Il mio cane piange se lasciato solo, ha l'”ansia da separazione”? Buongiorno, il mio cane quando viene lasciato solo a casa piange e qualche volta rosicchia quel che trova in giro. Ho letto e penso abbia l’ansia da separazione. Che devo fare? Luca Buongiorno Luca,vi sono numerose problematiche legate al distacco, non sempre si tratta di patologie, qualche volta è solo mancanza di abitudine oppure associazioni mentali spiacevoli legate allo stare soli.
- Al giorno d’oggi capita spesso di sentire cani che ululano, distruggono mobili, si feriscono anche, mentre vengono lasciati da soli a casa.
- Purtroppo è una problematica molto frequente, non sempre di facile risoluzione.
- Partiamo da concetto base che il cane è un animale sociale; per natura vive in branco e, anche se la sua indole incredibilmente flessibile, che gli ha appunto permesso di evolversi da lupo a cane, gli ha insegnato a vivere in branchi misti (non solo cani, ma anche gratti, conigli, criceti, e soprattutto umani), continua a non apprezzare troppo lo stare isolato.
In natura l’isolamento è la pena peggiore, un cane viene allontanato dal branco quando incompatibile, ma o è così forte da inserirsi in un altro branco o crearne uno nuovo, o è destinato a soccombere presto, perché questi animali sono appunto “progettati” per vivere in gruppo, riuscendo così a proteggersi a vicenda, a difendere il territorio, curare la prole, procacciarsi cibo e così via.
Nella natura quindi del nostro amico a quattro zampe la solitudine è qualcosa che possono imparare ad accettare, ma che mai sceglierebbero se potessero. Quante volte mi capita di sentire “abbiamo atteso di avere una casa col giardino per prendere il cane (quando addirittura non è “abbiamo cambiato casa per averne una col giardino per lui”) e poi il cane sta fisso in casa, uscendo volentieri solo se anche noi siamo fuori”.
Quello che si può fare è abituare il cane gradualmente a rimanere solo, le prime volte per pochi minuti, magari dopo aver fatto una bella passeggiata nel bosco. Poi pian piano si può lasciare per più tempo. Al di là della pazienza del singolo soggetto, io invito a non approfittarsene, perché teniamo sempre a mente che il cane non guarda la tv, non legge, non ha il cellulare, non fa ginnastica o yoga; insomma, a casa da solo si annoia! Quindi, al di là delle esigenze fisiologiche (per cui non possiamo chiedere al cane di trattenere i bisogni per troppo tempo), se vogliamo il suo bene dobbiamo organizzarci perché non stia solo troppo a lungo.
In generale, io consiglio al massimo mezza giornata. Nel momento dell’uscita lo salutiamo, senza caricare di pathos eccessivamente questo momento, onde evitare di trasmettere ansia, così come lo salutiamo al rientro; se si mostra molto agitato lo salutiamo anche qui senza troppa enfasi, ma come saluteremmo un altro membro della famiglia.
Creare un’aspettativa di esplosione di gioia nel momento in cui entriamo infatti potrebbe aumentare l’eccitazione in anticipo, caricando il cane che però è ancora in casa da solo. Per il cane la prevedibilità è importante; per quanto spiacevole ciò che sta per avvenire (restare solo) è sempre meglio saperlo piuttosto che, ad esempio, svegliarsi da un riposino e ritrovarsi soli (questo sì che può mandare in vero panico un cane).
Quando il cane distrugge qualcosa, è importante non sgridarlo nel momento in cui torniamo a casa, perché premi e punizioni devono avvenire nella frazione di secondo successiva (o anche mentre) sta mettendo in atto quel comportamento; farlo dopo, oltre a essere inutile al fine di fare capire che ha fatto qualcosa che non doveva, farà invece sì che il cane non sappia mai cosa aspettarsi dal vostro rientro: se sarete arrabbiati o contenti, aumentando così solo la sua ansia.
Piuttosto, adoperiamoci per lasciare al cane qualcosa che lo tenga impegnato (un masticativo sul quale siamo sicuri non possa farsi male, magari che avremo “testato” prima mentre era con noi) e invece nascondere oggetti che potrebbero suscitare il suo interesse (ad esempio ciabatte).
Alcuni prendono un secondo cane, pensando che questo risolva il problema perché i due cani si faranno compagnia, ma la verità è che non solo questo spesso non aiuta, ma anzi, il secondo cane, specialmente se cucciolo, impara dal primo ad avere paura di stare solo.Le patologie legate al distacco sono un tema complesso che non va affrontato con leggerezza così come le diagnosi vanno fatte da un MVC (medico veterinario esperto in comportamento) che potrà, in caso di diagnosi sul genere, dare indicazioni per una corretta risoluzione del problema. Anna Randazzese * * Laureata in psicologia e Istruttrice Cinofila, lavora sul territorio di Monza e Brianza con attività individuali e collettive, proponendo percorsi di educazione e riabilitazione comportamentale a tutti i tipi di cani, dai cuccioli appena arrivati a casa a cani adulti con problematiche comportamentali anche complesse. Potete visitare il suo sito web o visitare la pagina facebook
: Il mio cane piange se lasciato solo, ha l'”ansia da separazione”?
Contents
Perché il cane piange quando esco di casa?
Suggerimenti per evitare che il cane pianga – È molto importante che l’animale impari a rimanere da solo. Se il cane piange quando andate via, dovete educarlo in modo che non soffra lo stress e possa intrattenersi mentre siete fuori, Lasciategli dei giocattoli di vario tipo – ossa, pupazzi da mordere o giochi interattivi – per gestire l’ansia del vostro animale domestico.
Un ambiente confortevole, accogliente e silenzioso lo aiuterà a sentirsi al sicuro. Una cuccia morbida, e anche a forma di grotta, come una specie di rifugio, lo incoraggerà a non aver paura di nulla. È consigliabile, a volte, lasciare una radio accesa in modo che il cane non senta silenzio assoluto intorno a sé.
Portarlo a spasso, prima di uscire, è un’altra eccellente attività per evitare che il cane pianga quando andate via. L’esercizio servirà per farlo stancare e l’animale dormirà parecchie ore, Se uscirete per un lungo periodo di tempo, dategli da mangiare subito dopo l’ attività fisica, per evitare problemi come la torsione dello stomaco e mantenere bassi i livelli di ansia nell’animale.
Un’ottima opzione, se avete lo spazio e la possibilità di farlo, è quella di adottare un altro cane in modo che entrambi si facciano compagnia a vicenda. È una decisione che non va presa alla leggera, dato che dovrete considerare carattere e peculiarità dei due esemplari. La presentazione e la convivenza dovranno essere graduali e gestite con molta attenzione, per evitare gelosie e dispute.
Potrebbe interessarti,
Come fare per far smettere di piangere un cucciolo?
Se il tuo cucciolo si agita o lo senti piangere di notte, non urlare o punirlo per questo. È normale: sta solo imparando a essere indipendente. Dagli un po’ di tempo per sistemarsi e lascialo stare più vicino a te.
Perché i cuccioli di cane piangono sempre?
Il mio cucciolo piange di notte, cosa devo fare? Hai appena adottato un cucciolo e hai notato che quando vai a dormire è irrequieto e a volte piange? Si tratta di un comportamento normale durante i primi giorni, perché gli manca la madre e ha bisogno di sentirsi protetto. Per aiutare il tuo cucciolo ad adattarsi, ecco cosa puoi fare quando piange di notte.
Come calmare un cucciolo esuberante?
Piccoli consigli per calmare un cucciolo iperattivo – I cuccioli sono di una tenerezza infinita e tendiamo a farci intenerire da ogni loro comportamento. Diciamo la verità, non c’è cosa più bella che rientrare a casa e essere accolti da un cucciolo festoso che ci salta addosso per esprimere la sua felicità.
- Istintivamente tutti siamo propensi a ricambiare tanto amore con coccole e carezze.
- Tuttavia se il nostro piccolo amico è troppo esuberante, dobbiamo cercare di intervenire per calmarlo un po’.
- Se il cane è ancora cucciolo, bisognerà contenere la sua esuberanza intervenendo quando ha dei comportamenti esagerati.
Un cane ancora cucciolo è facile da gestire perché può essere educato a seguire i comportamenti che gli insegneremo. Quando un cucciolo è agitato, basterà infatti prenderlo in braccio e coccolarlo per calmarlo. Trasmettendogli sicurezza istintivamente anche lui tenderà a calmarsi.