Muso Gonfio Cane Cosa Fare
Se notate che il cane ha il muso gonfio, il mio consiglio è di chiamare subito il vostro veterinario di fiducia. Se il gonfiore è diffuso e si è presentato in pochi istanti, probabilmente è una reazione allergica.

Perché il mio cane è gonfio in faccia?

Reazione allergica – Quando il viso di un cane si gonfia improvvisamente, di solito è causato da una reazione allergica. Le reazioni allergiche possono essere causate da punture di insetti, punture di api, vaccinazioni, farmaci, determinati alimenti, esposizione a tossine, pollini e altri allergeni ambientali.

Le reazioni allergiche provocano una risposta infiammatoria nel corpo. Questo può portare a orticaria e gonfiore, soprattutto sul viso. Potresti notare in particolare gonfiore del muso e delle palpebre. Anche il collo può essere gonfio e persino influenzare la respirazione. Alcune reazioni allergiche peggioreranno rapidamente, portando a gravi problemi respiratori o persino convulsioni.

Le reazioni lievi tendono a migliorare con un intervento minimo, ma le reazioni maggiori sono considerate situazioni di emergenza.

Quando il cane si gonfia?

Cane pancia gonfia e respiro affannoso: è un’emergenza? – Se il cane ha la pancia gonfia e il respiro affannoso, contatta subito il tuo veterinario, L’addome gonfio potrebbe essere provocato da un’ascite così grave che la quantità di liquido preme sul diaframma causando problemi di respirazione al cane.

Sempre a proposito di ascite e addome gonfio da cause cardiache, potrebbe essere presente anche una concomitante trombosi polmonare che provoca a sua volta dispnea.Tipica è anche la presentazione di cani con pancia gonfia e respiro affannoso da Sindrome di Cushing, con annessa mineralizzazione della trachea.Infine, se il cane ha l’addome gonfio, timpanico, ha conati di vomito non produttivi (cioè cerca di vomitare, ma senza che fuoriesca nulla), ha scialorrea, allora non aspettare oltre: è possibile che sia in corso una dilatazione/torsione dello stomaco, un’urgenza veterinaria assoluta.

Quando si gonfia il muso al cane?

Muso gonfio nel cane: che fare se si gratta? – Una reazione allergica è un’altra causa comune che spiega il gonfiore del muso di un cane. L’allergia è una reazione di ipersensibilità a uno stimolo che, in linea di principio, non dovrebbe innescare alcuna reazione del sistema immunitario.

  1. Un esempio è il morso di alcuni insetti o aracnidi.
  2. Il naso e le labbra sono le aree più colpite, poiché non è raro che è il cane stesso ad avvicinarsi all’insetto.
  3. In questi casi, possiamo trovarci ad osservare più sintomi.
  4. Un cane che ha il muso gonfio, orticaria o prurito in quella zona specifica può avere una reazione allergica.

Deve essere visitato dal veterinario, poiché alcuni cani possono soffrire di una grave condizione allergica nota come shock anafilattico, Nelle reazioni anafilattiche più gravi, il cane ha il muso gonfio e vomita, ha diarrea, debolezza e difficoltà respiratorie che possono soffocarlo se non riceve immediatamente cure veterinarie.

Quando sgonfia un ascesso?

La fase acuta dura circa 2-3 giorni ma, se si inizia subito la terapia antibiotica, in circa una settimana passa.

Cosa fare se il cane viene morso da un insetto?

È necessario che il pungiglione venga rimosso, perché continuerà a rilasciare veleno anche dopo la puntura. In secondo luogo, applichiamo un impacco di ghiaccio o un asciugamano bagnato sulla zona interessata per 10 minuti per ridurre il gonfiore.

Cosa fare se un cane viene morso da un’ape?

Tutti i cani sono curiosi e amano correre e inseguire cose.anche gli insetti! La maggior parte delle volte, le punture di api e vespe causano un lieve dolore e un’irritazione al cane. Se è punto diverse volte, o dentro la bocca e all’interno della gola, può essere pericoloso e sarebbe opportuno farlo visitare dal tuo veterinario. A provocare il dolore non è la puntura in sè e per sè, ma la piccola quantità di veleno che viene iniettata.

  • Che cos’è un pungiglione? Un pungiglione di ape è acuminato e fatto per restare infilato nella pelle.
  • Dopo la puntura il corpo dell’ape si distacca dal pungiglione e muore.
  • Il pungiglione della vespa non è acuminato, ma è molto più doloroso e a differenza dell’ape la vespa può pungere ripetutamente se provocata.

La maggior parte delle volte i cani sono punti sul muso perchè osservano troppo da vicino un insetto in grado di pungere. Le punture sul naso possono essere particolarmente dolorose perchè è una parte delicata. Se cercano di afferrare o prendere un insetto i cani possono essere punti sulla lingua, dentro la bocca o all’interno della gola,

  1. Queste punture possono essere pericolose perchè, gonfiandosi, potrebbero causare la chiusura della gola del cane e bloccare la respirazione.
  2. Reazioni Una reazione grave può essere causata da un gran numero di punture o se il cane ha una risposta allergica al veleno della puntura.
  3. I segni di una reazione grave sono stanchezza generale, difficoltà nella respirazione e un gonfiore che si estende dalla zona in cui è stato punto.

Controlla che non siano presenti rigonfiamenti sul collo, sulla gola e in testa. Se il cane mostra una reazione grave, dovrai subito portarlo dal veterinario. Una semplice puntura può essere tralasciata e non dovrebbe infastidire a lungo il tuo cane. Se il pungiglione è ancora presente, cerca di rimuoverlo raschiandolo con le unghie o un pezzo di carta rigida.

  • Evita di usare pinzette o forbicine per rimuoverlo non solo perchè sono assolutamente inutili, ma anche perchè potrebbe schizzare ulteriore veleno dal pungiglione.
  • E’ consigliabile applicare una mistura di acqua e bicarbonato di sodio sull’area colpita, che ridurrà il dolore.
  • Potresti anche avvolgere del ghiaccio in un panno e applicarlo sulla ferita per ridurre il gonfiore e alleviare il dolore.

Controlla il cane dopo che è stato punto per assicurarti che non si sia sviluppata una reazione allergica. Se dopo diversi giorni il gonfiore persiste, chiama il veterinario.

Come capire se hai la sindrome di Cushing?

Risorse sull’argomento Nella sindrome di Cushing, i livelli di corticosteroidi sono esageratamente elevati, di solito a causa dell’assunzione di farmaci corticosteroidi o di un’eccessiva produzione da parte delle ghiandole surrenali.

La sindrome di Cushing in genere è causata dall’assunzione di corticosteroidi per trattare un disturbo come un tumore dell’ipofisi o delle ghiandole surrenali che induce le ghiandole surrenali a produrre corticosteroidi in eccesso. La sindrome di Cushing può derivare anche da tumori in altre sedi (come i polmoni). I soggetti con sindrome di Cushing di solito sviluppano un eccesso di grasso lungo tutto il tronco e presentano un viso largo e rotondeggiante e una pelle sottile. Per diagnosticare la sindrome di Cushing viene misurato il livello di cortisolo e vengono eseguiti altri esami. Possono essere necessari un intervento chirurgico o la radioterapia per rimuovere il tumore.

Le ghiandole surrenali possono produrre corticosteroidi in eccesso a causa di un problema intrinseco alle ghiandole o di un’eccessiva stimolazione da parte dell’ ipofisi Panoramica sull’ipofisi L’ipofisi è una ghiandola delle dimensioni di un pisello, contenuta in una struttura ossea (sella turcica) localizzata alla base del cervello.

  • La sella turcica protegge l’ipofisi, ma lascia.
  • Maggiori informazioni, che controlla le ghiandole surrenali e altre ghiandole endocrine Ghiandole endocrine Il sistema endocrino è costituito da un gruppo di ghiandole e organi che regolano e controllano le diverse funzioni dell’organismo attraverso la produzione e la secrezione di ormoni.
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Gli ormoni. maggiori informazioni, Un’anomalia nell’ipofisi, come un tumore, può stimolare la ghiandola a produrre grandi quantità di ormone corticoptropo (ACTH, anche noto come corticotropina ), l’ormone che stimola la produzione di corticosteroidi da parte delle ghiandole surrenali (una condizione nota come malattia di Cushing Malattia di Cushing Nella sindrome di Cushing, i livelli di corticosteroidi sono esageratamente elevati, di solito a causa dell’assunzione di farmaci corticosteroidi o di un’eccessiva produzione da parte delle. ). Anche tumori esterni all’ipofisi, come il carcinoma polmonare a piccole cellule o un tumore carcinoide Carcinoidi e sindrome da carcinoide I carcinoidi sono neoformazioni di natura benigna o maligna che a volte producono una quantità eccessiva di sostanze simili agli ormoni (come la serotonina) e determinano la sindrome da carcinoide. maggiori informazioni nei polmoni o in altre parti del corpo, possono produrre ACTH (una condizione chiamata sindrome da produzione ectopica di ACTH). A volte, si sviluppa un tumore benigno (adenoma) nelle ghiandole surrenali, stimolando un’eccessiva produzione di corticosteroidi.

  • Gli adenomi surrenalici sono molto comuni; circa il 10% della popolazione generale ne è affetta intorno ai 70 anni di età.
  • Tuttavia, solo una piccola parte degli adenomi produce ormoni in eccesso.
  • I tumori maligni delle ghiandole surrenali sono molto rari, ma alcuni di loro producono anche ormoni in eccesso.

La sindrome di Cushing può svilupparsi anche nei soggetti costretti ad assumere dosi elevate di corticosteroidi (come il prednisone o il desametasone) a causa di una patologia grave. I corticosteroidi sono spesso utilizzati per trattare molti disturbi infiammatori, allergici Panoramica sulle reazioni allergiche Le reazioni allergiche (reazioni di ipersensibilità) sono risposte immunitarie inadeguate a sostanze solitamente innocue. e autoimmuni Malattie autoimmuni Una malattia autoimmune è caratterizzata da una disfunzione del sistema immunitario che induce l’organismo ad attaccare i propri tessuti. Non è nota la causa scatenante delle malattie autoimmuni. maggiori informazioni,, l’ artrite reumatoide Artrite reumatoide (AR) L’artrite reumatoide è un’artrite infiammatoria in cui le articolazioni, in genere quelle delle mani e dei piedi, sviluppano un’infiammazione, dando luogo a gonfiore, dolore e spesso distruzione. maggiori informazioni, il lupus eritematoso sistemico Lupus eritematoso sistemico (LES) Il lupus eritematoso sistemico è una malattia infiammatoria cronica autoimmune del tessuto connettivo che può colpire articolazioni, reni, cute, mucose e pareti dei vasi sanguigni. Possono svilupparsi. maggiori informazioni, molte patologie della cute e numerose altre condizioni. I pazienti che devono assumere dosaggi elevati presentano gli stessi sintomi dei soggetti il cui organismo produce l’ormone in eccesso. I sintomi possono presentarsi saltuariamente anche se i corticosteroidi sono inalati, come per l’ asma Asma L’asma è una condizione in cui le vie aeree si restringono, di solito in modo reversibile, in riposta ad alcuni stimoli., o se sono usati localmente, come nei problemi dermatologici. Per questo motivo, i medici non interrompono mai bruscamente la somministrazione di corticosteroidi se questi sono stati assunti per più di 2 o 3 settimane. Il dosaggio viene invece ridotto gradualmente nell’arco di settimane e talvolta di mesi.

Inoltre, può rendersi necessario aumentare il dosaggio di corticosteroidi nei soggetti che si ammalano o sono sottoposti a grave stress durante un trattamento con corticosteroidi. Talvolta è necessario ricominciare l’assunzione di corticosteroidi in un soggetto che si ammala o è sotto stress nel giro di qualche settimana dopo la sospensione o la riduzione dei corticosteroidi.

La malattia di Cushing è un termine per definire la sindrome di Cushing causata da iperstimolazione delle ghiandole surrenali, di solito a causa di un tumore ipofisario Ingrossamento dell’ipofisi L’ingrossamento dell’ipofisi, di solito, è dovuto a un tumore, ma può essere determinato anche da un’emorragia all’interno della ghiandola o dalla presenza di altre malattie, come la tubercolosi.

maggiori informazioni, In questa patologia, le ghiandole surrenali sono iperattive a causa dell’eccessiva stimolazione da parte dell’ipofisi e non a causa di anomalie delle ghiandole surrenali. I sintomi della malattia di Cushing sono simili a quelli della sindrome di Cushing. La malattia di Cushing viene diagnosticata con esami del sangue, oppure a volte con esami delle urine e della saliva.

Possono essere eseguiti degli esami di diagnostica per immagini, come una risonanza magnetica per immagini (RMI) o una tomografia computerizzata (TC) dell’area ipofisaria. La malattia di Cushing viene trattata con un intervento chirurgico o con la radioterapia per rimuovere il tumore ipofisario.

Se la rimozione del tumore ipofisario non può essere eseguita o non ha successo, le ghiandole surrenali possono essere rimosse chirurgicamente, oppure possono essere somministrati farmaci per ridurre la produzione di ACTH o bloccare la produzione di cortisolo in eccesso o i suoi effetti sui tessuti.

I corticosteroidi modificano la quantità e la distribuzione del grasso corporeo. Si ha un eccesso di grasso lungo tutto il tronco, che può essere particolarmente marcato nella parte alta del dorso (talvolta definita gobba di bufalo). Un soggetto con sindrome di Cushing di solito ha un viso largo e rotondeggiante (facies lunare).

  1. Braccia e gambe sono di solito assottigliate, se confrontate con il tronco ispessito.
  2. I muscoli perdono la loro massa, con conseguente debolezza.
  3. La pelle diventa sottile, si escoria facilmente e guarisce con difficoltà in caso di ferite o tagli.
  4. Sull’addome e sul torace possono comparire strie purpuree che somigliano a smagliature.

I soggetti con sindrome di Cushing tendono a stancarsi facilmente. Gli elevati livelli di corticosteroidi nel tempo aumentano la pressione arteriosa ( ipertensione Ipertensione arteriosa Una pressione arteriosa alta (ipertensione) è una pressione delle arterie persistentemente alta. ), indeboliscono le ossa ( osteoporosi Osteoporosi L’osteoporosi è una condizione in cui una riduzione della densità indebolisce l’osso, che diventa più facilmente soggetto alle fratture (rottura). L’età, la carenza di estrogeni, l’apporto insufficiente. maggiori informazioni ) e diminuiscono la resistenza alle infezioni. Aumenta il rischio di sviluppare calcoli renali e diabete; possono comparire disturbi mentali, con depressione e allucinazioni. Le donne hanno di solito un ciclo mestruale irregolare. I bambini con sindrome di Cushing crescono lentamente e rimangono di bassa statura.

Misurazione del livello di cortisolo nelle urine, nella saliva e/o nel sangue Altri esami del sangue e di diagnostica per immagini

Se il medico sospetta la sindrome di Cushing, misura il livello di cortisolo, il principale ormone corticosteroideo. Normalmente, i livelli di cortisolo sono elevati di mattina e si abbassano nel corso della giornata. Nei soggetti affetti da sindrome di Cushing, i livelli di cortisolo si mantengono solitamente molto alti per tutto il giorno.

  1. I livelli di cortisolo possono essere controllati mediante esami di urine, saliva o sangue.
  2. Se i livelli di cortisolo sono elevati, il medico può consigliare un test di soppressione con desametasone, in cui una dose di desametasone viene somministrata alla sera o nell’arco di diversi giorni e successivamente si misura il livello di cortisolo al mattino.

Il desametasone normalmente sopprime la secrezione di corticotropina da parte dell’ipofisi e dovrebbe determinare un’inibizione della secrezione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Se la sindrome di Cushing è provocata da un’eccessiva stimolazione ipofisaria (malattia di Cushing), il livello di cortisolo nel sangue si riduce, anche se in minor misura rispetto ai soggetti non affetti dalla sindrome.

  1. Inoltre, un elevato livello di ACTH è indice di un’eccessiva stimolazione della ghiandola surrenale da parte dell’ipofisi.
  2. Se la sindrome di Cushing ha un’altra origine, il livello di cortisolo rimarrà alto dopo la somministrazione di desametasone.
  3. Se un tumore surrenale produce cortisolo in eccesso, il livello di corticotropina prodotta dall’ipofisi è già stato soppresso e il desametasone non diminuisce il livello di cortisolo.

A volte, altri tipi di tumori in altre parti del corpo producono sostanze simili alla corticotropina che stimolano la ghiandola surrenale a produrre cortisolo in eccesso, ma questa stimolazione non viene soppressa dal desametasone. Per determinare la causa precisa della sindrome, possono essere necessari altri esami di diagnostica per immagini, come la TC o la RMI dell’ipofisi o delle ghiandole surrenali, nonché una radiografia del torace o la TC dei polmoni o dell’addome; tuttavia, queste indagini non sono sempre in grado di localizzare il tumore.

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Dieta ricca di proteine e potassio Farmaci che riducono i livelli di cortisolo o ne bloccano gli effetti Intervento chirurgico o radioterapia

Il trattamento dipende dall’origine del problema: surrenale, ipofisario o altro. Se il problema è causato dall’assunzione di farmaci corticosteroidi, il medico valuta il beneficio di un farmaco contro i danni causati dalla sindrome di Cushing. Alcuni soggetti devono continuare ad assumere il farmaco anche se sono affetti da sindrome di Cushing.

In caso contrario, il dosaggio viene ridotto gradualmente nell’arco di settimane e talvolta di mesi. Durante questa riduzione graduale, la dose può essere temporaneamente aumentata se i pazienti si ammalano o subiscono comunque un grave stress fisico. Anche per settimane o mesi dopo l’interruzione dei corticosteroidi, i pazienti che si ammalano possono aver bisogno di riprendere l’assunzione del farmaco, poiché le ghiandole surrenali non si sono completamente riprese dalla soppressione dei corticosteroidi.

Il primo passo da fare nel trattamento della sindrome di Cushing consiste nel supportare le condizioni generali seguendo una dieta ricca di proteine e potassio. A volte sono necessari farmaci che aumentano i livelli di potassio o che riducono i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue.

  1. È necessario trattare l’eventuale aumento della pressione arteriosa; questi pazienti corrono inoltre un maggior rischio di trombosi venosa (coaguli di sangue nelle vene) e di conseguenza possono essere usati degli anticoagulanti.
  2. Questi pazienti sono anche particolarmente suscettibili alle infezioni, che possono essere potenzialmente letali.

I tumori delle ghiandole surrenali (generalmente adenomi) spesso possono essere asportati chirurgicamente. Se tali trattamenti non sono efficaci, se è presente un tumore su entrambe le ghiandole surrenali, oppure se non è presente alcun tumore, è possibile che entrambe le ghiandole surrenali debbano essere rimosse.

Tutti i soggetti sottoposti ad asportazione totale delle ghiandole surrenali, e molti di coloro che sono sottoposti ad asportazione parziale, devono assumere corticosteroidi a vita. I tumori all’esterno dell’ipofisi e delle ghiandole surrenali e che secernono ormoni in eccesso sono in genere rimossi chirurgicamente.

Alcuni farmaci, come il metirapone o il ketoconazolo, possono abbassare i livelli di cortisolo ed essere utilizzati in attesa di un trattamento più definitivo, come quello chirurgico. Inoltre, è possibile utilizzare il mifepristone, che può bloccare gli effetti del cortisolo,

I soggetti con casi lievi di patologia persistente o ricorrente potrebbero trarre giovamento dal farmaco pasireotide, sebbene tenda a causare o peggiorare il diabete Diabete mellito (DM) Il diabete mellito è una malattia in cui l’organismo non produce sufficiente insulina o non risponde normalmente all’insulina, causando livelli eccessivamente elevati di zucchero (glucosio).

maggiori informazioni, Occasionalmente, anche la cabergolina potrebbe essere utile. Pasireotide e cabergolina riducono la capacità dell’ACTH di stimolare la produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Osilodrostat e levoketoconazolo sono farmaci più recenti utilizzati per ridurre i livelli di cortisolo ; come il metirapone e il ketoconazolo, bloccano la produzione di cortisolo nelle ghiandole surrenali. Copyright © 2023 Merck & Co., Inc., Rahway, NJ, USA e sue affiliate. Tutti i diritti riservati.

Perché il mio cane ha le guance gonfie?

La guancia del cane è spesso sede di ascessi. In questo caso il gonfiore è caldo e dolente al tatto. Inizialmente l’ascesso è duro poi piano piano con la formazione di pus all’interno diventa a contenuto liquido finchè la pelle non si rompe e fistolizza all’esterno.

Quando hai la faccia gonfia?

Quali sono le cause di gonfiore del viso? – Un viso gonfio è in genere un sintomo di un’altra condizione e spesso si verifica in combinazione con altri sintomi, Ci sono molte potenziali cause di gonfiore del viso. Queste includono:

Actinomicosi: è un’infezione batterica che provoca gonfiore e ascessi nei tessuti molli del corpo. Questa condizione colpisce tipicamente la bocca, il naso, la gola, lo stomaco e l’intestino.

Altri sintomi di actinomicosi includono: – dolore al petto – tosse – febbre – grumi sul viso – piaghe della pelle – perdita di peso

Congiuntivite allergica : è un tipo di infiammazione oculare che si verifica a causa di una reazione allergica. I fattori scatenanti sono chiamati allergeni e possono includere:

– polvere – spore di muffa – peli di animali domestici – polline I sintomi sono: occhi rossi, pruriginosi, lacrimosi e sensazione di bruciore. La pelle intorno agli occhi può apparire gonfia, specialmente al risveglio.

Anafilassi: è una grave reazione allergica, potenzialmente letale, che si verifica a seguito del contatto con un allergene. I sintomi possono includere:

– difficoltà respiratorie – diarrea – gonfiore del viso – orticaria – prurito – perdita di conoscenza – nausea e vomito – battito cardiaco accelerato – improvviso calo della pressione sanguigna

Angioedema: gonfiore localizzato al di sotto di pelle e mucose, che deriva da una reazione allergica a cibo, farmaci o un altro allergene, come una puntura d’insetto. Insieme al gonfiore del viso (labbra, palpebre, lingua, etc), altri sintomi possono includere:

– orticaria – prurito – eruzione cutanea – crampi allo stomaco –

Rottura dell’osso del naso: il trauma che ha portato alla rottura dell’osso può causare anche gonfiore del viso e altri sintomi, come:

– naso storto – lividi – sangue dal naso – dolore

La sindrome di Cushing: è un disturbo causato da una quantità eccessiva di cortisolo, da parte della corticale del surrene, a seguito della presenza di un adenoma ipofisario secernente ormone adrenocorticotropo (ACTH). Le persone con la sindrome di Cushing tendono ad avere una faccia gonfia e rotonda. Possono anche avere la pelle tendente ad ecchimosi, e peli corporei in eccesso o spessi.

Allergia a un farmaco: una reazione allergica a medicine specifiche può richiedere un’emergenza medica. Insieme al gonfiore del viso, le allergie ai farmaci possono causare:

– difficoltà respiratorie – febbre – orticaria – un’eruzione cutanea rossa e pruriginosa – battito cardiaco accelerato – mal di stomaco

Ipotiroidismo: è una condizione in cui la ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormoni. Gli ormoni tiroidei aiutano il corpo a regolare il suo consumo di energia. Un viso gonfio è uno dei sintomi dell’ipotiroidismo. Altri includono:

– stipsi – depressione – pelle secca – fatica – sensazione di freddo – colesterolo alto – debolezza muscolare – articolazioni dolenti o rigide – battito cardiaco lento – aumento di peso

Preeclampsia: è una condizione che si verifica in gravidanza e richiede cure mediche urgenti. I primi segni includono pressione sanguigna elevata e un alto livello di proteine ​​nelle urine.

I sintomi includono: – dolore addominale – mal di testa persistente – aumento di peso improvviso – gonfiore del viso e delle mani – problemi alla vista I medici possono raccomandare la consegna anticipata del bambino per risolvere la preeclampsia. Tuttavia, questo dipenderà dallo stadio della gravidanza e dalla gravità della condizione.

Sinusite: è un’infiammazione della mucosa che interessa i seni paranasali e può svilupparsi come conseguenza ad un raffreddore. La sinusite può causare gonfiore e indolenzimento intorno al naso e agli occhi, insieme a:

– tosse – fatica – febbre – mal di testa – naso che cola o chiuso – mal di gola

Sindrome della vena cava superiore: è una condizione grave che può causare anche gonfiore al viso e al collo. La vena cava superiore è un grosso tronco venoso che trasporta verso il cuore il sangue povero di ossigeno proveniente dalla parte superiore del corpo (testa, collo, arti superiori, alcuni organi del torace). La sindrome SVC si verifica quando questa vena si ostruisce.

La causa di questa ostruzione è spesso un tumore che preme contro la vena. Tuttavia, ci sono altre possibili cause, tra cui la tubercolosi e la tiroide gonfia. I sintomi di questa sindrome possono svilupparsi gradualmente nel tempo e possono includere anche: – fiato corto – tosse – difficoltà di deglutizione – mal di testa – vertigini

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Perché il cane è gonfio sotto l’occhio?

Motivi per cui l’occhio del cane diventa gonfio – Le ragioni alla base delle infezioni che provocano la comparsa di occhi gonfi nel cane sono varie, proprio come accade per l’essere umano. Il gonfiore oculare può verificarsi in seguito all’azione di un agente irritante (come sapone o fumo ) o di un corpo estraneo (come polvere, peli ed erba).

  1. Anche i virus come cimurro, herpes, epatite e influenza canina possono causare l’insorgenza di infezioni oculari.
  2. Anche funghi e parassiti sono noti come causa di occhi gonfi.
  3. Esempi di batteri causa di infezioni oculari sono le malattie trasmesse dalle zecche come la malattia di Lyme, la leptospirosi o la brucellosi canina.

Anche un singolo taglio o graffio sull’occhio potrebbe causare gonfiore mentre guarisce. Altri motivi potrebbero essere secchezza oculare, carenza di vitamine, tumori, avvelenamento, problemi del dotto lacrimale o anomalie palpebrali come l’entropion (rovesciamento verso l’interno delle palpebre).

Che cos’è il Mastocitoma?

Mastocitoma: tumore molto frequente nel cane Il mastocitoma è un tumore molto frequente nel cane, che prende origine dai mastociti, cellule coinvolte nelle reazioni anafilattiche, allergiche e di ipersensibilità e che intervengono durante la flogosi rilasciando sostanze vasoattive (istamina, serotonina).

Il mastocitoma è un tumore caratterizzato da un comportamento biologico estremamente vario. Può infatti limitarsi ad una semplice forma localizzata e cutanea a volte anche benigna, oppure esprimersi come malattia metastatica. Non è ancora nota la sua eziopatogenesi : si ritiene infatti che alla base ci potrebbe essere una mutazione genetica e che comunque alcune razze siano più predisposte rispetto ad altre.

Tra le razze che maggiormente sono interessate da questa patologia ci sono Boxer, Carlini, Bull Terrier, Bulldog inglesi, Beagle, Shar-pei (questi ultimi anche in età giovane), Labrador e Golden Retriever. Alla presentazione clinica la condizione può essere molto variabile ed in particolare il proprietario potrà riferire di un nodulo con un comportamento anomalo: si tratterà infatti di una formazione che o cresce in modo molto rapido oppure che tende a crescere e poi ritornare della sua forma originaria, oppure ancora riferiranno in anamnesi che il loro amico a quattro zampe, in seguito a traumi o ad una palpazione, abbia manifestato un’area eritematosa ed edematosa.

  • In questo ultimo caso infatti, anche a causa di una maldestra manipolazione delle lesioni, si potrà verificare la rapida e massiva degranulazione dei masticiti con liberazione delle sostanze contenute al loro interno.
  • Questo quindi comporterà arrossamento della parte ed intenso eritema corrisponde al cosiddetto “segno di Darier”, segno patognomonico di mastocitoma (cioè segno univocamente ed esclusivamente associato a questa patologia).

Sarà proprio questa degranulazione spontanea dei mastociti a rendersi responsabile di un aumento o riduzione rapida delle dimensioni della massa nodulare. La localizzazione di questi noduli cutanei è molto variabile, ma sarà possibile ritrovarli con maggiore probabilità a livello di cute di: tronco, perineo, scroto, arti, testa e collo.

Tutti questi elementi fanno ipotizzare la possibilità che ci sia stato un rilascio, dopo la degranulazione, di sostanze vasoattive contenute nei mastociti. Generalmente questi noduli si presentano come masse nodulari, peduncolate, ulcerate, alopeciche, eritematose presenti a livello del derma o del sottocute.

Possono evidenziarsi come formazioni isolate o dalla forma multicentrica ed è anche possibile che avvenga la metastatizzazione ai linfonodi o ad altri organi. Per tali motivi molto spesso ai noduli cutanei si associano dei segni clinici generalizzati, come ad esempio vomito, anoressia, gastriti ulcerative, turbe della coagulazione, dovuti ad un rilascio massiccio di sostanze vasoattive da parte dei mastociti.

  • Quando si ha un forte sospetto di mastocitoma, la cosa migliore da fare è assicurarsi che si tratti realmente di quello.
  • La diagnosi pertanto sarà fondamentale per identificare il tumore.
  • Come nel caso di ogni tumore, i dati più importanti che permetteranno poi di definire un protocollo terapeutico e una valutazione prognostica sono rappresentati dal grading tumorale e dallo staging, definibili mediante tecniche diagnostiche specifiche.

In particolare per grading si intende la possibilità di suddividere una neoplasia in gradi sulla base di: aspetto morfologico delle cellule, grado di differenziazione cellulare, invasività, indice mitotico, eccetera.

Per tale scopo risulterà fondamentale l’esame istopatologico della lesione. In particolare nel caso del mastocitoma sono possibili tre gradi: – Grado 1 o ben differenziati, – Grado 2 moderatamente differenziati, – Grado 3 scarsamente differenziati.

Inoltre, malgrado non si possa prevedere l’andamento di un mastocitoma, in linea generale i mastocitomi di grado 1 sono quelli dotati di un potenziale metastatico basso, quindi sarà meno probabile una loro disseminazione. Tra l’altro molto dipende anche dalla localizzazione dei mastocitomi, perchè quelli che si sviluppano a livello inguinale, perineale, nasale o delle dita, sono solitamente più aggressivi di quelli localizzati sul tronco o collo.

Unitamente al grading, anche la stadiazione clinica risulta fondamentale per comprendere quale terapia sarebbe più indicato svolgere. In particolare nello staging si prendono in considerazione: dimensioni del tumore originario, condizione dei linfonodi regionali e presenza o meno di metastasi, Le procedure diagnostiche che ci permetteranno di definire accuratamente lo staging di un tumore sono e cografia, radiografia, esame citologico ed istologico,

Da quanto emerge quindi, l’approccio diagnostico iniziale è quello di eseguire un ago aspirato, che consiste nell’inserimento di un ago di siringa all’interno della massa neoformata, in modo da prelevare una quota sufficiente di cellule utili per le indagini successive.

Viene condotto infatti l’esame citologico di qualunque lesione oltre alla principale e anche del linfonodo tributario della zona in cui è presente la lesione principale. Se necessario verrà impostato un piano diagnostico con esame istologico e se necessario anche immunoistochimico. Si procederà poi con mezzi diagnostici come la radiografia toracica, per individuare eventuali noduli polmonari, ecografia addominale, per individuare milza, fegato e linfonodi.

Sulla base della definizione precisa del tipo di tumore che si ha davanti, sarà possibile procedere al meglio. In particolare, a livello tearopeutico, si potrà optare per diverse soluzioni a seconda delle diverse condizioni e caratteristiche della neoplasia.

La possibilità di intraprendere uno o più procedure dipenderà dalla localizzazione del tumore, dalla presenza o meno di più neoformazioni, dal grado citologico, metastasi presenti o meno, stato generale del soggetto. Si potrà optare per una terapia chirurgica o una terapia con chemio e radioterapia. La chirurgia viene considerata un’opzione terapeutica utile nel caso di mastocitomi al primo e secondo grado, non infiltrati e che non presentino metastasi al momento della diagnosi.

Sarà consigliato, prima di eseguire la chirurgia, un trattamento farmacologico mirato a limitare gli effetti avversi legati ad una eventuale degranulazione mastocitaria durante la manipolazione chirurgica del nodulo. In questo caso i noduli verranno escissi, secondo le normali indicazioni della chirurgia oncologica, con rimozione di ampi margini (3 cm per lato).

  • Alcuni medici potrebbero optare anche per una soluzione ibrida, legata al fatto che molto spesso il mastocitoma sia un tumore recidivante.
  • Potrà infatti venire consigliato una combinazione tra escissione chirurgica e chemioterapia, in particolar modo nei casi in cui l’esame istologico abbia rivelato una eccessiva aggressività del tumore.

Nei casi invece in cui ci riscontra un mastocitoma di grado più avanzato o che si localizza in una zona difficile da operare o anche eccessivamente estesa, si potrebbe optare per radioterapia o chemioterapia. In ogni caso la prognosi dipenderà moltissimo dal grado istologico, dalla sede in cui il tumore è localizzato, dalle caratteristiche cliniche del nostro amico e dallo staging tumorale.

Come sempre i tumori sono tra le patologie più complesse ed oscure e pensare di poter affrontare una situazione di difficoltà e sofferenza con il nostro amico può fare paura. Ma la presenza accanto a lui, la nostra vicinanza e attenzione nel prestargli tutte le cure necessarie, potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella risoluzione del processo patologico.

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