, non solo sugli indecomposti da re-inumare, ma anche sui resti mortali nuovamente da tumulare, magari dopo il rifascio del feretro
- Durante questo nostro studio ci vengono, però, in soccorso:
Il comma 2 dell’Art.30 DPR 285/90 la stessa circolare n.24 del 24 giugno 1993 al paragrafo 9/2. Secondo il sullodato comma 2 Art.30 DPR 285/90 è del tutto lecito usare sostanze biodegradabili come assorbenti o materassini da collocare nell’intercapedine tra casse di legno e vasche di zinco, ma in questo caso lo scopo di tale strato è semplicemente quello trattenere le eventuali perdite di liquidi, o, se esso è addizionato con batteri ed enzimi, di biodegradare i fluidi post mortali, riducendo quella sgradevole formazione di odori acri e pungenti che spesso accompagna lo scoppio del feretro.
Il paragrafo 9/2 della circolare n.24 del 24 giugno 1993 implementa l’Art.77 comma 3 del DPR 285/90 offrendone una lettura di più ampio respiro: così, infatti, recita: ” per i feretri confezionati con la doppia cassa la cerchiatura è superflua se si dota la cassa metallica (in genere quella a diretto contatto con il cadavere) di valvola oppure altro dispositivo volto a contenere e neutralizzare il rilascio di gas putrefattivi.” Quindi la Legge permette di inserire particolari soluzioni chimiche all’interno della bara (magari sotto l’imbottitura che accoglie morbidamente la schiena del cadavere) per evitare l’accumulo di sovrappressione dovuta ai miasmi della decomposizione, ma queste soluzioni chimiche potrebbero avere anche un’altra importantissima funzione: degradare più rapidamente la materia organica, componendola in tempi rapidi, così da non provocare l’eccessiva produzione di composti aeriformi dagli odori nauseanti se, per disgrazia, la lamiera zincata si dovesse fessurare in prossimità delle giunture.
Questo fine rientra, quindi, anche nella fattispecie presa in esame proprio dal comma 2 Art.30 DPR 285/90 di cui sopra. A tale indirizzo “strategico” si attiene anche il recente regolamento di polizia mortuaria n.6/2004 emanato dalla regione Lombardia con il punto 5 dell’allegato n.3 (requisiti costruttivi per le bare), nella parte in cui prescrive come il fondo dei feretri (confezionati senza la doppia cassa) debba esser protetto da una couvette impermeabile cosparsa con polveri assorbenti con altissimo potere biodegradante.
- Si può, allora, ragionevolmente giungere a questa conclusione: nel silenzio del legislatore, è permessa, per analogia con quanto avviene per gli esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo, l’introduzione nel feretro di ogni sostanza non inquinante o pericolosa per l’uomo capace di “addomesticare” la decomposizione cadaverica: accelerando la distruzione delle catene proteiche e inibendo, contemporaneamente, la fase gassosa della putrefazione.
- Si registrano esperienze di questo tipo già in molti paesi europei, con ottimi risultati, sia sull’igiene nei sepolcreti sia sull’abbreviazione del periodo legale di sepoltura.
- Di solito i composti enzimatici sono collocati in maniera “invisibile” tra la base della bara e l’imbottitura.
- Per una ragione di mera opportunità morale è meglio non parlare ai dolenti di queste sostanze a base enzimatica capaci di digerire la materia organica (nella fattispecie il corpo del de cuius) non sarebbe bello nè elegante affrontare questo tema ed i famigliari già sconvolti da un lutto potrebbero non capire.
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Ben altra funzione ha uno strato di calce all’interno del tumulo: serve ad assorbire la percolazione di fluidi post mortali prima che quest’ultimi riescano a filtrare all’esterno, insinuandosi nella tamponatura del loculo, per poi riversarsi all’esterno.
Come avviene la cremazione di un cane?
La cremazione animale è un processo quasi del tutto analogo a quello riservato agli esseri umani, con l’unica differenza di richiedere un lasso di tempo leggermente inferiore. Come per la cremazione delle salme umane, la cremazione animali si differenzia dalla classica tumulazione per il fatto di essere una scelta maggiormente igienica e più sostenibile, sia a livello ambientale che della gestione degli spazi cimiteriali.
Denuncia presso il proprio veterinario, che dovrà redigere una certificazione di decesso da consegnare all’ASL locale entro 15 giorni,Nel caso di decesso di un cane ci si dovrà recare presso l’anagrafe canina con l’apposito certificato,
In caso di tumulazione (in un cimitero per animali o in un terreno privato ) è prevista un’ulteriore mole di documenti da compilare e permessi da richiedere. Queste sono solo alcune delle preoccupazioni previste dalla legge e che sicuramente non saranno in cima ai vostri pensieri in un momento di lutto,
Anche per la sepoltura in un terreno privato infatti occorre un’ autorizzazione da parte di un responsabile dei servizi veterinari della ASL locale. Inoltre la fossa per poter essere ritenuta idonea deve rispettare determinate norme e parametri, Ecco dunque che la cremazione animali si rivela un processo maggiormente igienico e sostenibile,
Il processo di cremazione animali è semplice, igienico e rapido. Viene realizzato a una temperatura di 850˚ circa e la sua durata varia tra le 1-3 ore a seconda della taglia dell’animale. La fase successiva è chiamata raffreddamento e richiede circa 6 ore di tempo.
Infine le ceneri vengono riposte in un’apposita urna cineraria di solito realizzata in legno o ceramica. La restituzione delle ceneri avviene di solito in tempi molto brevi, La legge ha infatti stabilito delle specifiche normative in materia di smaltimento delle spoglie animali. Le salme animali vengono classificate come materiale di CAT1 : la sepoltura è per tanto vietata, in quanto ritenuta potenzialmente dannosa a livello ambientale,
In particolare, questa violazione è punita ai sensi del D. lgs.n.36/2005, art.4, con sanzioni che possono arrivare fino a € 28.000,00, CE 1069/2009 e 142/2011. Queste leggi puniscono severamente anche l’ abbandono, lo scarico e l’eliminazione incontrollata delle spoglie animali.
Quanto dura il lutto per un cane?
Come superare la perdita del proprio animale ⋆ Arrivederci cuccioli! Il giorno in cui si decide di adottare un cane o un gatto o qualsiasi altro animale domestico, si sa che vivrà meno di noi perché la sua aspettativa di vita è più breve, se paragonata a quella dell’uomo. Per quanto si possa essere preparati, la perdita di un animale che è stato nostro compagno di vita, non sarà mai facile da affrontare: si tratta di un’esperienza dolorosa che lascia smarriti e privi di difese.
- Un lutto vero e proprio
- La perdita del proprio amico a quattro zampe non va mai sottovalutata: il legame che si instaura con un animale domestico può, in certi casi, essere paragonato a quello con una persona amata, quindi è giusto parlare di lutto a tutti gli effetti.
- Accettazione del dolore
Di fronte a una perdita così importante è necessario accettare le proprie emozioni e vivere le varie fasi del lutto, senza sentirsi in colpa o senza provare disagio. Ogni persona vive in maniera differente il dolore per la morte del proprio animale d’affezione: c’è chi prova rifiuto al solo pensare che l’animale non sia più in vita e c’è chi invece sente rabbia oppure avverte un forte senso di colpa, soprattutto se si è intrapreso il percorso dell’eutanasia, una decisione necessaria per evitare al pet inutili sofferenze, provocate da una malattia terminale.
Quanto dura il lutto per il pet? Gli psicologi ritengono che il lutto per un animale d’affezione duri in media un paio di mesi, alcune persone tuttavia ci mettono più tempo perché l’evento può essere complicato da altri fattori. Ad esempio la perdita del pet può avvenire in un momento particolarmente stressante della vita oppure può verificarsi in modo forzato, violento o accidentale.
Quando chiedere aiuto? Confidare la sofferenza per la perdita del proprio animale domestico a un amico o ai membri della famiglia non solo è normale ma è vivamente consigliato. Condividere il proprio dolore con altre persone che hanno vissuto un’esperienza analoga, aiuta a comprenderlo e a superarlo.
- Come ricordare il pet?
- Non bisogna affatto vergognarsi se si desidera rendere omaggio al proprio amico a quattro zampe: organizzare un rito funebre e decidere per la sepoltura o per la cremazione animale è un modo concreto per superare la sofferenza provata e ricordare a lungo il proprio amico in modo tangibile.
: Come superare la perdita del proprio animale ⋆ Arrivederci cuccioli!
Quando prendere un altro cane dopo la morte?
Se ci si rende conto di aver bisogno di molto tempo, non è detto che ciò impedirà di accogliere in casa un nuovo animale. Un suggerimento è quindi quello di dedicarsi sempre comunque alla cura o al supporto di animali in difficoltà, aiutando associazioni, canili o effettuando donazioni online.