INCIDENTE CON CANE SENZA GUINZAGLIO: PAGA I DANNI IL PADRONE DELL’ANIMALE – È dello stesso parere la Corte di Cassazione, che con due recenti sentenze ha in entrambi i casi inchiodato alle loro responsabilità i padroni del cani. Nella prima, la n.4202/2017, la Suprema Corte ha ribadito che, se un’auto investe un cane, a risarcire il danno dev’essere proprio il padrone dell’animale,
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Cosa bisogna fare quando si investe un cane?
Come comportarsi quando si investe un cane?
- Spesso accade che per le strade d’Italia molti cani vengano investiti, ma se accadesse proprio a voi, cosa dovreste fare o meglio come dovreste comportarvi?
- Potrebbe capitare a chiunque entrando in garage di investire il proprio cane, in tal caso fermatevi immediatamente e controllate in che condizioni sia il cane, anche nel caso in cui l’animale non presenti segni di lesioni evidenti è sempre opportuno avvolgerlo in un asciugamano o, comunque, in un tessuto pulito e metterlo con estrema delicatezza all’interno del trasportino o di uno scatolo, per poi adagiarlo sul sedile dell’auto.
- Chiamate subito il vostro veterinario e avvisatelo di quanto accaduto, constatate l’attività respiratoria, il battito cardiaco e l’eventuale presenza di emorragie interne.
La chiamata al veterinario è fondamentale perché permetterà a quest’ultimo di predisporre la clinica per la visita, così non appena arriverete in clinica, potrà iniziare a fare i vari controlli all’animale, cioè, radiografie ecc. per verificare se ci siano danni interni o meno.
La storia è diversa se tutto ciò accade per strada. Prima di tutto c’è da precisare che le persone che non soccorrono gli animali investiti per strada, oltre al essere totalmente incivili e insensibili, sono anche soggette a sanzioni. Perché non soccorrere il cane è reato. Comunque, ritornando al soccorso dell’animale in strada, la prima cosa da fare in questo caso è accostarsi ai bordi della strada, mettere le quattro frecce ed indossare il giubbotto catarifrangente, scendere dalla auto o moto che sia e verificare le condizioni.
Avvicinati con molta cautela per evitare di spaventare l’animale, che starà già vivendo una situazione molto difficile e stressante. La cosa che bisogna fare subito dopo l’accaduto è chiamare i Carabinieri oppure i Vigili che, a loro volta, si preoccuperanno di chiamare il canile oppure i veterinari dell’Asl, di fatti saranno proprio questi ultimi ad inviare qualcuno per il recupero dell’animale ferito.
Può accadere che i veterinari non abbiano la possibilità di intervenire in un determinato momento, oppure che il canile sia a corto di personale. In questo caso, dovranno essere prestati i soccorsi direttamente dall’automobilista che, avvolgendo sempre l’animale in un asciugamano, si preoccuperà di portarlo dal proprio veterinario.
Occorre la massima cautela possibile durante il trasporto al fine di evitate di aggravarle o crearne altre,
- Di norma, i veterinari non si prendono nessun compenso in caso di investimento e curano l’animale gratuitamente, altri si fanno retribuire solo il costo di eventuali farmaci, invece, qualora siano necessari esami più specifici o, addirittura, un intervento chirurgico, chi ha investito l’animale dovrebbe contattare l’Asl per vedere come gestire il caso,
- Quindi, risalire al proprietario dell’animale ed informarlo dell’accaduto e quest’ultimo ovviamente, assieme ad un vostro contributo se l’investimento è stato causato per colpa vostra, dovrà far proseguire le operazioni al fine di far ritornare l’animale in salute.
- La cosa fondamentale in una situazione del genere e di non lasciarsi prendere dall’ansia, bisogna essere lucidi e fare le scelte giuste, innanzitutto per il bene dell’animale.
- Spesso la causa di investimenti dei cani è dovuta alla sbagliata gestione da parte dei proprietari che, lasciando i cancelli aperti, permettendo ai loro cani di uscire e girare liberamente, mettendo a rischio la vita del proprio cane e quella delle altre persone.
: Come comportarsi quando si investe un cane?
Cosa si deve fare se si investe un animale?
Animale investito: cosa possiamo fare? – È sempre molto difficile agire in caso di animale investito: quali numeri dobbiamo chiamare? Esiste un pronto soccorso per gli animali? Posso toccare l’animale ferito? Gli incidenti che interessano gli animali sono, purtroppo, all’ordine del giorno e molti possono avere conseguenze gravi.
- Basti pensare al report fatto dall’osservatorio sugli Incidenti animali che, nel 2020, ha contato quasi 90 collisioni gravi, ovvero con morti e feriti: un numero veramente troppo alto, considerato anche il lockdown.
- Ma questo è solo il numero degli incidenti gravi: infatti, non possiamo calcolare con certezza la totalità gli incidenti che hanno interessato animali domestici o selvatici, poiché spesso non viene fatta la denuncia, ma il numero potrebbe arrivare a qualche migliaio.
Gli incidenti possono capitare per una miriade di motivi: una guida sconsiderata dell’automobilista, una strada troppo buia, un terreno dissestato, ma anche il disorientamento dell’animale. La prima cosa da fare è sicuramente chiamare i, così come suggerisce la LAV, la Lega antivivisezione,
- Bisogna rivolgersi immediatamente al Servizio veterinario dell’ASL competente sul territorio, che deve garantire reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi e che sono tenuti ad intervenire in caso di emergenza, essendo un servizio pubblico.
- Questo vale soprattutto per gli animali domestici, come un cane o un gatto.
Al contrario, se vi trovate in una strada di campagna o di montagna e l’animale investito è selvatico, allora è meglio chiamare la Polizia Provinciale o la Guardia Forestale.
Dove si può tenere il cane senza guinzaglio?
Quando il cane può stare senza guinzaglio? – La normativa in esame prevede che si possano lasciare i cani senza guinzaglio nelle “aree extraurbane” vale a dire in campagna e in montagna (ma non all’interno di parchi nazionali e zone protette). In queste aree i padroni possono scogliere gli amici a 4 zampe, a meno che non vi siano specifiche ordinanze regionali che lo vietano.
Chi si chiama quando si investe un animale?
Cosa fare se si investe un animale – Come ci si deve comportare se investiamo un animale? La legge fornisce molte risposte, ma alcune non sono confortanti, anche perché coinvolgono direttamente chi allerta i soccorsi. Ma andiamo con ordine. Se siete voi ad investire l’animale, la casistica è variabile: se il quadrupede era di grossa taglia (anche solo un cane da pastore) la vettura può essere danneggiata a tal punto da non potersi muovere. Se l’investitore siete voi, dunque, contattate il Servizio Veterinario della ASL locale per l’intervento di soccorso (se non conoscete il numero di pronto soccorso per animali feriti meglio chiamare il 112, ex 118). Se l’investitore è un altro che fugge, meglio chiamare le Forze dell’Ordine (sempre 112, oppure 1515, cioè la Forestale).
- Se l’animale investito è domestico (gatto o cane) meglio contattare il Servizio Veterinario dell’Asl; se è un animale selvatico meglio chiamare la Polizia Provinciale o la Guardia Forestale (se non conoscete il numero, chiamate sempre il 112, che è ormai numero unico di soccorso).
- I Servizi Veterinari delle Asl hanno reperibilità anche notturna e festiva e devono per legge intervenire per il ritiro dell’animale non di proprietà.
In ogni caso, se l’animale è solo ferito, avvicinatevi con molta prudenza, perché, sentendosi in difficoltà, potrebbe avere reazioni improvvise e violente, A maggior ragione se si tratta di animali dotati di grande forza, come i cinghiali o i cervi. Nel caso di animali selvatici, ricordiamo che la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato, funzione demandata anche a Regioni-Province Autonome e Province.
Sono queste che devono avere in proprio un Centro o avvalersi dell’attività di terzi, per il recupero di questi animali. Purtroppo, però, non sono previste forme di partecipazione alla spesa da parte del Servizio Sanitario Nazionale, a meno che la struttura veterinaria pubblica disponga diversamente (come, ad esempio, accade quando l’animale che giace in strada è un pericolo per la circolazione).
Il costo, fatta salva l’eccezione appena citata, ricade sul soccorritore, sia che abbia causato l’incidente stradale, sia che sia solo indirettamente coinvolto.
Cosa succede se investo un cane e muore?
Investire un cane e scappare è reato? – Investire involontariamente un cane o un gatto e scappare non è un reato ma un semplice illecito amministrativo. L’ stabilisce che l’automobilista, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno.
- In pratica, si risponde di omissione di soccorso per l’animale ferito lasciato per strada.
- La sanzione però non è penale ma amministrativa.
- In particolare, chiunque non ottempera a tale obbligo è punito con la sanzione pecuniaria e il pagamento di una somma da euro 413 ad euro 1.658.
- Le persone coinvolte non responsabili dell’incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso chiamando ad esempio la polizia o l’Asl.
In caso di violazione di tale obbligo, si rischia una sanzione amministrativa che va da euro 83 ad euro 331. Nell’ipotesi in cui, dopo l’investimento, l’animale muoia per via del mancato soccorso del conducente quest’ultimo risponde del reato di uccisione di animali punito dal Codice penale con la reclusione da quattro mesi a due anni.
Difatti, secondo la giurisprudenza, il reato di uccisione di animali può essere determinato sia tramite una condotta attiva, sia da una condotta omissiva, come può esserlo appunto quella di chi, coinvolto in un incidente stradale (indipendentemente dalle responsabilità dello scontro) non si adoperi per aiutare l’animale da affezione bisognoso di soccorso.
La Corte di Cassazione in proposito ha detto che l’automobilista che, dopo aver accidentalmente investito un animale domestico, ometta, senza giustificazione alcuna, di prestare soccorso, impedendo altresì ad altre persone di prestare all’animale le dovute cure, può essere chiamato a rispondere del reato di uccisione di animali.
Cass. civ., sez. III, ord., 28 marzo 2022, n.9864 Cass. sent.n.29543 del 09.06.2011 Cass. civ., sez. III, ord., 28 marzo 2022, n.9864 Presidente Spirito – Relatore Cricenti Ritenuto che: 1.- B.T.T. era affezionata ad un cane meticcio che da anni viveva con lei nella sua casa di campagna. Il cane è rimasto ucciso dalle ruote di un veicolo dell’associazione di protezione civile (omissis), che era occorso nelle vicinanze dell’abitazione della ricorrente onde sedare un incendio che si era sviluppato sul posto: nel fare manovra di marcia indietro il conducente ha investito l’animale.2.- B.T.
agito sia nei confronti del conducente del veicolo, P.F., che nei confronti della associazione “(omissis)”, che nei confronti della (omissis) assicurazioni, onde ottenere il risarcimento sia del danno patrimoniale consistente nelle spese veterinarie di accertamento della morte del cane e di rimozione della carcassa, sia del danno non patrimoniale consistente nella lesione del rapporto affettivo con il cane ossia nel pregiudizio al valore di affezione costituito dall’animale.3.- Il Giudice di Pace di Lecce ha accolto la domanda disponendo un risarcimento a favore dell’attrice per entrambi i danni da quest’ultima lamentati, ma questa decisione è stata riformata in appello dove il Tribunale ha ritenuto esente da colpa la condotta del conducente, ed anzi ha ritenuto che il danno dovesse attribuirsi alla condotta imprudente della stessa danneggiata e comunque ha escluso la risarcibilità del danno non patrimoniale da lesione del valore di affezione verso gli animali.4.- Ricorre B.T.
- Con due motivi di censura, di cui assumono l’infondatezza sia l’associazione “(omissis)” che la (omissis) assicurazioni.
- Considerato che: 5.- Va preliminarmente scrutinato il secondo motivo di ricorso che pare logicamente prioritario, attenendo alla responsabilità del conducente del veicolo nell’incidente: il giudice di merito infatti ha escluso che possa attribuirsi colpa a costui quanto all’evento morte dell’animale, e dunque tale accertamento è prioritario rispetto a quello della rilevanza o meno del danno conseguente a quell’evento, oggetto del secondo motivo.
In particolare, il Tribunale ha ritenuto che, da un lato, il conducente del veicolo in servizio di emergenza e con i segnalatori acustici e luminosi attivi, non avesse obblighi di rispettare le regole proprie del C.d.S. a presidio della circolazione, e, che, in secondo luogo, l’evento doveva attribuirsi al concorso di colpa della danneggiata che aveva lasciato il cane incustodito esponendolo all’incidente.6.- Il secondo motivo lamenta un omesso esame di due fatti rilevanti: il primo consistente nella circostanza, emersa in giudizio, per cui l’automezzo non si trovava in una situazione di emergenza che invece era già terminata: e infatti i lampeggianti e le sirene erano stati spenti; la seconda che l’obbligo del proprietario del cane di tenere l’animale al guinzaglio è un obbligo che non mira a prevenire danni al cane, bensì a prevenire danni ai terzi e dunque è una regola cautelare che non può essere qua invocata a determinare la colpa del proprietario.7.- Il motivo è infondato.
La seconda circostanza, che sarebbe stata omessa o comunque erroneamente valutata dal giudice di merito, consiste nella asserita violazione della regola cautelare di tenere il cane al guinzaglio: osserva il ricorrente che tale cautela specifica, prevista da una ordinanza del Ministero della Sanità, e precisamente la numero 209 del 2013, è posta a tutela dei terzi onde evitare che vengano aggrediti dal cane e non già per impedire che quest’ultimo venga investito: con la conseguenza che la norma asseritamente violata avrebbe uno scopo diverso da quello che le si attribuisce, e la sua violazione non può essere causa di un evento diverso da quello che la regola vuole evitare.Questa censura è però infondata in quanto il giudice di merito non ha fatto riferimento alla violazione di questa specifica cautela, imposta sicuramente dal Ministero della Salute a presidio della incolumità dei terzi, ma ha fatto riferimento ad una cautela generica, e dunque non prevista da leggi o regolamenti, di legare il cane o ricondurlo in un luogo sicuro per evitare che fosse investito: dunque una cautela che il danneggiato avrebbe dovuto adottare per evitare il danno subito, date le circostanze del caso.Anche riguardo a tale aspetto va dunque osservato che l’accertamento del concorso di colpa del danneggiato, se inteso per l’appunto quale violazione della generica cautela di tenere l’animale al riparo da manovre di emergenza o comunque di tenerlo al riparo dalla presenza di autoveicoli nelle vicinanze, è un accertamento corretto sul piano giuridico e non sindacabile su quello di fatto.
8.- Il primo motivo che invece invoca risarcibilità del danno non patrimoniale per la lesione del valore di affezione va considerato di conseguenza assorbito.P.Q.M. La Corte rigetta il secondo motivo, dichiara assorbito il primo. Condanna la ricorrente al pagamento della somma di 1000,00 Euro a titolo di spese legali, oltre 200,00 Euro per spese generali.
Chi paga i danni se investo un animale selvatico?
Incidente con cinghiale: chi paga il risarcimento? Un automobilista che subisce un danno a causa di un incidente con cinghiale può chiedere il risarcimento ? Gli animali selvatici, in particolare i cinghiali, sono sempre più presenti su strade urbane, extraurbane e nei centri abitati. In alcune città è diventanto addirittura un fenomeno incontrollabile, come sta accadendo a Roma.
- La responsabilità per danni a cosa o persone è differente a seconda che l’urto coinvolga un veicolo e un animale selvatico (ad esempio un cinghiale) oppure un veicolo e un animale da allevamento (come bovini e ovini).
- La Cassazione ha stabilito che: il risarcimento per danni causati dalla fauna selvatica alla propria auto è a carico delle Regioni, in quanto responsabili della gestione della fauna selvatica,
- Le Regioni possono solo rivalersi eventualmente su enti o associazioni a cui hanno delegato il controllo.
- Nel caso di incidente con un animale da allevamento, invece, la responsabilità potrebbe essere del pastore o dell’ allevatore, ma potrebbe anche essere ripartita al 50% con l’automobilista, a meno che quest’ultimo non sia in grado di dimostrare di aver adottato tutti i comportamenti atti ad evitare l’urto,
- Infatti, in caso di urto contro un animale da allevamento, in base al Codice Civile :
” Si configura, infatti, a carico del conducente una responsabilità presunta da cui può liberarsi esclusivamente dando la prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, osservando, nei limiti della normale diligenza un comportamento esente da colpa e conforme alle regole del codice della strada, da valutarsi dal giudice con riferimento alla concreta circostanza di tempo e di luogo”.
- In caso negativo (quindi se l’automobilista non dimostra di aver agito in modo tale da evitare il danno), le spese potrebbero essere ripartite con concorso di colpa al 50% tra automobilista e proprietario dell’animale oppure con diverse percentuali; le spese potrebbero, ancora, essere completamente a carico dell’allevatore o pastore in base ad eventuali evidenze emerse in giudizio.
- Leggi anche:
: Incidente con cinghiale: chi paga il risarcimento?
Quanti animali vengono investiti?
Ogni anno, sulle strade europee, 194 milioni di uccelli e 29 milioni di mammiferi vengono uccisi: animali investiti da macchine e altri mezzi a motore che non si accorgono di loro. Una strage silenziosa che è stata per la prima volta investigata nel dettaglio.
Uno studio dell’università di Reading ha analizzato un centinaio di documenti da tutta Europa relativi al fenomeno dei “roadkill”, o se preferite WVC (wildlife-vehicle collision), e ha stilato una lista delle specie più a rischio investimento nel nostro continente, e ha scoperto che in cima alla classifica non si trovano necessariamente gli animali più a rischio d’estinzione.
Strade ovunque. L’Europa è uno dei luoghi al mondo con la più alta densità di strade aperte al traffico veicolare: il 50% dell’intero continente si trova a meno di 1,5 km da una strada a lunga percorrenza (provinciali, statali, autostrade) o comunque asfaltata.
Questo significa che il rischio di venire investiti è molto alto per la fauna selvatica europea, che difficilmente vive in aree completamente prive dell’influenza umana; secondo una delle autrici dello studio, Manuela Gonzalez-Suarez, alcuni di questi animali rischiano addirittura l’estinzione, almeno a livello locale.
Il suo team ha dunque calcolato la probabilità di rimanere uccisi in un incidente stradale per un totale di 423 specie di uccelli e 212 di mammiferi, e creato una classifica degli animali più a rischio. Volare è più pericoloso che camminare. Curiosamente, le due vittime più frequenti di questo tipo di incidente sono due specie volanti, il merlo (del quale si registrano quasi 12 vittime per km di strada ogni anno) e il pipistrello soprano (1,76 vittime per km di strada ogni anno).
- Le zone più pericolose, invece, sono le strade dell’Europa centrale, in particolare di Germania, Repubblica Ceca e Austria.
- Lo studio ha anche identificato, tra le specie contenute nell’elenco, quelle più a rischio di estinzione: si tratta del francolino di monte e del citello Spermophilus major, due specie molto diffuse in Europa ma che rischiano di sparire in contesti locali a causa delle troppe morti stradali.
Fotogallery Foto di Natura davvero notevoli Puntuale come un treno tedesco, arrivano i vincitori del GDT European Wildlife Photographer of the Year 2019, la competizione di foto naturalistiche organizzata dalla Società tedesca dei fotografi naturalistici (la cui sigla è GDT), una delle più prestigiose del continente.
Al concorso di quest’anno hanno partecipato circa 15.800 fotografi da 30 Paesi. Il vincitore assoluto, Una lince iberica ( Lynx pardinus ), uno dei felini più belli (e in pericolo) d’Europa, esce dall’oscurità come fosse un fantasma. Eduardo Blanco Mendizabal, autore dello scatto, si trovava nella Sierra de Andújar, in Andalusia, quando vicino alla strada ha trovato questo esemplare che per nulla infastidito dalla luce, si stava leccando per pulirsi.
Foto: GDT EWPY 2019, Eduardo Blanco Mendizabal (Spagna) Foto: © GDT EWPY 2019, Eduardo Blanco Mendizabal Categoria Mammiferi – Vincitore, Ingo Arndt, autore dello scatto e uno dei più bravi fotografi naturalisti del mondo ha passato più di 7 mesi in Patagonia per un reportage sui puma ( Puma concolor ). Tra le foto scattate anche questa dell’attacco di un puma a un guanaco. Foto: GDT EWPY 2019, Ingo Arndt Foto: © GDT EWPY 2019, Ingo Arndt Categoria Mammiferi – Secondo classificato, I membri di una piccola “banda” di suricati ( Suricata suricatta) sfrecciano sulla sabbia nel Parco frontaliero di Kgalagadi. Foto: GDT EWPY 2019, Ann Toon Foto: © GDT EWPY 2019, Ann Toon Adv Categoria Mammiferi – Menzione speciale, I babbuini gelada ( Theropithecus gelada Rüppell ) sono le uniche scimmie al mondo a nutrirsi di erbe. Vivono solo sugli altopiani pietrosi dell’Etiopia, un ambiente molto diverso da quello dei loro parenti primati che vivono nella foresta o nella savana Questo scatto del fotografo italiano Marco Gaiotti è stato preso verso la fine della stagione delle piogge dopo una forte tempesta. Categoria Uccelli – Vincitore, Un airone bianco maggiore ( Ardea alba ) mentre si dedica alle sue pulizie. L’incredibile foto è stata fatta nelle Everglades, in Florida (Usa). Foto: GDT EWPY 2019, Dr. Siegmar Bergfeld Foto: © GDT EWPY 2019, Dr. Siegmar Bergfeld Categoria Uccelli – Secondo classificato, Questa è la scogliera di Bleiksøy, nei pressi di Andøya in Norvegia del nord. È il luogo dove nascono migliaia di pulcinella di mare e molte altre specie di uccelli. Foto: GDT EWPY 2019, Espen Bergersen Foto: © GDT EWPY 2019, Espen Bergersen Adv Categoria altri animali – Vincitore, «La carcassa di un ippopotamo, presumibilmente morto per cause naturali non è durata molto – spiega l’autore della foto-. Dopo soli tre giorni non era rimasto più nulla e anche i molti coccodrilli erano scomparsi. Questa foto è stata scattata sul fiume Luangwa, un affluente dello Zambesi. Categoria altri animali – Secondo classificato, Il cervo volante ( Lucanus cervus ) è sicuramente la specie più famosa della famiglia dei Lucanidae. A giugno, per alcune settimane il loro comportamento è estremamente interessante: i maschi si azzuffano per conquistare le femmine.Questo spettacolo si verifica solo nelle vecchie foreste di querce. Categoria minori di 14 anni – Vincitore, Un colepo di Hoffmann ( Choloepus hoffmanni ), una specie di bradipo che abbandona gli alberi della foresta dell’America centro-meridionale, dove vive, solo per espletare alcuni. bisogni fisiologici Foto: GDT EWPY 2019, Carlos Pérez Naval Foto: © GDT EWPY 2019, Carlos Pérez Naval Adv Categoria minori di 14 anni – Secondo classificato, Un lago estone ripreso da un drone. Foto: GDT EWPY 2019, Fred Zacek Foto: © GDT EWPY 2019, Fred Zacek Categoria tra i 15 e i 17 anni – Vincitore, La cincia mora ( Periparus ater ) è la più piccola specie di cincia della Svizzera. Questa foto è stata scattata in condizioni di freddo gelido nella Val Roseg. Foto: GDT EWPY 2019, Patrick Moser Foto: © GDT EWPY 2019, Patrick Moser Categoria tra i 15 e i 17 anni – Secondo posto, Racconta l’autore: «Ho scattato questa foto vicino alla fattoria dove vivo nel nord-est dell’Ungheria. Questa zona del paese è una grande pianura alluvionale dominata dall’agricoltura. Ma ci sono anche terre incolte dove i caprioli si nascondono e nutrirono. Categoria “Nature studio” – Vincitore, Una bella faccia di pietra in una roccia sedimentaria. Foto: GDT EWPY 2019, Fran Rubia Foto: © GDT EWPY 2019, Fran Rubia Categoria “Nature studio” – Secondo classificato, Spiega Fortunato Gatto, autore della foto: «Questa immagine non nasce grazie a tecniche o trucchi sofisticati ma da alcuni giorni di contemplazione che hanno innescato in me una nuova consapevolezza. La Fenice che nasce dalla sabbia non è solo la trama creata dall’interazione delle onde, ma è soprattutto un simbolo di rinascita, che mi ha dato l’opportunità di vedere la natura da una nuova prospettiva». Categoria Paesaggi – Vincitore, La foresta di una piccola riserva naturale svedese vicino al circolo polare artico in una fredda mattina di autunno. Foto: GDT EWPY 2019, Guillaume Bily Foto: © GDT EWPY 2019, Guillaume Bily Adv Categoria Paesaggi – Secondo classificato, Il vulcano hawaiano Kilauea che da maggio 2018 ha iniziato una fase eruttiva molto forte. Foto: GDT EWPY 2019, Luis Manuel Vilariño Lopez Foto: © GDT EWPY 2019, Luis Manuel Vilariño Lopez Categoria “Mondo sottomarino” – Vincitore, Le rane e le loro uova ritratte da Manuel Plaickner, un fotografo italiano ( altoatesino o sudtirolese, a essere precisi). Si è classificato al primo posto nella categoria delle foto “acquatiche”. Foto: GDT EWPY 2019, Manuel Plaickner Foto: © GDT EWPY 2019, Manuel Plaickner Categoria “Mondo sottomarino” – Secondo classificato, Un calamaro diamante ( Thysanoteuthis rombo ) lungo circa 15 cm in una posa quasi simmetrica; è stato ripreso durante un’immersione a circa 15 metri di profondità al largo di Kuramathi (Isole Maldive). Foto: GDT EWPY 2019, Marco Steiner Foto: © GDT EWPY 2019, Marco Steiner Adv Categoria “Mondo sottomarino” – Menzione speciale, Un esemplare di Pseudanthias squamipinnis, un pesciolino di 15 centimetri che vive nei pressi delle barriere coralline. Ha una particolarità curiosa: nascono tutte femmine. Vivono in gruppi di 5-7 individui. Categoria “Uomo e Natura” – Vincitore Negli anni passati molti zoo hanno cercato di reinventarsi. Giustificano la loro esistenza con nuovi recinti più spaziosi e un numero ridotto di animali. Inoltre, danno un grande valore alla conservazione di specie rare e in via di estinzione e allo sviluppo di programmi di allevamento specifici per loro. Categoria “Uomo e Natura” – Secondo classificato, Questa foto fa parte del progetto “Il cuore delle baracche, che è stato realizzato insieme a bambini rifugiati. Una vecchia baracca, che aveva ospitato molte famiglie di rifugiati era stata trasformata in un grande parco giochi per bambini. Categoria “Uomo e Natura” – Menzione speciale, Un fenicottero americano ( Phoenicopterus ruber ) osserva perplesso e incuriosito le sue nuove calze, sviluppate dal veterinario Odette Doest. L’uccello è stato portato da Bonaire a Curaçao dopo aver trascorso alcune settimane a una struttura di riabilitazione locale per un’infezione ai piedi. Categoria “Piante e funghi” – Vincitore, Pini silvestri ( Pinus sylvestris ) nelle Highlands scozzesi. Foto: GDT EWPY 2019, Dorin Bofan Foto: © GDT EWPY 2019, Dorin Bofan Categoria “Piante e funghi” – Secondo classificato, I colori dell’autunno. Foto: GDT EWPY 2019, Marijn Heuts Foto: © GDT EWPY 2019, Marijn Heuts Adv Approfondimenti
Come aprire una PET?
Per avviare un centro di pet therapy è necessario richiedere all’Agenzia delle Entrate l’apertura della partita iva e scegliere la forma giuridica da dare alla propria attività (associazione o società).
Quanto costa una polizza cane?
Assicurazione del cane: quanto costa? – Il prezzo dell’assicurazione del cane è variabile. Indicativamente oscilla tra i 50,00 ed i 140,00 euro all’anno. Purtroppo nonostante all’inizio di questo articolo ti abbiamo spiegato come la lista delle razze pericolose non esista più, le compagnie di assicurazione in realtà, continuano a far fede a tale lista per praticare il prezzo dell’assicurazione.
Quindi, le 17 razze rientranti in quella lista sono più penalizzate economicamente. Non solo, non tutte le compagnie assicurative accettano di assicurare queste razze canine. Il consiglio che ci sentiamo di darti, è quello di informarti bene con varie compagnie assicurative prima di scegliere quella per il tuo cane.
Stai attento anche alle limitazioni o esclusioni dalla polizza. Polizze contenenti esclusioni come “il cane che scappa dal cancello” sono inutili, in quanto è proprio in quelle occasioni che l’assicurazione può essere utile. Riteniamo invece valide le assicurazioni “RC Capo Famiglia” come quella proposta da Helvetia assicurazioni (non siamo sponsorizzati) che copre interamente i danni causati da qualsiasi membro della famiglia a terzi. Emanuele Polloni – Centro Cinofilo Pike Appassionato di Cinofilia fin da bambino, segue le orme del padre, diventando addestratore ufficiale ENCI per cani da compagnia, preparatore sportivo e specialista in recupero comportamentale. Nome e Cognome: E-mail: Telefono: Messaggio: Associazione Sportiva Dilettantistica meglio conosciuta come Centro Cinofilo Pike, è una scuola per cani a Massarosa in Versilia ed opera in tutta la provincia di Lucca e Massa. Vengono offerte lezioni private, di gruppo e a domicilio.
Quanto costa in media un assicurazione per cani?
Ma quanto costa assicurare un cane o un gatto? – Questa è sicuramente una delle domande più frequenti quando si parla di polizze pet. Come abbiamo già detto, prezzo e copertura dipendono dalla formula scelta. Indicativamente si parla di cifre che possono partire dagli 85€ l’anno in su, per una copertura base,
Chi paga i danni causati da animali selvatici?
Incidente con cinghiale: chi paga il risarcimento? Un automobilista che subisce un danno a causa di un incidente con cinghiale può chiedere il risarcimento ? Gli animali selvatici, in particolare i cinghiali, sono sempre più presenti su strade urbane, extraurbane e nei centri abitati. In alcune città è diventanto addirittura un fenomeno incontrollabile, come sta accadendo a Roma.
- La responsabilità per danni a cosa o persone è differente a seconda che l’urto coinvolga un veicolo e un animale selvatico (ad esempio un cinghiale) oppure un veicolo e un animale da allevamento (come bovini e ovini).
- La Cassazione ha stabilito che: il risarcimento per danni causati dalla fauna selvatica alla propria auto è a carico delle Regioni, in quanto responsabili della gestione della fauna selvatica,
- Le Regioni possono solo rivalersi eventualmente su enti o associazioni a cui hanno delegato il controllo.
- Nel caso di incidente con un animale da allevamento, invece, la responsabilità potrebbe essere del pastore o dell’ allevatore, ma potrebbe anche essere ripartita al 50% con l’automobilista, a meno che quest’ultimo non sia in grado di dimostrare di aver adottato tutti i comportamenti atti ad evitare l’urto,
- Infatti, in caso di urto contro un animale da allevamento, in base al Codice Civile :
” Si configura, infatti, a carico del conducente una responsabilità presunta da cui può liberarsi esclusivamente dando la prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, osservando, nei limiti della normale diligenza un comportamento esente da colpa e conforme alle regole del codice della strada, da valutarsi dal giudice con riferimento alla concreta circostanza di tempo e di luogo”.
- In caso negativo (quindi se l’automobilista non dimostra di aver agito in modo tale da evitare il danno), le spese potrebbero essere ripartite con concorso di colpa al 50% tra automobilista e proprietario dell’animale oppure con diverse percentuali; le spese potrebbero, ancora, essere completamente a carico dell’allevatore o pastore in base ad eventuali evidenze emerse in giudizio.
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: Incidente con cinghiale: chi paga il risarcimento?