In questo caso non dovete preoccuparvi soprattutto se piccola. Nelle ernie ombelicali semplici non vedrete nessun sintomo, tranne il rigonfiamento molle dell’ernia. Dovete comunque portarlo dal veterinario che valuterà la grandezza della porta erniaria e se è il caso di intervenire!
Contents
- 1 Quando è pericolosa l ernia ombelicale?
- 2 Come capire se un ernia ombelicale e strozzata?
- 3 Cosa prendere per sfiammare ernia?
- 4 Com’è l’ernia al tatto?
- 5 Come alleviare il dolore dell’ernia ombelicale?
- 6 Cosa fare se il cane ha un ernia?
- 7 Quanto costa un intervento di ernia ombelicale?
- 8 Quando preoccuparsi per l’ombelico?
- 9 Quanto tempo ci vuole per operare un’ernia ombelicale?
- 10 Quanto tempo ci vuole per sfiammare un’ernia?
- 11 Quanto tempo dura un intervento di ernia ombelicale?
- 12 Chi è lo specialista per l’ernia ombelicale?
Quando è pericolosa l ernia ombelicale?
Rischi – Il rischio maggiore è lo strozzamento, legato all’ingresso nell’ernia di un segmento dìintestino, complicanza che richiede una valutazione chirurgica e talora l’intervento in urgenza. Un’ernia di vecchia data, porta a una sofferenza della cute ombelicale fino alla formazione di erosioni e ulcere,
Come capire se un ernia ombelicale e strozzata?
Cosa determina lo strangolamento intestinale? – Lo strangolamento intestinale (arresto dell’apporto di sangue all’intestino) è solitamente determinato da una delle tre cause raffigurate. Un’ernia da sport non è una vera ernia, perché non vi sono aperture o punti deboli nella parete addominale.
- Non si osserva inoltre alcuna protrusione del contenuto addominale.
- Il disturbo implica invece la lacerazione di uno o più muscoli, tendini o legamenti nell’addome inferiore o nella zona inguinale, in particolare nel punto di attacco con l’osso pubico.
- Il termine ernia da sport può essere dovuto al fatto che il dolore insorge nella stessa area dell’ernia inguinale.
La maggior parte delle persone nota solitamente solo un rigonfiamento nel punto dell’ernia. In alcuni casi l’ernia compare solo con il sollevamento di pesi, la tosse o lo sforzo fisico. Non reca di norma alcun fastidio, se non minimo, e la protuberanza può essere spinta all’interno (ridotta) dal paziente stesso o dal medico.
Visita medica A volte esami di diagnostica per immagini
Le ernie ombelicali nei lattanti raramente provocano strangolamento e non sono trattate. La maggior parte di esse si risolve senza trattamento nell’arco di diversi anni. Le ernie ombelicali molto grandi possono essere riparate dopo i 2 anni di età del bambino.
Le ernie ombelicali negli adulti causano problemi estetici e possono essere riparate quando è più comodo per il paziente (definita chirurgia elettiva). Sebbene le ernie ombelicali non siano solitamente strangolate e incarcerate, possono insorgere queste complicanze. Poiché altri tipi di ernia tendono maggiormente allo strangolamento, di norma si riparano chirurgicamente alla diagnosi.
Se l’ernia è incarcerata o strozzata, l’intervento si esegue immediatamente. Altrimenti, si procede alla chirurgia elettiva. La riparazione chirurgica mira a chiudere o coprire l’apertura, in modo tale da evitare il riversamento verso l’esterno del contenuto addominale.
L’intervento chirurgico migliora generalmente i sintomi di un’ernia, a seconda delle sue dimensioni e dell’entità dei disturbi che provoca. Il contenimento dell’ernia con nastro, o bendaggi o altri metodi allevia i sintomi in alcuni casi, ma non riduce il rischio di strangolamento né consente la chiusura dell’apertura.
Pertanto, non sono trattamenti raccomandati. Solo le ernie ombelicali nei neonati si risolvono senza trattamento.
Cosa può provocare un ernia ombelicale?
Nell’adulto, le cause dell’ernia ombelicale sono riconducibili a un indebolimento della muscolatura addominale o ad un aumento della pressione addominale causato da cirrosi, ascite, gravidanze multiple, tumori, interventi chirurgici e obesità.
Cosa succede se non si opera ernia ombelicale?
L’ernia è data dalla fuoriuscita di tessuto normalmente contenuto all’interno dell’addome, cioè la fuoriuscita di tessuto adiposo (grasso) o visceri, attraverso un’apertura che si forma nella parete muscolare di contenimento. L’ ernia può essere asintomatica, ma in presenza di dolore, l’intervento chirurgico ha l’obiettivo sia di riparare la parete addominale, sia di evitare i rischi di complicanze.
- « L’addome contiene organi vitali per la nostra sopravvivenza – spiega il professor J acques Lucien Megevand, responsabile di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X -.
- Questi organi sono protetti da una parete formata da muscoli, tendini e legamenti.
- Quando, per diverse cause, l’interno della parete addominale si indebolisce, si può formare un orifizio che può portare allo sviluppo di un’ernia primaria, che si forma per un progressivo indebolimento della parete che infine cede formando un’apertura, o ernia secondaria, che si forma in seguito ad un indebolimento della parete causato da un precedente intervento chirurgico,
Contrariamente a quanto molti pensano, nessun tipo di ernia guarisce spontaneamente, e se non trattata chirurgicamente, nel tempo, può ingrandirsi e dar luogo a complicanze che possono mettere a rischio la vita del paziente».
Cosa prendere per sfiammare ernia?
Metilprednisolone (es. Advantan, Solu-medrol, Depo-medrol, Medrol, Urbason ): per sfiammare la zona interessata dall’ernia al disco, assumere per os 4-48 mg al dì di farmaco. Consultare il medico.
Com’è l’ernia al tatto?
Definizione – Un’ ernia addominale è una protrusione del contenuto addominale attraverso una zona di debolezza della parete che normalmente contiene i visceri dell’addome nella loro cavità naturale. Lo sviluppo delle ernie addominali può essere favorito da un indebolimento congenito o acquisito dei tessuti muscolari e connettivi dell’addome.
Altri fattori predisponenti comprendono l’ obesità, i traumi, l’ ascite, la gravidanza, la dialisi peritoneale cronica ed i pregressi interventi chirurgici addominali, L’ernia addominale può provocare una piccola tumefazione visibile dall’esterno, la quale rende asimmetrica la parete addominale, oppure può formarsi nelle strutture interne dell’organismo.
Il rigonfiamento erniario può essere asintomatico o causare un lieve fastidio. In molti casi, l’ernia addominale si manifesta solo in particolari situazioni, come durante gli sforzi fisici o sotto i colpi di tosse, e scompare quando il soggetto si sdraia o esercita una delicata compressione con la mano sulla zona prominente.
Tuttavia, se la massa protrude ulteriormente all’esterno può provocare dolore incostante, sensazione di peso o di corpo estraneo e difficoltà della digestione, Le possibili complicanze delle ernie della parete addominale sono determinate dalla compressione (fino alla strozzatura) della parte dell’ intestino fuoriuscita dalla breccia addominale (ernia incarcerata o strangolata).
La forma incarcerata non rientra con la palpazione continua e delicata della superficie addominale (per questo è detta ernia irriducibile). L’ernia addominale strozzata determina, invece, un dolore fisso, gradualmente ingravescente, tipicamente associato a nausea e vomito,
- Le ernie strozzate sono ischemiche per la costrizione fisica della loro vascolarizzazione e possono portare allo sviluppo di necrosi e perforazione, con infiammazione di tutta la cavità addominale ( peritonite ).
- La diagnosi è clinica.
- Alla palpazione della parete addominale, l’ernia appare come una tumefazione molle di volume variabile.
Se l’esame obiettivo è dubbio, si può eseguire un’ ecografia, Il trattamento prevede la correzione chirurgica per ristabilire l’integrità delle strutture anatomiche. Un’ernia complicata (incarcerata o strozzata) richiede un intervento medico urgente.
Come si toglie l ernia ombelicale?
L’unico rimedio definitivo per correggere un’ernia ombelicale è l’intervento chirurgico : questa protrusione tende infatti a ripresentarsi anche se temporaneamente ridotta attraverso la pressione delle dita. Inoltre, la sua presenza può favorire il presentarsi di complicanze anche molto serie.
Come alleviare il dolore dell’ernia ombelicale?
Dopo l’intervento, è possibile somministrare paracetamolo o ibuprofene per placare il dolore; anche l’acido acetilsalicilico è un ottimo antidolorifico, ma non dev’essere somministrato ai bambini di età inferiore ai 12 anni.
Cosa fare se il cane ha un ernia?
L’ernia del disco nel cane: sintomi, diagnosi e terapia – Il midollo spinale è una delle strutture più importanti del sistema nervoso del cane e del gatto, è contenuto all’interno della colonna vertebrale, grazie alla quale è protetto da uno strato di osso lungo tutto il suo percorso, tranne alla giunzione tra una vertebra e l’altra dove troviamo i dischi intervertebrali ed i forami che consentono l’uscita delle radici nervose. vertebra cane Il disco intervertebrale è una struttura fibrocartilaginea che funge da articolazione fra i corpi vertebrali adiacenti, ai quali è connesso tramite placche cartilaginee. Esso consente l’articolazione della colonna vertebrale ed assorbe gli urti cui inevitabilmente essa è sottoposta quando l’animale cammina, corre,salta, etc., proprio come un ammortizzatore. TC ernia discale nel cane RM ernia discale cane La sintomatologia neurologica, nei casi di estrusioni discali a livello toraco-lombare in fase iniziale, si manifesta con inarcamento della schiena del cane (cifosi) e riluttanza al movimento, tanto che spesso i sintomi sono erroneamente interpretati come dolori addominali; ernie più compressive possono esitare in gravi quadri di paresi o paralisi degli arti posteriori. RM Fast STIR Le discopatie possono interessare anche il tratto cervicale della colonna vertebrale, si osservano spesso manifestazioni di solo dolore al collo caratterizzati da un atteggiamento tipico di rigidità, testa abbassata, cifosi e a volte guaiti spontanei ; in altri casi, più gravi, si hanno alterazioni dell’andatura circa evidenti fino ad arrivare a paresi o paralisi complete dei quattro arti.
Il meccanismo che determina il dolore, in seguito ad un’ernia discale, dipende da molti fattori: 1. Compressione di vario grado del midollo spinale o delle radici nervose; 2. Compressione di vasi con disturbi circolatori locali; 3. Stimolazione del legamento longitudinale dorsale; 4. Contrattura muscolare; 5.
Flogosi perierniaria da degenerazione del materiale discale; 6. Reazione periostale con formazione di osteofiti che comprimono le radici (protrusione discale); 7. Aderenze peridurali (ernie non recenti). Una diagnosi precoce ed accurata è imperativa per ottenere i migliori risultati terapeutici.
- Il tipo ed il grado di lesione vengono valutati con l’ esame clinico neurologico e con l’utilizzo di una diagnostica per immagini avanzata come CT o RM, per meglio stabilire la localizzazione e la gravità dell’ernia.
- La terapia delle discopatie può essere conservativa o chirurgica, secondo la gravità dei sintomi e dei rilievi diagnostici.
Il trattamento conservativo consiste nel confinare il paziente in uno spazio ristretto (Gabbia) per almeno 4 settimane, durante le quali può essere fatto uscire solamente per urinare e defecare. In caso di miglioramento clinico il confinamento deve poi proseguire per altre 2 settimane, per poi iniziare un graduale incremento dell’attività fisica tra la 6 a e l’8 a settimana, perché questo è il periodo minimo necessario a una struttura avascolare quale l’anulus fibroso per rigenerarsi. Emilaminectomia Emilaminectomia nei casi di ernie toraco-lombari: asportazione chirurgica della lamina destra o sinistra del tetto vertebrale e successiva rimozione del materiale discale che comprime il midollo o la radice nervosa. Slot ventrale nelle ernie cervicali: attraverso un accesso ventrale al collo, il chirurgo veterinario crea un accesso dalla porzione ventrale della vertebra a livello dello spazio intervertebrale colpito attraverso il quale rimuove il materiale discale.
Accuratezza della diagnosi Tempestività del trattamento e gravità dei sintomi alla presentazione in Clinica (I pazienti neurologici sono suddivisi in 5 categorie: Grado 1 : dolore, deficit neurologici assenti Grado 2 : paraparesi deambulatoria, cioè diminuzione della funzionalità motoria volontaria che permette ancora all’animale di stare in piedi e di camminare. Grado 3: paraparesi non deambulatoria, cioè diminuzione della funzionalità motoria volontaria tale da non permettere all’animale neppure di mantenere la stazione. Grado 4 : paraplegia, cioè perdita totale della funzionalità motoria volontaria. Grado 5 :perdita della sensazione del dolore profondo)
Assenza o presenza di danni midollari ( le cellule nervose se danneggiate non rigenerano ma vengono sostituite da tessuto fibroso o tessuto cicatriziale)
I Tempi di Recupero a seguito dell’intervento chirurgico sono solitamente:
Inferiori a 2 settimane in caso di pazienti di Grado 2 e 3 1 – 4 settimane in pazienti di Grado 4 5 – 10 settimane in pazienti di Grado 5
Nei casi gravi (grado 4-5) in seguito ad intervento e successiva fisioterapia si possono presentare varie possibilità: ripresa motoria del cane totale o parziale, recupero motorio con andatura spinale riflessa, recupero parziale o totale delle funzioni di defecazione/escrezione urinaria, mancato recupero e utilizzo di carrellino per la deambulazione. L’andatura spinale è un’andatura riflessa che viene fatta sviluppare nei cani privi di sensibilità profonda e che consente loro di camminare in modo riflesso(quindi involontario). Sviluppando questa andatura il soggetto è in grado di sostenersi in piedi e di camminare in linea retta, seppur scoordinata, senza riuscire ad indietreggiare. Per sviluppare questo tipo di andatura sono necessari tempi piuttosto lunghi (anche 9 mesi) e fattore decisivo è la terapia specialistica di un fisioterapista veterinario.
Quanto costa un intervento di ernia ombelicale?
Gli interventi di neurochirurgia (fra cui rientra, ad esempio, il trattamento delle ernie) possono avere un costo compreso fra i 1.000 – 1.500 euro fino a superare i 9.000 euro per le operazioni più sofisticate.
Quando preoccuparsi per l’ombelico?
Con il dolore in sede ombelicale quando rivolgersi al proprio medico? – È bene rivolgersi al proprio medico in caso di trauma o nel caso in cui il dolore sia accompagnato da altri sintomi come febbre e sangue o muco nelle feci, anche nel caso in cui sia già stata diagnosticata (o si sia a rischio di) una delle patologie associate (vedere elenco patologie associate).
Quanto tempo ci vuole per operare un’ernia ombelicale?
Intervento – Negli adulti in genere si ricorre sempre alla riparazione chirurgica, mentre nell’infanzia, quando possibile, si aspetta il compimento del quinto anno per valutare un’eventuale risoluzione spontanea. La riparazione chirurgica dell’ernia ombelicale può essere eseguita in anestesia locale od anestesia generale a seconda della grandezza dell’ernia e delle preferenze del paziente, ma la durata è in genere molto breve (20-30 minuti).
- Viene eseguita un’incisione sopra l’ernia, poi il contenuto viene spinto indietro nell’addome.
- I muscoli sono quindi suturati a richiudere la fascia indebolita.
- Se la lacuna è grande e i muscoli non possono essere suturati assieme, il chirurgo potrebbe scegliere di posizionare una rete (mesh) per coprire il difetto, scelta che sembra mostrare un ridotto tasso di recidiva (almeno per ernie di dimensioni inferiori ai 4 cm).
Il chirurgo, infine, richiude la pelle attorno all’incisione e sutura.
Quanto tempo ci vuole per sfiammare un’ernia?
Dalla terapia conservativa all’intervento chirurgico – “La stragrande maggioranza delle ernie guarisce spontaneamente perché il nucleo polposo è composto per il 90% d’acqua per cui l’ernia tende naturalmente a disidratarsi; questo processo di guarigione spontanea impiega tre mesi, quando il dolore dopo circa tre mesi di terapia conservativa (farmaci, riposo, fisioterapia) non è efficace si può pensare all’ intervento chirurgico,
- Nel caso in cui la sintomatologia oltre al dolore comprenda anche disturbi del movimento, la chirurgia deve essere presa in considerazione ben prima.
- Oggi la chirurgia si avvale di approcci percutanei, in cui non è necessaria l’incisione della cute perché si entra direttamente nel disco mediante un sondino e grazie alla guida radioscopica.
All’interno del disco vengono inoculate alcune sostanze con lo scopo di vaporizzare il nucleo polposo, velocizzando così il processo di naturale disidratazione. Si tratta di un intervento eseguito in regime ambulatoriale e in anestesia locale, più rapido e meno invasivo per il paziente”, spiega il dottor Benech.
Dove fa male l’ernia?
Le ernie dell’area inguinale e pubica si manifestano con un rigonfiamento molle. Si presenta: dolore e fastidio nell’inguine. bruciore e sensazione di peso o corpo estraneo.
Quando si ha un ernia addominale è da operare?
Quando consultare uno specialista? – È importante consultare uno specialista nel caso si sospetti la presenza di un’ernia ombelicale. Se viene confermata la diagnosi e l’ernia mostra dimensioni importanti, viene utilizzato un test di imaging come la TAC di parete addominale senza mezzo di contrasto, per misurare le dimensioni del difetto e programmare l’approccio chirurgico più corretto.
Quando preoccuparsi per l’ombelico?
Con il dolore in sede ombelicale quando rivolgersi al proprio medico? – È bene rivolgersi al proprio medico in caso di trauma o nel caso in cui il dolore sia accompagnato da altri sintomi come febbre e sangue o muco nelle feci, anche nel caso in cui sia già stata diagnosticata (o si sia a rischio di) una delle patologie associate (vedere elenco patologie associate).
Quanti giorni di ricovero per ernia ombelicale?
Attendere almeno 10-15 giorni per riprendere a lavorare. Il tempo può aumentare se si tratta di un lavoro pesante: è sempre necessario confrontarsi con il proprio medico prima di procedere. Attendere circa 30 giorni prima di tornare a praticare sport (e sempre a seguito di un consulto)
Quanto tempo dura un intervento di ernia ombelicale?
Sia l’intervento in laparoscopia che quello in laparotomia vengono eseguiti in anestesia generale, con una durata dell’ operazione compresa tra le 2 e le 3 ore.
Chi è lo specialista per l’ernia ombelicale?
Proctologo, Chirurgo generale, Chirurgo.