Prime fasi di vita del Cane: Sviluppo Comportamentale di Eleonora Mentaschi Vietata la riproduzione parziale o totale del testo > I primi tre mesi di vita del cane sono i più importanti e delicati per lo sviluppo corretto del suo comportamento, Ciò che avviene in questo periodo è decisivo e talvolta irreversibile : ecco perché è importante conoscere e studiare questo periodo della vita di un cane. Se ne tenessimo conto, una grande percentuale di cani con comportamenti inadeguati non esisterebbero. Cercheremo quindi di dare in questo articolo un’idea di questi principi, invitandovi a leggere e approfondire sui testi di etologia. Il repertorio comportamentale si sviluppa secondo tappe ben precise, di pari passo con la progressione dello sviluppo neuro – sensorio dell’animale (4). Numerosi studi hanno dimostrato quanto siano importanti le esperienze vissute nelle prime fasi di vita. Il più famoso di questi, al quale tutt’ora si fa riferimento è quello condotto al Roscoe B. Jackson Memorial Laboratory at Bar Harbor, Maine nell’ormai lontano 1945, da J.P.Scott e più tardi con la collaborazione di J.L. Fuller., Tra gli anni ’40 e ’50 John Paul Scott ed i suoi collaboratori. esaminarono in laboratorio una colonia di cani durante le fasi dello sviluppo di comportamenti specifici. I soggetti vennero esaminati fin dalla nascita, le osservazioni comportamentali iniziarono a 3 settimane d’età (1). L’obiettivo degli autori era di verificare l’ipotesi che esistesse un ” periodo critico ” e analizzare le risposte dei cuccioli a diversi stimoli durante tale periodo. Le loro ricerche hanno dimostrato che i cani presentano delle specifiche fasi di sviluppo comportamentale. Ogni fase corrisponde ad uno stadio di maturazione fisica e psichica, durante la quale i cuccioli sviluppano il loro comportamento e rispondono in modo diverso agli stimoli. Queste fasi sono molto delicate perché “Se l’animale non è esposto a stimoli appropriati durante questi periodi, potrà non sviluppare l’appropriato, o desiderato, repertorio comportamentale (). Se non si consente ai cuccioli di confrontarsi con gli stimoli appropriati nei periodi in cui sono recettivi, i cani possono sviluppare problemi riferibili proprio ai suddetti periodi”(2). Una piccola esperienza oppure la totale mancanza di esperienza hanno un grande effetto sul comportamento successivo.Successivamente M.Fox ed I. Dunbar hanno confermato quanto scoperto da Scott e Fuller. Per questo motivo è importante conoscere le esigenze del cucciolo per prevenire future patologie. I periodi indicati devono essere presi come riferimento, e non come valore assoluto. Ogni soggetto è differente dagli altri, esistendo differenze individuali, oltre che tra individui di razze e sesso differente, anche tra gli animali di una stessa cucciolata (5).1) Periodo prenatale Gli esperimenti degli ultimi anni nel campo del comportamento del cane hanno evidenziato l’importanza della fase prenatale per il successivo sviluppo comportamentale del cane. Uno studio portato a termine su cagne gestanti da 45 giorni, dimostra l’esistenza di interazioni, durante lo stato embrionale, tra la madre e i feti, tra i feti e l’ambiente esterno e tra i feti stessi (3): 1. Madre – feto: quattro cagne in gestazione da 45 giorni sono sottoposte ad uno stress, per verificarne l’impatto sui feti. Lo stressor consiste in una detonazione con una pistola “scacciacani”. Le reazioni dei feti vengono monitorate con un ecografo, descrivendone la durata e la sequenza. I feti reagirono con una modificazione del loro stato, con movimenti di diversa natura e di durata variabile da 6 a 55 secondi. La durata di tali reazioni sembra essere correlata all’intensità di reazione della madre. L’esperimento dimostra che le reazioni emozionali della madre si ripercuotono sui feti.2. Feto – ambiente esterno: tre cagne in gestazione da 45 giorni subiscono, ogni giorno per 5 giorni, una palpazione delle corna uterine piuttosto sostenuta. I feti vengono monitorati mediante ecografia. Il primo giorno i feti reagiscono con una agitazione della durata di 30 secondi. Dal terzo giorno la reazione si attenua progressivamente, e dal quarto giorno scompare in quasi tutti i casi. L’esperimento dimostra una reazione precoce agli stimoli tattili e l’esistenza di un comportamento di abituazione nel feto. Questa capacità di abitudine sembra giocare un ruolo nello stabilire le future soglie di sensibilità tattile (3).3. Un’ultima questione dibattuta è quella relativa all’influenza feto – feto. Si ipotizza che, come è stato dimostrato nei bovini e nei roditori, si possa avere anche nel cane una androgenizzazione in utero. I feti possono essere esposti, tramite la madre, alle sostanze presenti nel sangue degli embrioni vicini e si possono verificare contaminazioni ormonali in utero. Questa tesi deve ancora essere dimostrata, ma potrebbe essere molto importante per comprendere alcune forme di aggressività nella femmina del cane (2) E’ indispensabile conoscere questi elementi, sia perché possono modificare profondamente alcuni principi di selezione nell’allevamento, sia perché la loro gestione costituisce già un punto essenziale nella profilassi di alcuni disturbi dello sviluppo (3).2) Periodo neonatale : prima e seconda settimana di vita. I cuccioli nascono ciechi e sordi, la loro sopravvivenza dipende completamente dalla madre. L’attività fondamentale è rappresentata dal sonno, di cui il 95% è sonno REM. Il tempo di veglia è quasi totalmente occupato dalle poppate. Si assiste ad un rapido sviluppo del sistema nervoso e dei sensi, che verrà completato nel successivo periodo di transizione (5).
- I cuccioli mostrano una serie di riflessi spontanei: il riflesso di stimolazione alla respirazione, il riflesso perineale ed il riflesso labiale.
- Riflesso labiale : appena sentono il capezzolo, scatta il riflesso di suzione che permette loro di alimentarsi e sopravvivere.
- Riflesso di stimolazione alla respirazione : la madre stimola il loro primo respiro leccandoli nella zona ombelico-genitale (attenzione quindi a questa fase nel caso in cui la cagna sia al primo parto e non sappia comportarsi correttamente).
Riflesso perineale : Essendo ancora immaturi dal punto di vista sensoriale, la sopravvivenza dei cuccioli dipende completamente dalla madre (5) che deve stimolarli nella zona genitale affinché essi eliminino feci ed urina (se i cuccioli sono orfani dovrà eseguirlo l’uomo o i piccoli moriranno).
- Proprio il fatto che la madre li capovolga a pancia all’aria e li lecchi per stimolarli, insegna al cane a utilizzare da adulto il comportamento di “sottomissione passiva” a pancia all’aria, indispensabile per comunicare la propria sottomissione resa e, quindi, inibire nell’altro l’aggressività.
- Un cane che da cucciolo non venga stimolato a posizione supina, magari perché allevato in modo non corretto dall’uomo, non attuerà la sottomissione passiva e avrà, in seguito, grandi difficoltà a relazionarsi con i propri simili, come dimostra un interessante studio su cuccioli di Bassotto Tedesco.
I neonati non possono mantenere la temperatura corporea e sono ammucchiati gli uni sugli altri ed è probabile che le stimolazioni tattili che causano questi contatti giochino un ruolo fondamentale nella maturazione sensoriale (3). I cuccioli orfani fin da tenera età sviluppano molto frequentemente reazioni di fastidio e di aggressività da irritazione se manipolati dalle persone, che spesso riportano segni sulle mani e le braccia.
- In questa fase “l’assenza di determinati stimoli può causare alterazioni funzionali nell’adulto” (3).
- L’ambiente influenza fortemente la formazione delle interconnessioni neurali,
- La sinaptogenesi inizia già a livello embrionale, ma in questo periodo dello sviluppo essa è fortemente influenzata dagli stimoli esterni.
Solo le connessioni interneurali che sono state stimolate si manterranno nel tempo, Ciascun circuito neuronale ha un “periodo critico”: se in questo periodo viene stimolata, la sinapsi si rinforza e stabilizza, ma se le stimolazioni non avvengono allora si osservano delle anomalie nel sistema neurale dell’individuo.
Solo le interconnessioni neurali stimolate verranno quindi mantenute, mentre le altre degenerano. Questo fenomeno è assai importante e prosegue fino al periodo di socializzazione, Per quel che concerne le capacità di apprendimento, pare che i cuccioli abbiano una certa capacità discriminativa e manifestino, già in queste prime settimane di vita, il comportamento di evitamento.
Essi reagiscono ai rinforzi positivi, importanti al fine dell’apprendimento. I rinforzi che i cuccioli percepiscono come tali sono il latte, ma, ancora di più, lo sono il contatto con il pelo ed il calore della madre. Si è dimostrato che, contrariamente a quanto molti credevano, un leggero stress e la manipolazione precoce dei cuccioli in da parte dell’uomo hanno un effetto benefico sullo sviluppo del cane (2).
- Questo non significa che bisogna disturbare i piccoli e prenderli in braccio, ma che è bene avere ogni tanto dei contatti con loro, parlare dolcemente e toccarli lievemente (senza solverli).
- E’ importante non lasciare completamente isolati madre e cuccioli come alcuni allevatori credevano opportuno.3) Periodo di transizione : terza settimana di vita.
Durante il periodo di transizione, che si situa nella terza settimana di vita (2 e 3), si assiste ad uno sviluppo fisico e nervoso molto rapido (6) caratterizzato dall’acquisizione degli ultimi elementi sensoriali (3). Esso inizia con l’ apertura degli occhi e si conclude con la comparsa dell’udito, coincide cioè con la fine dello sviluppo della corteccia cerebrale (3).
- Si assiste al passaggio al comportamento eliminatorio normale, senza che la madre li debba stimolare.
- Alcuni soggetti già a 12 giorni di vita cominciano a reggersi sulle zampe.
- Proprio in seguito a questo sviluppo degli organi sensoriali, i cuccioli incominciano a percepire moltissimi stimoli e, allo stesso tempo, ad avere un certo grado di indipendenza dalla madre.
Gli studi di Scott et al. (1) evidenziarono che dai giorni 13 a 20 i cuccioli aprono gli occhi, diventano più coordinati ed iniziano a sobbalzare ai suoni, intorno ai 20 giorni si ha l’eruzione dei denti e il cambiamento delle capacità motorie e, all’inizio della quarta settimana, inizia il comportamento di scodinzolamento,
- 4) Periodo di socializzazione : dalla quarta alla decima/dodicesima settimana di vita.
- E’ in questa fase che si stabilizzano i rapporti sociali all’interno della cucciolata, che i cuccioli familiarizzano con altri cani, con l’ambiente circostante e con gli esseri umani (4).
- – La madre e la cucciolataDalla quarta settimana di vita il ruolo della madre e dei fratelli diventa determinate!
- La madre, infatti, insegnerà ai piccoli a controllare il morso e la stretta mandibolare (” inibizione del morso “) e quindi a giocare senza stringere eccessivamente.
In pratica, già dalla terza settimana, i fratellini iniziano a giocare tra di loro, ma ancora non sanno quanto i loro dentini aguzzi possano essere affilati e quanto forte sia la loro mandibola. Ecco che allora un piccolo morde il fratello facendolo piangere.
- Talvolta i versi del fratello sono sufficienti per interrompere il comportamento, ma molto più spesso i versi acuti stimolano ancora di più la presa.
- A questo punto la madre interviene.
- Essa si avvicina e punisce il cucciolo aggressore mettendolo a pancia all’aria e stringendo lievemente il suo musetto.
Dopo due o tre volte il giovane cane imparerà che è conveniente evitare di stringe troppo e provocare dolore al suo compagno di giochi, che deve quindi calibrare e controllare il morso, altrimenti la madre arriverà e lo punirà. E’ quindi la madre ad insegnare ai cani l’inibizione del morso.
Quando ciò non accade, magari perché separati troppo presto dalla cagna o perché questa non si occupa correttamente dei figli (vedi primipara), i cani potranno poi giocare con i proprietari o con i propri simili senza rendersi conto di stringere troppo e provocare dolore: in un cane adulto di grossa mole, questo può divenire un comportamento molto pericoloso e difficile da gestire.
La madre, inoltre, insegna ai piccoli cosa significhi il ringhio e la ” gerarchizzazione alimentare ” (rispettare l’ordine gerarchico per accedere al cibo). Immaginiamo che un cucciolo si avvicini alla madre quando lei sta mangiando. Visto che ora è grande, non può certo permettersi di rubarle il cibo dalla ciotola: è una questione di regole e di gerarchia, i superiori vanno rispettati e saranno loro i primi a cibarsi, mentre i sottomessi devono attendere lontano il loro turno.
- La cagna allora emetterà un ringhio, ma il piccolo ancora non sa cosa significhi questo segnale vocale e continuerà ad avvicinarsi, imperterrito.ma verrà punito da lei con i corretti segnali.
- Un altro aspetto fondamentale è che la calma ed il controllo vengono sempre appresi grazie agli atteggiamenti materni: mano a mano che crescono i cuccioli divengono sempre più intraprendenti ed esigenti e, talvolta, fin troppo insistenti con lei, che appoggiando la zampa sulla loro schiena ed emettendo un basso ringhio, li porta a fermarsi e controllarsi.
Se questo non accade potrebbero diventare adulti iperattivi, difficili da gestire e da controllare da parte dei futuri proprietari. Il gioco con i fratelli è ormai un’attività intensa. Anche se non sembra, è proprio giocando che imparano tutti quei comportamenti ed atteggiamenti che saranno poi indispensabili da adulti: la monta, la caccia, l’agguato, l’uso della coda, della bocca, etc.
Il gioco, si dice, “è palestra di vita” e se manca (cuccioli orfani e/o isolati dai cospecifici) le conseguenze sono, purtroppo, evidenti. Cuccioli svezzati precocemente e allontanati dai fratelli prima della fine di questo periodo, da adulti possono avere problemi di socializzazione con i loro cospecifici (9).
Saranno soggetti troppo orientati verso le persone, con difficoltà a giocare con altri cani (4).L’interesse verso il mondo esterno aumenta progressivamente: prima è rivolto verso gli altri cani, poi verso le persone e successivamente verso i nuovi oggetti e ambienti (2).
Le scoperte di Scott et al., di cui abbiamo già parlato, portarono a definire i periodi di sviluppo del cane: 1. Dalle 3 alle 8 settimane: i cani imparano meglio ad interagire con altri cani (socializzazione primaria intraspecifica)2. Dalle 5-8 fino alle 12 settimane: i cani imparano meglio ad interagire con le persone e le altre specie animali (socializzazione secondaria interspecifica)3.
Dalle 5-12 fino alle 16: i cani esplorano i nuovi ambienti in modo formidabile Gli altri cani dovrebbero essere conosciuti fin dalle 3/5 settimane di vita. Essi sono indispensabili per permettere ai giovani soggetti di confrontarsi con molti elementi sociali ed imparare quindi a interagire nel modo giusto con i propri simili, di ogni razza e dimensione essi siano.
Per un bassotto può essere complesso comprendere i messaggi inviati da un San Bernardo, anche solo per la diversa tonalità dell’abbaio o del ringhio, oppure comunicare con cani a cui sono state amputate la coda e le orecchie (considerando che queste parti del corpo sono essenziali per decifrare i messaggi dell’altro).
E’ quindi importante mettere il cucciolo a contatto con più cani possibili, Se non è vaccinato è possibile farlo comunque con quelli che sono regolarmente vaccinati in un ambiente controllato e privo di rischi.Affinché il cane diventi un buon animale da compagnia deve assolutamente imparare ora ad interagire con gli esseri umani e con gli altri animali che vivranno con lui.
Tre mesi può essere fissato come limite massimo per la socializzazione spontanea del cane con un’altra specie. Questo attaccamento o socializzazione interspecifica non ha le stesse caratteristiche dell’identificazione di specie: la socializzazione interspecifica (con specie diverse) richiede molta più fatica di quella intraspecifica, sono indispensabili rinforzi perché permanga e non è generalizzata a tutti gli individui della specie ma è limitato alle caratteristiche individuali (uomo, donna, bambino, bianco, nero, con barba etc)Se, ad esempio, il giovane cane in questo periodo non vede bambini potrebbe poi non comprendere che rientrano sempre nell’insieme “esseri umani”.
Diciamo che, per formarsi un’immagine corretta dell’insieme “esseri umani”, dovrà vedere ed interagire con moltissime persone diverse, di tutte le età, con cappello, bastone, alte e basse, uomini e donne, etc Da tutto ciò deriva l’importanza di far vivere al piccolo tante e diverse esperienze, sempre rispettando i suoi tempi e le sue reazioni (se fosse eccessivamente spaventato o stressato è meglio interrompere e chiedere consiglio ad un esperto).L’ultimo aspetto è quello dell’abitudine a luoghi, odori e rumori differenti,
E’ infatti proprio nella fase di socializzazione che i piccoli si adattano a tanti ambienti ed imparano a non temere quelli che scoprono. I cani cresciuti in un ambiente stimolante, risultano più curiosi e più abili nell’affrontare compiti difficili. Un cucciolo cresciuto in campagna fino ai 3 mesi di vita, avrà grandi, se non immense, difficoltà ad adattarsi alla vita in città e potrebbe mostrarsi fobico dei rumori, delle macchine, dell’asfalto a tal punto da non voler neanche uscire di casa.
Questo accade proprio perché non si è considerata la socializzazione ambientale: chi li ha allevati fino ai tre mesi avrebbe dovuto portarli a scoprire luoghi diversi da quelli in cui sono nati, farli annusare odori ed udire tanti rumori (anche cd pre-registrati).
- L’ideale sarebbe portarli in città ed in campagna almeno una volta, in stazione, sulla macchina o sui mezzi pubblici, etc.
- Naturalmente stando sempre attenti a non esagerare al punto da creare stress.
- Solo così diventeranno poi cani tranquilli ed in grado di ambientarsi ovunque.
- Nel programma “Bio-sensor” troviamo: “E’ opportuno che l’allevatore metta a disposizione dei cuccioli oggetti di varia natura: giochi di diverse forme, colori e materiali, scatole di varie dimensioni da esplorare e in cui nascondersi, oggetti rumorosi con cui giocare ecc.
Più cose il cucciolo potrà esplorare, più il suo cervello potrà immagazzinare informazioni e aumentare il suo bagaglio di conoscenze. Ogni esperienza nuova, fornirà al cucciolo una possibilità in più per capire il mondo ed interagire correttamente con esso”
- Da quanto descritto si evince la necessità di portare la massima attenzione durante queste prime fasi di vita.
- Dott.ssa Eleonora Mentaschi
- Lettura consigliata
- Patrick Pageat Cani si nasce, padroni si diventa(Importante la parte sulle Prime Fasi di Vita del Cane, tralasciare i metodi di addestramento)Ed. Pratiche, 2000 oppure Marco Tropea Editore
BIBLIOGRAFIA(1) J.P. Scott e J.L. Fuller – Genetics and the social behavior of the dog – University of Chicago Press – Chicago, 1965 e 1974(2) K.L. Overall, 2001(3) P. Pageat – Patologia comportamentale del Cane – PVI, 1999 ; (4) K.A. Houpt – Il comportamento degli animali domestici – Ed EMSI – Roma, 2000 : Prime fasi di vita del Cane: Sviluppo Comportamentale
Contents
- 1 Quanto tempo devono essere allattati i cuccioli di cane?
- 2 Quando iniziano a mangiare da soli i cuccioli di cane?
- 3 Perché i cuccioli appena nati piangono sempre?
Quando si possono toccare i cuccioli di cane?
Prima delle 3 o 4 settimane è sempre meglio evitare di toccare troppo i cuccioli perché la madre potrebbe esserne turbata e poi rifiutarli.
Quando i cuccioli di cane sono fuori pericolo?
Come si può intervenire? – Se il cucciolo nasce con il “palato aperto” (palatoschisi) non c’è nulla da fare purtroppo. Nel caso sia questa la situazione allora è importante assicurarsi che il cucciolo riceva subito il colostro dalla madre e sia tenuto al caldo.
I cuccioli non dovrebbero essere lasciati raffreddare Ai cuccioli non dovrebbe essere permesso di rilassarsi. Durante i primi quattro giorni di vita, la temperatura ambientale in cui vengono tenuti i cuccioli dovrebbe essere mantenuta tra 29,5 e 32 °C. La temperatura può quindi essere gradualmente ridotta a circa 26,7 °C dal settimo al decimo giorno.
Non è necessario riscaldare l’intera stanza a queste temperature ma è sufficiente fornire calore sopra la cassa parto con l’aiuto di una lampada a infrarossi, Se si sviluppa setticemia batterica, gli antibiotici possono giovare al cucciolo, ma anche l’igiene rigorosa e le buone procedure di gestione sono fondamentali.
Come capire se i cuccioli stanno bene?
Considerare sempre la risposta a stimoli esterni, l’atteggiamento, l’attività, il vigore nella suzione, la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e respiratoria per valutare se il cucciolo sta bene.
Quanto tempo devono essere allattati i cuccioli di cane?
L’allattamento è per i mammiferi un momento di vitale importanza per la crescita del cucciolo in quanto getta le solide basi per un futuro di crescita psicofisica ottimale; non è solo nutrimento ma anche crescita emotiva, sviluppo di capacità percettive e rinforzo di legame,
L’allattamento canino dura in media 6/8 settimane, periodo durante il quale la neo-madre, se correttamente nutrita riesce a sopperire in maniera autonoma alla nutrizione dei piccoli. Un fisiologico allattamento, scandito nei tempi da ciò che madre natura insegna tramite istinto, determina la buona crescita del cucciolo.
Molto spesso invece si assiste a svezzamenti precoci e dannosi, dettati no. Da logiche ragioni ed emergenze veterinarie bensì da puro egoismo e mancate conoscenze. Svezzamenti inoltre portati avanti con con alimenti non idonei ( sempre grazie al cugino dello zio del vicino che ha sempre avuti cagne gravide ) o di dubbia qualità,
- Rispettare i tempi, osservare e aiutare solo nel reale bisogno significa gettare le basi della buona salute del cucciolo,
- Vediamo insieme alcuni punti : 🍼: Il colostro contenuto nel primo latte materno è fondamentale per i cuccioli,
- Contiene linfociti, immunoglobuline, fattori di crescita, lattoferrine e molte altre molecole necessarie per stimolare e modulare il sistema immunitario oltre a promuovere lo sviluppo di tutto l’Intestino ancora immaturo alla nascita,
Il colostro viene assunto nelle prime 24/48 ore garantisce la cosiddetta immunità passiva, fondamentale in quanto il passaggio di anticorpi materni per via transplacentare è molto ridotto (5-10%) L’assunzione del colostro da parte dei neonati è garantito, in condizioni fisiologiche, dal regolare riflesso di suzione e deglutizione,
L’allattamento può avvenire solo dopo che il cucciolo raggiunge la temperatura di 35 gradi centigradi, la termoregolazione viene garantita dallo stretto contatto materno, 🍼il latte materno cambia durante l’allattamento per sopperire al fabbisogno nutrizionale del cucciolo in crescita, Nelle prime 24-48 ore dopo la nascita i cuccioli possono andare incontro ad un calo di peso corporeo che definiamo fisiologico se non supera il 10% del peso alla nascita.
Dopo questo calo iniziale i neonati devono presentare un costante e regolare aumento del peso contemporaneo allo sviluppo sensoriale, psichico e motorio. 🍼uno svezzamento precoce con l’inserimento di proteine di varia natura e carboidrati in un soggetto con un apparato gastrointestinale ancora immaturo significa solo esporre il cucciolo a future problematiche spesso invalidanti quali : intolleranze, allergie o difficoltà di assorbimento selettivo,
🍼decidere di svezzare il cucciolo precocemente perché ” la mamma non lo vuole” è nella maggior parte dei casi un errore di valutazione, L’allontanamento della mamma ( nella stragrande maggioranza dei casi ) non deve essere visto come un rifiuto del cucciolo bensì come un allenamento all’indipendenza, è l’inizio dello svezzamento naturale e non deve essere interrotto da mano umana,
Spesso svezzamenti precoci con conseguente allontanamento prematuro dalla madre segnano profondamente il cucciolo gettando ahimè le basi per futuri problemi comportamentali legati a mancati insegnamenti materni 🍼 le eccezioni esistono e fanno parte di quella fetta di imperfezione che rendono la natura molto spesso crudele e incomprensibile all’occhio umano per cui ogni caso ovviamente deve essere valutato singolarmente 🍼 gli alimenti specifici per lo svezzamento quali mousse o preparati dedicati sono a mio avviso solo business commerciale,
In natura il cucciolo viene svezzato con gli stessi alimenti utilizzati dagli adulti, Come ? Osservando il lupo in natura ( progenitore del cane domestico ) assistiamo alla nutrizione del cucciolo in fase di svezzamento che avviene ad opera di tutti i membri del branco i quali rigurgitano nella bocca del cucciolo cibo predigerito ( contenente quindi già un buon quantitativo di enzimi ),
L’uomo ovviamente non può sopperire a questo comportamento ma possiamo variare le consistenze o le dimensioni per favorire la masticazione del cibo, somministrando alimenti idonei ( senza cereali, sottoprodotti, coloranti a appezzanti ) finemente macinati e amalgamati con acqua tiepida in più pasti al giorno ( da 6 a 8 inizialmente fino a ridurli a non meno di 3|4).
Se vogliamo utilizzare un prodotto pet food possiamo assicurare un completo apporto di nutrienti utilizzando la crocchetta chef a 4 zampe referenza ANATRA formulata seguendo le linee produttive dei prodotti all Life stage ovvero idonei a qualsiasi età ( dal cucciolo all’adulto con dosaggi ovviamente differenti ),
Lo svezzamento deve seguire quanto più possibile ciò che la natura ci insegna, 🍼 durante l’allattamento si può aiutare la mamma somministrando quantitativi di cibo più elevati e supportando il tutto con un multivitamico che contenga acido folico e vitamina b12 quale ad esempio MULTIFIT,
Inoltre se la montata lattea è ridotta o insufficiente possiamo somministrare in tutta sicurezza alla mamma estratti idroenzimatici di FINOCCHIO e CARDO MARIANO i quali si sono rivelati assai utili grazie alla loro azione galattogena. Cosa possiamo fare se abbiamo adottato in famiglia un cucciolo svezzato precocemente e in maniera errata ? Possiamo, senza ombra di dubbio, favorire lo sviluppo di un equilibrio fisiologico della mucosa gastrointestinale ( tessuto in continua maturazione nel cucciolo ), sostenendo il trofismo dei microvilli intestinali ( piccole estroflessioni della mucosa deputate all’assorbimento dei nutrienti ) somministrando un probiotico ovvero un complesso di microrganismi viventi attivi e in un numero adeguato in grado di esercitare un effetto positivo sull’organismo rafforzando l’ecosistema intestinale e promuovendo l’eubiosi come COLON DOG Si può inoltre utilizzare l’estratto di Juglans regia ovvero l’estratto idroenzimatico di NOCE poiché in grado di riequilibrare la risposta immunitaria intestinale, responsabile della protezione attiva contro patogeni ma anche della risposta immunitaria verso ANTIGENI ALIMENTARI,Ecco percepisci questo estratto si rivela assai importante laddove si verifichi una disbiosi intestinale,
COSA dobbiamo EVITARE di somministrare al cucciolo appena svezzato ?
latte di qualsivoglia forma e natura, vietato l’uso di latte vaccino anche se diluito, anche se lo zio del cugino del vostro vicino che alleva pastori tedeschi da una vita vi ha detto di farlo. L’unico latte idoneo al cucciolo è quello materno. Ogni mammifero produce un latte idoneo alla propria specie, con percentuali proteiche, lipidiche e glucidiche ben precise e soprattutto con frazioni proteiche specifiche, Somministrare un latte derivante da altra specie può promuovere la comparsa di fenomeni infiammatori, reazioni immunitarie da intolleranza e conseguenti manifestazioni intestinali spesso debilitanti per il cucciolo. pasta, riso e pane ammollato nel latte o acqua ( avete mai visto un lupo addentare una spiga di grano o una pannocchia ?)masticativi di dubbia fattura, contenenti zuccheri o di dimensioni non idonee al cucciolointegratori alimentari non specifici e non bilanciati ( vi ricordo che le carenze vitaminiche sono pericolose ma anche gli eccessi possono esserlo ) formaggi e affini ( avete mai visto un lupo o un cane selvatico nutrirsi di ricotta o yogurt ? )
Rispondo immediatamente al quesito che starà viaggiando nella vostra testa a questo punto. Se è vero che in natura un cane selvatico non si nutre di pasta, riso, latticini etc è altresì vero che non si nutre nemmeno di crocchette, VERO se osserviamo solo la forma, FALSO se guardiamo il contenuto,
La crocchetta GRAIN FREE di chef a4 zampe rappresenta solo un metodo più veloce e facilmente reperibile per nutrire i nostri amici rispettando però la loro natura prettamente carnivora ( anche se ad essere precisi quando parliamo di cane domestico dovremmo ricordare che è stato a suo tempo selezionato come individuo prettamente scatofago o coprofago ),
Si deduce da tutto ciò l’importanza di un naturale allattamento e fisiologico svezzamento laddove ovviamente sia possibile, Nei casi limiti l’uomo si sostituisce alla natura ma i risultati saranno sempre parziali : non avremo deficit di salute ma nulla potremo per garantire al massimo lo sviluppo emotivo e psicologico del cucciolo,
Quanto tempo i cuccioli di cane devono stare con la mamma?
Cuccioli, quando è giusto allontanarli dalla mamma? Accogliere all’interno della propria famiglia un piccolo quadrupede è certamente uno dei momenti più attesi non solo dai bambini ma anche dagli adulti. L’irrefrenabile desiderio di aprire le porte di casa ad un indifeso batuffolo a quattro zampe – che talvolta può essere tenuto sul palmo di una mano – deve però sempre andare a braccetto con responsabilità e consapevolezza per mirare al benessere del piccolo.
In questo senso, mai avere fretta di separare il cucciolo di cane o il gattino dalla mamma, Un distacco precoce, infatti, potrebbe avere serie ripercussioni sulla salute psico-fisica dell’animale. Quando è il momento giusto per allontanare il piccolo quattro zampe dalla famiglia d’origine per accoglierlo nella nostra? La legge parla chiaro: è vietato allontanare i piccoli di cane e gatto dalla madre prima dei 60 giorni di vit a.
Con l’ordinanza del 6 agosto del 2008, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha fissato quel limite temporale indicato dalla medicina veterinaria come il termine ottimale ai fini dello sviluppo socio-cognitivo del cucciolo nella sua relazione con il proprietario.
- I genitori, anche quelli a quattro zampe, sono figure di riferimento indispensabili per rendere un piccolo un futuro adulto equilibrato e socialmente competente e i primi due mesi di vita sono estremamente importanti e proficui dal punto di vista dell’apprendimento.
- Comportamento, carattere e attitudini che caratterizzeranno il nostro amico a quattro zampe in età adulta dipendono, dunque, in buona parte da questo periodo di sviluppo.
Parlando strettamente di cani e gatti, nei primi mesi di vita il piccolo quadrupede imparerà non solo a mangiare in maniera autosufficiente ma anche a conoscere regole e dinamiche sociali che lo renderanno un adulto socialmente competente. L ‘ inibizione al morso per evitare di ferire il compagno di giochi (che sia canino o felino prima e umano in seguito), alcuni autocontrolli tra i quali come sporcare nel posto giusto ma anche la caccia alle prede sono solo alcune delle dinamiche apprese nella primissima fase di vita.
- Facciamo un altro esempio: tutti i genitori hanno ripetuto ai loro figli ” Non prendere quello, non è tuo “.
- I cani non fanno eccezione solo che le “parole” utilizzate per “dirlo” alla loro prole sono sintetizzate in un netto ringhio,
- Stesso “programma” di apprendimento interesserà i gattini che -grazie alla mamma – impareranno inoltre a cacciare con successo, utilizzare la lettiera e a seppellire accuratamente le deiezioni per nasconderle al naso di eventuali predatori.
Non esistono surrogati umani in grado di impartire in maniera così efficiente le preziose informazioni che il cucciolo acquisisce rimanendo con la mamma e i fratelli. Imparare a non toccare le cose altrui – ad esempio – servirà in futuro per rapportarsi in maniera corretta con i propri simili e ad avere un comportamento consono che eviterà litigi e baruffe anche violente legate proprio ad incomprensioni tra adulti.
- Ad un distacco precoce meglio, dunque, un allontanamento tardivo,
- Passare più tempo con la mamma gli darà certamente più chance per diventare un adulto equilibrato e sicuro di sé e non inficerà in alcun modo l’affezionamento alla famiglia umana.
- Del resto come diceva il poeta inglese George Herbert, ” Una buona madre vale più di mille maestre “.
: Cuccioli, quando è giusto allontanarli dalla mamma?
Cosa si da da mangiare ai cani appena nati?
Alimentazione del cucciolo orfano – Ambulatorio Veterinario MariVet (tabella tratta da: http://www.infolatte.it/salute/latte_animale_umano.html) Più indicato per l’allattamento del cucciolo è il latte di capra che contiene meno lattosio e quindi è meglio tollerato oppure il latte senza lattosio,
150 ml di latte di capra 3 cucchiai di panna da cucina, oppure 5 ml di olio vegetale biologico (olio di semi di lino, mais o girasole) 1 tuorlo d’uovo fresco crudo 3 cucchiai di acqua (in questo caso l’acqua serve a diluire il lattosio che comunque si trova nel latte di capra, mentre la panna e il tuorlo d’uovo compensano la scarsità di grassi e proteine)
mezzo cucchiaino di miele (facoltativo. Può essere utile per cuccioli molto deboli o ipotermici. Assolutamente non va sostituito con zucchero che può causare diarrea)
2a ricetta
150 ml latte senza lattosio 70 ml panna 70 ml yogurt bianco intero senza zucchero 1 tuorlo d’uovo fresco crudo
Inoltre, soprattutto nel caso dei cuccioli che non hanno potuto assumere il colostro, è necessario integrare l’alimentazione con fermenti lattici, colostro in polvere, estratti idroenzimatici e rimedi omeopatici prescritti dal veterinario, che regolarizzino la digestione e aumentino la resistenza alle infezioni e la possibiltà di sopravvivenza.
Il latte va preparato quotidianamente (al massimo ogni 2 giorni), conservato in frigo e riscaldato al momento dell’uso a 35°-36°C. La temperatura si può misurare sull’interno del polso, esattamente come si fa per i neonati umani: se scotta o se lo sentiamo freddo, non va bene. Il cucciolo neonato va alimentato ogni 2-4 ore (dipende dalla taglia e dall’età); durante la notte la frequenza può essere un po’ rallentata, ma solo verso i dodici-quindici giorni di vita si può sospendere del tutto l’allattamento notturno.
La quantità è ad libitum, cioè a volontà. Come linea guida, il cucciolo allattato artificialmente nei primi 20 giorni di vita dovrebbe assumere circa 20-25 ml di latte ogni 100 gr di peso corporeo al giorno. Per verificare che tutto proceda regolarmente consigliamo di pesare quotidianamente il cucciolo con una bilancia pesa-alimenti: l’incremento ponderale dovrebbe essere pari al 10-15% del suo peso al giorno.
Vanno usati appositi biberon con tettarella della misura proporzionata alla taglia (in emergenza si possono usare delle siringhe o dei contagocce). I cuccioli devono essere tenuti a pancia in giù, la posizione naturale in cui succhierebbero il latte dalle mammelle della madre, o obliqui, ma MAI in posizione supina (a pancia in su’, come posizionereste un bambino), per evitare che il latte possa andare nei polmoni.
Infine un accorgimento importantissimo è quello di strofinare dopo ogni pasto, la zona anale e genitale con un panno umido per simulare il leccamento materno e stimolare così la minzione e la defecazione che non avvengono spontaneamente nei cuccioli molto piccoli. Verso le 3-4 settimane di vita il latte non supporta più completamente le esigenze nutrizionali dei cuccioli. Questo è il momento dello svezzamento che terminerà tra la 7° e l’8° settimana. Si deve cominciare a proporre gradualmente cibi semi-solidi e in quantità sempre maggiori, diminuendo via via la quantità del latte fino ad eliminarlo verso i due mesi d’età.
Anche per lo svezzamento esistono appositi alimenti commerciali, oppure si può optare per una dieta casalinga o una integrazione delle due. Non esistono regole precise sui tempi e sulle quantità: come sempre, anche all’interno della stessa cucciolata, ogni individuo è diverso dall’altro! Per fortuna la natura fa le cose per bene, e in genere i cuccioli sanno regolarsi da soli su quando iniziare lo svezzamento, cosa mangiare e in che quantità.
Nostro compito è proporgli un’ampia varietà di cibi diversi, inizialmente non mischiati in un pappone, ma singolarmente, in modo tale che sia più facile capire quali sono i loro gusti e individuare eventuali intolleranze. Il buon senso, inoltre, suggerisce di introdurre nuovi alimenti gradualmente per aiutare a sviluppare gli enzimi digestivi.
latte di capra (o in seconda scelta latte vaccino intero se è ben tollerato) yogurt bianco intero senza zucchero aggiunto ricotta fresca tuorlo d’uovo crudo o uovo bollito intero (con guscio tritato) olio di semi di lino o girasole, olio di pesce carne macinata cruda o appena scottata (pollo, manzo, coniglio etc) pesce lessato con spine e testa frullate cereali cotti (farro, orzo, miglio), fiocchi d’avena o altri cereali fioccati (NO riso soffiato) frattaglie tritate: fegato, milza, cuore, reni, trachea, cervello verdure (crude o cotte al vapore) tritate: carote, finocchio, zucchine, zucca mele grattugiate o a piccoli pezzetti croccantini puppy di alta qualità (Superpremium) ammorbiditi in brodo o latte cibo umido (tipo patè) PUPPY di altissima qualità (Superpremium) o gastro-intestinal.
: Alimentazione del cucciolo orfano – Ambulatorio Veterinario MariVet
Perché i cuccioli appena nati piangono sempre?
Il mio cucciolo piange di notte, cosa devo fare? Hai appena adottato un cucciolo e hai notato che quando vai a dormire è irrequieto e a volte piange? Si tratta di un comportamento normale durante i primi giorni, perché gli manca la madre e ha bisogno di sentirsi protetto. Per aiutare il tuo cucciolo ad adattarsi, ecco cosa puoi fare quando piange di notte.
Come scaldare i cuccioli appena nati?
Cucciolata: come prendersi cura dei cagnolini appena nati – 20-02-2020 È arrivato il grande giorno e la tua cagnolina ha dato alla luce degli splendidi cuccioli. Come fare a prenderti cura di loro al meglio? Segui questi consigli!
Aiuta la mamma, non sostituirti!
Prendersi cura dei cuccioli è molto simile a occuparsi di bimbi neonati: servono c ure costanti e a intervalli regolari. È importante considerare che il proprietario del cane deve intervenire solo nel caso in cui la neomamma non possa prendersi cura direttamente della cucciolata o sia in difficoltà ad assolvere qualche compito.
Il calore necessario
Il pelo della mamma si occupa di tenere al caldo la cucciolata, I neonati infatti non sanno regolare la temperatura corporea e non hanno pelo: lo svilupperanno nelle prime settimane di vita. Se la mamma non li coccola o non è presente sarai tu a dovertene occupare: prepara un’incubatrice piena di coperte.
- Dovrai controllare che la temperatura dell’ambiente stia tra i 30 e 35 gradi per i primi dieci giorni e 25 gradi in seguito.
- Se non hai un’incubatrice chiedi consiglio a un veterinario: una borsa d’acqua calda può fare al caso, ma dovrai evitare che sia bollente perché c’è il rischio che si brucino.
- Controlla toccandoli se sono freddi e se è così cerca le soluzioni più adeguate.
Al contrario i cuccioli sottoposti a troppo calore hanno le orecchie e la lingua rosse. Il giusto calore è importantissimo : serve loro a crescere sani e forti.
Fare i bisognini
La mamma cane aiuta i cuccioli a fare i propri bisogni ma, se non è presente, sarai tu a dovertene occupare. Come? Massaggia delicatamente il sederino del cucciolo con un panno umido e caldo (non bollente!). Se hai paura di fare male ai cuccioli chiedi consiglio a un veterinario. Sarà necessario procedere così almeno per il primo mese di vita, quando impareranno a farli da soli.
La pappa
I cuccioli di cane bevono il latte materno che è ricco di elementi nutritivi e tutta la cucciolata in breve tempo cercherà la sua prima poppata, Se ti accorgi che i cuccioli non si nutrono, la madre non reagisce bene o non è presente contatta il veterinario: esaminerà cuccioli e mamma e se necessario consiglierà un sostitutivo commerciale del latte.
Controlla che crescano sani
Il tuo compito sarà anche quello di controllare che crescano forti e in forma. Controlla il loro peso regolarmente e, se noti che qualche cucciolo non sta aumentando di massa, rivolgiti al veterinario per un controllo.
Dove mettere i cuccioli di cane appena nati?
Dove mettere i cuccioli di cane appena nati? – Posiziona la “sala parto” in una stanza tranquilla. La neomamma non deve essere disturbata durante la nascita dei suoi cuccioli, quindi è bene scegliere un luogo tranquillo dove mettere la scatola.
Dove far dormire i cuccioli di cane?
La cuccia del cucciolo, o il suo letto (se stai usando un lettino), dovrebbe essere collocata in un angolo tranquillo, da qualche parte dove puoi tenerlo d’occhio quando è sdraiato, lontano dai giochi dei bambini e dal rumore in generale, in modo che possa riposare senza essere disturbato.
Come si svezzano i cuccioli di cane?
Prima fase dello svezzamento – Questa fase inizia dalla terza o quarta settimana di vita del cucciolo. Sia che la madre li allontani, o che vengano nutriti artificialmente, qua i cani iniziano a familiarizzare con cibi semi liquidi, Puoi iniziare con gli alimenti morbidi da svezzamento oppure preparando del cibo casalingo ammorbidito con dell’acqua tiepida o anche frullato.
Quando iniziano a mangiare da soli i cuccioli di cane?
Quando e come inizia lo svezzamento del cane – Lo svezzamento del cane inizia, solitamente, intorno alla sesta settimana di vita, In un primo momento è probabile che il cucciolo si lasci incuriosire dalla ciotola della mamma e abbia un primo approccio col cibo solido.
- Anche in questo caso bisogna lasciare fare e cominciare a informarsi col proprio veterinario circa dosi e tipi di cibo da proporre ai piccoli.
- A questo punto si presenta la scelta tra alimentazione con cibo fresco per cani o alimentazione industriale.
- Entrambe valide scelte, in generale, però, bisogna fare molta attenzione al fabbisogno calorico del cane, per evitare scompensi in un verso o nell’altro (ipoalimentazione o iperalimentazione), soprattutto in un cucciolo ancora in pieno sviluppo osseo e muscolare.
Se optiamo per un’ alimentazione casalinga con cibo fresco facciamoci seguire da un nutrizionista veterinario e troviamo il tempo per le preparazioni dei pasti. L’abitudine alla masticazione del cane è fondamentale per la sua crescita. Se invece optiamo per l’ alimentazione industriale, facciamo il modo che sia di qualità e facciamo attenzione alle dosi di croccantini e bocconcini, in base a razza e peso, che i produttori indicano sapientemente sulle confezioni.
Perché mamma cane mangia i cuccioli?
Perché il cane mangia un cucciolo morto – La versione idilliaca della maternità che abbiamo appena descritto viene ribaltata in occasioni, fortunatamente non molto numerose, quando uno dei piccoli nasce molto debole o malato, al punto da non poter vivere e muore.
Per la madre, il suo corpo sarà visto come un residuo della nascita, il che spiegherebbe perché il cane mangia i suoi cuccioli morti, dato che è comune per loro ingerire cordoni ombelicali, placente e qualsiasi altro resto per evitare di attirare i predatori. L’istinto del cane non sa che non corre questi pericoli all’interno della nostra casa.
Pertanto, se il nostro cane ha mangiato un cucciolo, la cosa più logica è pensare che il piccolo sia morto. D’altra parte, può anche capitare che il cucciolo muoia e nonostante ciò la madre non lo mangi. Ad oggi non esistono abbastanza studi che possano spiegare questo comportamento.
Altre volte, i cani possono abbandonare i cuccioli se non hanno latte o se soffrono di complicazioni come eclampsia, mastite o metrite, Inoltre, se un cucciolo è malato e la sua temperatura si abbassa molto, la madre lo caccia dalla cuccia. Per noi questo comportamento è crudele, ma per il cane è istintivo, è una selezione naturale.
Inoltre, è possibile che le madri feriscano i cuccioli se li scambiano per la placenta, quando tagliano il cordone ombelicare, ecc. Tali problemi sono più frequenti nei cani alle prime armi, in quelli poco interessati alla maternità o in quelli che hanno subito un parto cesareo che ha influito negativamente nella creazione del rapporto con la cucciolata.
Quando si possono toccare i micini?
In genere, è possibile iniziare a toccare i gattini a partire dal decimo giorno di nascita, ovvero quando i piccoli iniziano ad aprire gli occhi.
Quanti cuccioli toccano al padre?
Nel 2012 è entrato in vigore, anche in Italia, il Regolamento internazionale di allevamento della FCI, Tale codice ha due principali scopi:
disciplinare l’accoppiamento tra cani: per cominciare possono accoppiarsi i cani che presentano le caratteristiche standard di razza, senza difetti genetici o problemi comportamentali di possibile trasmissione ereditaria; regolare i rapporti tra i padroni che dovranno sottoscrivere un contratto scritto che individui tutti i dettagli.
È importante specificare che tutti i costi relativi al mantenimento della fattrice, quando si trova presso il proprietario dello stallone, ed eventualmente anche tutti i danni da essa arrecati, sono a carico del proprietario della cagna. È quindi responsabile il proprietario o il possessore dell’animale.
In caso di morte della fattrice presso il domicilio del proprietario dello stallone, spetta a quest’ultimo sostenere le spese veterinarie per accertarne la morte, nonché informare il proprietario della femmina. Nel caso in cui il decesso sia imputabile al proprietario dello stallone, per un qualsiasi motivo, questi deve risarcire i danni.
Una volta scelto lo stallone, solo questi deve montare la cagna. Nel caso in cui la monta non avvenga, il proprietario dello stallone non può far montare la cagna da un altro cane, senza il consenso del proprietario della stessa. Nel caso invece in cui si verifichi la monta da parte di un altro stallone, non solo sarà vietata nuovamente la monta dallo stallone prescelto, ma il proprietario dello stallone dovrà risarcire il proprietario della fattrice della monta errata.
- Importante ai fini della monta, è il certificato, nel quale il proprietario dello stallone dichiara di aver assistito direttamente all’atto.
- Il documento deve contenere una serie di informazioni necessarie, come gli estremi identificativi dei cani, nonché quelli dei proprietari.
- Al proprietario dello stallone spetta una ricompensa per la monta e tale ricompensa può essere sostituita dal possesso di un cucciolo solo previo accordo scritto.
Nel caso in cui dopo la monta, la fattrice non resti gravida, devono essere concordate prima, nel contratto, le condizioni (per esempio il proprietario dello stallone potrà consentire una seconda monta gratuita, oppure restituire una parte del compenso).
- Nel caso invece in cui lo stallone sia sterile, allora si deve ricompensare il proprietario della fattrice.
- L’inseminazione artificiale può essere consentita solo in alcuni casi, per preservare determinate caratteristiche della razza, e solo tra soggetti nati naturalmente.
- Nei casi di inseminazione artificiale, le spese di raccolta dello sperma sono a carico del proprietario della cagna.
In generale sarà il proprietario della femmina ad allevare il cucciolo, a meno che nel contratto non sia specificato diversamente. I cuccioli nati da cani di razza pura, in possesso di regolare pedigree, sono considerati anch’essi di razza pura. Ricordiamo infine che i cuccioli devono essere registrati secondo le norme di ciascun paese.
La registrazione avviene da parte del proprietario della fattrice, ed i documenti relativi allo stallone devono essere consegnati dal proprietario dello stesso a quello della cagna in modo gratuito. L’osservanza di un codice etico è utile per non compromettere la selezione secolare che una razza porta nel suo bagaglio genetico.
Patrimonio da tutelare, conservare e migliorare nelle tre principali caratteristiche: salute, morfologia ed indole. Prima di ogni altra cosa, infatti, qualsiasi cane (maschio o femmina) deve arrivare al momento della monta in piena salute e con tutte le vaccinazioni effettuate, in età matura, tale da non compromettere il suo sviluppo psicofisico futuro.
Per il maschio, l’età è abbastanza relativa, 18/24 mesi vanno bene per poter iniziare a far qualche monta, per smettere intorno agli 8 anni (10 anni casi rari). Per la femmina, il discorso cambia, visto che sarà poi Lei a portare avanti la gravidanza e tutto lo stress che ne comporta. Per non comprometterne il suo futuro vivere salutare, ci sembra opportuno che, il 4° calore o 30 mesi di età, possa essere un periodo minimo sufficientemente corretto e gli 8 anni il suo periodo massimo.
Uno dei principali requisiti da verificare per una “base corretta” di partenza nell’idea di far accoppiare il proprio cane è quello di essere in possesso del Pedigree ROI (ENCI ) o equipollente straniero; in caso affermativo, avete l’elemento determinante per poter proseguire nell’idea di un corretto accoppiamento, in caso negativo è meglio per il bene della razza lasciar perdere.
I requisiti sanitari sono un altro elemento fondamentale. La maggior parte delle tare genetiche sono riscontrabili solamente in età avanzata (6/36 mesi) del cane quindi la maggior parte delle volte si riscontrano solo a “frittata fatta”, cioè quando è impossibile emotivamente e razionalmente liberarsi del cane.
Questo non deve essere motivo di abbandono anche perché nel 95% dei casi non complica la vita quotidiana del cane o è rimediabile via veterinaria. Allo stesso tempo non è pensabile poter riprodurre un soggetto “non sano”. Il motivo che spinge l’appassionato ad effettuare tali controlli è la correttezza nell’avere la minor percentuale possibile di rischio che nascano dalla monta soggetti non sani, affetti da un più o meno grave difetto genetico, salvaguardando la razza e la sua corretta selezione da una parte e tutelando il futuro proprietario del cucciolo da un “calvario veterinario” per le patologie più gravi.
La Displasia dell’Anca che è una malattia poligenica e multifattoriale. La sua lettura ufficiale (viene anche riportata sul Pedigree del cane) viene effettuata in Italia da 2 Associazioni Veterinarie, FSA ed AIVPA. Per poterla effettuare bisogna recarsi da un Veterinario abilitato. La si deve fare sul cane di almeno 12 mesi di età, una sola volta nella vita e in anestesia totale. I suoi costi sono fissati dall’Associazione. E’ possibile effettuare una lastra preventiva intorno ai 5/7 mesi di vita del cane così da poter intervenire per tempo in caso di patologie gravi; la Displasia del Gomito per la quale vale lo stesso discorso fatto per quella dell’Anca; il controllo dei denti da effettuare prima di fare accoppiare il proprio cane, un riproduttore sano è colui che ha una dentatura completa e con una chiusura corretta definita (chiusura a Forbice); il test audiometrico ( B.A.E.R. TEST) che sarebbe ottimale effettuarlo sui cuccioli dai 60 giorni in poi, su entrambe le orecchie.
Altro aspetto importante è l’ accordo tra le parti, non esistono regole ufficiali e/o scritte, consuetudini inserite in un codice etico astratto noto a tutti gli appassionati/allevatori. Di seguito alcune consuetudini da tenere presente:
Non esistono accordi taciti; Tutte le decisioni vanno prese prima dell’effettiva monta, Se volete essere sicuri di evitare le incomprensioni potete anche scrivere tale accordo apponendo (così da accettarne le condizioni) le vostre firme con la data ed il luogo; Gli spostamenti normalmente toccano alla fattrice, questo perché essendo in calore non dovrebbe crearle alcun problema della ‘novità’ intesa come ubicazione della monta mentre al maschio potrebbe creare qualche inibizione; L’usanza più comune un tempo è da dove si potrebbe iniziare a discutere: ai proprietari del maschio spetta 1 cucciolo ogni 3 (intesa come 1 cucciolo sino a 5 (partoriti/vivi), 2 sino a 7 (partoriti/vivi), 3 sino a 9 (partoriti/vivi), oltre 9 (partoriti/vivi) spettano sempre 3 cuccioli.
I punti precedentemente elencati in merito all’accordo tra le parti rappresenta una indicazione/consiglio e possono essere modificati a proprio piacimento prima della monta. Cerca un partner per il tuo cane!
Perché i cuccioli appena nati piangono sempre?
Il mio cucciolo piange di notte, cosa devo fare? Hai appena adottato un cucciolo e hai notato che quando vai a dormire è irrequieto e a volte piange? Si tratta di un comportamento normale durante i primi giorni, perché gli manca la madre e ha bisogno di sentirsi protetto. Per aiutare il tuo cucciolo ad adattarsi, ecco cosa puoi fare quando piange di notte.
Dove tenere i cuccioli di cane appena nati?
Dove mettere i cuccioli di cane appena nati? – Posiziona la “sala parto” in una stanza tranquilla. La neomamma non deve essere disturbata durante la nascita dei suoi cuccioli, quindi è bene scegliere un luogo tranquillo dove mettere la scatola.