Contents
Perché il mio cane non si accoppia?
4/6 – Fare un esame – Il terzo passo sta nel controllare se l’accoppiamento imposto, con l’aiuto della penetrazione, ha avuto successo. Nel momento in cui vi è la fase dell’accoppiamento potrebbe accadere il rifiuto da parte di uno dei due cani. Quindi basterà fare un esame dal veterinario e vedere se c’è un riscontro positivo.
Quando la femmina di cane è pronto per accoppiarsi?
Quando fare accoppiare un cane femmina – Se il proprio cane è una femmina è necessario aspettare che raggiunga la maturità sessuale, che arriva, solitamente, tra il sesto e il ventesimo mese di età. Il fattore che va a influenzare la capacità riproduttiva del cane è soprattutto la taglia, infatti quelli di dimensioni più piccole tendono a diventare fertili in meno tempo.
Solitamente, le femmine hanno due calori ogni anno, ma ciò è variabile in base all’età, all’alimentazione e alla salute.Nell’eventualità si decidesse di far accoppiare un cane femmina, è consigliabile evitare di farlo in corrispondenza del primo o del secondo calore, poiché la maturità sessuale del cane non coincide con lo sviluppo fisico completo dello stesso.
E’ possibile che una cagnetta possa rimanere incinta già da piccola, ma non sarebbe l’ideale per affrontare al meglio la gravidanza della cagna.
Come aiutare il cane a montare?
Accoppiamento tra cani: come fare – Innanzitutto i due esemplari candidati devono essere puliti e magari rasati nelle zone intime della vulva e del pene per questioni di igiene: non è obbligatorio, ma può darvi e dare maggiore sicurezza quanto a pulizia. La riconoscerete, e non la interromperete, spero: il maschio inizierà a scodinzolare attorno alla cagna femmina e ad annusarla. Poi, presa un po’ di confidenza in vista dell’ accoppiamento tra cani, arriva il momento del gioco che prevede anche falsi inseguimenti ammiccanti.
- Prima che la femmina accetti, si spera, il corteggiatore maschio che sta facendo il suo meglio, c’è ancora nell’accoppiamento tra cani quella fase in cui si leccano le orecchie ed il naso.
- Poi il verdetto: se la femmina accetterà il maschio, alzerà la coda così da permettergli di annusare la sua vulva.
Questo è un vero segnale nel rituale di accoppiamento tra cani : il maschio lo coglie e capisce che c’è disponibilità da parte della femmina. E che è il momento giusto per accoppiarsi con la cagna. Fin qui abbiamo ipotizzato che l’ accoppiamento tra cani filasse liscio e che i due animali se la cavassero da soli.
Quante volte può rimanere incinta un cane?
Quante volte un cane può fare i cuccioli? – Una cagnolina in buona salute, che inizia a fare i cuccioli all’inizio della sua età riproduttiva, nell’arco della sua vita può partorire fino a 3 volte, massimo 4, considerando anche la difficoltà del parto, eventuali complicazioni, il recupero dell’animale dopo il parto, l’allattamento.
Cosa fare se il cane non vuole scendere?
Il cane che non vuole uscire di casa 4 likes di VALERIA ROSSI – Mi capita sempre più spesso, ai seminari, di incontrare persone che si sono iscritte come “auditori” perché gli sarebbe stato impossibile portare il cane con sé. Motivo? Il cane non vuole uscire di casa.
- Non vuole uscire proprio mai.
- Ha il Sacro Terrore del mondo esterno.
- Ovviamente queste persone mi chiedono consigli su cosa fare, ma è davvero difficile dare consigli sensati senza aver visto il cane e questi cani non li posso vedere, proprio perché i proprietari non possono portarli con sé.
- Bel circolo vizioso, ahimé, nel quale mi sento intrappolata ogni volta che incontro una di queste persone, quasi sempre disperate (per ovvi motivi): ho quindi sviluppato una sorta di “vademecum generico” che propongo a tutti loro, specificando per benino che è appunto generico, non mirato sul singolo soggetto e come tale probabilmente assai lacunoso e dai risultati incerti.
La cosa curiosa è che spesso queste persone poi mi telefonano o mi mandano email ringraziandomi perché i miei consigli “hanno funzionato” e il cane è migliorato moltissimo! Il che significa che la gente si arrende troppo facilmente di fronte a un problema comportamentale, dando per scontato che se non si risolve con “tanto ammmore” e qualche bocconcino, allora non c’è via d’uscita. Dunque visto che a quanto pare serve, il mio “vademecum anti-fobia del mondo esterno” provo a proporlo anche a voi.Consiglio numero uno: non “fissatevi” sul problema. Il cane non vuole uscire e si sente al sicuro soltanto in casa? Bene, anche dentro casa potrà avere molto da dare: focalizzate la vostra attenzione su questo punto e godetevi “quello che passa il convento”.
- Riuscite a giocare con lui? Riuscite ad insegnargli qualche trick, qualche esercizietto? Fatelo.
- Si diverte ad usare il naso (la risposta “NO”, in questo caso, quasi non la contemplo: è una domanda retorica, perché un cane a cui non piace usare il naso non è un cane!)? Proponetegli giochi di fiuto.
- Fategli cercare un osso o un gioco che lui ami nascosto in casa, imbastite un laboratorio di nose work, fatevi cercare voi stessi insomma, fategli mettere in moto il suo nasone.
Divertitevi col vostro cane fobico senza star sempre lì a pensare “ma poverino, è fobico”. A volte basta semplicemente questo per stimolare la sua curiosità verso il nuovo; inoltre, sentire che voi siete rilassati e allegri lo coinvolge, in qualche modo lo “contagia” e lo aiuta a sentirsi lui stesso in una forma mentale più aperta.
Non avete idea di quanto possa fare miracoli passare dal pensiero “oh my god, ho il cane che ha paura di uscire” all’idea che “vabbe’, è fobico ma possiamo divertirci lo stesso insieme”. Consiglio numero due: cercate di conquistare la sua fiducia in voi.Il cane (qualsiasi cane, non solo quelli problematici!) deve convincersi al vostro fianco non potrà MAI accadergli nulla di male: ma questa convinzione si costruisce a piccoli, piccolissimi passi.
Se lui non vuole oltrepassare la porta di casa, cominciate a dimostrargli che la porta stessa, quando è aperta, non è l’entrata dell’inferno ma un posto sicuro. E glielo dimostrerete “facendo cose” proprio sulla soglia di casa: mangiatevi un panino stando seduti proprio lì, e condividete il vostro cibo con lui.
Non tendetegli “trappole” ricattandolo col cibo e poi forzandolo ad uscire: in questo modo la fiducia la perderebbe, anziché acquistarla. Invece statevene tranquilli, sereni e rilassati nel “punto critico” e “adescate” il cane, sì, ma senza fregarlo. Stiamo qui a mangiarci un panino insieme: trasformiamo la “porta per l’inferno” in un luogo di relax, condivisione e magari, perché no, divertimento.
Ci potrà volere una settimana o un mese prima che il cane cominci a riconsiderare la sua immagine della porta: ma ci si arriverà, perché lui comincerà a pensare che può fidarsi, proprio perché nessuno gli ha mai teso trappole. Si fiderà di più della “zona porta” e soprattutto comincerà a fidarsi di VOI.
- Consiglio numero tre: entrate, uscite, entrate, usciteIl cane imita i comportamenti: questo è stato assodato da tempo.
- Non sempre si specifica, però, che imita soprattutto i comportamenti di chi a suo avviso merita “stima” e fiducia.
- Quindi, SOLO se avrete lavorato bene sui primi due punti (laddove ho fatto solo qualche esempio banale ma insomma, il concetto spero si sia capito) il fifone comincerà a pensare “potrei provare a fare le stesse cose che fa lui”.
A questo punto potrete uscire di casa, poi rientrare, poi riuscire e vedere se il cane si incuriosisce e magari trova il coraggio di seguirvi (tanto si tratta di fare UN METRO e poi di tornare “al sicuro”!). Meglio sarebbe se, da bravi attori, voi vi mostraste letteralmente entusiasti ogni volta che varcate quella soglia, come se dall’altra parte ci fosse il paradiso in terra.
- Ridete, saltate di gioia, fate sceneggiate di ogni genere sul tema “oddio, ma qui fuori è tutto MERAVIGLIOSO!”.
- Non forzate MAI il cane a seguirvi: aspettate (e sperate) che lo faccia spontaneamente.
- Se si convince che varcare l’ex soglia dell’inferno non gli comporta alcuna conseguenza negativa, fate in modo che invece anche per lui ci sia un po’ di paradiso: quindi qui sì che potremo usare i bocconcini (ma non “i soliti” bocconcini: qualcosa di immensamente più appetibile!), ma solo come premio per aver trovato il coraggio di seguirvi fino al “mondo esterno” (o quasi: stiamo sempre parlando di un metro fuori dalla porta).
Poi rientrate e a quel punto tornate “amorfi”. Niente più bocconcini (o gioco, o coccole se sono questi i premi più ambiti). Gradualmente dovrete arrivare a convincere il cane che le cose belle avvengono FUORI e non più dentro casa. Consiglio numero quattro: cercare di far aumentare la sua autostimaUltimo consiglio: cercate di fare in modo che il cane si senta sempre più figo.
- Più cresce l’autostima, più decrescono le paure.
- Un eccellente metodo per migliorare l’autostima e la sicurezza in se stessi sono i giochi di attivazione mentale: più il cane riesce a risolverne, più ritiene di poter affrontare qualsiasi ostacolo e questo, ovviamente, abbassa le sue paure.
- Una volta ottenuto che il cane esca di casa e trovi gratificazioni in questo primo passo, potrete gradualmente inserire gli step successivi, che in realtà sono ripetizioni del primo (il passaggio oltre la soglia), solo spostate nello spazio.
Si comincia con un passo fuori, poi si va a due, tre, quattro passi e così via. Nel frattempo la fiducia in voi si consoliderà fino al punto in cui il cane comincerà a pensare “vabbe’, se lo fa lui significa che non c’è pericolo”: e vi seguirà con fiducia anche nel mondo purché vi ricordiate di andare per piccoli passi e soprattutto di non sottoporlo mai a stress eccessivi (se la prima volta che accetta di uscire dal portone gli passasse davanti un TIR che strombazza, probabilmente la sua fiducia in voi crollerebbe ai minimi storici).
Invece vanno bene, anzi sono necessari, i piccoli stress che lui si sente in grado di superare, o che supera proprio grazie alla fiducia in voi. Anche in questo casom aiutatelo ad imitarvi con sceneggiate di ogni genere. Mostra paura di fronte al cassonetto della spazzatura? Andate voi per primi ad “affrontarlo”, toccatelo, annusatelo e poi dite al cane “va tutto bene, possiamo passare!” (NON in italiano: usate la mimica corporea e facciale!).
E così via, conquistando proprio a minuscoli step il superamento della fobia e aiutandolo a superare, dandogli certezze e fiducia, tutte le sue paure. Il segreto sta sempre nella gradualità: un piccolo stress alla volta aiuta il cane a gestire meglio le proprie emozioni (e a sentirsi più sicuro di sè ogni volta che lo supera), troppi stress tutti assieme lo convincerebbero che si stava decisamente meglio tra le mura di casa (o magari sotto il letto, o dietro al divano).
- Come ho detto all’inizio, non posso garantirvi che tutto questo funzionerà con il vostro cane (che non conosco): però posso dirvi con certezza che il risultato (da zero a mille che sia) è indipendente dal motivo che ha reso il cane fobico.
- Molti altri suggerimenti si potrebbero dare conoscendo il suo passato e i suoi perché ma quando non c’è modo di conoscerli (e spesso non li conoscono neppure i proprietari stessi), provare a seguire il mio “vademecum” di sicuro non può far danni.
Se scopriamo che funziona evviva! Se non dovesse funzionare, converrà cercare un educatore o un comportamentalista BRAVO che vengano a domicilio, vedano il cane e riescano magari a suggerire qualcosa di più mirato. Posted on: 13 May 2016, 17:33 Posted in: Autore Valeria Rossi Tags: Clappet.com, Cane, Comportamento, Ti Presento il Cane, fobia : Il cane che non vuole uscire di casa 4 likes
Quando si può fare accoppiare un cane maschio?
Primo accoppiamento cane maschio – Il primo accoppiamento per un cane maschio deve avvenire dall’età di 8 mesi, fino ai 12/15 mesi. L’età non è il solo parametro da tenere in considerazione ma una valutazione più completa dovrà farla il veterinario, che potrà stabilire anche se il cane è fertile, se è in buono stato generale di salute, se ha problemi di salute o genetici che potrebbero causare problemi alla cucciolata, e se è pronto per la monta.
Come si fa a capire se due cani si sono accoppiati?
Come capire se la cagna è incinta – Se l’accoppiamento è avvenuto correttamente, per la cagna non esistono test di gravidanza: quindi l’unico modo per sapere se è in attesa è effettuare una ecografia addominale tra i 15 e i 21 giorni post fecondazione, momento in cui sarà possibile vedere gli abbozzi fetali.
Per far sì che il conteggio per prevedere il parto e monitorare la gravidanza sia il più preciso possibile deve essere effettuato dal momento in cui è avvenuta la fecondazione con uno scarto di più o meno tre giorni. Questo perché, se si contano i giorni dal momento in cui è avvenuta la monta senza tener presente il momento in cui la cagna ha ovulato e considerando che gli spermatozoi hanno un tempo medio di sopravvivenza di 10 giorni, lo scarto per l’eventuale previsione del parto è molto più incerto e variabile.
L’ ecografia addominale con le misurazioni fetali possono aiutarci nel prevedere una ipotetica data ma è fondamentale ripeterle durante la gravidanza, per monitorare lo stato di vitalità dei cuccioli, eventuali riassorbimenti fetali, aborti o distocie che possono compromettere anche la vita della madre.
Per l’eventuale conteggio del numero di feti si ricorre di solito all’ esame radiografico, che va però effettuato dopo i 45-50 giorni di gravidanza, quando lo scheletro dei cuccioli si è mineralizzato. La conta dei cuccioli invece mediante ecografia può essere incorretta se effettuata dopo i 30 giorni perché spesso i feti crescendo si accavallano nelle due corna uterine rendendo più imprecisa la conta.
Altri sintomi di gravidanza, come l’aumento di circonferenza addominale, l’ingrossamento delle mammelle ed eventuale montata lattea o atteggiamenti di cura parentale – come il trovare un luogo tranquillo per il parto – avvengono dopo i 40-45 giorni,