Trattamento – Il trattamento della magrezza nei cani anziani si basa sul controllo della causa sottostante e sull’attuazione di un adeguato supporto nutrizionale,
Nei pazienti con iporessia è consigliabile aumentare la palatabilità della dieta, Più un cibo è appetibile per il cane, più è probabile che lo mangi. Molti cani abituati a diete secche spesso mostrano un maggiore interesse per il cibo umido, Un’altra opzione per migliorare l’appetibilità del cibo potrebbe essere quella di aumentarne la percentuale di grasso o di proteine, sempre che ciò non sia controindicato a causa di eventuali patologie di base. Se il tratto gastrointestinale funziona ma il fabbisogno energetico del paziente non è soddisfatto, è opportuno considerare l’ alimentazione assistita, Un’altra opzione consiste nell’uso di farmaci che stimolano l’appetito, La capromorelina (3 mg/kg/24 ore) è un inibitore della grelina che è stato registrato negli Stati Uniti come stimolante dell’appetito nei cani. Non ci sono dati disponibili sulla sua efficacia quando viene usata per più di 4 giorni, ma grazie al profilo di sicurezza apparentemente ampio è raccomandata per un uso cronico,4
Contents
Quando un cane dimagrimento è preoccupante?
Cosa succede se si nota un’improvvisa perdita di peso nel cane – Poiché un’improvvisa perdita di peso è un sintomo comune a diverse condizioni croniche complesse, come l’insufficienza renale o il diabete, se si verifica, è fondamentale consultare un medico veterinario.
- Il medico veterinario eseguirà una serie di test, individuerà la possibile causa della perdita di peso e definirà un trattamento adeguato per il tuo animale.
- Potrebbe anche chiederti di modificare la sua alimentazione per aiutarlo ad acquisire nuovamente un peso corretto e, nel caso di problemi gastrointestinali, per controllare e gestire i sintomi.
Se hai dei dubbi sul peso del tuo cane, consulta il tuo medico veterinario.
Cosa dare da mangiare a un cane anziano?
Cosa mangia un cane anziano nello specifico –
Proteine: vitello, tacchino, pollo, agnello, uova e pesce,
Le proteine sono molto utili per il cane anziano, perché servono a rallentare la fisiologica perdita di massa muscolare, quindi favoriscono il mantenimento della forza dell’animale e la ricostituzione della sua struttura. Servono inoltre a evitare l’ingrassamento del cane, perché sono più facilmente assimilate rispetto a carboidrati e grassi.
Grassi: salmone e pesce bianco, olio di pesce, pollo, maiale e grasso d’anatra,
L’eccessiva somministrazione di grassi nel cane anziano predispone l’animale all’obesità, in quanto le sue capacità digestive diminuiscono e potrebbero condurre facilmente all’ingrassamento. La presenza di feci mucose è il campanello d’allarme che segnala l’eccessiva somministrazione di grassi, non assimilati correttamente.
Carboidrati: cereali, farine di avena, di orzo, di semi di lino, integrali,
La capacità di assimilare carboidrati non è la prerogativa dei cani nemmeno in età adulta. Un sano cibo per cane anziano prevede pochi carboidrati, quindi la quantità andrà ridotta, La percentuale dev’essere molto inferiore rispetto a quella delle proteine. I cereali (riso o pasta) devono essere ben cotti, anche due volte, per eliminare l’amido e renderli più facilmente digeribili.
Fibre: frutta e verdura,
La quantità di fibre va aumentata nella dieta del cane anziano, perché aiutano la mobilità del colon ed evitano la stitichezza,
Quando preoccuparsi per la perdita di peso?
La perdita di peso viene considerata un problema di salute quando nell’arco di 6-12 mesi il peso corporeo diminuisce di almeno 5 kg o comunque del 5% rispetto al peso di partenza.
Quante volte al giorno mangia un cane anziano?
Quanti pasti deve fare il cane anziano? – L’ apparato digerente nel cane anziano funziona più lentamente e i tempi di digestione si allungano. Meglio non appesantire lo stomaco e dividere la razione giornaliera in 3 pasti. Somministrando piccole dosi alla volta digerirà più facilmente, inoltre, specialmente nei cani di taglia grande, diminuisce il rischio di torsione dello stomaco,
Quanto è quante volte al giorno mangia un cane anziano?
Ecco perché il fattore 0,5 che si utilizza per i cani adulti si riduce, nei cani anziani, a 0,45. Quindi, per calcolare la giusta quantità di alimenti per un cane senior la formula da utilizzare è: 107,48 kcal x kg 0, 75 di peso corporeo.
Quante volte dare da mangiare al cane anziano?
Cosa fa male nell’alimentazione del cane anziano – Gli snack e i premi sono ciò che può fare più male al cane senior. Ossa e biscotti, premi e snack “a base di sola carne” sono ricchi di fosforo e sodio i primi e molto calorici e ricchi di sodio i secondi.
Troppo sodio può portare all’ipertensione anche i cani, il fosforo può danneggiare i reni e le calorie in eccesso portano all’obesità. Meglio orientarsi su snack a base di frutta fresca, le mel sono ideali, ma se vuoi scegliere altri tipi di frutta leggi l’articolo Quale frutta dare ai cani e prova questa ricetta di biscotti morbidi adatti ai cani anziani.
Anche quante volte dare da mangiare al cane è importante, se il cane è molto anziano sarebbe bene dare 3-4 pasti, perché la digestione può essere più complessa ed elaborata. Continuare con solo 2 pasti al giorno può essere comodo, ma è un errore.
Quali tumori causano perdita di peso?
Perdita di peso. Ecco quando è il caso di preoccuparsi. Primi allarmi dopo i 60 anni Quotidiano on line di informazione sanitaria Martedì 06 GIUGNO 2023 Scienza e Farmaci segui quotidiano sanita,it di Maria Rita Montebelli 27 SET – La perdita di peso, soprattutto in un paziente sopra i 60 anni, può associarsi alla presenza di una neoplasia.
Ma non è sempre così naturalmente, perché sono tante le condizioni che possono determinare un calo ponderale. Quando allarmarsi dunque? Un articolo su, indirizzato ai medici di famiglia, fa il punto della situazione. Per capire se la perdita di peso possa rappresentare motivo di preoccupazione e debba essere quindi oggetto di analisi approfondite, è necessario definirne l’entità, l’arco di tempo nel quale si è verificata ed eventuali segni e sintomi d’accompagnamento, suggestivi della presenza di una neoplasia.
Particolare attenzione meritano i soggetti obesi, già di per sé ad aumentato rischio di cancro e nei quali è più difficile accorgersi di un calo ponderale. In generale il calo ponderale è un sintomo che tende ad essere sottovalutato dal paziente e dai suoi familiari per lungo tempo.
- Esiste un’età più a rischio?
- Calo ponderale e rischio di tumore
- Valorizzare anche altri elementi, oltre al calo ponderale. Il caso della sarcopenia
Gli studi condotti in ambito di cure primarie indicano che 1 ultrasessantenne su 10 che si reca dal medico per calo ponderale riceverà in seguito una diagnosi di tumore (il rischio è del 3-7% tra le donne e dell’11-14% tra gli uomini). Il calo ponderale si può associare al tumore della prostata, del colon retto, del polmone, gastro-esofageo, pancreatico, al linfoma non Hodgkin, a quello dell’ovaio, del tratto renale, delle vie biliari, al mieloma.
- Gli studi di coorte dimostrano che i pazienti con perdita di peso hanno una probabilità da 1,6 a 12,5 volte maggiore di essere portatori di un tumore rispetto ai pazienti che non presentano calo ponderale.
- La perdita di peso è un segno predittivo di neoplasia anche dopo aver aggiustato per la presenza di altri sintomi; il calo ponderale è addirittura il secondo più importante predittore di tumore dopo: rettorragia nel tumore del colon retto, emottisi nel cancro del polmone; dolore costale nel mieloma; ittero nel cancro del pancreas; ematuria nei tumori delle vie urinarie.
E’ infine il terzo più potente predittore di tumore nel caso del linfoma di Hodgkin e dei tumori gastro-esofagei. Il calo ponderale si può verificare in qualunque stadio del tumore, non necessariamente in fase avanzata. Recenti studi di imaging hanno evidenziato che la sarcopenia (perdita di muscolo scheletrico) è suggestiva di cachessia nei pazienti con tumore non metastatico, a prescindere dalla presenza o meno di calo ponderale.
Anche i biomarcatori di deterioramento ( wasting ) tessutale sono rilevabili nel sangue molto prima che il tumore del pancreas diventi clinicamente manifesto. Questi aspetti biochimici e radiologici della cachessia potrebbero essere utili nell’aiutare ad attribuire alla presenza di una neoplasia, il calo ponderale.
In attesa che ulteriori ricerche forniscano ulteriori chiarimenti sull’argomento, gli autori dello studio, citano una revisione sistematica del 2018 che indica come il calo ponderale consenta di prevedere la presenza di un tumore nei pazienti over 60, con una frequenza tale da rendere opportuno sottoporli a ulteriori indagini alla ricerca di una neoplasia.
E’ importante poi spiegare ai pazienti che una perdita di peso non volontaria non è normale e dovrebbe indurre a segnalarla al medico. Allo stesso tempo è bene rassicurarli del fatto che la maggior parte delle persone con calo ponderale non ha un tumore, anche se la possibilità esiste, soprattutto negli over 60 e che è comunque meglio effettuare ulteriori esami.
Riferire la presenza di ulteriori sintomi, può infine aiutare il medico a circostanziare con maggior accuratezza la diagnosi.
- Diagnosi differenziale della perdita di peso inaspettata
- Maria Rita Montebelli
- 27 settembre 2019
· Cause cardiovascolari: scompenso cardiaco terminale (cachessia cardiaca) · Cause endocrine: insufficienza surrenalica, diabete, ipertiroidismo · Cause gastro-intestinali: diarrea, colite, malassorbimento, ischemia mesenterica · Cause infettive: infezione cronica (HIV, tubercolosi) · Cause oncologiche: tumori solidi (più raramente tumori ematologici) · Cause iatrogene: anti-depressivi, anti-epilettici, ansiolitici, diuretici, lassativi, stimolanti · Cause neurologiche: demenza, sclerosi multipla, patologie neuromuscolari, Parkinson, ictus · Cause psichiatriche: anoressia nervosa, sindrome ansiosa, bulimia, depressione · Cause renali: insufficienza renale terminale (cachessia uremica) · Cause polmonari: BPCO, interstiziopatia, vasculiti · Cause reumatologiche: artrite reumatoide · Cause sociali: abuso di bevande alcoliche, uso di oppiacei, scarsa igiene orale, povertà, tabagismo © Riproduzione riservata Altri articoli in Scienza e Farmaci Quotidianosanità.it Quotidiano online d’informazione sanitaria.P.I.12298601001 Sede legale: Via Giacomo Peroni, 40000131 – Roma Sede operativa:Via della Stelletta, 23 00186 – Roma Direttore responsabile Luciano Fassari Direttore editoriale Francesco Maria Avitto Presidente Ernesto Rodriquez
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Cosa può causare la perdita di peso?
Risorse sull’argomento Per calo ponderale involontario si intende una perdita di peso che si verifica quando un soggetto non è a dieta o comunque non sta cercando di dimagrire. Poiché tutti sperimentiamo una lieve variazione del peso nel tempo (per esempio durante una malattia), i medici solitamente si preoccupano solo quando il soggetto perde più di 4-5 chilogrammi o, in soggetti più minuti, il 5% del peso corporeo.
Tale calo ponderale può essere segno di un grave disturbo fisico, emotivo o mentale. Oltre al calo ponderale, altri sintomi possono essere perdita dell’appetito, febbre, dolori o sudorazione notturna dovuti al disturbo di base. Molto spesso, il calo ponderale si verifica perché si assumono meno calorie rispetto al fabbisogno del proprio organismo, a causa di una diminuzione dell’appetito o di un disturbo che impedisce al tratto digerente di assorbire le sostanze nutritive (il cosiddetto malassorbimento Malassorbimento ).
Con minore frequenza, i soggetti presentano un disturbo che causa un maggiore utilizzo di calorie (per esempio una tiroide iperattiva). A volte, sono coinvolti entrambi i meccanismi. Per esempio, il cancro tende a diminuire l’appetito, ma aumenta anche il consumo calorico, portando ad un rapido calo ponderale.
- Pressoché ogni malattia di lunga durata e di gravità sufficiente può causare calo ponderale (per esempio, un’insufficienza cardiaca grave o un enfisema).
- Tuttavia, questi disturbi sono generalmente diagnosticati al momento in cui si verifica il calo ponderale.
- Questa parte si concentra sul calo ponderale come primo segno di malattia.
Le cause possono essere suddivise in quelle riscontrate nelle persone che hanno un aumento dell’appetito e quelle nelle persone che hanno una riduzione dell’appetito. Con l’ aumento dell’appetito, le cause più comuni non riconosciute di un calo di peso involontario sono: Con la riduzione dell’appetito le cause non riconosciute più comuni di un calo ponderale involontario sono: Le seguenti informazioni possono aiutare i soggetti, che manifestano un calo ponderale involontario, a decidere se sia necessaria una visita medica e cosa aspettarsi durante la stessa.
Febbre e sudorazione notturna Dolore osseo respiro affannoso, tosse e tosse con emissione di sangue sete e aumento della minzione cefalea, dolore alla mandibola durante la masticazione e/o nuovi disturbi della vista (per esempio, visione doppia, offuscamento della vista o punti ciechi) in un soggetto di età superiore a 50 anni
Le persone che rilevano segnali d’allarme devono immediatamente consultare un medico. I soggetti che non manifestano altri segnali di allarme devono consultare un medico quando possibile. In genere, anche se l’appuntamento viene fissato a distanza di una settimana, non insorgono problemi né danni.
variazioni nella taglia degli indumenti, nell’appetito e nell’assunzione di alimenti eventuale difficoltà di deglutizione eventuali variazioni nella frequenza del transito intestinale presenza di altri sintomi, come astenia, malessere, febbre e sudorazione notturna anamnesi familiare di disturbi che causano calo ponderale farmaci, inclusi i farmaci con prescrizione, da banco, le droghe ricreative e i prodotti erboristici assunti cambiamenti nella situazione di vita del soggetto (per esempio, perdita di una persona cara, perdita di indipendenza o di lavoro, perdita dell’abitudine di consumare pasti in compagnia di altre persone)
Durante l’esame obiettivo, il medico valuta i parametri vitali per verificare l’eventuale presenza di febbre, tachicardia, respirazione accelerata e bassa pressione arteriosa. L’esame obiettivo generale è molto accurato, in quanto molti disturbi possono causare un calo ponderale involontario. I sintomi del soggetto e i risultati all’esame obiettivo da parte del medico suggeriscono la causa del calo ponderale in circa la metà dei soggetti, in molti dei quali si giunge alla diagnosi di cancro. Spesso si effettua lo screening per i tumori più comuni (per esempio colonscopia per il carcinoma del colon o mammografia per il tumore mammario).
Altri esami del sangue vengono effettuati a seconda del disturbo sospettato dal medico. Quando l’anamnesi e l’esame obiettivo non suggeriscono cause specifiche, alcuni medici eseguono una serie di esami, tra cui una radiografia del torace, esami del sangue e analisi delle urine, per limitare il campo a una causa.
Questi esami sono eseguiti mediante test più specifici, in base alle necessità. Se tutti gli esami risultano nella norma, i medici di solito rivalutano il soggetto entro qualche mese per verificare l’eventuale comparsa di nuovi sintomi o di uno sviluppo nei risultati.
Viene trattato il disturbo alla base del calo ponderale involontario. Per aiutare i soggetti a mangiare di più, i medici spesso cercano di adottare misure comportamentali, come incoraggiare i soggetti a mangiare, assisterli durante i pasti, proporre i cibi preferiti o cibi molto saporiti e offrire solo piccole porzioni.
Qualora le misure comportamentali siano inefficaci, è possibile tentare con la prescrizione di integratori alimentari ad elevato contenuto nutrizionale. La nutrizione tramite sondino introdotto nello stomaco è l’ultima opzione tentata e valida solo in determinate situazioni specifiche.
- Per esempio, l’alimentazione enterale può essere utile se un soggetto presenta una malattia curabile o risolvibile, mentre potrebbe non essere utile nei soggetti che smettono di alimentarsi a causa di malattia di Alzheimer grave.
- L’incidenza del calo ponderale involontario aumenta con l’invecchiamento, raggiungendo spesso il 50% tra i residenti delle case di riposo.
Fra gli anziani le probabilità di registrare un calo ponderale involontario aumentano data la maggiore incidenza di disturbi che causano perdita di peso in questa fascia di popolazione. Vi sono anche normali variazioni legate all’età che contribuiscono al calo ponderale.
diminuzione della sensibilità ad alcuni mediatori stimolanti l’appetito e maggiore sensibilità a certi mediatori inibitori svuotamento gastrico rallentato (che prolunga la sensazione di pienezza) ridotta sensibilità del gusto e dell’olfatto perdita di massa muscolare (sarcopenia).
Inoltre, l’isolamento sociale, comune negli anziani, tende a ridurre l’assunzione di cibo. Depressione e demenza sono fattori contribuenti molto comuni, soprattutto tra i residenti delle case di riposo. Spesso è difficile distinguere l’esatto contributo di fattori specifici.
Un calo ponderale involontario superiore a 4-5 chilogrammi o al 5% del peso corporeo nell’arco di pochi mesi è motivo di preoccupazione. Gli esami sono eseguiti in base ai sintomi e agli esiti dell’esame obiettivo del soggetto. Di solito non sono necessari esami estesi per identificare la causa del calo ponderale.
NOTA: Questa è la Versione per i pazienti. CLICCA QUI CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI CONSULTA LA VERSIONE PER I PROFESSIONISTI Copyright © 2023 Merck & Co., Inc., Rahway, NJ, USA e sue affiliate. Tutti i diritti riservati.
Cosa può causare un dimagrimento improvviso?
Quali sono le cause di un dimagrimento senza dieta? – Dietro un calo ponderale improvviso si possono celare tante disfunzioni e patologie. La perdita può riconoscere cause di natura cardiovascolare come per esempio nei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco, in questo caso si parla anche di cachessia cardiaca.
Si può perdere peso d’improvviso se si ha una patologia endocrina come per esempio l’ipertiroidismo, oppure il diabete o l’insufficienza surrenalica. Anche malattie gastro-intestinali possono incidere notevolmente come per esempio il malassorbimento, l’ischemia dei vasi mesenterici, ma anche la colite e le malattie infiammatorie intestinali.
Potrebbero essere responsabili patologie infettive come l’HIV oppure la tubercolosi. Ricordiamo poi anche le malattie di natura neurologica come la sclerosi multipla, la demenza, il morbo di Parkinson, e quelle di natura psichiatrica come la depressione e l’ansia.
- Non dimentichiamo poi le patologie renali come l’insufficienza renale e quelle polmonari come la BPCO e le interstiziopatie.
- Altre possibili cause sono quelle di natura iatrogena ovvero l’assunzione di farmaci con azione anoressizzante come per esempio le medicine anti-epilettiche, anti-depressivi, i diuretici e i lassativi.
Infine vi sono le cause sociali ovvero uso di droghe e alcol, la povertà.