Da Dove Nasce Il Cane
I primi cani – Focus.it I primi cani I migliori amici dell’uomo derivano tutti da 10 razze, che si sono differenziate a partire da 10 mila anni fa.

Aibo, il cane robot giapponese è l’unica “razza canina” che non deriva dai 10 gruppi primitivi recentemente evidenziati. sul futuro dei robot.

Piccoli, grandi, mordaci, da salotto, con orecchie pendule, dagli occhi dolci o da guardia. I cani sono tutti diversi in taglia, colore, comportamento e attualmente ne esistono addirittura 300 razze. Ma se si fa un salto a ritroso di 10 mila anni i “migliori amici dell’uomo” erano solo una decina di tipi.

È quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani che ha indagato la storia del Canis Familiaris, «Per la prima volta abbiamo identificato le varietà progenitrici dei cani attuali – ha detto la ricercatrice Deborah Lynch,- E sono 10». I primi cani che vissero con le popolazioni umane del Paleolitico derivano dall’addomesticamento di lupi grigi ed avvenne in Asia circa 15 mila anni fa.

Poi gli uomini iniziarono a incrociarli tra loro per avere tipi sempre più adatti alla caccia, alla punta, al riporto, etc. In 3/4 mila anni si vennero a differenziare le 10 razze progenitrici. Nei secoli seguenti questo gruppetto di cani è stato ulteriormente selezionato per dare origine alle razze che conosciamo oggi.

Storia da cani. Il cane da punta, per esempio, è sorto in Mesopotamia attorno ai 4/5 mila anni a.C. e i moderni Afgani e levrieri sono il risultato dell’evoluzione da questo ramo dell’albero genealogico canino. Per i San Bernardo e i rottweiler la discendenza è diversa; arrivano dal Tibet da antichi cani da lavoro e da guardia.

Malta fu, invece, la terra d’origine di barboncini e carlini che derivano da progenitori selezionati per il gioco e la compagnia.

Le 10 varietà progenitrici vengono classificate in cani da punta, da fiuto, da guardia, da compagnia, del nord, da caccia, acquatici, pointers, terriers e da pastore. ( Notizia aggiornata al 19 febbraio 2004 )

18 febbraio 2004 : I primi cani – Focus.it

Dove è nato il primo cane?

LE ORIGINI E LA STORIA DEL CANE Evolutivamente, si è ritenuto che il cane potesse discendere da un lupo o dallo sciacallo, o da entrambi, che avrebbero dato origine a razze primitive diverse, dalle quali sarebbero derivate le molteplici forme attuali.

Secondo recenti studi si ritiene che l’antenato degli attuali cani avrebbe avuto origine circa 15mila anni fa nelle steppe dell’Asia centrale. I dati ottenuti dall’analisi del dna ricavato da vecchie ossa di canidi hanno dimostrato che la differenziazione dai lupi si è verificata almeno 15mila anni fa.

I ricercatori ritengono che da 50mila e 10mila anni fa, lupi grigi ed esseri umani cacciavano prede simili. Alcuni fattori, come l’aumento della densità umana e il cambiamento climatico, provocarono però il declino di queste prede. Di conseguenza i lupi avrebbero iniziato ad avvicinarsi agli accampamenti umani in cerca di cibo.

Uomini e canidi avrebbero gradualmente iniziato a collaborare, con vicendevole vantaggio, dando il via al processo di addomesticamento. Se i primi cani furono da guardia, da guerra, da traino, da caccia e da pastore, dall’inizio dell’Ottocento nacquero i cani da compagnia o da salotto e le prime mostre canine.

Furono gli inglesi i migliori nel modificare gli animali domestici, producendo razze canine a volte incredibili. I cani da combattimento come per esempio gli alani, per cui nutrivano una passione pari agli antichi romani, erano mandati a combattere i leoni.

  • Alla fine dell’Ottocento i combattimenti tra cani, tori e leoni vennero sostituiti da combattimenti meno cruenti contro i topi, l’alano o bulldog, incrociato con il grifone, divenne il bull terrier: il più straordinario combattente di topi che che la storia ricordi.
  • I cani da compagnia nacquero probabilmente per il capriccio di Maria Giovanna Battista di Nemours, abile cacciatrice, che domandò una razza da caccia così piccina da poterla tenere nel manicotto.

Oggi le razze seguono principalmente i canoni estetici del momento. Attualmente esistono circa 300/400 razze canine. : LE ORIGINI E LA STORIA DEL CANE

Chi è l’antenato del cane?

Evoluzione –

«Non esiste patto che non sia stato spezzato, non esiste fedeltà che non sia stata tradita, all’infuori di quella di un cane veramente fedele. »
( Konrad Lorenz )

I cani domestici discendono dai lupi grigi Gli studi basati sulla genetica, supportati da ritrovamenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio ( Canis lupus ) come progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie ( Canis lupus familiaris ).

  1. Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione.
  2. Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un “domesticamento naturale” del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell’ uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo inconsapevolmente un prezioso servizio di “sentinelle”, stabilendosi in seguito nei pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi “cani selvatici” sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella comunità umana (cani del villaggio, i ” cani pariah ” che si trovano ancora in alcune società, “di tutto il villaggio”, tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione,

Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dmitrij Beljaev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all’accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arricciate).

In una ricerca pubblicata nel 2013 sulla rivista scientifica Science, alcuni ricercatori dell’ Università di Turku in Finlandia hanno utilizzato il DNA mitocondriale, comparando il genoma di 18 canidi preistorici europei e americani con uno spettro del genoma di cani e di lupi attuali. Cranio di cane addomesticato preistorico, rinvenuto in Siberia, vecchio di 33.000 anni Questo studio contraddirebbe la tesi secondo la quale le prime domesticazioni siano avvenute in Asia in popolazioni stanziali; anche se episodi “abortiti” di domesticazione sono avvenuti in varie epoche e luoghi.

  • In Europa il primo resto archeologico di cane è stato ritrovato in Belgio nella caverna di Goyet (nelle Ardenne ) e risale a 31.000 anni fa.
  • Scoperto nel 1870 si è ritenuto per molto tempo che fosse un lupo ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato.
  • Inoltre, nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall’antenato selvatico).
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La testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale al Gravettiano (circa 28.000 anni fa) e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso la grotta di Chauvet, nel sud della Francia, Sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani (introduzione di un osso di mammut nella bocca di uno dei tre cani ritrovati). Un dipinto, che ritrae un boxer vicino alla sua cuccia Alla luce delle esperienze in cui si è tentato di addomesticare il lupo (tentativi tutti miseramente falliti) o di ibridazione dello stesso con i cani (gli unici due tentativi riusciti, dopo innumerevoli peripezie, sono il cane lupo cecoslovacco ed il Saarloos, in quanto il lupo italiano è molto probabilmente, secondo studi genetici recenti, un cane a tutti gli effetti), sembra alquanto inverosimile che la prima differenziazione tra razze diverse sia da attribuire alle diverse sottospecie di lupo (che, secondo la tradizione, vennero addomesticate quasi contemporaneamente in diverse parti del mondo, in situazioni geografiche e climatiche altrettanto dissimili); appare più logico, invece, che le prime razze siano state selezionate in maniera molto più semplicemente empirica tramite l’accoppiamento di cani pariah con caratteristiche analoghe (ad esempio i levrieri ancestrali possono essere stati il frutto di selezione fra cani snelli, veloci ed abili predatori, così come gli antenati del Basenji furono selezionati accoppiando cani di piccola taglia con gambe snelle particolarmente abili nel cacciare i topi ).

Successivamente, i soggetti più dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i diversi impieghi, furono selezionati con metodi sempre più efficaci: a quanto pare i primi ad effettuare un processo selettivo sistematico furono i romani intorno al III – IV sec.a.C. Può essere interessante osservare come le grandi variazioni morfologiche che hanno permesso al lupo di “trasformarsi” in alano, chihuahua oppure bassotto, si siano presentate nel corso dei secoli in forma involontaria, vere e proprie mutazioni spontanee che l’uomo ha saputo sfruttare.

Si sono talvolta sfruttate quelle che potevano apparire assurde bizzarrie genetiche, quali il nanismo acondroplasico (arti corti su corpi normali), utili in cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane: ecco la comparsa delle forme “bassotte” in molte razze da caccia.

  • cani primitivi – Discendenti del lupo; con proporzioni della testa e struttura generale fortemente lupine, orecchie erette. Esempi: Groenlandese, Pharaon hound, Basenji, Västgötaspets, Siberian Husky, Samoiedo ;
  • pedomorfi di primo grado – teste allungate, stop accentuato, orecchie semi erette. Sono segugi e cani paratori, con spiccato istinto all’inseguimento. Esempi: Wolfhound, Bloodhound, Bracco, i Collie, i Terrier, Bassotto ;
  • pedomorfi di secondo grado – teste più larghe, musi più quadrati, stop marcato, orecchie pendenti, pelle più spessa. Cani giocatori con gli oggetti, buoni riportatori. Esempi: Terranova, Golden Retriever, Barbone, Cavalier King Charles Spaniel, Bichon Frisé ;
  • pedomorfi di terzo grado – accentuati diametri trasversali, musi corti o cortissimi, occhi frontali, orecchie piccole e cadenti, cute abbondante che forma rughe, molto predisposti all’accumulo di grassi. Cani “lottatori” (anche nella forma giocosa), fortemente territoriali e diffidenti. Esempi: i mastini, i cani da montagna, i cani da presa, Bulldog, Carlino, Pechinese,

Nel tempo, l’uomo ha selezionato diverse razze e varietà di cani per avere un aiuto nelle sue attività: esistono quindi razze di cani da pastore, da caccia, da guardia, da compagnia, da corsa,

Chi è nato prima il lupo o il cane?

Come si è passati dal lupo al cane? – Lupo e cane appartengono alla stessa specie, ma mentre il lupo è una specie biologicamente naturale, il cane è il risultato dell’addomesticamento e della selezione esercitata dall’uomo da almeno 12.000 anni. Il lupo è infatti il progenitore del cane domestico.

Come sono nate le razze di cani?

Il ruolo dell’uomo nella selezione delle razze canine – Per ciò che riguarda invece il ruolo diretto degli esseri umani nella selezione quel che va considerato è che buona parte del lavoro non era tanto, così come oggi, nella scelta dei riproduttori, Specialmente in periodi da noi più lontani dobbiamo infatti pensare che non vi fosse un rigido controllo degli accoppiamenti.

Ciò è sicuramente vero per i che vivevano costantemente a contatto con greggi e mandrie e che, durante le transumanze, erano anche soggetti a incontri con altri gruppi provenienti da altre aree. Ma lo stesso potrebbe valere anche per i cani che seguivano gli umani nelle battute di caccia. Quale dunque potrebbe essere stato il ruolo dell’uomo ? Purtroppo meno romantico di ciò che si potrebbe supporre.

Tutto infatti lascerebbe pensare che uno dei nostri “compiti” principali fosse quello di “controllo delle nascite”, In pratica la gran parte dell’opera di selezione delle razze potrebbe essere avvenuta semplicemente attraverso la soppressione degli individui non adatti prima che questi arrivassero a riprodursi, lasciando invece in vita quelli in grado di adattarsi ad una convivenza armoniosa e di svolgere lavori utili.

  1. Dobbiamo infatti considerare che le attività svolte in collaborazione tra umani e cani erano vitali per la sopravvivenza e se un individuo si rivelava pericoloso (ad esempio attaccando i capi di bestiame) il suo destino era inesorabilmente segnato.
  2. Un ulteriore aspetto sul controllo delle nascite va poi riferito anche al controllo dei numeri,

La strategia riproduttiva del cane è infatti assai diversa da quella dell’uomo. Mentre noi facciamo pochi figli e investiamo molte risorse nelle cure parentali i cani possono avere cucciolate numerose (4, 5, fino anche a 8 o più cuccioli) e più volte all’anno.

Lo svezzamento avviene dopo circa 2 mesi e un soggetto può essere considerato adulto già poco dopo un anno. Da un lato questo può servire a compensare eventuali morti premature, dall’altro consente, in assenza di risorse, ai nuovi nati di allontanarsi e occupare nuovi territori. Se tuttavia vi è abbondanza di risorse non solo vi sarà maggiore sopravvivenza dei cuccioli, ma questi tenderanno anche a rimanere nel luogo natale.

Ecco che allora la mano dell’uomo potrebbe essere entrata in azione selezionando fin dalla nascita quali cuccioli mantenere e quali sopprimere, Purtroppo, benché oggi la si ritenga un’azione barbara e disumana, l’uccisione dei cuccioli è un’usanza che da sempre ha caratterizzato la nostra specie e che ancora fino a poco tempo fa (la generazione dei nostri nonni) era frequente negli ambienti rurali.

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Come si chiama cane senza razza?

Cane meticcio

Questa voce o sezione sull’argomento cani o quelle presenti sono insufficienti, Puoi aggiungendo citazioni da secondo le,

Esemplare di cane meticcio Meticcio tricolore Meticcio bianco e nero Cane meticcio è un termine con cui si indica normalmente un frutto di un incrocio di razze canine diverse oppure di altri meticci. I meticci rappresentano una tipologia di cani molto eterogenea, ma da considerarsi nel complesso la più diffusa.

I meticci non hanno caratteristiche proprie di una razza quindi è impossibile creare uno standard, Spesso con gli stessi genitori non si ottengono cucciolate uguali. La razza meticcia ammette tutte le taglie esistenti, le varie strutture fisiche non elaborate dall’uomo e tutti i manti presenti nel mondo canino con ogni sorta di sfumatura e combinazione possibile, da una tinta unica, a doppia tinta o anche 4 colori differenti su un solo cane, e le lunghezze e tipi di pelo naturali per il cane che non sono state modificate tramite selezione dall’uomo (ad esempio come il ).

Però i punti che grosso modo accomunano un po’ tutti i meticci sono:

  • poca o mancata somiglianza delle razze canine note
  • presenza dello sperone (o quinto dito) che è stato eliminato in molte razze
  • la coda che molto comunemente è arcuata o portata arricciata sulla groppa. Solitamente non ha alcuna forma particolare (come la coda grossa di alcune razze o molto sottile di altre).

Per quanto riguarda la salute, i meticci sono meno inclini a malattie rispetto ai cani di razza, sia per il rimescolamento genetico, sia per la selezione naturale, spesso ostacolata nei cani di razza. A differenza dei cani di razza, dei quali vi è una forte mercificazione, i cani meticci non hanno un valore commerciale.

Chi eredità il cane?

Articolo a cura dell’ Avvocato Salvatore Cappai Civilista, esperto in diritto degli animali Chi deve prendersi cura del cane dopo la morte del suo umano è una domanda a cui non sempre è possibile rispondere in modo univoco. Nel caso in cui un pet mate non disponga sul punto mediante testamento, alla sua morte anche gli animali domestici diventeranno parte dell’asse ereditario e spetteranno agli eredi,

Quale felino è un canide?

Canidae

Come leggere il tassobox Canidi
Sottordine Caniformia
Famiglia Canidae (Fischer von Waldheim 1817)
Sottofamiglia †Borophaginae Caninae †Hesperocyoninae
Specie 36

Perché il cane fa il verso del lupo?

Per avvisare il branco. Come i lupi, i cani ululano per segnalare agli altri la propria presenza, per richiamare il branco e per lanciare un richiamo sociale, in particolare quando si sentono soli, come riporta Petpassion.tv.

Quale fu il primo cane al mondo?

Evolutivamente, si è ritenuto che il cane potesse discendere dal lupo o dallo sciacallo, o da entrambi, che avrebbero dato origine a razze primitive diverse, dalle quali sarebbero derivate le molteplici forme attuali. I più recenti studi basati sulla genetica, supportati da recenti ritrovamenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio come progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie,

  • Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione.
  • Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un “domesticamento naturale” del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell’uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo inconsapevolmente un prezioso servizio di “sentinelle”, stabilendosi in seguito nei pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi “cani selvatici” sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella comunità umana e tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi, dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dimitri Belayev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all’accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arricciate). Il primo resto archeologico di cane è stato ritrovato in Belgio e risale a 31.000 anni fa. Scoperto nel 1870 si è ritenuto per molto tempo che fosse un lupo ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato. Inoltre, nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani.

  • La testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale a circa 28.000 anni fa e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso una grotta nel sud della Francia.
  • Recentemente sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani.

Tuttavia, la prima testimonianza di un legame affettivo tra uomo e cane risale al più recente periodo natufiano (circa 12.000 anni fa) presso un sito in Israele con una tomba che conserva i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende un braccio verso i resti di un cucciolo di cane. Successivamente, i soggetti più dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i diversi impieghi, furono selezionati con metodi sempre più efficaci: a quanto pare i primi ad effettuare un processo selettivo sistematico furono gli antichi romani già intorno al III-IV secolo a.C.

Può essere interessante osservare come le grandi variazioni morfologiche che hanno permesso al lupo di “trasformarsi” in alano, chihuahua oppure bassotto, si siano presentate nel corso dei secoli in forma involontaria, vere e proprie mutazioni spontanee che l’uomo ha saputo sfruttare e valorizzare.Si sono talvolta sfruttate quelle che potevano apparire assurde bizzarrie genetiche, quali il nanismo acondroplasico (arti corti su corpi normali), utili in cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane: ecco la comparsa delle forme “bassotte” in molte razze da caccia.

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Molto interessante, poi, la ricostruzione dell’evoluzione delle razze attraverso il fenomeno del pedomorfismo neotenico, la conservazione cioè nei cani adulti di alcuni tratti morfologici e caratteriali tipici di diverse fasi giovanili dello sviluppo del lupo.

  • In base a tale teoria, si possono raccogliere le razze in 4 gruppi: cani primitivi: con proporzioni della testa e struttura generale fortemente lupine, orecchie erette.
  • Esempi: groenlandese, pharaon hound, basenji, vastgotaspets l’ Husky, il samoiedo.
  • Pedomorfi di primo grado: teste allungate, stop accentuato, orecchie semi erette.

Sono segugi e cani paratori, con spiccato istinto all’inseguimento. Esempi: wolfhound, bloodhound, bracco, collie, terrier, bassotto. pedomorfi di secondo grado: teste più larghe, musi più quadrati, stop marcato, orecchie pendenti, pelle più spessa. Cani giocatori con gli oggetti, buoni riportatori.

Esempi: terranova, golden retriever, barbet, Cavalier King Charles Spaniel, Bichon Frisé. pedomorfi di terzo grado: accentuati diametri trasversali, musi corti o cortissimi, occhi frontali, orecchie piccole e cadenti, cute abbondante che forma rughe, molto predisposti all’accumulo di grassi. Cani “lottatori” (anche nella forma giocosa), fortemente territoriali e diffidenti.

Esempi: mastini, cani da montagna, cani da presa, bulldog, carlino, pechinese. Nel tempo, l’uomo ha selezionato molte diverse razze e varietà di cani, per avere un aiuto nelle sue molte attività: esistono quindi oggi razze di cani da pastore, da caccia, da guardia, da compagnia, da corsa e altre ancora.

Come è nata la razza chihuahua?

La storia della razza chihuahua Origine: Messico. Classificazione F.C.I.: Gruppo 9 – cani da compagnia. Sono state fatte molte ipotesi sulla provenienza del chihuahua c’è chi sostiene che venga dalla Cina è chi dice che abbia origine mediterranea. Questi cani erano presenti già all’epoca degli Aztechi era il cane preferito dalle famose principesse Azteche le quali ne erano gelosissime e dal quale non si separavano mai.

E pare che siano stati sul punto di estinguersi durante l’invasione dell’impero Inca. Verso la fine dell’ottocento il chihuahua si diffuse negli Stati Uniti raggiungendo un livello di popolarità che l’ha portato a essere tra le dodici razza più allevate. Anche in Europa è allevato con successo, il più conosciuto rimane la varietà a pelo corto rispetto a quella a pelo lungo.

Una delle razze più conosciute al Mondo. Possiede doti caratteriali eccezionali, una personalità molto spiccata ed è adatto a tutti. Il chihuahua possiede una salute di ferro ed una eccezionale robustezza. Nonostante possa apparire delicato è un cane sano e longevo.

Sappiate che non esistono i chihuahua toy, tea cup, mosca, pocket o quant’altro. Le differenze sono nel pelo: esiste il chihuahua a pelo corto e il chihuahua a pelo lungo. Il mantello è ammesso di ogni colore e qualsiasi miscuglio cromatico. Il nome Chihuahua proviene dalla capitale dell’omonimo stato messicano.

E’ conosciuto come il cane più piccolo al mondo eppure il Chihuahua racchiude nella sua minuscola taglia molto più di una semplice storia millenaria. Le sue origini vengono fatte risalire al Techichi, un cane di piccola taglia, vigoroso e dall’ossatura robusta, che viveva nella regione di Tula, allevato e diffuso tra i Toltechi, popolazione insediata nell’odierno Messico intorno al IX secolo a.C.

Che lo consideravano un cane sacro. Le antiche leggende, infatti, narrano che a lui spettava il compito di accompagnare le anime dei padroni defunti fino all’ aldilà. Questo perché il cranio del Techichi, come ancora oggi quello del Chihuahua, era caratterizzato dalla presenza della mallera, un punto del cranio in cui le ossa non si sono completamente saldate, permettendogli, secondo la cultura tolteca, di comunicare direttamente con le divinità.

Quando nel XIVº secolo i Toltechi vennero attaccati e battuti dagli Aztechi, questi piccoli cani divennero degli animali domestici dell’aristocrazia ed erano oggetto di una vera venerazione. Non solo, alcune persone li apprezzarono molto anche per motivi culinari.

  1. La conquista spagnola ha arrestato questo periodo per il piccolo cagnolino, ma sembrerebbe che i superstiti dei massacri causati dai conquistatori di Fernando Cortès fossero trasversali con altri rappresentanti canini di simile formato.
  2. È nel 1800 che si trova la traccia di questi cani in Sierra Madre, nell’area di Chihuahua.

I contadini messicani vendettero questi cani ai visitatori Nord-Americani e, nel 1884, il primo chihuahua venne mostrato negli Stati Uniti. Nel 1904, American Kennel Club riconobbe il chihuahua come razza, ma la varietà a pelo corto divenne la privilegiata dal 1923, a danno della varietà a pelo lungo che rimase nell’ombra per circa 30 anni.

Il chihuahua inizia la sua conquista Europea con il Regno Unito con un attenuato successo, ed è arrivato in Francia alla metà degli anni ’50, senza più successo per una ventina di anni. Poiché, l’allevamento s’intensifica, il pelo lungo ha “ripreso piede” rispetto al pelo corto. Non è raro, al giorno d’oggi, vedere nelle esposizioni, più chihuahua a pelo lungo che chihuahua a pelo corto.

Entrambe le varietà rimangono comunque molto amate, dal classico pelo corto, al più batuffoloso pelo lungo. Oltre a questa teoria, considerata la più veritiera tra tutte, ce ne sono altre sull’origine del Chihuahua, ma sono ancora incerte: secondo alcuni sarebbe il frutto di un incrocio tra il Techichi e il cane nudo messicano; secondo altri l’incrocio sarebbe avvenuto con il Cane nudo cinese.

  • Un’ultima teoria attribuisce invece a Cristoforo Colombo il merito di averlo importato in Spagna.
  • Di certo è che la notorietà del Chihuahua inizia nella seconda metà dell’800, grazie all’entusiasmo dimostrato dai turisti americani che lo esportarono negli Stati Uniti, dove a partire dalla fine degli anni Cinquanta fino ad arrivare ai giorni nostri diventa una sorta di status-symbol delle star hollywoodiane.

Una vera e propria moda quella del “cane da borsetta” ovviamente dettata dalle celerità: dalla mitica Marilyn Monroe, fino a Madonna, Britney Spears, Paris Hilton, Hilary Duff e l’italiana Paola Barale sono solo alcune delle star che hanno scelto questa piccola razza. Stai cercando un cucciolo di chihuahua? Non sai a chi affidarti? Visita la sezione: : La storia della razza chihuahua