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Dosaggi – Cani Come trattamento aggiuntivo per le neoplasie: Per ulteriori informazioni sull’uso di prednisone o prednisolone come parte dei protocolli di chemioterapia, fare riferimento ad altri protocolli, tra i quali Withrow and MacEwen’s Small Animal Clinical Oncology, 4th Ed., Canine and Feline Geriatric Oncology, Small Animal Internal Medicine, 3rd Edition, Textbook of Veterinary Internal Medicine: Diseases of the Dog and Cat 6th Edition, The 5-Minute Veterinary Consult Canine & Feline, 3rd Ed.

    • Tumore al cervello (terapia palliativa):
    • ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale, fino alla somministrazione a giorni alterni
    • ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisone due volte al giorno per molti giorni per via orale, quindi diminuire il dosaggio nella settimana o nel mese successivo, dipendente dalle esigenze del paziente
    1. Come terapia aggiuntiva per linfomi canini:
    2. ▫ protocollo COAP (ciclofosfamide, vincristina, citosina arabinoside, prednisone):
    3. 50 mg/m2 di prednisone ogni giorno per via orale per una settimana, poi 25 mg/m2 un giorno sì ed uno no
    4. ▫ protocollo COP (no citosina arabinoside)
    5. 25 mg/m2 di prednisone un giorno sì ed uno no, per via orale
    6. ▫ CHOP (doxorubicina invece della citosina arabinoside):
    7. 25 mg/m2 di prednisone un giorno sì ed uno no, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva per il mieloma multiplo: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale. L’utilizzo con melfalan: 0,1 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni per via orale, poi 0,05 mg/kg una volta al giorno per via orale oppure con ciclofosfamide: 1 mg/kg una volta al giorno per via orale (se si sviluppa resistenza al melfalan)
  • Per macroglobulinemia: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale. Utilizzato con clorambucile: 0,2 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni per via orale, poi 0,1 mg/kg una volta al giorno per via orale oppure con ciclofosfamide: 1 mg/kg una volta al giorno per via orale (se si sviluppa resistenza al clorambucile)

Come trattamento aggiuntivo a disturbi respiratori:

  • Bronchiti croniche: 0,5-1 mg/kg di prednisone una volta al giorno e poi un giorno sì ed uno no, per via orale
    • Bronchiti allergiche:
    • ▫ 2-4 mg/kg di prednisolone sodio succinato per via endovenosa (non somministrare rapidamente) o intramuscolare
    • ▫ 0,5-1,5 mg/kg/die di prednisone per via orale, per pazienti cronicamente sintomatici
  • Come terapia aggiuntiva del collasso della trachea: Inizialmente 0,25-0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 7-10 giorni, per via orale Prednisone: 0,5 mg/kg una o due volte al giorno per via orale. Sospendere se non ci sono miglioramenti in una settimana. In tale condizione i corticosteroidi devono essere usati con cautela e raramente fa la differenza in risultati in una terapia a lungo termine
  • Per bronchiti allergiche (eosinofiliche) o pneumoniti: 1-2 mg/kg/die di prednisone diviso da due a tre volte al giorno. Ogni 7-10 giorni diminuire la dose totale di steroidi a un quarto o della metà finché i segni clinici rimangono controllati. Dopo 3-4 settimane, somministrare un giorno sì ed uno no oppure ogni 3 giorni
  • Come terapia aggiuntiva per ipersensibilità polmonare parassitaria: 1-2 mg/kg di prednisolone diviso in 2-3 dosi, per via orale, per sopprimere l’infiammazione prima dell’eliminazione dei parassiti

Come terapia aggiuntiva nei disturbi al fegato: poiché il prednisone richiede, a livello del fegato, la conversione nel composto attivo prednisolone, alcuni medici credono che ai pazienti con problemi epatici debba essere somministrato solo il prednisolone.

  • Per colangiti: 1-2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno per almeno un mese, poi somministrare un giorno sì ed uno no per altri 2-3 mesi e considerare la sospensione del farmaco, monitorando i segni clinici di una eventuale ricaduta.
  • Per enteriti linfocitiche-plasmocitarie o autoimmuni croniche: 2,2 mg/kg una volta al giorno per via orale per diverse settimane e poi 1,1 mg/kg un giorno sì ed uno no. Se il cane non tollera o fallisce la terapia con il prednisone, si potrebbe aggiungere azatioprina
  • Epatopatia indotta dal rame: 0,5-1 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per via orale; utilizzare nelle fasi acute. Deve essere fatto in concomitanza con una terapia chelante e una dieta povera di rame.

Come terapia aggiuntiva per disordini del tratto gastrointestinale:

  • Per coliti eosinofile: 1-2 mg/kg di prednisolone per 7-10 giorni per via orale. Gradualmente diminuire la dose oltre a seguire per 3-4 settimane un dosaggio minimo che controllerà i segni clinici. Altri casi necessiteranno di una terapia aggiuntiva a giorni alterni per altre 3-4 settimane
  • Per enteriti eosinofile: ▫ 1-3 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale; gradualmente diminuito fino ad un giorno sì ed uno no per il mantenimento. Si può utilizzare la soluzione iniettabile se il cane vomita o ha un grave malassorbimento. La terapia potrebbe essere necessaria per settimane o mesi. Non somministrare prima che i siti di biopsia intestinale siano guariti, solitamente 7-10 giorni ▫ 0,5 mg/kg di prednisone inizialmente una volta al giorno per via orale; ridurre gradualmente fino ad avere una terapia a giorni alterni ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 5-7 giorni, poi diminuire a 0,5 mg/kg/die per 5-7 giorni. Diminuire la dose per una terapia a giorni alterni come dettato dalle condizioni. È spesso necessaria una terapia aggiuntiva di 3-4 settimane; possono verificarsi ricadute
  • Per coliti eosinofile quando le infezioni alimentari e parassitarie sono state eliminate o quando un’altra terapia appropriata non ha avuto successo: 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno; diminuire la dose gradualmente alla dose minima efficace nell’arco di 3-4 settimane
  • Per enterite linfocitico-plasmocitaria: 2,2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per 5-10 giorni per via orale, poi 1,1 mg/kg/die per 5-10 giorni. Poi diminuire riducendo il dosaggio degli steroidi della metà ogni 10-14 giorni, prima di un dosaggio a giorni alterni o del ritorno dei sintomi
  • Come terapia aggiuntivadi gastriti croniche superficiali (se nella biopsia sono evidenziate una predominanza di infiltrazionecellule plasmatiche e di linfociti): 0,5-1 mg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno e ridotto per un periodo di 3 mesi al più basso dosaggio efficace giornaliero
  • Per coliti ulcerose: in alcuni pazienti può peggiorare le condizioni di salute e deve essere utilizzato solo nel caso in cui non abbia funzionato la terapia con sulfasalazina. Usare con cautela.1-2 mg/kg/die di prednisolone per 5-7 giorni per via orale; poi 0,5 mg/kg/die per 5-7 giorni; poi 0,25-0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per via orale per 10-14 giorni. Continuare con sulfasalazina durante la terapia steroidea. Se non si evidenziano miglioramenti nei primi 7 giorni di terapia, gli steroidi devono essere diminuiti e sospesi il più rapidamente possibile.
  • Per intolleranze o allergie alimentari: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale; diminuire la dose settimanalmente se la risposta clinica lo detta. Sospendere il farmaco quando i segni clinici della malattia retrocedono
    1. Come terapia aggiuntiva di endotossiemia secondaria e dilatazione e torsione gastrica:
    2. ▫ 11 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa
    3. ▫ 10 mg/kg di prednisolone sodio succinato
  • Per gastriti eosinofile: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per settimane; diminuzione graduale a 0,12 mg/kg un giorno sì ed uno no, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva di linfangectasia intestinale: 2-3 mg/kg/die di prednisolone; una volta raggiunta la remissione dei sintomi, è possibile applicare il dosaggio di mantenimento. Non tutti i casi rispondono alla terapia
  • Come terapia aggiuntiva di enteropatia refrattaria grano-sensibile nel Setter irlandese: 0,5 mg/kg di prednisolone ogni 12 ore per un mese, in seguito iniziare un programma di riduzione della dose da somministrare
  • Per i cani che rispondono poco alle terapie convenzionali (sostituzione enzimatica, modificazione dietetica, integrazione della vitamina e antibiotici) per insufficienza pancreatica esocrina: 1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 7-14 giorni

Per malattie renali:

  • Come trattamento aggiuntivo di crisi iposurrenalica: 4-20 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa oltre 2-4, preferibilmente dopo la risposta del test ACTH. Una soluzione salina normale per via endovenosa è solitamente una terapia sufficiente durante la prima ora fino al completamento del test di risposta ACTH. La somministrazione di prednisolone sodio succinato può essere ripetuta dopo 2-6 ore o può essere aggiunto del desametasone all’infusione endovenosa 0,05-0,2 mg/kg ogni 12 ore. Il prednisolone sodio succinato presenta dei mineralcorticoidi attivi, mentre il desametasone non li possiede.
  • Per la supplementazione di glucocorticoidi in insufficienze surrenali subacute o croniche: 0,2-0,4 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno, per via orale
  • Per la supplementazione di glucocorticoidi se sono evidenti l’azotemia o altri sintomi di deficit di glucocorticoidi: 0,1-0,3 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno, per via orale
  • Per la “copertura” di glucocorticoide prima e dopo la rimozione di un tumore surrenale: 1-2 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa, 1 ora prima dell’intervento oppure al memento dell’induzione dell’anestesia. Può anche essere aggiunto ai liquidi endovenosi e somministrato per via endovenosa durante la procedura. Ripetere la somministrazione alla fine della procedura; ppuò essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare. La supplementazioen di glucocorticoidi può essere mantenuta utilizzando un prodotto orale (inizialmente 0,5 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno, 2,5 mg/kg di cortisone acetato due volte al giorno o 0,1 mg/kg di desametasone una volta al giorno). Diminuire lentamente fino ai livelli di mantenimento (0,2 mg/kg di predniso(lo)ne una volta al giorno oppure 0,5 mg/kg di cortisone acetato due volte al giorno) per 7-10. Se dovessero riemergere complicazioni al momento della diminuzione della dose, ricominciare con la terapia di mantenimento. Molti cani possono sospendere la teraia con steroide esogeno in circa 2 mesi (basato su un test si simulazione ACTH).
    • Per la “copertura” di glucocorticoide in animali con insufficienza surrenalica iatrogena secondaria e/o soppressione HPA:
    • ▫ Per animali con lievi o moderati segni di deficit di glucocorticoidi:
    • 0,2 mg/kg di predniso(lo)ne un giorno sì ed uno no, per via orale
    • ▫ Per animali con soppressione HPA sottoposti a fattore di stress:

    1-2 mg/kg di prednisolone sodio succinato, somministrato poco prima o dopo eventi stressanti, come per esempio un intervento chirurgico. Continuare con bassi dosaggio fino a tre giorni dopo l’intervento. Se l’animale dovesse “collassare” dovrebbero essere disponibili glucocorticoidi solubili in acqua.

  • Per sintomi di deficit di glucocorticoidi (anoressia, diarrea, spossatezza) o in pazienti sotto stretta osservazione che assumono mitotano (Lysodren®) per iperadrenocorticismo dovuto a stress: 2,2 mg/kg di prednisone per 2 giorni, per via orale, poi 1 mg/kg per 2 giorni, poi 0,5 mg/kg per 3 giorni, poi 0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi sospendere la terapia. Se dovessero tornare i sintomi ridurre la terapia o modificare il dosaggio.

Come gestione medica aggiuntiva o alternativa dell’iperinsulinismo:

  • 0,5 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno, per via orale; aumentare la dose se necessario al mantenimento dell’euglicemia.
  • 1 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno, per via orale, poi diminuire il dosaggio alla minima dose efficace

Come terapia aggiuntiva della tossicosi:

  • Per tossicità da colecalciferolo: 1-2 mg/kg di prednisone due o tre volte al giorno, per via orale
  • Per terapia aggiuntiva di endotossicosi secondaria dovuta all’ingestione di rifiuti o carne in decomposizione: 5-7 mg/kg di prednisolone sodio succinato ogni 4 ore, per via endovenosa

Come terapia aggiuntiva per i disordini riproduttivi:

  • nelle femmine soggette a ricaduta dopo una iniziale terapia per la eclampsia (tetania puerperale): 0,25 mg/kg di prednisone una volta al giorno, per via orale, durante l’allattamento; la diminuzione delle dosi di farmaco deve essere effettuata lentamente;
  • 0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno

Come terapia aggiuntiva per la filaria (per i clinici la terapia è controindicata durate la terapia di routine post-adulticida promuovendo una possibile trombosi polmonare):

  • 1-2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno, per via orale. Ridurre il dosaggio dopo
  • Cani con grave tosse, emottisi o un vasto coinvolgimento parenchimale: prima della terapia 1-2 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno, per via orale,
  • Per polmoniti associate a malattie nascoste della filaria: 1-2 mg/kg di prednisone una volta al giorno per 3-5 giorni.

Per disordini al sistema nervoso centrale:

  • Per meningoencefaliti granulomatose: 1-2 mg/kg di prednisone una volta al giorno per il resto della vita del paziente, per via orale; 2-3 mg/kg di prednisone diviso due volte al giorno, per via orale, per due settimane poi ridurre la dose per diverse settimane; sono raccomandati tempi lunghi di terapia
    1. Per reticolosi:
    2. ▫ 1-2 mg/kg/die di prednisone per via orale, fino a quando i sintomi non iniziano a diminuire, poi si potrà diminuire la dose. Continuare la terapia con una dose bassa una volta al giorno o un giorno sì ed uno no a tempo indeterminato
    3. ▫ 2-3 mg/kg di prednisone diviso due volte al giorno per due settimane, per via orale, poi ridurre lentamente il dosaggio per diverse settimane; sono raccomandati lunghi tempi per la terapia
    4. ▫ 2 mg/kg di predniso(lo)ne per via orale per una settimana, poi 1 mg/kg/die per una settimana, poi 0,5 mg/kg/die per una settimana, poi 0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi 0,25 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi 0,25 mg/kg ogni terzo giorno
  • Come terapia aggiuntiva per l’idrocefalo: ▫ 0,5 mg/kg di prednisone può essere sperimentata la somministrazione a giorni alterni, per via orale, per un lungo periodo ▫ 0,25-0,5 mg/kg di prednisone due volte al giorno, per via orale; continuare la somministrazione se si evidenziano miglioramenti nell’arco di una settimana e diminuire la dose ad intervalli settimanali a 0,1 mg/kg eventualmente un giorno sì ed un giorno no, per via orale. Mantenere la dose per almeno un mese.
    • Come terapia medica aggiuntiva per la mattia del disco intervertebrale (IVD):
    • ▫ IVD cervicale:
    • 0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 3 giorni, per via orale, poi 0,5 mg/kg una volta al giorno per 3-5 giorni
    • ▫ IVD toraco-lombare:
    • 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 2-3 giorni per via sottocutanea o orale, poi diminuire il dosaggio nei seguenti 3-5 giorni
    1. Come terapia aggiuntiva per la spondilopatia:
    2. ▫ Cervicale: per cani con percorso lentamente progressivo e ancora ambulatoriale
    3. 1-2 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno per via orale. In seguito una diminuzione graduale della dose ogni 2 settimane, fino a raggiungere 0,5 mg/kg ogni due giorni, per via orale
    4. ▫ Lombo-sacrale:
    5. 1 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno, per via orale. Poi, riduzione graduale della dose fino a 0,5 mg/kg a giorni alterni, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva per la sindrome shaker del cane bianco: 0,25 mg/kg di prednisone due volte al giorno per 10 giorni, per via orale, poi una volta al giorno per 10 giorni, poi a giorni alterni per 10 giorni
  • Come terapia aggiuntiva per la sindrome del tremore generalizzato: 3 m/kg di predniso(lo)ne ogni mattina per 5 giorni, poi diminuire la dose e alternare le mattine per 5 giorni, poi iniziare un ritiro graduale del farmaco. Potrebbe essere richiesta una terapia alternativa a lungo termine a bassa dose
    • Per meningiti suppurative non batteriche:
    • dopo che le culture risultano negative
    • 2 mg/kg di prednisone per 10 giorni, poi diminuire gradualmente per oltre 1 mese
  • Come terapia aggiuntiva per i cani a cui è stata diagnosticata la sindrome di Wobbler con segni di media o moderata paraparesi, tetraparesi o atassia: 1-2 mg/kg di prednisolone inizialmente due volte al giorno, diminuendo gradualmente la dose per un periodo di 5 giorni a 0,5-1 mg/kg a giorni alterni

Per disordini ematologici:

  • Per anemia emolitica autoimmune: 1-4 mg/kg di prednisolone al giorno, ma divisa in due volte, per via orale. Aggiungere un agente immunosoppressivo (es. ciclofosfamide, azatioprina) se il PCV non si stabilizzo entro 48-72 ore. Potrebbero servire diversi mesi per l’eliminazione farmaco
  • Come terapia aggiuntiva per l’aplasia pura della serie rossa (PRCA): 2 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno. Se non si ha un aumento dei reticolociti in 2 settimane, aumentare la dose a 4 mg/kg, due volte al giorno. Se la conta dei reticolociti rimane bassa per altre 4-6 settimane aggiungere ciclofosfamide (30-50 mg/m2 per 4 giorni consecutivi per ogni settimana). Continuare con prednisolone. Sospendere la ciclofosfamide se si verificano casi di neutropenia o trombocitopenia. Se la conta dei reticolociti aumenta, la ciclofosfamide potrà essere sospesa ed il prednisolone potrà essere lentamente diminuito e sostituito da una terapia giornaliera alternata.
  • Per trombocitopenia immuno-mediata: 1-3 mg/kg di prednisolone divisa due o tre volte al giorno, per via orale. Non deve essere somministrata per via intramuscolare. Se la conta delle piastrine aumenta, la dose di prednisolone dovrebbe essere lentamente diminuita del 50% ogni 1-2 settimane. La riduzione della dose dovrebbe avvenire lentamente per diversi mesi

Per disordini dermatologici o altri problemi immuno-mediati:

  • Come terapia aggiuntiva per l’orticaria e l’angioedema: 2 mg/kg di prednisone due volte al giorno per via orale o intramuscolare
  • Per l’atopia canina: 0,5 mg/kg di predniso(lo)ne inizialmente due volte al giorno per 5-10 giorni, per via orale, poi diminuire alla minima dose efficace e somministrare a giorni alterni
  • Come terapia aggiuntiva per la dermatite allergica da pulci: 1 mg/kg di prednisolone una volta al giorno per una settimana, per via orale, poi un giorno sì ed uno non alla minima dose efficace
  • Come immunosoppressore per le malattie autoimmuni della pelle: 2,2 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno fino alla remissione, poi diminuire il dosaggio fino alla minima dose efficace e somministrare a giorni alterni
  • Per l’ipersensibilità di tipo 2 (citotossica): 2 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno. Una volta in remissione, il dosaggio può essere abbassato fino al livello di mantenimento. Potrebbe essere necessario l’utilizzo di altri immunosoppressori
  • Come terapia aggiuntiva per l’orticaria, shock e/o arresto respiratorio secondario per cntrastare un’ipersensibilità media: 10 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa
  • Come terapia aggiuntiva per il pioderma superficiale: 1 mg/kg/die di predniso(lo)ne per 5-7 giorni
  • Per ulcere eosinofile: 2-4,4 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale. Per casi cronici utilizzare 0,5-1 mg/kg di prednisolone un giorno sì ed uno no, per via orale

Indicazioni varie:

    1. Per la cardiomiopatia nei boxer:
    2. nei pazienti che non rispondono agli agenti antiaritmici
    3. 1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 10 giorni
  • Come stimolante dell’appetito: 0,25-0,5 mg/kg di prednisolone ogni giorno, a giorni alterni o ad intermittenza se necessario, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva per le uveiti posteriori: 2,2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno; ridurre gradualmente fino a quando l’infiammazione non è controllata
  • Per laringiti piogranulomatose, proliferative, croniche: 1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno, per via orale; diminuire il dosaggio settimanalmente
  • Come terapia aggiunta o alternativa per l’ipercalcemia: 1-1,5 mg/kg di prednisolone ogni 12 ore, per via orale. Per via del ritardo d’inizio d’azione, ci vogliono da 4 a 8 giorni per avere dei risultati
  • Come antinfiammatorio nei trattamenti aggiuntivi per l’otite interna: 0,25 mg/kg/die di prednisone per i primi 5-7 giorni di trattamento
  • Come terapia aggiuntiva per myasthenia gravis: 0,5 mg/kg/die di prednisone, per via orale. Aumentare la dose di 0,5 mg/kg/die ogni 2-4 giorni, fino ad arrivare alla dose totale di 2 mg/kg/die. Ottenuta la remissione, gradualmente modificare la terapia somministrando a giorni alterni. Se il paziente dovesse peggiorare durante il periodo in cui la dose di prednisone viene aumentata, ridurre la dose e aumentare gli intervalli tra gli aumenti di dosaggio. Potrebbero essere necessarie diverse settimane prima che siano evidenti i primi segni di risposta positiva. Dopo che i segnali sono controllati, ridurre la dose ogni 4 settimane fino alla determinazione del dosaggio di mantenimento. Possono essere indicati farmaci citotossici se i sintomi non sono controllati o se il dosaggio non può essere ridotto.

Gatti Nel gatto è consigliabile l’utilizzo del prednisolone al posto del prednisone. I gatti non assorbono o convertono il prednisone bene come i cani. Come agente immunosoppressore:

inizialmente 2-4 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno in dosi divise. Diminuire fino ad alternare i giorni e, in base alle condizioni del paziente, portare rapidamente ad una terapia a basso dosaggio

Come trattamento aggiuntivo per disordini respiratori:

  • Bronchiti allergiche: 1-3 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via indovenosa (non somministrare rapidamente) o intramuscolare
  • Come terapia aggiuntiva per l’asma felino: 1-2 mg/kg/die di predniso(lo)ne
    • Come terapia aggiuntiva di emergenza:
    • ▫ 50-100 mg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa.
    • ▫ Per casi non urgenti:
    • 5 mg di prednisone, inizialmente tre volte al giorno, per via orale; poi una rapida diminuzione fino alla somministrazione a giorni alterni o discontinui

Come terapia aggiuntiva per disordini al tratto gastrointestinale:

  • Per enteriti linfocitiche-plasmocitarie: 2,2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per 5-10 giorni, per via orale; poi 1,1 mg/kg/die per 5-10 giorni; poi diminuire riducendo il dosaggo dello steroide della metà ogni 10-14 giorni fino al raggiungimento del dosaggio a giorni alterni o fino a quando i sintomi non ricorrono nuovamente
  • Per le malattie infiammatorie intestinale del piccolo intestino: 1-2 mg/kg/die di prednisone diviso in due dosi. Generalmente nei casi medi o moderati la risposta avviene a bassi dosaggi. Se il caso risulta essere grave utilizzare la dose elevata per 2-4 settimane o finché non si risolvono i sintomi. Nei casi più gravi, caratterizzati da anoressia, perdita di peso e diarrea cronica utilizzare una dose iniziale di 4 mg/kg/die per 2 settimane. Se la risposta è positiva, dopo 2 settimane diminuire il dosaggio della metà e a 4 settimane diminuire nuovamente della metà. Alternare, eventualmente, i giorni di terapia e dovrebbe essere mantenuta per 3 mesi. Alcuni gatti possono assumere il farmaco in maniera discontinua o una terapia a lungo termine a giorni alterni (o ogni terzo giorno di terapia).

Come terapia aggiuntiva per la gengivite-faringite plasmacellulare del gatto:

1-2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale

Come terapia aggiuntiva per la filaria felina:

per crisi dovute all’embolizzazione 4,4 mg/kg di prednisolone tre volte al giorno con accurata terapia con fluidi endovenosi

Per condizioni dermatologiche:

  • Come trattamento aggiuntivo per l’allergia alle pulci: 1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 5 giorni, per via orale, poi diminuire gradualmente fino ad una terapia a giorni alterni (solitamente 1-2 mg/kg a sere alterne)
  • Per la dermatosi miliare idiopatica felina: 1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 5-7 giorni, per via orale, poi ridurre gradualmente la dose fino ad una terapia a giorni alterni alla dose di 1-2 mg/kg. L’efficacia a lungo termine solo raramente è efficace
  • Per il granuloma lineare: 0,5 mg/kg di prednisolone inizialmente due volte al giorno, con diminuzione
  • Per ulcere eosinofile: 2-4,4 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale; per i casi cronici utilizzare 0,5-1 mg/kg di prednisolone a giorni alterni, per via orale
  1. Come terapia aggiuntiva per le neoplasie feline (linfosarcoma, leucemia linfoide acuta, mastocitomi):
  2. 20-50 mg/m2 ogni 24-48 ore per via orale, sottocutanea o endovenosa. Vedere anche i protocolli riportati nella sezione del dosaggio del cane
  3. Cavalli
  4. (ARCI UCGFS, farmaco di classe 4)
  5. Sembra che il prednisone non venga ben assorbito dopo l’assunzione della dose orale; si consiglia di utilizzare il prednisolone i altri steroidi orale
  6. Come terapia aggiuntiva per la broncopneumopatia cronica ostruttiva:

inizialmente 600-800 mg di prednisolone per via intramuscolare o per via orale in cavalli di 450 kg. È possibile diminuire la dose e alternare i giorni di somministrazione. Le dosi a partire da 200 mg, somministrate a giorni alterni, possono essere efficaci

Per gli effetti glucocorticoidi:

    • ▫ 0,25-1 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa
    • ▫ 0,25-1 mg/kg di predniso(lo)ne in compresse, per via orale
    • ▫ 0,25-1 mg/kg di prednisolone acetate, per via intramuscolare oppure 10-25 mg subcongiuntivale

Bovini Come terapia aggiuntiva per l’edema celebrale secondario fino alla polioencefalopatia:

1-4 mg/kg di prednisolone per via endovenosa

Come terapia aggiuntiva per le laminiti asettiche:

100-200 mg di prednisolone (supponendo sale di sodio succinato) per via intramuscolare o endovenosa; continuare la terapia per 2-3 giorni

Per l’attività glucocorticoide:

0,2-1 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa o intramuscolare

Suini Per attività glucocorticoide:

0,2-1 mg/kg di prednisolone sodio succinate, per via endovenosa o intramuscolare

Lama Per dermatosi pruriginosa steroide-reattiva secondaria alle origini allergiche:

0,5-1 mg/kg di prednisone per via orale, in seguito abbassamento della dose alla minore dose efficace somministrata a giorni alterni

Conigli L’utilizzo di questo farmaco nei conigli è indicato raramente ed è da utilizzare con cautala. Si raccomanda l’uso simultaneo di gastroprotettori. Per un trauma spinale:

0,25-0,5 mg/kg ogni 12 ore per 3 giorni, per via orale, poi una volta al giorno per 3 giorni, poi un giorno sì ed uno no per 3 dosi

Come antinfiammatorio:

0,5-2 mg/kg per via orale

  1. Cavie
  2. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  3. Cincillà
  4. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  5. Criceti
  6. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  7. Gerbilli
  8. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  9. Ratti
  10. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  11. Topi
  12. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  13. Furetti
  14. Come antinfiammatorio o per insulinoma (post-intervento o anche non in caso di intervento):

0,5-2 mg/kg per via orale o intramuscolare (frequenza non specificata)

Rettili Per molte specie in fase di shock utilizzare prednisolone sodio succinato:

5-10 mg/kg per via endovenosa, come necessario

Uccelli Come antinfiammatorio:

0,2 mg/30 gr di peso corporeo, di prednisolone oppure dissolvere una compressa da 5 mg in 2,5 ml di acqua e somministrare 2 gocce per via orale. Due volte al giorno. Diminuire il dosaggio se si somministra il farmaco per un lungo tempo

Per il trattamento dello shock:

0,1-0,2 ml/100 gr di peso corporeo, di prednisolone sodio succinato (10 mg/ml). Ripetere ogni 15 minuti fino ad ottenere un risultato. Per i grandi uccelli, il dosaggio può essere aumentato della metà

Quando dare il deltacortene al cane?

Deltacortene cane: perché per il Ministero della Salute non si può usare? – Semplice: se esiste un farmaco con lo stesso principio attivo registrato in veterinaria, ecco che bisogna utilizzare quello per i cani. Questo a causa della legge sulla cascata dei farmaci, Certo, si potrebbe obiettare che in Medicina Veterinaria non esiste nessun farmaco registrato per cani con questo principio attivo.

  1. Però la legge sulla cascata va oltre: essendoci altri cortisonici registrati per cani, devi usare quelli, anche se il principio attivo non è lo stesso.
  2. Per essere più chiari: vuoi usare il Deltacortene nel cane in quanto vuoi usare del prednisone? Non puoi, o meglio: il tuo veterinario non può prescrivertelo in quanto in Medicina Veterinaria esistono altri cortisonici come il prednisolone registrati per gli animali.

Ci sarebbero poi altre considerazioni da fare, soprattutto per scoraggiare il fai-da-te. Per esempio, tra Deltacortene e Bentelan c’è differenza : il primo è prednisone, il secondo betametasone. Il secondo negli animali tende ad avere maggiori effetti collaterali a livello dell’asse ipofisario-surrenalico.

Cosa succede se do troppo cortisone al cane?

L’iperadrenocorticismo, detto anche morbo di Cushing o malattia di Cushing, è una patologia causata da un eccesso di cortisone (un tipo di ormone) in circolo nel corpo per lunghi periodi di tempo. Si tratta di una malattia cronica, che inizia in modo subdolo e con il tempo diventa debilitante.

Inoltre può predisporre il cane a contrarre calcoli vescicali, diabete e tromboembolismo polmonare. Sintomi L’iperadrenocorticismo nel cane può presentare molti sintomi, ad insorgenza graduale e inizialmente poco definiti, spesso scambiati per il normale processo di invecchiamento. Uno dei sintomi principali consiste nell’eccessiva assunzione di acqua (polidipsia) e di conseguenza nell’emissione di una quantità eccessiva di urina (poliuria).

Poiché il cane affetto dal morbo di Cushing ha la necessità di urinare più spesso, può accadere che pianga durante la notte per uscire a urinare oppure che non riesca a trattenere l’urina e sporchi in casa, sembrando incontinente. A volte il morbo di Cushing si accompagna all’infezione delle vie urinarie, causando perdite involontarie di urina rendendo il cane effettivamente incontinente.

Un aumento del consumo di acqua rispetto al solito non è esclusivo dell’iperadrenocorticismo ma può accompagnare moltissime altre patologie, tra cui insufficienza renale, malattie epatiche e diabete. Il cane beve normalmente 50 ml di acqua per chilo di peso; in caso di iperadrenocorticismo il consumo aumenta in modo notevole.

12 Cose che il Tuo Cane Detesta di Te

I cani con morbo di Cushing tendono a mangiare in modo eccessivo perché il cortisone stimola l’appetito e di conseguenza ingrassano molto. Inoltre il loro grasso corporeo si ridistribuisce aumentando molto nell’addome, cosa che conferisce loro una pancia detta “a botte”.

  • L’addome ingrossato e pendulo è un sintomo molto comune, presente nel 90% dei cani con iperadrenocorticismo.
  • All’aumento dell’addome contribuiscono anche l’ingrossamento del fegato e l’atrofia dei muscoli addominali.
  • La muscolatura si atrofizza, causando debolezza e scarsa resistenza all’esercizio; il cane è riluttante a muoversi e può apparire impigrito; può ansimare per il minimo sforzo.

L’eccesso di cortisone causa importanti sintomi a livello della cute. A causa dell’atrofia dei follicoli si verifica una perdita di pelo a livello del tronco, mentre la testa e le zampe sono risparmiate. Se tosato, il pelo fatica a ricrescere. La cute si atrofizza e appare assottigliata, grinzosa, con scarsa capacità di guarigione dalle ferite. Addome di una cagna affetta da morbo di Cushing: si osserva l’addome ingrossato e privo di pelo. Particolare dell’addome: la cute è sottile e secca, le vene prominenti e vi sono abbondanti comedoni. Morbo di Cushing in fase avanzata: il tronco è completamente privo di pelo Nei casi avanzati si possono formare nello spessore della pelle depositi di calcio, detti calcinosis cutis, che appaiono come aree rilevate, infiammate e molto indurite che possono colpire qualunque parte del corpo.

Ogni cane può presentare una diversa combinazione di sintomi o anche un solo sintomo, di gravità molto variabile. Cause L’iperadrenocorticismo si manifesta quando il corpo è esposto per lunghi periodi a livelli eccessivi dell’ormone cortisolo (detto anche idrocortisone). Il cortisolo viene normalmente prodotto dalle ghiandole surrenali (due ghiandole poste accanto ai reni) dove viene immagazzinato per essere rilasciato quando si rende necessario.

Questo ormone è essenziale per l’organismo e ha importanti funzioni. Entra in circolo in condizioni di stress, quando l’organismo deve prepararsi alla lotta o alla fuga, rilasciando grassi e zuccheri che devono essere rapidamente consumati dall’organismo e trattenendo acqua e sodio.

Quando la presenza di cortisolo diventa cronica, si crea uno stato di consumo costante delle risorse che diventa debilitante. Le ghiandole surrenali vengono controllate da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pituitaria o ipofisi. Quando questa ghiandola rileva livelli troppo bassi di cortisolo produce un ormone, detto ACTH, che stimola le surrenali a produrre cortisolo.

Quando questo ha raggiunto livelli sufficienti, l’ipofisi interrompe la produzione di ACTH. In tal modo nell’organismo normale vi è una costante regolazione dei livelli di cortisolo in circolo. Ci sono tre meccanismi differenti che possono portare al morbo di Cushing. Rappresentazione di come funzionano le ghiandole surrenali Iperadrenocorticismo ipofisi-dipendente Questa forma si presenta nell’85% dei cani con iperadrenocorticismo spontaneo. È causata da un tumore dell’ipofisi, generalmente benigno e molto piccolo ma che produce un eccesso di ACTH, il quale a sua volta stimola cronicamente le surrenali che si ingrossano e producono livelli elevati di cortisolo.

In una piccola percentuale di casi il tumore ipofisario è abbastanza grande da comprimere il tessuto cerebrale circostante, causando sintomi neurologici. Iperadrenocorticismo surrene-dipendente Rappresenta il restante 15% dei casi di morbo di Cushing ad insorgenza spontanea ed è provocato dal tumore di una delle ghiandole surrenali che produce direttamente l’eccesso di cortisolo.

Questo a sua volta induce un’atrofia della surrenale sana e fa cessare la produzione di ACTH da parte dell’ipofisi. I tumori surrenalici sono al 50% maligni. Eccessiva somministrazione di cortisonici I cortisonici sono una classe di farmaci, dall’azione simile al cortisone, spesso largamente abusati in medicina veterinaria.

Se usati in modo appropriato sono estremamente utili per curare una varietà di condizioni, dal prurito all’artrosi e varie forme infiammatorie, ma se usati in quantità eccessiva, per periodi prolungati o in modo inappropriato possono indurre il morbo di Cushing, che in questo caso viene definito iatrogeno (causato dalla terapia).

L’eccesso di cortisone somministrato al cane causa l’atrofia delle ghiandole surrenali e la cessazione di produzione di ACTH, effetti che possono reversibili ma che possono permanere per mesi dopo la fine della terapia. Nei cani che ricevono cortisone da lungo tempo l’interruzione della terapia cortisonica deve sempre avvenire in modo graduale e progressivo per permettere alle ghiandole surrenali di recuperare la loro funzionalità.

È tuttavia più importante non eccedere nella somministrazione di cortisone e valutare sempre i pro e contro dei suoi effetti. Inutile dire che i farmaci cortisonici vanno sempre somministrati sotto stretto controllo veterinario. Questa forma di morbo di Cushing presenta gli stessi sintomi delle forme spontanee, ma non necessita di terapia perché è reversibile con il tempo, interrompendo la somministrazione di cortisonici.

Diagnosi La malattia colpisce i cani maturi e anziani (ovviamente la forma iatrogena si può presentare anche nei soggetti più giovani). Le razze predisposte sono Boston terrier, boxer, bassotto, schnauzer nano, barboncino e le razze nane in generale. I sintomi clinici, essendo variabili per tipo e intensità, non permettono di emettere una diagnosi certa di iperadrenocorticismo, per la quale sono necessari test specifici.

  1. Nei normali controlli di routine e negli esami di base alcuni elementi possono far sospettare la patologia.
  2. Nell’emocromo (l’esame delle cellule del sangue) si può osservare un cosiddetto leucogramma da stress, vale a dire una peculiare distribuzione delle cellule bianche: aumento dei neutrofili e dei monociti, diminuzione dei linfociti e degli eosinofili.

Se questi elementi si osservano in un cane che non è stressato, possono suggerire la presenza del morbo di Cushing. L’esame biochimico può mostrare un aumento della fosfatasi alcalina (SAP o ALP), un enzima prodotto dal fegato in misura maggiore per opera del cortisolo, e del colesterolo, che aumenta però in molte altre condizioni patologiche.

Si osserva a volte anche l’aumento di un altro enzima, l’ALT, e un aumento lieve o grave della glicemia. Tutte queste alterazioni non sono specifiche e non permettono di diagnosticare da sole il morbo di Cushing, ma possono indicare la necessità di eseguire esami più specifici se si osservano in cani con sintomi compatibili.

Le urine sono in genere eccessivamente diluite a causa dell’aumento del consumo di acqua, vale a dire che presentano un peso specifico molto basso. I livelli di proteine possono essere aumentati per la perdita di albumine. Il 20% dei cani con iperadrenocorticismo presentano infezioni urinarie, spesso senza sintomi, rilevabili con un esame colturale dell’urina.

Test specifici Se l’esame clinico e gli esami di laboratorio di base sono sospetti, per confermare la diagnosi sono necessari test specifici, che possono essere di vario tipo. Tuttavia, se il cane appare clinicamente normale, vale a dire non ha sintomi riferibili all’iperadrenocorticismo, non è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici specifici solo perchè alcuni valori di laboratorio possono apparire alterati.

Prima di procedere con i test è importante escludere che il cane abbia ricevuto farmaci a base di cortisone in una forma o l’altra (iniezioni, compresse, prodotti per le otiti, prodotti oftalmici) o che abbia potuto ingerire cortisonici accidentalmente (es.

  • Farmaci trovati in casa).
  • Test di soppressione con desametasone a basse dosi Questo test è al momento considerato il test migliore per la conferma della diagnosi di iperadrenocorticismo; circa il 90% dei cani con morbo di Cushing risultano positivi a questo esame.
  • Il test si basa sul fatto che il desametasone, un ormone simile al cortisone, somministrato a un cane normale causa la temporanea sospensione della produzione di ACTH da parte dell’ipofisi, che a sua volta provoca una sospensione della produzione di cortisolo da parte delle surrenali.

Se invece è presente un tumore ipofisario, questo continuerà a produrre cortisolo indipendentemente dalla presenza in circolo di un altro ormone cortisonico. Il test si svolge prelevando al mattino un campione di sangue per valutare il valore di base di cortisolo e somministrando subito dopo una piccola dose di desametasone.

  1. Dopo otto ore si ripete il prelievo e si confrontano i due valori.
  2. Se il cane è sano nel secondo prelievo il cortisolo sarà diminuito; se ciò non accade il test sarà positivo, ossia indicherà la presenza di iperadrenocorticismo.
  3. A volte si esegue un prelievo anche dopo quattro ore, per precisare meglio il tipo di iperadrenocorticismo eventualmente presente.

Rapporto urinario cortisolo:creatinina È un test di screening utile per escludere la patologia se risulta negativo ma non serve a confermarla nel caso in cui sia positivo, perché altre patologie possono dare un risultato positivo. Il proprietario deve raccogliere a casa (in condizioni di stress minimo) un campione di urina, da cui si valutano i livelli di cortisolo e di creatinina (un metabolita delle proteine escreto normalmente dai reni) e in particolare il loro rapporto.

  • Se il livello di cortisolo, a paragone di quello della creatinina, è elevato il dato è sospetto e sono necessari ulteriori test di conferma.
  • Differenziazione del tipo di morbo di Cusghing Una volta stabilita la diagnosi di morbo di Cushing si possono eseguire ulteriori esami per capire se la malattia dipende dalle surrenali o dall’ipofisi.

In alcuni casi la differenziazione è possibile durante il test di soppressione con desametasone a basse dosi, mediante il prelievo eseguito a 4 ore. In tal caso non sono necessari ulteriori esami. Se questo test non è discriminante servono ulteriori accertamenti.

L’esame ecografico condotto sulle ghiandole surrenali può essere di aiuto. In caso di tumore surrenalico, infatti, una delle due ghiandole appare di dimensioni aumentate a causa del tumore, mentre l’altra appare atrofica a causa dei livelli elevati di cortisolo in circolo che ne blocca la funzionalità.

Se le due ghiandole appaiono di dimensioni analoghe (entrambe normali o aumentate) significa che il tumore è ipofisario, perché l’ipofisi in tal caso produce un eccesso di ACTH che agisce su entrambe le ghiandole stimolandole a produrre cortisolo. Un test ulteriore è il cosiddetto test di soppressione con desametasone ad alte dosi.

Si somministra una dose più elevata di farmaco rispetto al test a basse dosi e si effettua un prelievo a due ore di distanza. I cani con tumori ipofisari mostrano una diminuzione di cortisolo, mentre quelli con tumori surrenalici no. Terapia La terapia chirurgica è molto difficile e rischiosa pertanto di norma si ricorre alla terapia medica.

Non è necessario iniziare la terapia in ogni cane in cui si effettua la diagnosi di morbo di Cushing. La decisione dipende dalla gravità dei sintomi e da quanto questi disturbino il cane e il proprietario, ad esempio se il cane beve tanto da avere necessità di urinare in piena notte.

Poiché si tratta di una patologia progressiva, è necessario monitorare costantemente lo stato di salute per decidere se e quando iniziare il trattamento. Il trattamento serve a combattere i sintomi, non la progressione del tumore, e va continuata per tutta la vita. Il farmaco usato più comunemente per la cura dell’iperadrenocorticismo del cane è il trilostano.

Il trilostano è l’inibitore di un enzima chiamato deidrogenasi 3-beta – idrossisteroido, coinvolto nella produzione di vari steroidi tra cui il cortisolo, di cui ne blocca la produzione. Il trilostano va somministrato una o due volte al giorno con il cibo.

Gli effetti collaterali più comuni sono lieve letargia e riduzione dell’appetito soprattutto all’inizio della terapia, quando l’organismo si deve adattare ai cambiamenti ormonali. La maggior parte delle reazioni sono lievi e reversibili con l’interruzione della terapia. Sono invece possibili reazioni avverse anche permanenti, dette addisoniane, che possono verificarsi in modo imprevedibile e a qualsiasi dose.

Per questo motivo è essenziale effettuare monitoraggi regolari tramite esami del sangue. Secondo alcuni studi, il rischio di una reazione di questo tipo permanente o pericolosa per la vita durante la terapia con trilostano è del 2-3%. Il trilostano non va somministrato alle cagne in gravidanza in quanto può causare aborto.

La dose del farmaco va modificata secondo i risultati dei periodici test (a 10-14 giorni, 30 giorni, 90 giorni e poi ogni 3-6 mesi). La terapia impiega alcune settimane a portare dei miglioramenti clinici (riduzione della sete e della produzione di urina, della fame eccessiva, del respiro affannoso e delle alterazioni cutanee).

Se la somministrazione di trilostano viene interrotta, i sintomi clinici ricompaiono entro pochi giorni. La sopravvivenza media dei cani con iperadrenocorticismo trattati con trilostano è di due anni.

A cosa serve il deltacortene ai cani?

Deltacortene cane: il medicinale – Il deltacortene cane è un medicinale veterinario, antinfiammatorio e antidolorifico, Viene somministrato soprattutto a cani anziani per curare malattie reumatologiche nella fase acuta ed evitare il ritorno dei sintomi.

Quanto cortisone in base al peso?

La dose raccomandata è 0,1-0,2 mg ogni kg di peso corporeo al giorno (nei bambini si ricorre in genere a osi proporzionalmente superiori a quelle raccomandate per gli adulti, a parità di rischio di effetti indesiderati).

Quanti mg di cortisone per kg?

La dose raccomandata è 0,1-0,2 mg ogni kg di peso corporeo al giorno. Può somministrare Bentelan al bambino anche mediante aerosol.

Quanti mg cortisone cane?

Dosaggi – Cani Come trattamento aggiuntivo per le neoplasie: Per ulteriori informazioni sull’uso di prednisone o prednisolone come parte dei protocolli di chemioterapia, fare riferimento ad altri protocolli, tra i quali Withrow and MacEwen’s Small Animal Clinical Oncology, 4th Ed., Canine and Feline Geriatric Oncology, Small Animal Internal Medicine, 3rd Edition, Textbook of Veterinary Internal Medicine: Diseases of the Dog and Cat 6th Edition, The 5-Minute Veterinary Consult Canine & Feline, 3rd Ed.

    • Tumore al cervello (terapia palliativa):
    • ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale, fino alla somministrazione a giorni alterni
    • ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisone due volte al giorno per molti giorni per via orale, quindi diminuire il dosaggio nella settimana o nel mese successivo, dipendente dalle esigenze del paziente
    1. Come terapia aggiuntiva per linfomi canini:
    2. ▫ protocollo COAP (ciclofosfamide, vincristina, citosina arabinoside, prednisone):
    3. 50 mg/m2 di prednisone ogni giorno per via orale per una settimana, poi 25 mg/m2 un giorno sì ed uno no
    4. ▫ protocollo COP (no citosina arabinoside)
    5. 25 mg/m2 di prednisone un giorno sì ed uno no, per via orale
    6. ▫ CHOP (doxorubicina invece della citosina arabinoside):
    7. 25 mg/m2 di prednisone un giorno sì ed uno no, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva per il mieloma multiplo: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale. L’utilizzo con melfalan: 0,1 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni per via orale, poi 0,05 mg/kg una volta al giorno per via orale oppure con ciclofosfamide: 1 mg/kg una volta al giorno per via orale (se si sviluppa resistenza al melfalan)
  • Per macroglobulinemia: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale. Utilizzato con clorambucile: 0,2 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni per via orale, poi 0,1 mg/kg una volta al giorno per via orale oppure con ciclofosfamide: 1 mg/kg una volta al giorno per via orale (se si sviluppa resistenza al clorambucile)

Come trattamento aggiuntivo a disturbi respiratori:

  • Bronchiti croniche: 0,5-1 mg/kg di prednisone una volta al giorno e poi un giorno sì ed uno no, per via orale
    • Bronchiti allergiche:
    • ▫ 2-4 mg/kg di prednisolone sodio succinato per via endovenosa (non somministrare rapidamente) o intramuscolare
    • ▫ 0,5-1,5 mg/kg/die di prednisone per via orale, per pazienti cronicamente sintomatici
  • Come terapia aggiuntiva del collasso della trachea: Inizialmente 0,25-0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 7-10 giorni, per via orale Prednisone: 0,5 mg/kg una o due volte al giorno per via orale. Sospendere se non ci sono miglioramenti in una settimana. In tale condizione i corticosteroidi devono essere usati con cautela e raramente fa la differenza in risultati in una terapia a lungo termine
  • Per bronchiti allergiche (eosinofiliche) o pneumoniti: 1-2 mg/kg/die di prednisone diviso da due a tre volte al giorno. Ogni 7-10 giorni diminuire la dose totale di steroidi a un quarto o della metà finché i segni clinici rimangono controllati. Dopo 3-4 settimane, somministrare un giorno sì ed uno no oppure ogni 3 giorni
  • Come terapia aggiuntiva per ipersensibilità polmonare parassitaria: 1-2 mg/kg di prednisolone diviso in 2-3 dosi, per via orale, per sopprimere l’infiammazione prima dell’eliminazione dei parassiti

Come terapia aggiuntiva nei disturbi al fegato: poiché il prednisone richiede, a livello del fegato, la conversione nel composto attivo prednisolone, alcuni medici credono che ai pazienti con problemi epatici debba essere somministrato solo il prednisolone.

  • Per colangiti: 1-2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno per almeno un mese, poi somministrare un giorno sì ed uno no per altri 2-3 mesi e considerare la sospensione del farmaco, monitorando i segni clinici di una eventuale ricaduta.
  • Per enteriti linfocitiche-plasmocitarie o autoimmuni croniche: 2,2 mg/kg una volta al giorno per via orale per diverse settimane e poi 1,1 mg/kg un giorno sì ed uno no. Se il cane non tollera o fallisce la terapia con il prednisone, si potrebbe aggiungere azatioprina
  • Epatopatia indotta dal rame: 0,5-1 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per via orale; utilizzare nelle fasi acute. Deve essere fatto in concomitanza con una terapia chelante e una dieta povera di rame.

Come terapia aggiuntiva per disordini del tratto gastrointestinale:

  • Per coliti eosinofile: 1-2 mg/kg di prednisolone per 7-10 giorni per via orale. Gradualmente diminuire la dose oltre a seguire per 3-4 settimane un dosaggio minimo che controllerà i segni clinici. Altri casi necessiteranno di una terapia aggiuntiva a giorni alterni per altre 3-4 settimane
  • Per enteriti eosinofile: ▫ 1-3 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale; gradualmente diminuito fino ad un giorno sì ed uno no per il mantenimento. Si può utilizzare la soluzione iniettabile se il cane vomita o ha un grave malassorbimento. La terapia potrebbe essere necessaria per settimane o mesi. Non somministrare prima che i siti di biopsia intestinale siano guariti, solitamente 7-10 giorni ▫ 0,5 mg/kg di prednisone inizialmente una volta al giorno per via orale; ridurre gradualmente fino ad avere una terapia a giorni alterni ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 5-7 giorni, poi diminuire a 0,5 mg/kg/die per 5-7 giorni. Diminuire la dose per una terapia a giorni alterni come dettato dalle condizioni. È spesso necessaria una terapia aggiuntiva di 3-4 settimane; possono verificarsi ricadute
  • Per coliti eosinofile quando le infezioni alimentari e parassitarie sono state eliminate o quando un’altra terapia appropriata non ha avuto successo: 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno; diminuire la dose gradualmente alla dose minima efficace nell’arco di 3-4 settimane
  • Per enterite linfocitico-plasmocitaria: 2,2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per 5-10 giorni per via orale, poi 1,1 mg/kg/die per 5-10 giorni. Poi diminuire riducendo il dosaggio degli steroidi della metà ogni 10-14 giorni, prima di un dosaggio a giorni alterni o del ritorno dei sintomi
  • Come terapia aggiuntivadi gastriti croniche superficiali (se nella biopsia sono evidenziate una predominanza di infiltrazionecellule plasmatiche e di linfociti): 0,5-1 mg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno e ridotto per un periodo di 3 mesi al più basso dosaggio efficace giornaliero
  • Per coliti ulcerose: in alcuni pazienti può peggiorare le condizioni di salute e deve essere utilizzato solo nel caso in cui non abbia funzionato la terapia con sulfasalazina. Usare con cautela.1-2 mg/kg/die di prednisolone per 5-7 giorni per via orale; poi 0,5 mg/kg/die per 5-7 giorni; poi 0,25-0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per via orale per 10-14 giorni. Continuare con sulfasalazina durante la terapia steroidea. Se non si evidenziano miglioramenti nei primi 7 giorni di terapia, gli steroidi devono essere diminuiti e sospesi il più rapidamente possibile.
  • Per intolleranze o allergie alimentari: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale; diminuire la dose settimanalmente se la risposta clinica lo detta. Sospendere il farmaco quando i segni clinici della malattia retrocedono
    1. Come terapia aggiuntiva di endotossiemia secondaria e dilatazione e torsione gastrica:
    2. ▫ 11 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa
    3. ▫ 10 mg/kg di prednisolone sodio succinato
  • Per gastriti eosinofile: 0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per settimane; diminuzione graduale a 0,12 mg/kg un giorno sì ed uno no, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva di linfangectasia intestinale: 2-3 mg/kg/die di prednisolone; una volta raggiunta la remissione dei sintomi, è possibile applicare il dosaggio di mantenimento. Non tutti i casi rispondono alla terapia
  • Come terapia aggiuntiva di enteropatia refrattaria grano-sensibile nel Setter irlandese: 0,5 mg/kg di prednisolone ogni 12 ore per un mese, in seguito iniziare un programma di riduzione della dose da somministrare
  • Per i cani che rispondono poco alle terapie convenzionali (sostituzione enzimatica, modificazione dietetica, integrazione della vitamina e antibiotici) per insufficienza pancreatica esocrina: 1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 7-14 giorni

Per malattie renali:

  • Come trattamento aggiuntivo di crisi iposurrenalica: 4-20 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa oltre 2-4, preferibilmente dopo la risposta del test ACTH. Una soluzione salina normale per via endovenosa è solitamente una terapia sufficiente durante la prima ora fino al completamento del test di risposta ACTH. La somministrazione di prednisolone sodio succinato può essere ripetuta dopo 2-6 ore o può essere aggiunto del desametasone all’infusione endovenosa 0,05-0,2 mg/kg ogni 12 ore. Il prednisolone sodio succinato presenta dei mineralcorticoidi attivi, mentre il desametasone non li possiede.
  • Per la supplementazione di glucocorticoidi in insufficienze surrenali subacute o croniche: 0,2-0,4 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno, per via orale
  • Per la supplementazione di glucocorticoidi se sono evidenti l’azotemia o altri sintomi di deficit di glucocorticoidi: 0,1-0,3 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno, per via orale
  • Per la “copertura” di glucocorticoide prima e dopo la rimozione di un tumore surrenale: 1-2 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa, 1 ora prima dell’intervento oppure al memento dell’induzione dell’anestesia. Può anche essere aggiunto ai liquidi endovenosi e somministrato per via endovenosa durante la procedura. Ripetere la somministrazione alla fine della procedura; ppuò essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare. La supplementazioen di glucocorticoidi può essere mantenuta utilizzando un prodotto orale (inizialmente 0,5 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno, 2,5 mg/kg di cortisone acetato due volte al giorno o 0,1 mg/kg di desametasone una volta al giorno). Diminuire lentamente fino ai livelli di mantenimento (0,2 mg/kg di predniso(lo)ne una volta al giorno oppure 0,5 mg/kg di cortisone acetato due volte al giorno) per 7-10. Se dovessero riemergere complicazioni al momento della diminuzione della dose, ricominciare con la terapia di mantenimento. Molti cani possono sospendere la teraia con steroide esogeno in circa 2 mesi (basato su un test si simulazione ACTH).
    • Per la “copertura” di glucocorticoide in animali con insufficienza surrenalica iatrogena secondaria e/o soppressione HPA:
    • ▫ Per animali con lievi o moderati segni di deficit di glucocorticoidi:
    • 0,2 mg/kg di predniso(lo)ne un giorno sì ed uno no, per via orale
    • ▫ Per animali con soppressione HPA sottoposti a fattore di stress:

    1-2 mg/kg di prednisolone sodio succinato, somministrato poco prima o dopo eventi stressanti, come per esempio un intervento chirurgico. Continuare con bassi dosaggio fino a tre giorni dopo l’intervento. Se l’animale dovesse “collassare” dovrebbero essere disponibili glucocorticoidi solubili in acqua.

  • Per sintomi di deficit di glucocorticoidi (anoressia, diarrea, spossatezza) o in pazienti sotto stretta osservazione che assumono mitotano (Lysodren®) per iperadrenocorticismo dovuto a stress: 2,2 mg/kg di prednisone per 2 giorni, per via orale, poi 1 mg/kg per 2 giorni, poi 0,5 mg/kg per 3 giorni, poi 0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi sospendere la terapia. Se dovessero tornare i sintomi ridurre la terapia o modificare il dosaggio.

Come gestione medica aggiuntiva o alternativa dell’iperinsulinismo:

  • 0,5 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno, per via orale; aumentare la dose se necessario al mantenimento dell’euglicemia.
  • 1 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno, per via orale, poi diminuire il dosaggio alla minima dose efficace

Come terapia aggiuntiva della tossicosi:

  • Per tossicità da colecalciferolo: 1-2 mg/kg di prednisone due o tre volte al giorno, per via orale
  • Per terapia aggiuntiva di endotossicosi secondaria dovuta all’ingestione di rifiuti o carne in decomposizione: 5-7 mg/kg di prednisolone sodio succinato ogni 4 ore, per via endovenosa

Come terapia aggiuntiva per i disordini riproduttivi:

  • nelle femmine soggette a ricaduta dopo una iniziale terapia per la eclampsia (tetania puerperale): 0,25 mg/kg di prednisone una volta al giorno, per via orale, durante l’allattamento; la diminuzione delle dosi di farmaco deve essere effettuata lentamente;
  • 0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno

Come terapia aggiuntiva per la filaria (per i clinici la terapia è controindicata durate la terapia di routine post-adulticida promuovendo una possibile trombosi polmonare):

  • 1-2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno, per via orale. Ridurre il dosaggio dopo
  • Cani con grave tosse, emottisi o un vasto coinvolgimento parenchimale: prima della terapia 1-2 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno, per via orale,
  • Per polmoniti associate a malattie nascoste della filaria: 1-2 mg/kg di prednisone una volta al giorno per 3-5 giorni.

Per disordini al sistema nervoso centrale:

  • Per meningoencefaliti granulomatose: 1-2 mg/kg di prednisone una volta al giorno per il resto della vita del paziente, per via orale; 2-3 mg/kg di prednisone diviso due volte al giorno, per via orale, per due settimane poi ridurre la dose per diverse settimane; sono raccomandati tempi lunghi di terapia
    1. Per reticolosi:
    2. ▫ 1-2 mg/kg/die di prednisone per via orale, fino a quando i sintomi non iniziano a diminuire, poi si potrà diminuire la dose. Continuare la terapia con una dose bassa una volta al giorno o un giorno sì ed uno no a tempo indeterminato
    3. ▫ 2-3 mg/kg di prednisone diviso due volte al giorno per due settimane, per via orale, poi ridurre lentamente il dosaggio per diverse settimane; sono raccomandati lunghi tempi per la terapia
    4. ▫ 2 mg/kg di predniso(lo)ne per via orale per una settimana, poi 1 mg/kg/die per una settimana, poi 0,5 mg/kg/die per una settimana, poi 0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi 0,25 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi 0,25 mg/kg ogni terzo giorno
  • Come terapia aggiuntiva per l’idrocefalo: ▫ 0,5 mg/kg di prednisone può essere sperimentata la somministrazione a giorni alterni, per via orale, per un lungo periodo ▫ 0,25-0,5 mg/kg di prednisone due volte al giorno, per via orale; continuare la somministrazione se si evidenziano miglioramenti nell’arco di una settimana e diminuire la dose ad intervalli settimanali a 0,1 mg/kg eventualmente un giorno sì ed un giorno no, per via orale. Mantenere la dose per almeno un mese.
    • Come terapia medica aggiuntiva per la mattia del disco intervertebrale (IVD):
    • ▫ IVD cervicale:
    • 0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 3 giorni, per via orale, poi 0,5 mg/kg una volta al giorno per 3-5 giorni
    • ▫ IVD toraco-lombare:
    • 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 2-3 giorni per via sottocutanea o orale, poi diminuire il dosaggio nei seguenti 3-5 giorni
    1. Come terapia aggiuntiva per la spondilopatia:
    2. ▫ Cervicale: per cani con percorso lentamente progressivo e ancora ambulatoriale
    3. 1-2 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno per via orale. In seguito una diminuzione graduale della dose ogni 2 settimane, fino a raggiungere 0,5 mg/kg ogni due giorni, per via orale
    4. ▫ Lombo-sacrale:
    5. 1 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno, per via orale. Poi, riduzione graduale della dose fino a 0,5 mg/kg a giorni alterni, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva per la sindrome shaker del cane bianco: 0,25 mg/kg di prednisone due volte al giorno per 10 giorni, per via orale, poi una volta al giorno per 10 giorni, poi a giorni alterni per 10 giorni
  • Come terapia aggiuntiva per la sindrome del tremore generalizzato: 3 m/kg di predniso(lo)ne ogni mattina per 5 giorni, poi diminuire la dose e alternare le mattine per 5 giorni, poi iniziare un ritiro graduale del farmaco. Potrebbe essere richiesta una terapia alternativa a lungo termine a bassa dose
    • Per meningiti suppurative non batteriche:
    • dopo che le culture risultano negative
    • 2 mg/kg di prednisone per 10 giorni, poi diminuire gradualmente per oltre 1 mese
  • Come terapia aggiuntiva per i cani a cui è stata diagnosticata la sindrome di Wobbler con segni di media o moderata paraparesi, tetraparesi o atassia: 1-2 mg/kg di prednisolone inizialmente due volte al giorno, diminuendo gradualmente la dose per un periodo di 5 giorni a 0,5-1 mg/kg a giorni alterni

Per disordini ematologici:

  • Per anemia emolitica autoimmune: 1-4 mg/kg di prednisolone al giorno, ma divisa in due volte, per via orale. Aggiungere un agente immunosoppressivo (es. ciclofosfamide, azatioprina) se il PCV non si stabilizzo entro 48-72 ore. Potrebbero servire diversi mesi per l’eliminazione farmaco
  • Come terapia aggiuntiva per l’aplasia pura della serie rossa (PRCA): 2 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno. Se non si ha un aumento dei reticolociti in 2 settimane, aumentare la dose a 4 mg/kg, due volte al giorno. Se la conta dei reticolociti rimane bassa per altre 4-6 settimane aggiungere ciclofosfamide (30-50 mg/m2 per 4 giorni consecutivi per ogni settimana). Continuare con prednisolone. Sospendere la ciclofosfamide se si verificano casi di neutropenia o trombocitopenia. Se la conta dei reticolociti aumenta, la ciclofosfamide potrà essere sospesa ed il prednisolone potrà essere lentamente diminuito e sostituito da una terapia giornaliera alternata.
  • Per trombocitopenia immuno-mediata: 1-3 mg/kg di prednisolone divisa due o tre volte al giorno, per via orale. Non deve essere somministrata per via intramuscolare. Se la conta delle piastrine aumenta, la dose di prednisolone dovrebbe essere lentamente diminuita del 50% ogni 1-2 settimane. La riduzione della dose dovrebbe avvenire lentamente per diversi mesi

Per disordini dermatologici o altri problemi immuno-mediati:

  • Come terapia aggiuntiva per l’orticaria e l’angioedema: 2 mg/kg di prednisone due volte al giorno per via orale o intramuscolare
  • Per l’atopia canina: 0,5 mg/kg di predniso(lo)ne inizialmente due volte al giorno per 5-10 giorni, per via orale, poi diminuire alla minima dose efficace e somministrare a giorni alterni
  • Come terapia aggiuntiva per la dermatite allergica da pulci: 1 mg/kg di prednisolone una volta al giorno per una settimana, per via orale, poi un giorno sì ed uno non alla minima dose efficace
  • Come immunosoppressore per le malattie autoimmuni della pelle: 2,2 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno fino alla remissione, poi diminuire il dosaggio fino alla minima dose efficace e somministrare a giorni alterni
  • Per l’ipersensibilità di tipo 2 (citotossica): 2 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno. Una volta in remissione, il dosaggio può essere abbassato fino al livello di mantenimento. Potrebbe essere necessario l’utilizzo di altri immunosoppressori
  • Come terapia aggiuntiva per l’orticaria, shock e/o arresto respiratorio secondario per cntrastare un’ipersensibilità media: 10 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa
  • Come terapia aggiuntiva per il pioderma superficiale: 1 mg/kg/die di predniso(lo)ne per 5-7 giorni
  • Per ulcere eosinofile: 2-4,4 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale. Per casi cronici utilizzare 0,5-1 mg/kg di prednisolone un giorno sì ed uno no, per via orale

Indicazioni varie:

    1. Per la cardiomiopatia nei boxer:
    2. nei pazienti che non rispondono agli agenti antiaritmici
    3. 1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 10 giorni
  • Come stimolante dell’appetito: 0,25-0,5 mg/kg di prednisolone ogni giorno, a giorni alterni o ad intermittenza se necessario, per via orale
  • Come terapia aggiuntiva per le uveiti posteriori: 2,2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno; ridurre gradualmente fino a quando l’infiammazione non è controllata
  • Per laringiti piogranulomatose, proliferative, croniche: 1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno, per via orale; diminuire il dosaggio settimanalmente
  • Come terapia aggiunta o alternativa per l’ipercalcemia: 1-1,5 mg/kg di prednisolone ogni 12 ore, per via orale. Per via del ritardo d’inizio d’azione, ci vogliono da 4 a 8 giorni per avere dei risultati
  • Come antinfiammatorio nei trattamenti aggiuntivi per l’otite interna: 0,25 mg/kg/die di prednisone per i primi 5-7 giorni di trattamento
  • Come terapia aggiuntiva per myasthenia gravis: 0,5 mg/kg/die di prednisone, per via orale. Aumentare la dose di 0,5 mg/kg/die ogni 2-4 giorni, fino ad arrivare alla dose totale di 2 mg/kg/die. Ottenuta la remissione, gradualmente modificare la terapia somministrando a giorni alterni. Se il paziente dovesse peggiorare durante il periodo in cui la dose di prednisone viene aumentata, ridurre la dose e aumentare gli intervalli tra gli aumenti di dosaggio. Potrebbero essere necessarie diverse settimane prima che siano evidenti i primi segni di risposta positiva. Dopo che i segnali sono controllati, ridurre la dose ogni 4 settimane fino alla determinazione del dosaggio di mantenimento. Possono essere indicati farmaci citotossici se i sintomi non sono controllati o se il dosaggio non può essere ridotto.

Gatti Nel gatto è consigliabile l’utilizzo del prednisolone al posto del prednisone. I gatti non assorbono o convertono il prednisone bene come i cani. Come agente immunosoppressore:

inizialmente 2-4 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno in dosi divise. Diminuire fino ad alternare i giorni e, in base alle condizioni del paziente, portare rapidamente ad una terapia a basso dosaggio

Come trattamento aggiuntivo per disordini respiratori:

  • Bronchiti allergiche: 1-3 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via indovenosa (non somministrare rapidamente) o intramuscolare
  • Come terapia aggiuntiva per l’asma felino: 1-2 mg/kg/die di predniso(lo)ne
    • Come terapia aggiuntiva di emergenza:
    • ▫ 50-100 mg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa.
    • ▫ Per casi non urgenti:
    • 5 mg di prednisone, inizialmente tre volte al giorno, per via orale; poi una rapida diminuzione fino alla somministrazione a giorni alterni o discontinui

Come terapia aggiuntiva per disordini al tratto gastrointestinale:

  • Per enteriti linfocitiche-plasmocitarie: 2,2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per 5-10 giorni, per via orale; poi 1,1 mg/kg/die per 5-10 giorni; poi diminuire riducendo il dosaggo dello steroide della metà ogni 10-14 giorni fino al raggiungimento del dosaggio a giorni alterni o fino a quando i sintomi non ricorrono nuovamente
  • Per le malattie infiammatorie intestinale del piccolo intestino: 1-2 mg/kg/die di prednisone diviso in due dosi. Generalmente nei casi medi o moderati la risposta avviene a bassi dosaggi. Se il caso risulta essere grave utilizzare la dose elevata per 2-4 settimane o finché non si risolvono i sintomi. Nei casi più gravi, caratterizzati da anoressia, perdita di peso e diarrea cronica utilizzare una dose iniziale di 4 mg/kg/die per 2 settimane. Se la risposta è positiva, dopo 2 settimane diminuire il dosaggio della metà e a 4 settimane diminuire nuovamente della metà. Alternare, eventualmente, i giorni di terapia e dovrebbe essere mantenuta per 3 mesi. Alcuni gatti possono assumere il farmaco in maniera discontinua o una terapia a lungo termine a giorni alterni (o ogni terzo giorno di terapia).

Come terapia aggiuntiva per la gengivite-faringite plasmacellulare del gatto:

1-2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale

Come terapia aggiuntiva per la filaria felina:

per crisi dovute all’embolizzazione 4,4 mg/kg di prednisolone tre volte al giorno con accurata terapia con fluidi endovenosi

Per condizioni dermatologiche:

  • Come trattamento aggiuntivo per l’allergia alle pulci: 1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 5 giorni, per via orale, poi diminuire gradualmente fino ad una terapia a giorni alterni (solitamente 1-2 mg/kg a sere alterne)
  • Per la dermatosi miliare idiopatica felina: 1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 5-7 giorni, per via orale, poi ridurre gradualmente la dose fino ad una terapia a giorni alterni alla dose di 1-2 mg/kg. L’efficacia a lungo termine solo raramente è efficace
  • Per il granuloma lineare: 0,5 mg/kg di prednisolone inizialmente due volte al giorno, con diminuzione
  • Per ulcere eosinofile: 2-4,4 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale; per i casi cronici utilizzare 0,5-1 mg/kg di prednisolone a giorni alterni, per via orale
  1. Come terapia aggiuntiva per le neoplasie feline (linfosarcoma, leucemia linfoide acuta, mastocitomi):
  2. 20-50 mg/m2 ogni 24-48 ore per via orale, sottocutanea o endovenosa. Vedere anche i protocolli riportati nella sezione del dosaggio del cane
  3. Cavalli
  4. (ARCI UCGFS, farmaco di classe 4)
  5. Sembra che il prednisone non venga ben assorbito dopo l’assunzione della dose orale; si consiglia di utilizzare il prednisolone i altri steroidi orale
  6. Come terapia aggiuntiva per la broncopneumopatia cronica ostruttiva:

inizialmente 600-800 mg di prednisolone per via intramuscolare o per via orale in cavalli di 450 kg. È possibile diminuire la dose e alternare i giorni di somministrazione. Le dosi a partire da 200 mg, somministrate a giorni alterni, possono essere efficaci

Per gli effetti glucocorticoidi:

    • ▫ 0,25-1 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa
    • ▫ 0,25-1 mg/kg di predniso(lo)ne in compresse, per via orale
    • ▫ 0,25-1 mg/kg di prednisolone acetate, per via intramuscolare oppure 10-25 mg subcongiuntivale

Bovini Come terapia aggiuntiva per l’edema celebrale secondario fino alla polioencefalopatia:

1-4 mg/kg di prednisolone per via endovenosa

Come terapia aggiuntiva per le laminiti asettiche:

100-200 mg di prednisolone (supponendo sale di sodio succinato) per via intramuscolare o endovenosa; continuare la terapia per 2-3 giorni

Per l’attività glucocorticoide:

0,2-1 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa o intramuscolare

Suini Per attività glucocorticoide:

0,2-1 mg/kg di prednisolone sodio succinate, per via endovenosa o intramuscolare

Lama Per dermatosi pruriginosa steroide-reattiva secondaria alle origini allergiche:

0,5-1 mg/kg di prednisone per via orale, in seguito abbassamento della dose alla minore dose efficace somministrata a giorni alterni

Conigli L’utilizzo di questo farmaco nei conigli è indicato raramente ed è da utilizzare con cautala. Si raccomanda l’uso simultaneo di gastroprotettori. Per un trauma spinale:

0,25-0,5 mg/kg ogni 12 ore per 3 giorni, per via orale, poi una volta al giorno per 3 giorni, poi un giorno sì ed uno no per 3 dosi

Come antinfiammatorio:

0,5-2 mg/kg per via orale

  1. Cavie
  2. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  3. Cincillà
  4. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  5. Criceti
  6. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  7. Gerbilli
  8. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  9. Ratti
  10. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  11. Topi
  12. Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea
  13. Furetti
  14. Come antinfiammatorio o per insulinoma (post-intervento o anche non in caso di intervento):

0,5-2 mg/kg per via orale o intramuscolare (frequenza non specificata)

Rettili Per molte specie in fase di shock utilizzare prednisolone sodio succinato:

5-10 mg/kg per via endovenosa, come necessario

Uccelli Come antinfiammatorio:

0,2 mg/30 gr di peso corporeo, di prednisolone oppure dissolvere una compressa da 5 mg in 2,5 ml di acqua e somministrare 2 gocce per via orale. Due volte al giorno. Diminuire il dosaggio se si somministra il farmaco per un lungo tempo

Per il trattamento dello shock:

0,1-0,2 ml/100 gr di peso corporeo, di prednisolone sodio succinato (10 mg/ml). Ripetere ogni 15 minuti fino ad ottenere un risultato. Per i grandi uccelli, il dosaggio può essere aumentato della metà

Come va presa deltacortene?

Indicazioni alla somministrazione di Deltacortene® – Deltacortene® viene somministrato per via orale tramite compresse ; la dose terapeutica di attacco in un paziente adulto di peso medio è di 20-30 mg al giorno, dose iniziale che può essere ridotta in modo graduale nei giorni successivi.

Quanti mg di deltacortene al giorno?

Il DELTACORTENE è un medicinale che va somministrato per via orale: la dose terapeutica d’attacco nell’adulto di peso medio corrisponde a mg 20-30 al giorno.

Come prendere deltacortene 25 mg prima o dopo i pasti?

Ultima modifica 30.11.2021 Cos’è il cortisone? Cortisone è un termine che nel linguaggio comune viene in genere usato per indicare un insieme di farmaci, anche se in realtà in campo medico e chimico indica una precisa molecola che viene anche prodotta dall’organismo, oltre ad essere usata come medicinale.

antinfiammatorio, antiallergico e immunosoppressore : Le infiammazioni sono la risposta dell’organismo a un danno dell’organismo, ma in alcuni casi ci troviamo di fronte a reazioni immotivate e/o esagerate. I cortisonici sono capaci di una spiccata azione antinfiammatoria, che deriva anche da una soppressione del sistema immunitario, sfruttata ad esempio per malattie

reumatiche: infiammazioni muscolo-articolari ( artrosi, tendinite, borsite, gotta,,) respiratorie: asma bronchiale, polmonite, tubercolosi,, della pelle: eczema, psoriasi, orticaria, sarcoidosi,, digestive: morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa,, endocrine: tiroidite,, dell’occhio: cheratite, ulcerazioni,, autoimmuni: artrite reumatoide,, allergiche: allergie stagionali, dermatite allergica,,

terapia sostitutiva : nei pazienti in cui la produzione da parte dell’organismo sia ridotta (ad esempio nel caso del morbo di Addison ) trapianto d’organo, per ridurre il rischio di rigetto (viene sfruttato l’effetto di depressione del sistema immunitario.

Quando è meglio prendere cortisone? A differenza di quanto si pensa i cortisonici non predispongono allo sviluppo di ulcera gastrica e non richiedono gastroprotezione, tuttavia in genere si consiglia l’assunzione dopo un pasto per ridurre il rischio di effetti collaterali gastrointestinali (tipicamente al mattino dopo la colazione in caso di monosomministrazione).

Quanto impiega a fare effetto? Dipende dalle patologie, ma è in genere molto veloce; ad esempio in caso di reazione allergica poche ore per dare sollievo al prurito (anche meno se iniettato), qualche giorno nel caso di malattia reumatiche infiammatorie caratterizzate da forte dolore. Quanto tempo dura? Dipende dal tipo di somministrazione, dalla dose e dalla molecola usata.

Cosa succede quando si smette di prendere? In caso di assunzione locale (ad esempio spray nasale) in genere non ci sono rischi alla sospensione, così come per terapie sistemiche (ad esempio per bocca) limitate a pochi giorni. Nel caso di terapie sistemiche di lunga durata è necessario scalare gradualmente per ridurre il rischio di sviluppare la sindrome da sospensione, caratterizzata da calo dell’appetito, nausea, vomito, stanchezza, dolori articolari e muscolari, mal di testa, perdita di peso, depressione, sonnolenza.

ritenzione idrica (accumulo di liquidi), mobilizzazione dei grassi, che vengono redistribuiti nell’organismo (in seguito a variazioni del metabolismo di proteine, glucidi e grassi).

Chi prende cortisone è immunodepresso? In caso di assunzione sistemica, ad esempio per bocca, e per lunghi periodi sì, può vedere le proprie difese immunitarie indebolite. Quanto prenderne? La dose viene quasi sempre personalizzata dal medico, in base a valutazioni relative a:

età (i bambini assumono proporzionalmente dosi maggiori) peso gravità dei sintomi rischio di effetti indesiderati.

Si noti che i diversi cortisonici manifestano potenza differente, un ulteriore tassello da prendere in considerazione nella pianificazione della terapia. A cosa serve in gravidanza? L’uso più caratteristico è legato alla stimolazione della maturità polmonare del feto nel terzo trimestre, quando ci sia il rischio di parto prematuro.

Quali sono gli effetti collaterali? L’efficacia è in generale molto elevata e, quando usato solo localmente (ad esempio in forma di crema, collirio, supposta, spray nasale o puff) gli effetti collaterali minimi (il principale limite è in questi casi la tolleranza, ossia una riduzione di efficacia se usato cronicamente).

Quando viene invece assunto per via sistemica (per bocca o iniettato) il rischio di effetti indesiderati aumenta soprattutto nel caso di terapia cronica (mentre non sussistono in genere grossi rischi in caso di occasionali e brevi terapie); tra i potenziali effetti collaterali legati all’uso a lungo termine ricordiamo:

nausea, gonfiore, ulcerazioni su esofago e stomaco riduzione delle difese immunitarie verso minacce esterne sviluppo di diabete mellito di tipo 2 ritardo nella guarigione delle ferite aterosclerosi (deposito di placche grasso nei vasi sanguigni) osteoporosi (indebolimento delle ossa) viso tondeggiante e gobba a causa delle ritenzione idrica e della mobilizzazione dei grassi pelle fragile e acne irritabilità ed altre alterazioni dell’umore e del comportamento disturbi della vista ( glaucoma, cataratta,,).

È infine possibile sviluppare

dipendenza e tolleranza al farmaco (necessità di assumerlo per evitare malessere e riduzione dell’efficacia) effetto rebound (peggioramento improvviso dei sintomi alla sospensione).

A cosa serve il cortisone prodotto dall’organismo? Insieme all’adrenalina, i corticosteroidi (ivi compreso il cortisone) sono ormoni prodotti dal corpo in grado di esercitare effetti in qualsiasi distretto dell’organismo; sono prodotti soprattutto in risposta allo stress e, da un punto di vista biologico, sono correlati alla risposta di reazione o fuga.

L’esempio più comune è quello relativo all’uomo primitivo che si trova di fronte ad un animale feroce, dovendo quindi necessariamente scappare o affrontarlo; nella nostra società invece i livelli di cortisone (e del suo principale derivato, il cortisolo) possono aumentare in seguito a stress quali paura, ansia, improvvisi cambi di temperatura, traumi, interventi chirurgici,,

Avendo radici evolutive che poggiano sulla necessità di fuga o combattimento, gli effetti fisiologici sono volti a massimizzare l’efficacia di queste reazioni:

aumento della glicemia (zucchero nel sangue) per fornire energia, aumento della pressione del sangue aumento della frequenza del battito cardiaco aumento della frequenza respiratoria ( tachipnea ) spostamento di parte del sangue da organi digestivi ai muscoli, dilatazione delle pupille, aumento dell’attenzione e dei riflessi,,

Quanto cortisone massimo al giorno?

Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista. La dose di DELTACORTENE prescritta dal medico dipende dalla gravità della malattia. Di solito la dose di mantenimento non dovrebbe superare i 10-15 mg di prednisone al giorno.

Quanto deltacortene da 25 mg al giorno?

DELTACORTENE 10CPR 25MG -Posologia La dose terapeutica d’attacco, nell’adulto di peso medio, corrisponde a mg 20-30 al giorno. Questa dose iniziale può essere ridotta entro una settimana ad una dose di mantenimento mediamente di 10-15 mg al giorno. Possono essere richiesti anche dosaggi minori in rapporto al peso corporeo ed all’età del paziente.

La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare la sintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente. È IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE IL FABBISOGNO CORTICOSTEROIDEO È VARIABILE E QUINDI LA POSOLOGIA VA INDIVIDUALIZZATA TENENDO CONTO DELLA MALATTIA E DELLA RISPOSTA TERAPEUTICA DEL PAZIENTE.

: DELTACORTENE 10CPR 25MG -Posologia

Come si prende il deltacortene 25 mg?

Indicazioni alla somministrazione di Deltacortene® – Deltacortene® viene somministrato per via orale tramite compresse ; la dose terapeutica di attacco in un paziente adulto di peso medio è di 20-30 mg al giorno, dose iniziale che può essere ridotta in modo graduale nei giorni successivi.

Quando prendere deltacortene 25 mg?

A cosa serve Deltacortene ? Perchè si usa? –

Trattamento a breve termine, come terapia aggiuntiva, in episodi acuti o riacutizzazioni di affezioni di interesse reumatologico (artrite reumatoide, malattia di Still, spondiliti anchilosanti, artrite gottosa acuta). Trattamento in riacutizzazioni o come terapia di mantenimento in casi particolari di lupus eritematosus sistemico, dermatomiosite, periartrite, cardite reumatica acuta o altre malattie del collagene. Trattamento di condizioni allergiche gravi o debilitanti, non rispondenti ad altre terapie, come asma bronchiale, dermatiti da contatto, dermatite atopica. Trattamento della sarcoidosi. Trattamento di affezioni ematologiche quali anemia emolitica acquisita (autoimmune). Trattamento palliativo di leucemie e linfomi degli adulti e leucemia acuta dell’infanzia. Coadiuvante nel trattamento della colite ulcerosa.

CONTROINDICAZIONI

A cosa serve deltacortene 5 mg compresse?

Caratteristiche di Deltacortene 20cpr 5mg Trattamento di condizioni allergiche gravi o debilitanti, non rispondenti ad altre terapie, come asma bronchiale, dermatiti da contatto, dermatite atopica. Trattamento della sarcoidosi. Trattamento di affezioni ematologiche quali anemia emolitica acquisita (autoimmune).