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Cuccioli di cane Il termine cucciolo viene genericamente indicato per definire alcuni animali al loro stato immaturo post-natale, l’equivalente di “bambino” nell’ essere umano, In biologia, e in senso più generale nel linguaggio comune, il termine cucciolo viene usato genericamente per riferirsi ai piccoli dei mammiferi, Cucciolo di gatto meticcio Per gli altri animali di solito si usano altri termini: larve (o pupe, se in stato più avanzato) per gli invertebrati, avannotti per i pesci, pulcini o nidiacei per gli uccelli, girini o anche larve per molti anfibi, cucciolo di cinghiale
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Come calmare un cucciolo troppo vivace?
Piccoli consigli per calmare un cucciolo iperattivo – I cuccioli sono di una tenerezza infinita e tendiamo a farci intenerire da ogni loro comportamento. Diciamo la verità, non c’è cosa più bella che rientrare a casa e essere accolti da un cucciolo festoso che ci salta addosso per esprimere la sua felicità.
Istintivamente tutti siamo propensi a ricambiare tanto amore con coccole e carezze. Tuttavia se il nostro piccolo amico è troppo esuberante, dobbiamo cercare di intervenire per calmarlo un po’. Se il cane è ancora cucciolo, bisognerà contenere la sua esuberanza intervenendo quando ha dei comportamenti esagerati.
Un cane ancora cucciolo è facile da gestire perché può essere educato a seguire i comportamenti che gli insegneremo. Quando un cucciolo è agitato, basterà infatti prenderlo in braccio e coccolarlo per calmarlo. Trasmettendogli sicurezza istintivamente anche lui tenderà a calmarsi.
Quando sculacciare il cane?
L’addestramento è un passo necessario per mantenere i cani come animali domestici. I cani, specialmente quelli di grossa taglia, devono essere obbedienti o quantomeno controllabili. Oltre alla loro naturale condiscendenza nei confronti di chi li nutre, i cani, in quanto animali da branco, presentano istinti naturali che ne favoriscono l’addestramento.
- Questi istinti si manifestano principalmente nel desiderio di compiacere un capo.
- Ciò fornisce all’addestratore un indubbio vantaggio nel modellare il comportamento di un cane.
- Sebbene i cani possano essere addestrati per svolgere compiti particolarmente complessi, come le operazioni di salvataggio o numeri da circo, ci sono elementi di educazione cinofila che ogni cane dovrebbe apprendere a beneficio di sé stesso e del suo proprietario.
Chi educa un cane? Ci sono molti professionisti nel campo dell’educazione cinofila (potete trovarli nelle nostre Pagine Gialle ), ma non è sempre corretto definirli addestratori perché la maggior parte di loro in effetti insegna ai proprietari di cani ad educare il proprio animale.
- In effetti i migliori risultati finali si ottengono quando un cane viene addestrato dalla persona alla quale dovrà poi ubbidire.
- Per questo chiunque dovrà gestire l’animale dovrebbe essere coinvolto nella sua educazione, perché il cane dovrebbe essere ubbidiente nella stessa misura a qualsiasi membro della famiglia.
Addirittura, se ritenete di rivolgervi ad un amico vicino di casa per custodire il cane in vostra assenza, dovreste coinvolgerlo almeno nell’apprendimento dei comandi più elemantari come “vieni” e “seduto”. E’ importante che l’educatore ed il cane frequentino insieme un corso di addestramento cinofilo, per imparare meglio l’uno dall’altro e soprattutto capire come lavorare insieme. Le persone inesperte di educazione cinofila spesso ritengono che i cani conoscano istintivamente comandi di base come “seduto” e “terra”, e sono perciò eccessivamente duri quando un cane non gli obbedisce immediatamente; è importante perciò per i novizi dell’educazione cinofila scoprire ciò che i cani sanno e ciò che devono imparare e il modo in cui apprendono.
L’educazione e la vita di un cane L’addestramento inizia virtualmente alla nascita di un cane. I cani che sono accuditi da persone nelle prime otto settimane di vita sono generalmente più adatti ad essere addestrati e a convivere con il proprietario nella sua stessa casa. Dopo queste età, e fino alle 14 settimane, il cane è pronto ad affezionarsi ad un nuovo proprietario.
Anche un cane adulto può legarsi ad un nuovo padrone, ma la situazione ideale per educare un cane è di crescerlo fin da cucciolo. Con qualsiasi razza, è possibile educare facilmente i cuccioli, e in tal caso il cane rimane sottomesso e mantiene il rispetto per le persone anche quando è cresciuto completamente. L’età minima per seguire un corso di addestramento vero e proprio, nel senso di seguire un corso per sviluppare comportamenti specifici, è compresa fra i tre e i sei mesi. Tuttavia è opportuno iniziare ad abituare il cane ai comandi fin dalle prime settimane di vita durante il gioco.
La maggior parte delle tecniche di addestramento si imperniano sul fare complimenti e festeggiamenti quando il cane ubbidisce e rifiutarglieli quando non esegue i comandi. Il comando “no”, pronunciato in modo secco e con risolutezza, è fondamentale per far capire al cane quali comportamenti non deve tenere.
Scacciare il cane o rinchiuderlo in una stanza o in un recinto, non è invece molto efficace come punizione. Qualche schiaffo o sculacciata può essere utile quando il cane manifesta comportamenti esagerati con i denti o le zampe, non è un’inutile crudeltà.
I comandi vocali Un tono di voce autoritario è fondamentale per ottenere l’obbedienza di un cane. Ciò può apparire troppo arrogante e duro a chi non ha avuto precedenti esperienze con un cane, ma è un dato di fatto che i cani rispondono meglio a questo stile di comandi. Invece per interazioni più piacevoli, quali complimentarsi col cane, dargli dei bocconi, o il gioco, è utile un tono di voce più acuto, ma per ottenerne l’obbedienza, sembra più efficace l’equivalente umano di un abbaio.
Il nome del cane è un componente fondamentale dei comandi che gli si rivolgono. All’inizio dell’addestramento è infatti opportuno anteporre il nome del cane al comando vero e proprio. “Jack, vieni!” risulta più autorevole a un cane di nome Jack di un semplice “vieni”.
- Una volta che il cane è addestrato non è necessario usare il suo nome ogni volta, ma quando viene usato, aggiunge comunque autorevolezza al comando.
- Conclusioni E’ molto più piacevole vivere con un cane ben educato che con uno che fa sempre di testa propria.
- Non è difficile impartire a qualsiasi cane un’educazione minimale che permetta di averlo sotto controllo.
Basta conoscere degli elementi di psicologia canina e qualche tecnica di addestramento che chiunque può imparare. In Italia operano centinaia di educatori cinofili e vengono organizzati corsi da moltissimi centri cinofili. L’educazione deve iniziare fin all’inizio della vita del cucciolo, anche semplicemente giocando con lui.
Educare il proprio cane La psicologia del cane L’istruttore cinofilo I cani e il nuoto
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Quando il cane inizia a fare la guardia?
Non lasciatelo abbaiare fino a farvi impazzire – Lo sapevate che, una volta raggiunta la maturità attorno ai 6 o 7 mesi, i cuccioli cominciano spontaneamente a fare la guardia? Ebbene, è proprio così e i proprietari che non lo sanno e incoraggiano il proprio cucciolo ad abbaiare finiranno con l’avere un cane che abbaia ad ogni occasione, senza possibilità di controllarlo.
Quindi, se volete vivere tranquilli con il vostro cane in futuro, non incoraggiate il cucciolo ad abbaiare. Non significa che ignorerà le minacce serie: in quei casi reagirà d’istinto senza bisogno che gli venga insegnato. Evitate di incoraggiarlo o ricompensarlo anche quando esprime la sua eccitazione abbaiando, ad esempio in vista di una passeggiata.
In quel caso, ignoratelo e fermatevi, riprendendo i preparativi per la passeggiata solo quando ha smesso di abbaiare. : Buone maniere per il vostro cucciolo
Come insegnare al cane a stare calmo?
Esistono molti modi di insegnare ‘la calma’ ai cani. Uno dei più diffusi è la copertina. Prendi una copertina, fai in modo che il cane ci si fermi sopra, e gli dai cibo. Soprattutto, gli fai capire che deve restare sulla copertina, e che non deve muoversi. Deve stare calmo.
Quanti padroni riconosce un cane?
Domanda di: Timoteo Sartori | Ultimo aggiornamento: 17 marzo 2023 Valutazione: 4.2/5 ( 60 voti ) Non importa quanto un membro della famiglia ami o straveda per il cane, è il quattrozampe a scegliere il suo umano di riferimento. A volte la preferenza ricade su chi si occupa delle sue passeggiate, del gioco e del suo cibo.
Come sgridare il cane quando fa danni?
Associa anche una comunicazione manuale – È necessario sgridare il cane e affermare “basta” con convinzione, associando anche una comunicazione chiara manuale. Ad esempio, puoi utilizzare con delicatezza, una mano e interagire sul collo del cane quando l’errore è realmente importante. Attenzione, però, bisogna agire con cautela ed emulare i gesti educativi naturali della madre.
Perché non bisogna picchiare il cane?
Perché non bisogna colpire il cane? – Il cane che riceve una punizione corporale diventa sfuggente e, Non è precisamente quello che vogliamo da un animale domestico, giusto? Un cane che si sente minacciato dal padrone non riuscirà mai ad eseguire correttamente un ordine o a capire cosa vogliamo da lui.
Fuggano quando è il momento di sgridarli. Decidano di affrontare la situazione mordendo. Esprimano frustrazione e ansia adottando vari comportamenti negativi: oggetti, leccarsi in modo compulsivo, fare pipì in luoghi inopportuni, etc.
Quando capita questo, la soluzione non è, ovviamente, un’altra punizione corporale, ma trovare il giusto modo per chiedere al cane di comportarsi correttamente, Così facendo, a poco a poco il problema si attenuerà. In caso contrario, potrete chiedere consiglio ad un addestratore professionista, assicurandovi prima che sia serio e responsabile.
Quando un cucciolo inizia ad abbaiare?
Educazione cinofila, suoni e vocalizzazioni: come comunica il cane? I cani abbaiano, è la loro natura, ma fanno anche un’ampia gamma di altri suoni. Guaito La prima forma di vocalizzazione in assoluto dei cani è il guaito. I cuccioli guaiscono per attirare l’attenzione della madre.
- Nei cani adulti questo suono insistente, piuttosto acuto e fastidioso, è usato parimenti per attrarre la vostra attenzione.
- Dammi da mangiare!”, vuol dire.
- Portami fuori!”.
- O semplicemente: “Sono qui, guardami!”.
- Il guaito può anche indicare che il cane è nervoso, spaventato o ansioso.
- Mugolio Quando il guaito cede gradualmente al più penoso suono del mugolio, allora può essere il segnale di un disagio più serio: i cani spesso mugolano quando soffrono.
Altrimenti, il mugolio può semplicemente essere il modo in cui il cane intensifica o aumenta il suo modo di guaire, specialmente quando è accompagnata dal gesto di sollevare la zampa. Il cane ci dice: “Che cosa devo fare per ottenere la tua attenzione?”.
Gemito Un gemito improvviso è un urlo di dolore. Se per sbaglio pestate la zampa o la coda di un cane, allora lui emetterà un gemito per farvi sapere che gli avete fatto male. Ringhio È il suono che funge da campanello d’allarme per il cane, ma svolge anche un importante ruolo nel modo in cui giocano i cuccioli.
Una lotta simulata è il modo in cui i cuccioli sondano il terreno, capiscono quanto in là possono spingersi e quanto sono forti, e spesso grugnire fa parte del gioco. I cani più grandi, quando giocano tra loro, regrediscono a questo comportamento da cucciolo e potrebbero grugnire tra loro senza però voler comunicare aggressività.
Il vostro cane, quando gioca con voi, per esempio quando giocate a ” tira e molla”, potrebbe, anche in questo caso, emettere un ringhio tremolante. Non significa che stia per mordervi, fa solo parte della finta lotta a cui state giocando. Quando un ringhio è profondo e sostenuto, ed è accompagnato da un corpo teso, allora è un chiaro ammonimento a stare alla larga: è il segnale di un incombente attacco.
Il cane potrebbe sentirsi minacciato o attaccato e sta dando a voi o a un altro cane la possibilità di evitare ulteriori problemi prima che sia troppo tardi. Ringhiare mostrando i denti “Non mi hai sentito, vero?”: quando l’avvertimento espresso con il ringhio è trascurato, la vocalizzazione si intensifica.
Il ringhio aumenta il livello d’intensità e inizia a vibrare un poco, facendosi meno sostenuto. Il cane solleva le labbra e mostra i denti: allora significa che l’attacco aggressivo è imminente. Ululato Molte persone interpretano il sostenuto e mesto tono dell’ululato come un suono che indica insofferenza.
Mentre da un lato è vero che i cani, se lasciati da soli troppo a lungo, spesso ululano “dove sei, mio branco umano?”, l’ululato non significa necessariamente che il cane sia infelice. L’ululato è il suono più forte che un cane sia in grado di emettere e si può udire per ampie distanze.
In natura è usato per segnalare la presenza di un cane agli altri membri del branco o per allontanare i predatori. Alcuni cani, soprattutto i bassotti, sono più predisposti di altri all’ululato. I cani ululano inoltre in risposta all’abbaiata o all’ululato di un altro cane. E ovviamente tutti noi sappiamo che alcuni cani amano ululare al suono del pianoforte indipendentemente da quanto bravo sia il pianista.
Biascicamento È la prima volta che sentite questo termine, ma se avete un cane, probabilmente riconoscerete il suono del biascicamento quando lo sentite. È una sorta di suzione, un rumore legato alla masticazione che il cane emette, quasi fosse un cavallo che mastica rumorosamente o come se stesse leccandosi i baffi, solo che fa questo rumore quando nonsta mangiando.
Si tratta di un suono con un effetto calmante. Alcuni cani “biascicano” quando fanno la festa agli esseri umani o altri cani; altri lo fanno per mostrare di non rappresentare una minaccia. Lamento Molti cani emettono un lamento profondo, gutturale e borbottante quando vengono accarezzati. Questo suono indica gioia e piacere.
Abbaiata Abbaiare ha un peso importante nel modo di comunicare dei cani. A seconda del contesto, questo suono acquista molteplici significati. L’abbaiata può essere usata per far risuonare un allarme o un avvertimento, può essere una richiesta di attenzione o semplicemente indica che il cane è eccitato.
- I cani abbaiano per segnalare la loro presenza agli altri cani che potrebbero non essere in grado di vederli; per esempio, quel cagnaccio dall’altro lato del recinto.
- I cani inoltre abbaiano in risposta ad altri cani che lo fanno o per marcare il loro territorio.
- E, ovviamente, abbaiano quando sono annoiati e isolati.
Mentre un’eccessiva abbaiata può indicare un problema, è molto importante che i cani siano in grado di abbaiare di tanto in tanto. È sbagliato aspettarsi che un cane trascorra la sua vita in silenzio. Quando sono molto piccoli, i cuccioli non abbaiano.
Educatore cinofilo Luca Suman Tel.3401447161
: Educazione cinofila, suoni e vocalizzazioni: come comunica il cane?
Come si stressa il cane?
Le cause più comuni di stress nei cani: –
novità esposizione a nuovi elementi, persone, animali, ecc rumori forti – fuochi d’artificio, tuoni, ecc modifica della situazione abitativa – traslochi, periodi trascorsi in pensione per cani, ecc modifica composizione del gruppo familiare – nuovi nati, nuovi animali, scomparsa di animali o persone modifica della routine familiare – nuovi orari di lavoro, vacanze metodi di addestramento punitivi – collari elettrici, urla, percosse l’atto della monta anche da parte di femmine irregolarità nel ciclo dell’estro per le femmine esagerata cura del corpo, leccamenti fino a causarsi ferite allergie, dermatiti e problemi cutanei disturbi dell’appetito invasione dello spazio personale – interruzione del riposo, abbracci, baci, costrizione fisica assenza di valvole di sfogo per i normali comportamenti della razza – condizione, corsa, riporto separazione dei membri della famiglia ansia da separazione rapporti difficili (tesi) con altri componenti della famiglia (animali o persone)
Lo stress nei cani può esssere generato da molte situazioni. E’ bene conoscerle per imparare ad identificarle
Cosa dare a un cucciolo per calmarlo?
Tra i tranquillanti per cani c’è sicuramente la valeriana, ma non è da sottovalutare neppure il potere rilassante della camomilla, soprattutto per i cani, e l’importanza dei Fiori di Bach, tra i calmanti naturali più efficaci, ancor di più se mixati ad hoc per la situazione del nostro amico a 4 zampe.
Perché i cuccioli sono agitati?
L’iperattività del cane: cause – L’iperattività del cane è un problema che non va sottovalutato perché implica l’insorgere di altre problematiche. Un cane iperattivo può essere imprevedibile! Capire come calmare un cane è importante per due motivi:
- Evitare l’insorgere di problemi comportamentali o fisici
- Mantenere un rapporto cane – padrone sano e lineare.
Le cause dell’iperattività fisiologica nei cani Come prima cosa dobbiamo chiederci: “perché il mio cane è sempre agitato?” Il cane è agitato per due motivi: eccesso di energia accumulata e rafforzamento dei comportamenti scorretti tramite dimostrazioni d’affetto mal indirizzate.
Nella maggior parte dei casi il cane è agitato perché la gestione che ne viene fatta non è allineata al suo profilo caratteriale. Un cane molto sensibile di carattere non riesce a gestire situazioni ad alta stimolazione e/o distacchi di parecchie ore al giorno e da questi incamera una forte dose di adrenalina che si traduce facilmente in agitazione ! Una delle soluzioni più gettonate è pensare di doverlo far “sfogare” facendogli fare molte attività come passeggiate o lunghe sessioni di gioco.
Ebbene questa soluzione non solo non funziona, ma anzi alza ulteriormente l’agitazione al cane. Se infatti la causa iniziale era l’eccesso di adrenalina legato al distacco o alla sovrastimolazione la passeggiata destabilizzerà ancora di più il cane soprattutto se fatta in un ambiente molto stimolante coma la città.
- Traffico, persone, cani che abbaiano non sono propriamente stimoli rilassanti per un cane.
- E’ bene quindi incanalare l’energia del proprio cane in attività bilanciate e adatte al suo profilo caratteriale e al suo livello di apprendimento che lo soddisfano e lo divertano e mantengano la sua adrenalina a livelli normali.
Un altro punto importante a cui prestare attenzione è la nostra risposta alla sua agitazione. Se interpretiamo l’eccitazione del nostro cane come felicità e lo coccoliamo, gli stiamo dando un messaggio sbagliato. Le nostre attenzioni (verbali e fisiche) saranno per il cane un segno di approvazione del suo stato d’animo.