Cani: Attenuazione dell’infiammazione e del dolore nei disturbi muscolo-scheletrici sia acuti sia cronici. Riduce il dolore post-operatorio a seguito di interventi chirurgici ortopedici e dei tessuti molli.
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Quanto Oki al cane?
Domanda di: Clea Messina | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.1/5 ( 39 voti ) 2 mg/kg, per via sottocutanea, fino a 3 giorni consecutive. Se si preferisce dopo un’iniezione, il trattamento può essere proseguito il giorno successivo con compresse da 1 mg/kg e continuato nei giorni successivi per un massimo di 4 giorni (cioè fino a 5 giorni in totale).
Quanto ci mette a fare effetto il Meloxidyl?
Una risposta clinica è normalmente riscontrabile entro 3-4 giorni. Il trattamento dovrebbe essere sospeso dopo 10 giorni al massimo, se non ci sono evidenti miglioramenti clinici.
A cosa serve il Cimalgex?
È disponibile sotto forma di compresse ovali masticabili, in tre diversi dosaggi (8 mg, 30 mg e 80 mg). Per che cosa si usa Cimalgex? Cimalgex si usa nei cani per il trattamento del dolore e dell’infiammazione associati all’osteoartrite (una patologia a lungo termine che causa danni e dolori alle articolazioni).
Come viene l’artrosi al cane?
L’artrosi nel cane – Innovet La passeggiata serale rappresenta una buona occasione di socializzazione per i cani e un’opportunità di confronto per i proprietari in merito allo stato di salute dei loro amici a “quattro zampe”. Tra gli argomenti più discussi “guinzaglio alla mano” c’è l’artrosi,
- Questa patologia è in grado di compromettere seriamente il movimento e, dunque, la qualità di vita dei nostri amici di casa e colpisce circa il 20% dei cani sopra l’anno di età, interessando quindi soggetti giovani, adulti e anziani,
- Conoscere l’artrosi è un primo passo per poterla gestire al meglio! L’artrosi è una malattia ortopedica che interessa tutta l’articolazione, infatti, ogni tessuto che la compone va incontro ad alterazioni: la cartilagine, quel tessuto soffice ed elastico che ricopre le estremità delle ossa, degenera ed il tessuto osseo, lasciato scoperto, forma delle “protuberanze” ossee ( osteofiti ).
Anche la capsula articolare viene coinvolta, si inspessisce, mentre la membrana sinoviale va incontro ad un processo infiammatorio (sinovite). Con il passare del tempo anche muscoli e legamenti subiscono dei “danni”, i primi si atrofizzano, i secondi si allentano, Come i più sapranno, questa malattia è accompagnata da dolore ed è quindi essenziale cogliere i segnali con cui il cane manifesta la sua sofferenza. In corso di artrosi il cane può camminare in modo strano (“sulle spine”) o assumere posizioni anomale del corpo nel tentativo di trovare sollievo, le così dette ” posizioni antalgiche “.
- Ad esempio, se l’artrosi colpisce le zampe posteriori il cane sposterà tutto il peso sulle zampe “davanti” ed incurverà la schiena.
- Altri segnali, meno frequenti e specifici, ma da tenere monitorati sono: pigrizia, cambiamenti di umore, insofferenza alle coccole e inappetenza,
- Questi sono solo alcuni dei segnali che un proprietario può cogliere in un cane con artrosi.
La comparsa dell’artrosi è legata a fattori predisponenti (genetica, razza), fattori scatenanti (displasie, rotture dei legamenti, traumi) e fattori che aggravano la patologia stessa (obesità, eccessivo esercizio fisico). Da qualche anno a questa parte, nei più importanti congressi di ortopedia veterinaria, si sottolinea l’importanza di individuare precocemente quei fattori che possono portare ad artrosi: ecco quindi che anche in ambito veterinario si fa strada il concetto di prevenzione. La visita consente di poter mettere in luce eventuali problemi e accedere così a tutte le opzioni (chirurgiche e conservative) che consentono di minimizzare i danni articolari, evitando che nel lungo periodo possano instaurarsi gravi forme di artrosi.
Alcune strategie chirurgiche sono attuabili solo quando il cane è ancora un cucciolo, per questo la tempestività ha un ruolo cruciale. La terapia dell’artrosi negli ultimi anni ha subito una svolta, si è passati dalla tradizionale monoterapia, alla più moderna “terapia multimodale”. Il termine “multimodale” comprende tutti gli “strumenti” volti a controllare sia le cause di artrosi, sia i sintomi che ne derivano (es.
dolore), ma soprattutto i meccanismi. Questi strumenti sono:, chirurgia, controllo dell’esercizio fisico, fisioterapia e controllo del peso, Sarà il veterinario a decidere come combinarli tra loro per garantire, negli anni, una buona qualità di vita.