Quanto dura l’intervento di sterilizzazione nel cane femmina? Diciamo che la durata dell’intervento di sterilizzazione dipende molto dalla manualità e dall’esperienza del chirurgo, mediamente una mezz’ora, considerate però di calcolare tutta la fase dell’addormentamento e del risveglio che può essere molto variabile.
Contents
- 1 Quanto tempo deve stare fermo un cane dopo la sterilizzazione?
- 2 Quanto dura il dolore dopo la sterilizzazione?
- 3 Quante fasi ha la sterilizzazione?
- 4 Cosa fare dopo anestesia cane?
- 5 Come si verifica l’andamento a buon fine di un ciclo di sterilizzazione?
- 6 Quanto tempo bisogna tenere il collare elisabettiano dopo sterilizzazione?
Quanto tempo deve stare fermo un cane dopo la sterilizzazione?
Sterilizzazione cane femmina, post operatorio e convalescenza – L’età ideale per sterilizzare un cane femmina è tra i 6 i 9 mesi di età, dopo il primo calore. A questa età, a meno che non ci siano particolari problemi, il cane è giovane e perfettamente in grado di affrontare il post operatorio di un intervento così importante ma bisogna sempre avere particolari precauzioni.
Già qualche ora dopo l’intervento, eseguito in sedazione totale, la cagna riprende a camminare e nell’arco delle 24/48 ore successive tutte le sue funzioni fisiologiche tornano alla normalità. Dopo l’intervento però il cane potrebbe aver bisogno di un giorno per recuperare tutte le energie. Se l’intervento è stato eseguito con tecnica tradizionale sarà necessario fare assumere al cane antibiotici e antidolorifici, e la cagnolina dovrà indossare il collare elisabettiano per aiutare la cicatrizzazione ed evitare che il fastidio e il dolore sui punti la inducano a grattarsi e strapparli via.
Se l’intervento è stato eseguito in laparoscopia la convalescenza è molto più rapida, i tempi di ripresa sono dimezzati e il dolore meno intenso. Dopo l’intervento è bene che il cane eviti di correre o saltare per almeno 7 giorni. La cagnolina deve essere lasciata il più possibile tranquilla.
Quanto dura l’operazione di sterilizzazione?
La sterilizzazione del gatto Si stima che una gatta in soli cinque anni riesca a dare origine ad una dinastia di migliaia di discendenti. La sterilizzazione contribuisce a far vivere più a lungo e in migliori condizioni di salute l’animale ed è uno strumento indispensabile per contrastare il randagismo.
- Se sterilizzi il tuo animale darai una possibilità in più agli animali abbandonati di trovare una casa che li accolga.
- Non si tratta di una scelta costosa: le spese sostenute per le varie gravidanze e per il mantenimento dei cuccioli sono a lungo termine superiori rispetto al costo dell’intervento.
- Con la sterilizzazione vengono eliminati comportamenti indesiderati legati al calore (miagolare incessante, urinare in giro per casa.) a patto che l’intervento venga eseguito all’età giusta, in caso si attenda troppo si rischia che tali comportamenti permangono.
Dopo la sterilizzazione il gatto si allontana meno da casa, riducendo così il pericolo di contrarre alcune pericolose malattie. La sterilizzazione precoce nella gatta riduce lo sviluppo dei tumori mammari e dell’utero, e di altre malattie legate al malfunzionamento delle ovaie, inoltre si evitano sofferenze al gatto e alla gatta, che desidera accoppiarsi ma non può perchè gli viene impedito.
Il momento migliore per sterilizzare la gatta è quando si presenta il primo calore, ma questo non è indispensabile, di recente si è scoperto che più precocemente si effettua l’intervento, che però non deve essere eseguito prima dei 6 mesi di età, e più diminuiscono i rischi di future malattie dell’apparato riproduttore.
Nei gatti maschi, la castrazione viene consigliata dagli 8 mesi di età. Il gatto deve restare a digiuno a partire da 8 -10 ore prima dell’intervento, toglietegli anche la ciotola dell’acqua 2-3 ore prima. L’operazione verrà fatta in anestesia totale. Quando verrà dimesso potrebbe essere già sveglio o ancora barcollante per via dell’anestesia.
Tenetelo in un posto tranquillo, non fatelo saltare per evitare il rischio che si aprano i punti e tenetelo a digiuno fino al giorno successivo all’intervento. Il veterinario prescriveràà un antibiotico e vi consiglierà come disinfettare la ferita. E’ importante che il gatto non lecchi la ferita, poichè con la sua lingua ruvida ritarderebbe la chiusura della ferita e con la saliva la infetterebbe, quindi è meglio mettergli un collare elisabettiano.
Questi sono consigli generali, in ogni caso sarà il vostro veterinario a dirvi come dovete comportarvi prima e dopo l’intervento. Se il gatto è in perfette condizioni di salute e non è allergico all’anestesia non corre nessun pericolo nell’effettuare l’operazione.
Nella gatta verrà praticata un incisione di pochi centimetri sulla pancia, verranno trovate le ovaie (oppure utero e ovaie), si chiuderanno i vasi sanguigni che le irrorano per evitare emorragie, e si esporteranno le ovaie. L’intervento dura circa dai 14 ai 40 minuti e il taglio praticato verrà chiuso con alcuni punti di filo o con “graffette metalliche”, che verranno levati dopo 8-10 giorni.
Le tecniche più utilizzate sono tre: OVARIECTOMIA: si esportano solo le ovaie, in questo modo la gatta non andrà più in calore. OVARIOISTERECTOMIA: si esportano sia le ovaie sia l’utero. E’ un intervento più complesso e sarà il veterinario a decidere se adottare questa tecnica.
SALPINGECTOMIA o LEGATURA DELLE TUBE : vengono esportati i condotti che portano gli ovuli dalle ovaie all’utero, in questo modo la gatta continuerà ad andare in calore ma non potrà rimanere incinta. Nel gatto viene incisa la pelle che contiene i testicoli (scroto) e anche in questo caso vengono chiusi i vasi che portano nella zona il sangue, poi vengono esportati i testicoli.
Molti veterinari non applicano nessun punto poichè la ferita è così piccola che si chiude da sola il giorno dopo. Nei maschi gli interventi possono essere di 2 tipi: ORCHIECTOMIA: esportazione dei testicoli. In questo caso il gatto non manifesterà più il comportamento sessuale.
Come si comporta un cane dopo la sterilizzazione?
I benefici della sterilizzazione del cane La sterilizzazione o castrazione è una pratica molto diffusa in numerosi Paesi ed è considerata da molti esperti come una scelta responsabile da parte dei proprietari di cani che non desiderano far riprodurre volutamente il loro animale.
Ecco alcune informazioni essenziali sulla sterilizzazione. La sterilizzazione (per le femmine) o la castrazione (per i maschi) è un intervento chirurgico che rende il cane incapace di riprodursi. In genere, nelle femmine questo intervento comporta l’asportazione delle ovaie e dell’utero e nei maschi la rimozione dei testicoli.
Esistono anche altre alternative, come la vasectomia per i cani maschi, ma sono relativamente rare. L’intervento viene sempre eseguito in anestesia totale e richiede un breve periodo di convalescenza, durante il quale il cane ha bisogno di cure particolari.
La sterilizzazione può comportare alcuni effetti indesiderati, descritti di seguito. Fattori da prendere in considerazione se si fa sterilizzare il proprio cane Far sterilizzare o meno il proprio cane è una decisione importante, che richiede alla maggior parte dei proprietari un’attenta valutazione dei pro e dei contro.
Il tuo veterinario sarà in grado di consigliarti la scelta più appropriata per il tuo cane e il tuo stile di vita. Ad esempio, se il tuo cane frequenta regolarmente altri cani, corre libero in un’area destinata ai cani, viene accudito in una pensione per cani, ecc., potrebbe essere consigliabile farlo sterilizzare per evitare gravidanze indesiderate.
- I benefici della sterilizzazione Femmine: la sterilizzazione dei cani femmina comporta notevoli vantaggi, in particolare se viene eseguita prima del loro primo o secondo calore (estro).
- Infatti, oltre a eliminare il rischio di gravidanze impreviste o indesiderate, le femmine sterilizzate sono esposte a un rischio notevolmente ridotto di tumore mammario e l’asportazione completa dell’utero elimina il rischio di sviluppare un’infezione potenzialmente fatale chiamata piometra e tumori uterini.
Le probabilità che le cucciolate non volute finiscano nei canili, già sovraffollati, sono molto elevate. Per questa ragione, è meglio lasciare che della riproduzione si occupino allevatori responsabili che, prima dell’accoppiamento, si assicurino che i nuovi nati siano destinati a famiglie in grado di dare loro una casa e tutto l’affetto di cui hanno bisogno per il resto della loro vita.
Maschi: anche per i cani maschi la sterilizzazione presenta dei vantaggi. L’età in cui si esegue l’intervento è un fattore meno importante per i cani maschi, ma i cani castrati sono comunque meno soggetti al rischio di patologie a carico dei testicoli e della prostata. Spesso i cani non castrati mostrano comportamenti indesiderati legati agli ormoni, come monta inappropriata e fughe in cerca di una femmina, che possono essere pericolose se attraversano strade o si allontanano troppo da casa.
Cambiamenti successivi alla sterilizzazione Come ti spiegherà il veterinario, in seguito alla sterilizzazione o castrazione nell’organismo del cane si verificano una serie di cambiamenti. Tali cambiamenti possono essere più evidenti nei maschi. La sterilizzazione non cambierà la personalità del cane, ma ne modificherà i comportamenti legati agli ormoni sessuali.
- Molti proprietari notano inoltre che, dopo la sterilizzazione, i loro cani tendono ad essere più tranquilli.
- Oltre ai cambiamenti di natura ormonale sopra descritti, possono inoltre verificarsi dei cambiamenti a livello metabolico.
- A causa del rallentamento del metabolismo, dopo la sterilizzazione i cani hanno una maggiore tendenza a ingrassare.
È quindi importante prestare particolare attenzione alle loro esigenze nutrizionali per assicurarsi che non diventino sovrappeso. Si consiglia di passare a un’alimentazione specifica per cani sterilizzati, come Hill’s™ VetEssentials NeuteredDog. : I benefici della sterilizzazione del cane
Quanto dura il dolore dopo la sterilizzazione?
Come Prendersi Cura di un Cane dopo la Sterilizzazione Far sterilizzare la tua cagnolina è un’azione socialmente responsabile. Rimuovere l’utero significa che non potrà contrarre un’infezione batterica chiamata piometra, e se la sterilizzazione viene effettuata prima del suo secondo calore, ha un effetto protettivo contro lo sviluppo del tumore alla mammella in età più avanzata.
- 1 Organizzati per il trasporto del cane. Il tuo cane non potrà tornare a casa finché non si reggerà sulle proprie zampe e non sarà in grado di camminare. Questo non significa però che debba camminare fino a casa. Se il cane è di piccola taglia portalo in braccio, se invece è di grossa taglia organizzati per trasportarlo.
- Il veterinario potrebbe tenere in osservazione la cagnolina tutta la notte, se appare ancora fuori fase a causa dei sedativi che le sono stati somministrati o non riesce a camminare da sola.
- 2 Chiedi a un amico di accompagnarti. Porta con te un amico quando vai alla clinica a prendere il cane. Spesso è difficile ricordarsi le istruzioni quando si è ansiosi di rivedere il proprio compagno peloso. Il tuo amico può offrirti un sostegno in più per ascoltare le istruzioni che potresti dimenticare nella concitazione del momento.
- Un amico può anche tenerti aperte le porte e assisterti quando metti il cane in auto e lo tiri fuori.
- 3 Prendi nota di tutte le domande che ti vengono in mente, in modo da poterle porre al veterinario quando arrivi alla clinica. La maggior parte delle cliniche offre istruzioni verbali e scritte esaustive che descrivono cosa fare dopo che il cane ha subito un intervento. Prima di arrivare alla clinica è anche una buona idea appuntarsi qualsiasi domanda ti venga in mente riguardo alle cure postoperatorie.
- Appuntarsi le domande e soffermarsi su ognuna di esse con il veterinario potrebbe aiutarti a sentirti più preparato a prenderti cura del cane.
Pubblicità
- 1 Mantieni calmo e tranquillo l’ambiente in cui vive il cane. Quando porterai a casa la tua cagnolina, avrà bisogno di pace e tranquillità per riposarsi e guarire. Non programmare l’intervento il giorno stesso in cui hai organizzato una grande festa con tanto di cena a casa, poiché avere attorno un gran numero di persone non sarà rilassante per il tuo cane.
- Dovresti anche evitare di invitare persone a casa per far visita alla tua cagnolina. Anche se sicuramente sarà felice di vedere queste persone, la loro presenza susciterà anche in lei il desiderio di alzarsi e muoversi quando invece dovrebbe stare a riposo.
- 2 Resta a casa per 24 ore dopo l’intervento del cane. Molti si domandano se debbano stare a casa con il cane per giorni dopo l’intervento. Non è necessario; tuttavia è una buona idea restare a casa per le prime 24 ore dopo l’intervento per accertarsi che il cane mangi, sia vigile, faccia i suoi bisogni e non soffra troppo.
- Se succede qualcosa che ti preoccupa durante queste prime 24 ore, chiama sempre il veterinario per un consiglio.
- Se non hai altra scelta se non quella di uscire di casa, valuta la possibilità di chiamare una persona di fiducia che si prenda cura del cane durante la tua assenza, spiegandole in modo esauriente cosa fare.
- 3 Prepara alla tua cagnolina un pasto leggero dopo l’intervento. La sera, dopo che l’effetto dell’anestetico avrà iniziato gradualmente a svanire, potrai darle da mangiare. Tuttavia, preparale un pasto leggero invece della sua normale razione di cibo. L’anestetico può provocare nausea in alcuni cani, e mangiare un pasto completo potrebbe far vomitare l’animale.
- Considera una piccola porzione di petto di pollo, coniglio, tacchino o merluzzo cucinati con poco riso o pasta in bianco.
- In alternativa potresti acquistare del cibo indicato per i cani con problemi di nausea. Questi alimenti specifici comprendono marchi come Hills ID o Purina EN.
- 4 Torna alla dieta normale il giorno dopo l’intervento. È bene riabituare il cane alla normale alimentazione il giorno seguente. Tieni presente che per un cane che ha subito un intervento è normale non defecare per 2-3 giorni.
- 5 Nei giorni successivi all’intervento, cerca di lasciare solo il cane soltanto per quattro ore alla volta. Durante i primi 3-4 giorni dopo l’intervento puoi lasciare il cane da solo per quattro ore alla volta. Questo tempo consentirà al cane di dormire e riposarsi, ma ti aiuterà anche a essere abbastanza vicino da poter individuare eventuali problemi che potrebbero insorgere.
- Consulta la sezione dedicata ad aiutare un cane che soffre per scoprire i segnali da ricercare.
- 6 Riduci i controlli dopo 4-5 giorni. Supponendo che fino a questo momento non vi siano state gravi complicazioni, la tua cagnolina dovrebbe stare bene quando la lasci a casa da sola. Dopo di che è solo questione di lasciarle il tempo di guarire finché i punti verranno rimossi, 10-14 giorni dopo l’intervento. Pubblicità
- 1 Mantieni la fasciatura al proprio posto per 24 ore. Alcune cliniche mandano a casa il paziente con un cerotto che copre l’incisione. Lasciare il cerotto al suo posto per 24 ore favorisce la cicatrizzazione in modo da proteggere la ferita da eventuali infezioni batteriche.
- Alcune cliniche non usano più questi tipi di cerotti perché rimuoverli può irritare la pelle del cane.
- 2 Procurati un “collare elisabettiano” per evitare che il cane si lecchi la ferita. Non lasciare che il tuo cane o altri animali lecchino l’incisione, poiché questo comporta un rischio elevato di infezione e di rottura dei punti di sutura. Per impedire che il tuo cane si lecchi, esistono vari collari a forma di cono, che prendono vari nomi poiché ricordano una gorgiera elisabettiana, un paralume o un secchiello senza fondo. La maggior parte di essi è realizzata in plastica trasparente.
- Scegli un collare della misura giusta. L’estremità stretta del collare viene posizionata attorno al collo del cane e viene mantenuta in posizione dal normale collare. L’estremità più ampia del collare a forma di cono dovrebbe sporgere di 5-7 cm al di là del naso del cane, in modo tale che si frapponga tra il cane e la ferita.
- In alternativa, puoi procurarti un collare cervicale gonfiabile per impedire al cane di girare la testa. Questo tipo di collare assomiglia molto a un salvagente gonfiabile e aderisce al collo del cane.
- 3 Se hai altri cani, fai indossare una vecchia maglietta alla tua cagnolina. Se hai diversi cani, chiunque potrebbe cercare di leccare la ferita della tua cagnolina convalescente. Per evitare che accada, trova una maglietta abbastanza ampia che copra l’intero corpo della cagnolina fin dove è stata praticata l’incisione, e lasciagliela su per 10-14 giorni. Le magliette di cotone vanno bene perché sono molto traspiranti. :
- Fai passare la maglietta dalla testa della tua cagnolina e inserisci le zampe anteriori in ciascuna manica. Abbassa la maglietta in modo da coprire l’incisione e legala per permetterle di camminare. Se la maglietta è sufficientemente lunga, potresti anche praticare due buchi nella parte inferiore dove far passare le zampe posteriori.
- Se la maglietta si sporca, sostituiscila con una pulita.
Pubblicità
- 1 Controlla l’incisione la mattina e la sera. Guarda l’incisione ma non toccarla. Una ferita in fase di guarigione dovrebbe essere asciutta, senza fuoriuscita di liquido. Come parte del processo di cicatrizzazione, i margini della ferita potrebbero gonfiarsi leggermente, il che contribuisce a mantenerli uniti.
- 2 Fai attenzione a eventuali segnali di infezione. Fai attenzione ai segnali di calore, gonfiore o secrezioni provenienti dalla ferita. Contatta subito il veterinario in caso di fuoriuscita di sangue o pus dall’incisione. Il più delle volte, il sangue proviene da un piccolo vaso sanguigno che filtra nello strato di tessuto adiposo sottocutaneo e non implica la presenza di un’importante emorragia interna, ma in ogni caso chiama il veterinario per accertarti che non sia nulla di grave.
- Allo stesso modo, il pus di solito è segno di un’infezione superficiale a livello della cute o appena al di sotto di essa invece che di un’infezione proveniente dall’addome. Tuttavia il cane potrebbe aver bisogno di prendere degli antibiotici per curare l’infezione in modo da non ritardare la cicatrizzazione della ferita.
- 3 Lava l’incisione solo se si sporca. Non toccare l’incisione se non te lo consiglia il veterinario. Tuttavia, se il cane esce e si sporca la pancia di fango, è possibile lavar via delicatamente lo sporco dall’incisione. Per farlo:
- Prepara una soluzione di acqua salata (un cucchiaino di sale, corrispondente a 5 ml, mischiato a circa mezzo litro d’acqua precedentemente bollita e poi lasciata raffreddare fino a raggiungere una temperatura accettabile a contatto con la pelle). Immergi dei batuffoli di cotone nella soluzione così ottenuta, quindi tampona delicatamente la ferita per rimuovere lo sporco dall’incisione.
- 4 Assicurati che la cuccia del cane sia pulita. Se la ferita è scoperta ed esposta all’aria, assicurati che il cane dorma in una cuccia pulita e asciutta, in modo tale che la ferita non si infetti. Pubblicità
- 1 Comprendi perché il riposo è importante. Il principio del riposo è quello di evitare qualunque cosa che possa tendere l’incisione, aumentare la pressione sanguigna o staccare i punti. In un mondo ideale, riposo significa solo questo, riposare. Poltrire nel letto, senza fare scale, saltare o camminare.
- 2 Non permettere al cane di fare sforzi. Questo significa niente corse, giochi con il frisbee o con la palla. Significa anche non correre su e giù per le scale e non saltare su e giù dai mobili. Valuta la possibilità di farti prestare un cancelletto di sicurezza per le scale (quelli che si usano per i bimbi) per tutto il periodo di convalescenza del cane, in modo da poter bloccare l’accesso alle scale.
- Se hai un cane femmina di taglia grande a cui piace dormire con te, non farle salire le scale per raggiungere il tuo letto. Se sei preoccupato per la sua salute, puoi dormire al piano di sotto sul divano accanto a lei.
- 3 Tieni il cane sotto controllo quando deve fare i suoi bisogni. Porta il cane in cortile con collare e guinzaglio, invece di lasciarlo scorrazzare liberamente. Tenerlo al guinzaglio può aiutarti a controllarlo e a evitare che si ferisca se vede qualcosa che vuole andare a prendere.
- 4 Aiuta il cane a salire e scendere dall’auto. Non lasciare che il cane salti su e giù dall’auto. Se necessario, quando vai a prendere il cane alla clinica veterinaria o lo porti da qualche altra parte, fatti accompagnare da un amico per aiutarti a sollevarlo, se è di taglia grande, per farlo salire e scendere dal bagagliaio.
- 5 Tieni il cane al guinzaglio quando ricominci a portarlo a spasso. Se la tua cagnolina sta dando i numeri e ha così tanta energia dentro di sé da saltare da una parte all’altra, rivolgiti alla clinica per sapere se puoi farle fare una breve passeggiata. Tienila sempre al guinzaglio durante la passeggiata.
- Tre o quattro giorni dopo l’intervento puoi prendere in considerazione la possibilità di portare a spasso il cane. Cerca di limitare la durata della passeggiata a cinque minuti al massimo su un terreno pianeggiante.
- 6 Non giocare in modo violento con il cane. Se hai altri cani in casa che vogliono azzuffarsi con la tua cagnolina convalescente, tienili costantemente sotto controllo in modo che non possano saltarle addosso. Non giocare al tiro alla fune con la tua cagnolina e non fare altri giochi che richiedano movimento.
- Se sei preoccupato di non riuscire a tenere gli altri tuoi cani sotto controllo, valuta la possibilità di chiedere a un amico di controllare i cani finché non verranno rimossi i punti della tua cagnolina convalescente.
- 7 Se hai un cane particolarmente iperattivo, parla con il veterinario. Se hai un cane iperattivo che rifiuta assolutamente di stare calmo nonostante tutti i tuoi sforzi, comunicalo alla clinica veterinaria. Potrebbero consigliarti un sedativo blando per farlo tranquillizzare un po’. Pubblicità
- 1 Somministra al cane gli antidolorifici che ti prescrive il veterinario. Come per qualsiasi procedura chirurgica di rilievo, è importante accertarsi che il paziente non senta dolore. La maggior parte delle cliniche utilizza una combinazione di antidolorifici (un oppioide e un farmaco non steroideo) il giorno dell’intervento, e manda a casa il cane con un antidolorifico per via orale che deve continuare a prendere una volta a casa.
- Tieni presente che alcuni cani sono più sensibili e sentiranno più dolore rispetto ad altri. In media, il periodo di tempo in cui è necessario assumere antidolorifici è generalmente di 4-5 giorni, ma il tuo cane potrebbe aver bisogno di più o meno tempo.
- Non prendere antidolorifici non prescritti senza aver consultato il veterinario.
- 2 Cerca i segnali che indicano che il cane soffre. Ogni cane reagisce in modo differente al dolore; alcuni si fanno sentire e guaiscono, mentre altri si appartano e cercano di nascondersi. I normali sintomi di malessere sono elencati qui di seguito: :
- Irrequietezza: camminare a piccoli passi, non riuscire a fermarsi e sedersi per poi rialzarsi ancora possono essere tutti sintomi di un malessere.
- Emissione di suoni: guaiti. Questo a volte è più un tentativo di attirare l’attenzione che un segnale di dolore. Cerca di evitare di prestare eccessiva attenzione al cane quando guaisce; se impara che non riceverà alcun premio ma continua a guaire, probabilmente sente dolore.
- Postura. Un cane che soffre ha spesso un’espressione infelice, le orecchie abbassate, gli occhi tristi e la testa bassa. Il corpo è spesso curvo e il cane potrebbe non essere in grado di stendersi nella sua posizione preferita.
- Comportamento: alcuni cani cambiano comportamento quando soffrono, diventando ad esempio stizzosi o aggressivi. Altri cani invece si ritraggono come se cercassero di nascondersi dal dolore.
- Rifiuto di acqua o cibo: alcuni cani (in particolare i labrador) mangiano qualsiasi cosa, ma altri rinunciano al cibo se si sentono a disagio.
- 3 Rivolgiti al veterinario se pensi che il tuo cane abbia dolori forti. Se hai la sensazione che il tuo cane non abbia sufficiente sollievo dal dolore, contatta la clinica. Esistono altri antidolorifici, come il tramadolo, che possono essere aggiunti ai FANS prescritti per portare il dolore a un livello sopportabile.
- 4 Contatta il veterinario se noti sintomi gravi. La maggior parte dei veterinari vuole fissare una visita di controllo 3-10 giorni dopo l’operazione. Tuttavia, se dovessi preoccuparti prima, contatta sempre l’ambulatorio per un consiglio. I segnali da controllare comprendono:
- Rifiuto di acqua o cibo dopo 48 ore: a questo punto il tuo cane dovrebbe aver ripreso a mangiare e se non lo fa potrebbe essere dovuto al dolore che avverte. Non aspettare un altro giorno per chiedere consiglio.
- Una secrezione dalla ferita: di solito una ferita in fase di cicatrizzazione è asciutta. Se invece secerne liquido, in particolare sangue o pus, chiedi consiglio.
- Nausea o diarrea: a volte gli anestetici possono causare imbarazzo allo stomaco negli animali più sensibili, tuttavia, se l’animale è stato sottoposto di recente a un intervento, portalo dal veterinario se vedi che ha la nausea.
- Debolezza, letargia o stomaco gonfio: se il tuo cane sembra debole e non recupera le energie o se il suo corpo cambia e il suo stomaco appare gonfio, chiedi subito consiglio al veterinario.
Pubblicità
Una cagnolina piena di energie o che non si è riposata è più probabile che solleciti la parete addominale e tiri i punti. In questo modo aumenta il rischio di infiammazione, e le cellule che vengono portate nell’area interessata a causa dell’infiammazione provocano poi un “reazione alla sutura”.
Pubblicità
- BSAVA Textbook of Veterinary Nursing. Cooper, Mullineaux, and Turner. BSAVA Publications.
- BSAVA Textbook of Veterinary Nursing. Cooper, Mullineaux, and Turner. BSAVA Publications.
- BSAVA Textbook of Veterinary Nursing. Cooper, Mullineaux, and Turner. BSAVA Publications.
- BSAVA Textbook of Veterinary Nursing. Cooper, Mullineaux, and Turner. BSAVA Publications.
Questo articolo è stato co-redatto da, Brian Bourquin, meglio noto ai suoi clienti come “Dr. B”, è un Veterinario e Titolare della Boston Veterinary Clinic, una clinica veterinaria e di assistenza sanitaria per animali domestici con due sedi, South End/Bay Village e Brookline, nel Massachusetts.
La Boston Veterinary Clinic è specializzata in cure veterinarie primarie, tra cui benessere e prevenzione, assistenza medica e d’emergenza, chirurgia dei tessuti molli, odontoiatria, nonché servizi specialistici nell’ambito del comportamento, della nutrizione e delle terapie alternative per la gestione del dolore attraverso agopuntura e trattamenti terapeutici con il laser.
La Boston Veterinary Clinic è un ospedale accreditato dall’AAHA (American Animal Hospital Association) e la prima e unica clinica con certificazione Fear Free di Boston. Brian ha oltre 19 anni di esperienza come veterinario e si è laureato in Medicina Veterinaria presso l’Università Cornell.
Quante fasi ha la sterilizzazione?
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze, La sterilizzazione è intesa come il risultato finale di un processo che grazie all’avanzare della tecnologia, tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è altamente improbabile.
Una popolazione di oggetti è considerata sterile se un oggetto su un milione è contaminato. Un materiale viene definito sterile se il SAL (livello di sicurezza di sterilità) è inferiore a 10 −6 ; cioè quando le probabilità di trovarvi un microrganismo sono inferiori ad una su un milione. Il processo di sterilizzazione è composto dalle seguenti fasi: trasporto, decontaminazione/disinfezione, detersione e lavaggio, risciacquo, asciugatura, confezionamento, sterilizzazione tramite dispositivo (es.
autoclave), tracciabilità, ed infine rimovimentare il materiale sterilizzato nel luogo dal cui è stato prelevato.
Come viene eseguita la sterilizzazione di un cane femmina?
IN CHE COSA CONSISTE LA STERILIZZAZIONE? – La sterilizzazione della cagnetta consiste nella rimozione chirurgica delle ovaie (ovariectomia) o di ovaie e utero (ovarioisterectomia); se l’utero è sano non c’è alcun motivo per asportarlo, si privilegia quindi una procedura meno invasiva e dolorosa, asportando solo le ovaie (l’utero non più stimolato dagli ormoni andrà in atrofia).
Quando si tolgono i punti dopo la sterilizzazione?
Dopo un intervento chirurgico il tuo pet ha bisogno di tanto amore, cura e tranquillità. – Una volta a casa, l’animale dovrebbe essere mantenuto in un ambiente caldo, tranquillo e confortevole. In questa fase è molto importante evitargli qualsiasi stimolo esterno: attenzione, quindi, ai bambini o ad altri animali presenti in casa.
- Nel caso in cui l’animale abbia subito un intervento ortopedico o a carico della cavità addominale, è opportuno evitare scale, salti e corse.
- Generalmente dopo 24 ore dall’anestesia, l’animale risulta perfettamente sveglio, ma questo non vale per tutti i tipi di sedazione.
- Per questo motivo è sconsigliato permettere all’animale di uscire da casa da solo, in quanto potrebbe essere ancora un po’ barcollante o non aver ancora recuperato il senso dell’orientamento.
La somministrazione di acqua e di cibo dovrebbe avvenire qualche ora dopo il ritorno a casa. A seguito dell’intervento chirurgico l’animale presenterà una ferita chirurgica. L’area attorno alla ferita può essere dolorante, pertanto è consigliabile evitare di toccarla, a meno che il Medico Veterinario abbia dato istruzioni sul suo trattamento.
- Generalmente la ferita chirurgica non richiede particolari attenzioni.
- È raccomandabile riferire al veterinario l’eventuale comparsa di rigonfiamenti, presenza di essudati, sangue o perdita dei punti di sutura.
- Talvolta può rendersi necessaria l’applicazione di un particolare collare.
- Il collare elisabettiano impedisce all’animale di leccarsi insistentemente la ferita, rallentando in questo modo il normale processo di cicatrizzazione.
I punti di sutura vengono asportati dal veterinario 7/10 giorni dopo l’intervento chirurgico. Nel periodo successivo all’anestesia generale, su giudizio del veterinario, potrebbe rendersi necessaria una terapia antibiotica o antinfiammatoria.
Cosa fare dopo anestesia cane?
Consigli dopo l’anestesia o la sedazione del cane Il cane che recupera dopo un’anestesia o sedazione ha bisogno di qualche coccola in più. Per lui non è certo stata una passeggiata e probabilmente l’assenza da casa lo ha anche stressato: un giaciglio caldo al ritorno a casa è sicuramente la prima cosa a cui pensare per farlo stare bene.
La temperatura corporea nel cane è 38-39°C, bisogna controllare che non gli salga la febbre nel caso in cui fosse in uno stato di malessere. Bisogna anche tenere d’occhio che faccia normalmente pipì dopo il ritorno a casa. Alcuni cani manifestano problemi di ritenzione idrica per alcuni giorni dopo l’operazione.
Se poi al cane è stato inserito un tubo per la respirazione nella gola, potrà mostrare una leggera tosse secca per alcuni giorni dopo l’anestesia. Niente di grave, è un’irritazione passeggera. Quando il cane è completamente sveglio, si può iniziare a proporgli acqua e cibo: iniziare un goccino per volta e con poche quantità.
I tempi di recupero da una anestesia variano a seconda del tipo di operazione a cui è stato sottoposto il cane e anche dalla sua capacità di reagire: non esistono regole uguali per tutti e bisogna sempre seguire le indicazioni che il veterinario ha dato al momento delle dimissioni, solo lui conosce il caso e sa che cosa è meglio per il nostro fedele amico.
: Consigli dopo l’anestesia o la sedazione del cane
Come evitare che il cane si lecchi i punti della sterilizzazione?
Il collare elisabettiano? Solo in alcuni casi specifici – Si chiama ” collare elisabettiano ” o anche ” collare Elisabetta ” ed è uno dei metodi utilizzati per evitare che il cane si lecchi le ferite. Attualmente è la contromisura più utilizzata in assoluto e fino a poco tempo fa era anche l’unica.
- Purtroppo questo sistema non è proprio il massimo.
- Soprattutto perché costringe il cane, sia nei movimenti che nella visuale, inoltre può creare problemi psicologici al Fido che lo indossa.
- Con questo oggetto così ingombrante infatti l’animale non potrà muoversi a proprio piacimento, e questo provoca anche altre situazioni fastidiosi.
Tra queste, vi è il fatto che il nostro amico a quattro zampe tenderà a sbattere dappertutto, non avendo il senso della misura e anche la vista limitata. La forma del collare, che somiglia a quella di un enorme megafono, purtroppo potrebbe anche provocare al cane situazioni pericolose.
- Avendo una visione limitata per via del collare, il cane potrebbe non vedere i pericoli intorno a sé, che possono risiedere in spigoli, oggetti con cui può ferirsi, altri animali o addirittura veicoli in transito.
- Gli svantaggi derivanti dall’utilizzo del collare Elisabettiano però consistono anche in un problema psicologico, che può colpire il cane.
Quest’ultimo non potrà sapere che si tratta di un oggetto utile per lui e che dopo un certo numero di giorni potrà toglierlo. Piuttosto, crederà solo di trovarsi in una sorta di gabbia e tenterà di liberarsene, senza riuscirci. La sua ansia, tristezza ed anche il nervosismo, saliranno in lui.
Tuttavia, in alcuni casi è sempre la soluzione migliore. Se vi è la necessità di evitare che il cane si lecchi gli arti inferiori oppure la coda, questo è ancora l’unico metodo valido per arrivare all’obbiettivo. Del resto è necessari optare per il male minore, per il bene del nostro amico peloso. Fortunatamente esistono in commercio modelli più confortevoli e meno traumatici rispetto ai tradizionali collari Elisabetta prodotti in plastica.
Come ad esempio questo modello interamente realizzato in morbida spugna: WingFly Collari Protettivi e Coni Collare Protettivo Forma Cono.
Fibbia regolabile: regola la fibbia per adattarla alle dimensioni del tuo animale domestico. Ci sono 2 taglie a tua scelta. Il cono morbido del cane non interferisce con la visione periferica di un.Anti-morso / leccata: questo collare a cono per cani è progettato per proteggere il tuo animale domestico da lesioni, eruzioni cutanee e ferite postoperatorie. Una profondità sufficiente aiuta a.Cono per cani: il collare a cono per cani in materiale morbido in spugna permetterà al tuo cane di indossarlo comodamente, aiuterà il tuo animale domestico a riprendersi da un intervento chirurgico.
Grazie alle sue peculiarità, questo collare è leggero e morbido, il cane non si sentirà sbilanciato a causa del peso extra. Se invece la parte del copro che vogliamo proteggere e preservare è il tronco dell’animale, ci sono soluzioni molto meno invasive e più congeniali rispetto al classico collare Elisabettiano. Scopriamo quali sono!
Come prendere in braccio un cane dopo la sterilizzazione?
Prime cure dopo l’intervento di sterilizzazione –
- L’ovarioisteroctomia canina si realizza sotto anestesia totale, attraverso una piccola incisione nell’addome.
- Generalmente non è necessario che l’animale rimanga a lungo ricoverato dopo essersi ripreso dagli effetti della sedazione, e potrà infatti continuare il periodo di recupero a casa vostra, seguendo le indicazioni del veterinario.
- Per ricapitolare:
- Non vi allarmate se in un primo momento la vostra cagnetta si muove in modo goffo ; si tratta degli effetti dell’anestesia.
- Evitate che faccia sforzi, Portatela in braccio fino a casa, se il suo peso ve lo permette, altrimenti abilitate un veicolo per spostarla.
- Lo spazio destinato al suo recupero deve essere comodo, caldo, e soprattutto pulito ; in questo modo non si correrà il rischio che la ferita si infetti.
- È molto probabile che la vostra cagnetta non voglia mangiare immediatamente, o persino che vomiti. Recupererà l’appetito non appena gli effetti dell’anestesia saranno svaniti del tutto.
In ogni caso, l’ideale in questi casi è che mangi poco e leggero, La mattina successiva potrà riprendere la sua dieta abituale.
- Non vi spaventate inoltre se l’animale non defeca per due o tre giorni, è normale che ciò accada a seguito di un intervento chirurgico.
- Toglietele la benda dalla ferita nel momento indicato dal medico. Generalmente lo si fa il giorno successivo all’operazione.
- Cercate di impedirle di leccarsi o che si gratti la sutura. Potrebbe strapparsi i punti, aprire la ferita o provocarsi un’infezione. Potrebbe essere necessario farle indossare un collare elisabettiano per evitare che la lingua arrivi nella zona dove si trova l’incisione.
- Somministratele gli antibiotici e gli analgesici che vi ha indicato il veterinario, Se vedete che, nonostante l’assunzione di questi, il vostro animale continua a mostrare segni di fastidio o dolore, non dategli nessun altro tipo di medicinale: ancora meno se è per umani.
Non esitate a consultare il veterinario tutte le volte che sarà necessario.
- Se possedete altri animali in casa, controllate che neanche essi lecchino la sua ferita o giochino bruscamente con lei. Tenetela separata o mettetele una maglietta pulita di cotone per coprire l’incisione.
- Assicuratevi che riposi a sufficienza in un ambiente tranquillo, affinché si possa riprendere anche dallo stress derivato dalla situazione appena vissuta.
- È importante che durante le prime 24 ore dopo l’intervento, l’animale non rimanga solo ma sia sotto costante controllo.
Perché non sterilizzare il cane femmina?
Cos’è la sterilizzazione nel cane femmina – Con il termine sterilizzazione si intende la procedura chirurgica o chimica volta a impedire la riproduzione di un individuo, che sia temporanea o definitiva. In veterinaria, la sterilizzazione chirurgica si ottiene mediante asportazione delle ovaie.
Il termine medico corretto è ovariectomia, o nel caso venga rimosso anche l’utero, di ovarioisterctomia. Ma perché ho detto che quasi tutto quello che sai è sbagliato riguardo questo intervento? Perché al di là di alcuni indubbi vantaggi sui motivi per cui è utile ed importante pensare alla sterilizzazione del proprio peloso, alcuni dogmi o luoghi comuni che la medicina veterinaria ha sempre detto, come ad esempio che con la sterilizzazione si eliminava del tutto il rischio dei tumori mammari, o che le cagne sterilizzate ingrassano, o che sterilizzandole cambiavano caratterebeh si è dimostrato che non è sempre cosi o meglio, non è proprio tutto vero in assoluto,per cui è necessario fare chiarezza.
Quindi nell’articolo di oggi ti dirò qual è, allo stato delle più recenti e attuali conoscenze, la situazione e ti aiuterò a chiarire le idee, anzi in realtà te le complicherò non pocoma sarà una confusione positiva 🙂 Partiamo dai vantaggi o dai motivi a favore della procedura: Nella femmina la sterilizzazione ha valore farla perché
elimina il rischio di gravidanze indesiderate elimina il rischio di quella che viene chiamata gravidanza isterica o falsa gravidanza o usando il termine medico corretto, pseudociesi. elimina il disagio, al proprietario, delle perdite ematiche dalla vagina durante il periodo del calore e il raduno di cani maschi attorno a casa con tutto il corollario di marcature urinarie su tutto il perimetro della casa, tentativi di intrusione o tentativi di fuga per “amore” diciamoe tutto questo almeno due volte all’anno circaperché il periodo del “calore” del cane avviene circa ogni 6 mesi, a volte 5 a volte 7!
è economicamente più vantaggiosa che evitare di farla, per il rischio di insorgenza di infezione dell’utero, la così detta piometra. Questa patologia, oltre ad essere un rischio per la vita del tuo cane, richiede sempre la chirurgia con costi che sono normalmente 3-4 volte più alti che una procedura di sterilizzazione routinaria. elimina il rischio di tumori ovarici
Ma invece gli svantaggi o i motivi a sfavore di questa procedura? In realtà la risposta non è semplice, anzi la decisione della scelta se fare la sterilizzazione e quando, è dannatamente complessa! Incominciamo quindi con analizzare nel dettaglio i pro e i contro della sterilizzazione alla luce dei più recenti studi di revisione sistematica sugli effetti di questa pratica.1) effetti della sterilizzazione sull’apparato riproduttore: con la rimozione delle ovaie si elimina la possibilità di andare incontro a tumori ovarici, cisti ovariche, iperplasia e prolasso vaginale e malattie uterine quali la endometriosi cistica, la idrometra, la mucometra e la piometra! E questo indipendentemente che la procedura di sterilizzazione sia eseguita con solo la rimozione delle ovaie piuttosto che con la rimozione anche dell’utero.
Anzi si è dimostrato che rimuovere ovaie e utero, la cosiddetta ovaristerectomia, aveva un maggior rischio di complicanze e nessun beneficio rispetto alla sola ovariectomia. Quindi la sterilizzazione ha sicuramente un vantaggio perché evita queste patologie, soprattutto la piometra, condizione questa che colpisce un cane su quattro delle femmine non sterilizzate entro i 10 anni di età.2) effetto della sterilizzazione sullo sviluppo di tumori mammari: i dati su cui ci si basava fino a qualche tempo fa risalivano ad uno studio di 40 anni addietro.
In questo lavoro gli autori hanno riportato una riduzione del rischio del 99,5% se la sterilizzazione veniva effettuata prima del primo calore, del 92% se fatta tra il primo e il secondo calore e del 75% se dopo il secondo. In pratica se si sterilizza il cane prima del primo calore la probabilità che sviluppi tumori mammari e dello 0,5%, se fatta tra il primo e il secondo calore del 8%, se fatta dopo il secondo calore del 25%.
Mentre nessuna differenza veniva evidenziata se il cane veniva sterilizzato dopo i 2 anni e mezzo di età. Studi più recenti sulla incidenza dei tumori mammari hanno invece chiaramente evidenziato la debolezza del precedente studio, ovvero che il nesso causale tra sterilizzazione e annullamento del rischio di tumori è poco significativo.
Tra l’altro, come succede anche nell’uomo, pure nel cane questa tipologia di tumori differiscono tra quelli che sono indotti dagli ormoni sessuali e quelli che non sono ormono indotti motivo per cui la sterilizzazione eliminando la componente ormonale ridurrebbe solo il rischio dei tumori indotti da estrogeni e progesterone, che sono quelli benigni, ma non quella dei tumori non su base ormonale, che sono quelli maligni! Ad ogni modo esiste l’associazione tra sterilizzazione e riduzione del rischio, in quanto nelle femmine intere, e con intera si intende con tutto l’apparato riproduttivo presente, ovaie e utero, dicevo le femmine intere presentano una probabilità tra 3 e 7 volte più alta rispetto a quelle sterilizzate. Dato che è una patologia molto frequente e la sterilizzazione riduce il rischio, per lo meno dei tumori benigni e di parte dei tumori maligni provocati dagli ormoni, le indicazioni attuali del veterinario sono cambiate da ” consiglio sempre la sterilizzazione perché elimina il rischio di tutti i tumori mammari” a ” valutate la sterilizzazione del vostro peloso e l’età, in quanto riduce il rischio della maggior parte dei tumori mammari, ma non elimina del tutto la loro insorgenza soprattutto se sono non ormono indotti”! 3) effetto della sterilizzazione sulla incontinenza urinaria: l’incontinenza urinaria è una condizione che si verifica tra il 3 e il 25% dei casi.
- Può manifestarsi pochi mesi dopo l’intervento o comparire a distanza di 10 anni, anche se la maggior parte delle situazioni si verificano entro i 3 anni dalla procedura.
- L’incidenza maggiore ce l’hanno i cani sopra i 20 kg e in sovrappeso, ed ha anche una predisposizione di razza.
- Infatti i boxer, i dobermann, i rottweiler e gli schnauzer sono particolarmente soggetti.
Ad ogni modo la sterilizzazione dopo il primo calore dimezza il rischio di insorgenza.4) effetto della sterilizzazione sul prendere peso: il luogo comune che la sterilizzazione fa ingrassare e un falso mito a metà. Mi spiego meglio, la sterilizzazione favorisce e facilità l’accumulo di tessuto adiposo perché gli ormoni sessuali ne regolano il metabolismo.
- La sterilizzazione aumenta anche l’appetito.
- Ma studi relativamente recenti hanno invece dimostrato che la sterilizzazione prima del primo calore è associata a minor rischio di obesità rispetto a cani sterilizzati dopo il primo calore.
- In ogni caso l’obesità non è una necessaria conseguenza della sterilizzazione in quanto numerosi lavori scientifici hanno dimostrato che un opportuno regime alimentare razionato, cioè dieta a basso indice glicemico, a basso tenore di grassi e dosata piuttosto che lasciata a libertà, cioè ad libitum, mantiene tranquillamente il peso senza il rischio di veder ingrassare il proprio quadrupede(immagini o breve sequenza del cartoon degli animali della savana grassi).5) effetti della sterilizzazione sulle neoplasie in genere: le neoplasie sono tra le principali cause di malattie nei nostri animali.
Tra i fattori che contribuiscono al loro sviluppo possiamo includere, ma di certo non solo, la predisposizione genetica, la razza, l’età, infezioni virali, l’ambiente, processi infiammatori cronici e la sterilizzazione. Questa procedura può ridurre il rischio di alcune neoplasie, come abbiamo visto per le neoplasie mammarie, uterine, ovariche ma aumentare il rischio di insorgenza di altre, come ad esempio il linfoma.
Il linfoma ha cause multifattoriali, tra cui immunologiche, ambientali e ormonali. Però le femmine sterilizzate hanno il doppio del rischio di sviluppare linfoma rispetto alle femmine intere, in uno studio condotto su cani di razza golden retrivier. Sempre in questa razza il rischio raddoppiava anche per i mastocitomi e l’emangiosarcoma della milza.
Invece nei labrador non si evidenziava la stessa incidenza, ma solo un aumento del 5% del linfoma e del mastocitoma. Nel pastore tedesco la sterilizzazione aumenta il rischio di incidenza dell’emangiosarcoma della milza rispetto alle femmine non sterilizzate.
- Ancora, l’osteosarcoma è un altra neoplasia la cui incidenza viene favorita dalla sterilizzazione, soprattutto in alcune razze.
- Un famoso studio condotto sui rottweilers ha infatti dimostrato un rischio fino a 4 volte maggiore nelle femmine sterilizzate rispetto alle femmine intere.
- Lo stesso risultato invece non avviene dei pastori tedeschi dove l’incidenza di questa neoplasia è indifferente nei confronti della sterilizzazione.
Quindi capita con la stessa frequenza nei soggetti sterilizzati come nei non sterilizzati.6) effetti della sterilizzazione sulle malattie ortopediche: recenti studi hanno evidenziato che la sterilizzazione rappresenta un fattore di rischio per alcune condizioni ortopediche come la rottura del legamento crociato cosi’ come la displasia delle anche e dei gomiti. aumenta l’incidenza da 3 a 5 volte per le malattie ortopediche mentre nei labradors solo del doppio. Anche nei boxer e nel pastore tedesco aumenta il rischio rispetto alle femmine non sterilizzate. Uno studio analogo realizzato sui cani di canile sterilizzati prima del prima calore appartenenti soprattutto a incroci non ha evidenziato gli stessi risultati, anzi non è stata significativa l’associazione della sterilizzazione precoce e l’aumento della incidenza delle patologie ortopediche.7) effetti della sterilizzazione sul comportamento: ecco un falso mito, ovvero che con la sterilizzazione gli animali cambiano carattere! Voglio darti la informazione corretta la procedura riduce o elimina solo i comportamenti sessuali legati all’attività ormonale quali il vagabondare, le aggressioni tra consimili e le marcature urinarieè risultato però interessante uno studio, condotto nel pastore tedesco, dove hanno notato che la sterilizzazione della femmina tra i 5 e i 10 mesi, portava ad un aumento della aggressività verso persone non familiari, e che se le femmine avevano manifestato già una tendenza alla aggressività, questa veniva esasperata.
La studio concludeva che in questi soggetti era consigliato postporre la sterilizzazione dopo l’anno di età! Un ulteriore studio degli anni 90, con molte criticità perché fatto su un ristretto gruppo di cani meticci, ha evidenziato che cani sterilizzati prima del prima calore erano più nevrili, eccitabili e fobici, rispetto a cani sterilizzati in età più avanzata.8) effetti della sterilizzazione sulla longevità: su questo il mondo accademico è concorde, gli animali sterilizzati vivono più a lungo rispetto agli animali interi.
Per l’esattezza il 14% per i maschi e il 26% in più per le femmine. Nel 2013 è uscito un interessantissimo lavoro scientifico americano che esaminava 70 mila cani nell’arco di 20 anni e oltre a confermare che gli animali sterilizzati vivono più a lungo, ha però anche analizzato le principali cause di morte tra gli animali sterilizzati e quelli interi. Che in realtà la scelta se fare la sterilizzazione e quando al tuo cane femmina, deve essere una decisione ponderata valutando tutti i motivi che abbiamo appena citato. Innanzitutto dobbiamo considerare la razza, la taglia del soggetto, l’attitudine, il suo comportamento attuale, lo stile di vita che si vorrà dare al proprio cane e lo stile di vita del proprietario, l’ambiente dove vive e convivete, e solo dopo, assieme al vostro veterinario di fiducia, che magari vi ha seguito il cane fin dai primi mesi, si potrà fare una scelta che sarà per lo meno ragionata e giustificata perché si sarà valutato ogni aspetto delle tante variabili messe in gioco.
Quando è meglio sterilizzare il cane?
A che età dovresti sterilizzare o castrare il cane? – L’ età convenzionale per la sterilizzazione o la castrazione di un cane è generalmente compresa tra 4 e 7 mesi, (poi dipende sempre dall’effettivo stado della pubertà). Tuttavia, ogni singolo proprietario dovrebbe discutere le proprie circostanze specifiche con i propri veterinari di fiducia.
Numerosi fattori possono influenzare i tempi di sterilizzazione e castrazione. E’ importante approfondire e analizzarli insieme al tuo veterinario. Ad esempio, la razza di un cane può fare la differenza. Le ricerche hanno dimostrato che le razze canine più grandi tendono a maturare più più tardi rispetto alle a quelle più piccole.
Anche la situazione di vita di un animale deve essere considerata. La maggior parte dei veterinari consiglia di sterilizzare una cagna dopo il suo primo ciclo di calore. Questo filosofia può variare ma la sterilizzazione avverrà comunque sempre all’interno dei 5 e 10 mesi di età.
- Sterilizzare la cagna dopo il primo ciclo di calore riduce notevolmente il rischio di sviluppare il cancro mammario (alle mammelle).
- Per i cani maschi, la dimensione degli adulti è un fattore importante,
- I cani maschi di piccola taglia sono generalmente castrati intorno ai 6 mesi, quelli di taglia media dai 6-12 mesi (dipende sempre dallo stadio della pubertà in cui si trova l’animale.
Il veterinario saprà consigliarti i tempi giusti). Nei casi di cani di taglia grande o gigante la castrazione può essere posticipata fino anche a 18 mesi. Ma prima che un cane venga sterilizzato o castrato, è molto importante che il veterinario, faccia all’animale un controllo completo per assicurarsi che non abbia problemi di salute.
Il proprietario dell’animale dovrebbe anche fornire una storia medica completa, poiché le condizioni o gli attuali farmaci da prescrizione potrebbero essere rilevanti. Per avere sotto controllo lo stato di salute del tuo animale, scarica e compila la cartella clinica veterinaria del tuo animale, in modo da condividerla con il tuo veterinario di fiducia.
Un cane prima della sterilizzazione o castrazione dovrebbe essere a digiuno, ad accezione dell’acqua. L’età consigliata per la sterilizzazione (cagne) dopo il primo calore. Per i cani l’età consigliata è dopo aver raggiunto la pubertà. Intorno ai 6-12 mesi, nelle razze più grandi anche dopo 18 mesi.
Quanto costa la sterilizzazione in laparoscopia?
Qual è il costo di un intervento in laparoscopia per la sterilizzazione per un cane e un gatto? ‘L’intervento costa mediamente tra 400 e 600 euro ‘.
Quanto costa la sterilizzazione di un cane di piccola taglia?
Quanto costa sterilizzare (o castrare) il cane – Ora che abbiamo compreso meglio cos’è la castrazione del cane, quali sono le possibili declinazioni (orchiectomia e castrazione chimica) e in cosa differisce dalla sterilizzazione della femmina, facciamo una rapida panoramica sul costo che può avere questa operazione.
È importante tenere presente che ci sono alcuni fattori che influiscono sul costo dell’intervento: il sesso del cane, il peso dell’animale e il tipo di anestesia scelta. Inoltre, bisogna considerare che, a seguito dell’operazione, sarà necessario acquistare farmaci per il recupero post-operatorio e dispositivi sanitari, come ad esempio il collare elisabettiano e le tutine chirurgiche per evitare che il nostro amico a quattro zampe si gratti.
Volendo dare un’indicazione di massima, possiamo segnalare che:
la sterilizzazione di un cane femmina di taglia piccola può costare circa 150-200 euro, di taglia grande circa 250-300 euro, il prezzo della castrazione di un animale maschio si aggira intorno ai 120-150 euro se di piccole dimensioni, e sui 200 euro se di grandi.
Come abbiamo detto, la sterilizzazione della femmina è una procedura più elaborata, motivo per cui il costo può essere maggiore.
Cosa si distrugge con la sterilizzazione?
Sterilizzazione, concetti generali – La sterilizzazione determina la distruzione (quasi) totale di qualsiasi forma microbica, cioè l’uccisione di tutti i microrganismi patogeni sia nella forma vegetativa che sotto forma di spore. Un materiale è considerato sterile se il SAL (livello di sicurezza di sterilità) è inferiore a 10-6; ovvero quando la probabilità di trovarvi un microrganismo è inferiore ad uno su un milione.
Come si verifica l’andamento a buon fine di un ciclo di sterilizzazione?
Metodologie di controllo del ciclo di sterilizzazione I processi di sterilizzazione sono di fondamentale importanza ovunque si pratichi una branca operativa della medicina, odontoiatria compresa, in cui i rischi di contaminazione e quindi di infezione sono elevati per pazienti, operatori e utenti in genere.
Controlli Fisici Controlli Chimici Controlli Biologici
CONTROLLI FISICI Sono controlli che vengono effettuati a mezzo di strumenti di misurazione associati all’apparecchiatura di sterilizzazione: manometri, registratori, grafici di controllo (o stampa di colori), sonde termometro. Le norme che regolamentano il controllo fisico giornaliero dell’apparecchiatura sono le UNI EN 285:2006; i controlli necessari sono i seguenti: Preriscaldamento Da eseguire all’inizio dei cicli utili di sterilizzazione, serve a mettere a regime l’autoclave.
- Con tale operazione si mette in temperatura la porta e le pareti della camera di sterilizzazione a mezzo dell’evaporazione dell’acqua contenuta nella camicia.
- Prova di tenuta della camera – vuoto test Ha lo scopo di verificare che durante le operazioni di sterilizzazione non penetri aria all’interno della camera di sterilizzazione.
Il test indica una perdita se la pressione aumenta oltre il valore di 1 mBAR al minuto, per un totale di 10 mBAR. Si considerano accettabili valori V.T. uguali o inferiori a 10 Mbar per 10 minuti. Test di Bowie & Dick Detto anche prova di penetrazione del vapore con metodo indiretto: ha la funzione di controllare in maniera indiretta la capacità dell’apparecchiatura di mettere in contatto il materiale da sterilizzare con l’agente sterilizzante (vapore).
- La temperatura di sterilizzazione dipende direttamente dalla pressione del vapore saturo, è necessario inoltre che temperatura e pressione vengano mantenute costanti per tutto il periodo di sterilizzazione.
- Temperatura, pressione e tempo sono i tre parametri fondamentali per la sterilizzazione.
- Per ottenere la giusta esposizione occorre che l’aria contenuta nella camera di sterilizzazione venga pompata al di fuori della stessa, altrimenti verrebbe spinta al centro della camera dalla pressione del vapore, costituendo la cosiddetta bolla d’aria.
L’aria di cui è costituita la bolla è un cattivo conduttore di calore, la conseguenza è che dove c’è aria la temperatura risulta inferiore facendo venire meno uno dei parametri fondamentali di sterilizzazione. La normativa di costruzione del pacco test è prevista a norma UNI, esistono in commercio pacchi pronti con lo scopo di standardizzare la procedura.
Predisporre il pacco test secondo norma di riferimento (UNI EN 285:2006). Disporre il pacco da solo al centro della camera. Effettuare un ciclo di sterilizzazione completo a 134° C con un tempo di sterilizzazione di 3’30”. Esaminare, a ciclo terminato, il foglio contenuto nel pacco o le strisce di nastro indicatore, se il viraggio di colore risulta effettivamente uniforme il test si considera superato. Conservare il foglio test per 10 anni.
Riconvalida su parametri fisici Prova termometrica (UNI EN 554:1996 e UNI EN ISO 17665-1:2007): la prova può essere realizzata effettuando delle misurazioni con l’utilizzo di un numero adatto di sensori di temperatura distribuiti in tutta la camera per determinare l’andamento della temperatura nella camera di sterilizzazione durante il tempo di mantenimento.
Inoltre deve essere determinata la temperatura di penetrazione del calore in ogni tipo di carico di sterilizzazione in base alla temperatura misurata all’interno di un certo numero di confezionamenti di prodotto. Tale numero dipende dalle dimensioni della camera. Viene consigliata una riconvalida annuale o quando viene effettuata una manutenzione importante sulla macchina.
CONTROLLI BIOLOGICI I batteri in forma vegetativa e i virus vengono inattivati dalle procedure di sterilizzazione in funzione del log.10-6, in base a questo principio si utilizzano preparati batterici innocui per testare l’effettiva capacità sterilizzante del processo.
Si utilizzano per lo più spore di Geobacillus StearoThermophilus poste in provette di tipo “self-contained” a lettura rapida (dopo 3 ore di incubazione) o a lettura tradizionale (dopo 48 ore di incubazione). Le prove biologiche sono previste dall’ultima edizione della Farmacopea Ufficiale (XI ed.) e da tutte le linee guida internazionali (AAMI, CDC) con una frequenza almeno settimanale (preferibilmente giornaliera), per tutte le tipologie di ciclo disponibile (121°C-134°C) e dopo ogni intervento di manutenzione della macchina prima della rimessa in servizio.
Norme di riferimento: Serie UNI EN ISO 11138 (1-2- 3-4-5) e UNI EN ISO 14161:2002. Procedura:
Identificare una fiala per autoclave (C) e una fiala test (T) appartenenti allo stesso lotto, scrivendo rispettivamente “C” e “T” sulle apposite etichette. Posizionare la fiala T all’interno del pacco test, al centro geometrico della camera. Effettuare il ciclo di sterilizzazione a macchina vuota o a macchina carica. Recuperare le provette controllando che l’indicatore chimico sia virato. Posizionare la provetta T e la provetta C in un incubatore a 56° dopo averle schiacciate al centro per rompere l’ampolla in vetro. Nel caso del biologico tradizionale (48 ore di incubazione): il viraggio dal colore viola limpido al giallo torbido delle fiale test indica il non superamento della prova. Nel caso del biologico rapido (3 ore di incubazione): l’accensione del led rosso dell’incubatore dedicato indica il non superamento della prova.
CONTROLLI CHIMICI Il principio di funzionamento si basa sull’uso di inchiostri o cere in grado di reagire se esposte a stimoli quali: calore, vapore e pressione e si dividono in due tipi: Indicatori chimici esterni (indicatori di processo). Hanno la funzione di differenziare i prodotti processati da quelli non processati, non di stabilire se i corretti parametri di sterilizzazione sono stati ottenuti. L’avvenuta esposizione al processo è valutata attraverso il semplice viraggio di un inchiostro chimico.
Indicatori chimici interni (indicatori multiparametro e integratori). Consentono di valutare se all’interno dei pacchi sono state raggiunte tutte le condizioni necessarie alla corretta sterilizzazione: tempo, temperatura e pressione. Non sostituiscono ma integrano gli indicatori biologici.
In questo studio viene utilizzato l’Helix test. L’Helix test allo stato attuale dell’arte è l’unico sistema per valutare la capacità dello sterilizzatore di far arrivare il vapore (e quindi sterilizzare) all’interno di piccole cavità (definite cavi di tipo A secondo la normativa EN 13060). Alla base del test c’è l’uso di una striscia di carta speciale che ha la caratteristica di virare, cioè di cambiare colore, se esposta a vapore acqueo privo di aria (vapore saturo) ad una certa temperatura e per un certo periodo di tempo (le caratteristiche sono indicate dal produttore).
La cartina viene posta in una provetta sigillata (capsula), messa in comunicazione con l’esterno tramite un tubo lungo 1,5 metri, con un foro circolare da 2 mm di diametro. Per simulare la condizione più critica è opportuno porre il test nel punto più freddo della camera di sterilizzazione (generalmente in basso).
Gli sterilizzatori più avanzati hanno la possibilità di eseguire un ciclo apposito per l’Helix Test. La conferma del corretto funzionamento si ha se al termine del processo la cartina ha cambiato colore (è il produttore del test che deve fornire le indicazioni per la sua valutazione). Se il test non viene superato, significa che il vapore non è penetrato in modo ottimale nell’oggetto, senza sterilizzarlo.
In questo caso è opportuno ripetere il test, se possibile impiegando un PCD (Process Challenge Device, cioè la spirale dell’Helix Test) diverso. Se ancora lo sterilizzatore fallisce il test è necessario individuare e risolvere il problema tecnico alla base del cattivo funzionamento; bisogna inoltre risterilizzare preventivamente tutti gli oggetti trattati con questo apparecchio per i quali non è certa la corretta sterilizzazione (in generale, si possono considerare sicuri i carichi sterilizzati tra 2 Helix Test superati).
Cosa precede la sterilizzazione?
Decontaminazione ferri chirurgici – La decontaminazione è quella procedura che garantisce agli addetti al ritiro, allo smontaggio e alla pulizia dei presidi riutilizzabili, una prevenzione dal contagio accidentale non solo dall’HIV ma anche da tutti i microrganismi patogeni; la decontaminazione può essere chimica o termica,
La decontaminazione chimica avviene tramite immersione dei presidi utilizzati in disinfettanti specifici che garantiscono una azione microbica; mentre la decontaminazione termica avviene tramite macchine termodisinfettori che garantiscono l’uccisione dei microrganismi grazie al ciclo di lavaggio che arriva ad una temperatura di 90°.
I ferri chirurgici dovrebbero essere decontaminati e puliti immediatamente dopo l’uso; le impurità non devono essere lasciate asciugare sullo strumentario per evitare di rendere la disinfezione e la pulizia dello stesso più difficoltosa. Smontare gli strumenti chirurgici nelle loro componenti in modo che il detergente venga a contatto con tutte le sue superfici; gli strumenti non utilizzati devono essere trattati allo stesso modo di quelli utilizzati quindi anche questi vanno aperti e smontati nei loro componenti. Il lavaggio dei materiali può essere manuale, ad ultrasuoi o tramite utilizzo di un termodisinfettore. Il personale addetto deve utilizzare i DPI (dispositivi protezione individuali) quali:
camici guanti fino all’avambraccio guanti anti-taglio occhiali di protezione mascherine cuffie antirumore
Rispettando le indicazioni del produttore si prepara la soluzione detergente/disinfettante (giusta diluizione) e si immerge il materiale rispettando i tempi indicati. E’ necessario rinnovare quotidianamente la soluzione per la pulizia in quanto l’utilizzo prolungato della stessa potrebbe comportare una riduzione dell’azione disinfettante (a causa dello sporco) e un rischio di corrosione dello strumentario per aumento della concentrazione dovuto ad evaporazione dell’acqua.
Smontare ogni strumento in ogni sua singola parte facendo attenzione a presidi appuntiti e taglienti; con l’ausilio di spazzole (non in metallo) e spugnette rimuovere lo sporco dallo strumento e risciacquare con abbondante acqua possibilmente demineralizzata. Particolare attenzione è rivolta agli strumenti a lume stretto (tubi, cannule); accertarsi del passaggio della soluzione detergente/disinfettante all’interno delle cavità per rimuovere eventuali residui organici.
Asciugare con pezze pulite (non filacciose) ed aria compressa ogni strumento assicurandosi che il materiale sia ben pulito e asciutto. Il lavaggio manuale è d’obbligo per tutto ciò che non può essere immerso o che non può essere lavato con termodisinfettore. Il lavaggio con l’utilizzo di ultrasuoni è indicato soprattutto per strumenti chirurgici meccanici delicati (microchirurgia) in quanto gli ultrasuoni sciolgono incrostazioni di sporco anche in punti di difficile accesso. Per sfruttare al meglio gli ultrasuoni devono essere osservati i seguenti criteri:
la vasca ad ultrasuoni deve essere riempita seguendo le prescrizioni del produttore è necessario utilizzare prodotti adatti facendo attenzione alla concentrazione del detergente/disinfettante e al tempo di azione lo strumentario da trattare deve essere completamente coperto dalla soluzione detergente/disinfettante gli strumenti a snodo devono essere aperti durante il lavaggio i cestelli non devono essere caricati eccessivamente facendo attenzione a collocare strumenti di grandi dimensioni in posizione verticale per non creare zone d’ombra che andrebbero a compromettere la pulizia dei ferri chirurgici più piccoli. La soluzione deve essere rinnovata almeno ogni giorno anche se è consigliabile cambiarla secondo la frequenza del suo utilizzo.
Dopo il trattamento gli strumenti vanno sciacquati a mano (preferibilmente con acqua demineralizzata) ed asciugati con l’ausilio di pezze pulite (non filacciose) ed aria compressa. Il metodo migliore per la standardizzazione per la pulizia e disinfezione dei ferri chirurgici si raggiunge con l’utilizzo del Termodisinfettore.
disinfezione termica disinfezione chimico-termica
Nel procedimento termico la disinfezione avviene ad una temperatura da 80° in su; nel procedimento chimico-termica, la disinfezione avviene ad una temperatura di max 65° con l’aggiunta di un disinfettante (la tipologia ed il dosaggio di quest’ultimo è preimpostato dall’azienda produttrice del termodisinfettore).
gli strumenti chirurgici devono essere aperti e smontati in ogni loro parte i cestelli non devono essere caricati eccessivamente per permettere un buon lavaggio ed una buona asciugatura utilizzare dispositivi appositi per strumenti cavi lo strumentario chirurgico deve essere posto nelle griglie secondo il grado di delicatezza meccanica gli strumenti chirurgici con ampie superfici devono essere posti in modo da non ostacolare il lavaggio di altri strumenti presenti nel carico della macchina.
Il materiale processato nel termodisinfettore deve essere tolto subito per evitare corrosioni dovute alla presenza di acqua residua; in caso di una asciugatura insufficiente occorre completare l’asciugatura con pezze pulite o con aria compressa soprattutto per gli strumenti chirurgici cavi. Ogni strumento chirurgico, dopo ogni pulizia, deve risultare macroscopicamente pulito; particolare attenzione è rivolta agli strumenti dentati dove se necessario va effettuata una pulizia aggiuntiva alla dentatura. Il controllo funzionale è di obbligo; dopo aver oleato lo strumento chirurgico con un prodotto a base di olio di paraffina nelle sue parti a snodo, controllare l’efficacia funzionale scartando gli strumenti non più affidabili. Il confezionamento del materiale da processare è necessario per conservare la sua sterilità fino al momento del suo utilizzo. Prima di procedere al confezionamento controllare sempre che il materiale chirurgico sia integro, asciutto e smontato in ogni sua parte. Il tipo di confezionamento da scegliere per un determinato presidio dipende da diversi fattori sono:
tipo di agente sterilizzante utilizzato volume peso.
I materiali utilizzati per il confezionamento utilizzando l’autoclave a vapore saturo sotto pressione sono:
Carta medical-grade Buste e rotoli in carta e film plastico biaccoppiato Containers con filtri o con valvola
Il confezionamento con l’utilizzo della carta medical-grade è quello che necessita più tempo e più manualità da parte dell’operatore. E’ il confezionamento più delicato rispetto all’utilizzo degli altri materiali in quanto la carta è soggetta a strappi accidentali; il materiale incartato con medical-grade deve essere protetto soprattutto in quelle parti appuntite e taglienti.
Il confezionamento deve essere eseguito con doppio incarto ed il formato dei fogli da utilizzare dipende dalle dimensioni degli oggetti da processare. La carta già utilizzata per un precedente ciclo di sterilizzazione non può essere usata nuovamente in quanto il processo di sterilizzazione modifica la sua struttura.
Con una conservazione ottimale (in armadi chiusi, lontano da polvere, umidità e luce) il confezionamento con carta medical-grade garantisce una sterilità del prodotto di almeno 30/60 giorni. Il confezionamento del materiale in buste o rotoli in carta e film plastico biaccoppiato è il più usato e veloce. Il materiale posto all’interno della busta viene sigillato grazie all’utilizzo di saldatrici che creano un cordone (almeno di 8mm) di sigillatura continuo senza punti di interruzione (per evitare l’infiltrazione di batteri).
Le buste in biaccoppiato possono essere riempite fino a ¾ della propria capacità e gli strumenti chirurgici appuntiti o taglienti dovranno essere protetti per evitare danni al confezionamento. Le buste e le parti di rotolo in biaccopiato già processate non possono essere riutilizzate per un ulteriore ciclo di sterilizzazione in quanto la loro struttura viene modificata con il calore.
Con una conservazione ottimale (in armadi chiusi, lontano da luce, umidità e polvere) con doppio involucro si garantisce una sterilità di almeno 30/90 giorni. Il confezionamento con l’utilizzo di containers è il più pratico e veloce; il materiale viene posizionato all’interno del container su delle griglie di acciaio tenendo presente che lo strumentario più pesante va posto nella parte inferiore all’interno dello stesso.
I containers non devono essere riempiti più dei ¾ della loro capacità in modo da poter agevolare la libera circolazione del vapore e non devono superare i 5/6 kg per materiale tessile e i 10 kg per strumentario chirurgico. Prima di ogni processo di sterilizzazione il container deve essere pulito e controllato in ogni sua parte; i filtri monouso devono essere cambiati, i filtri in tessuto devono essere controllati (seguire le indicazioni del produttore per la sostituzione) e le guarnizioni devono essere integre ed a tenuta.
All’esterno del container, una volta chiuso, posizionare i ganci di controllo per indicare che il contenuto, una volta processato, non è mai stato utilizzato. I containers per strumentario chirurgico in commercio non devono superare le dimensioni di 30x30x30 e di 30x30x60 e sono costruiti in alluminio e non più in acciaio; l’alluminio disperde il calore molto più velocemente evitando la formazione eccessiva di condensa al suo interno.
Posti in scaffali sollevati da terra lontano da umidità luce e polvere i containers mantengono la sterilità al loro interno per almeno 60/90 giorni. Il materiale utilizzato per il confezionamento per l’autoclave a gas plasma sono buste porose in polipropilene senza cellulosa (Tivek). Il materiale posto all’interno della busta viene sigillato grazie all’utilizzo di saldatrici che creano un cordone (almeno di 8mm) di sigillatura continuo senza punti di interruzione (per evitare l’infiltrazione di batteri).
Anche le buste in polipropilene possono essere riempite fino a ¾ della propria capacità e non possono essere riutilizzate per un ulteriore ciclo di sterilizzazione. Con una conservazione ottimale (in armadi chiusi, lontano da luce, umidità e polvere) si garantisce una sterilità di almeno 1 anno.
Come prendere in braccio un cane dopo la sterilizzazione?
Prime cure dopo l’intervento di sterilizzazione –
- L’ovarioisteroctomia canina si realizza sotto anestesia totale, attraverso una piccola incisione nell’addome.
- Generalmente non è necessario che l’animale rimanga a lungo ricoverato dopo essersi ripreso dagli effetti della sedazione, e potrà infatti continuare il periodo di recupero a casa vostra, seguendo le indicazioni del veterinario.
- Per ricapitolare:
- Non vi allarmate se in un primo momento la vostra cagnetta si muove in modo goffo ; si tratta degli effetti dell’anestesia.
- Evitate che faccia sforzi, Portatela in braccio fino a casa, se il suo peso ve lo permette, altrimenti abilitate un veicolo per spostarla.
- Lo spazio destinato al suo recupero deve essere comodo, caldo, e soprattutto pulito ; in questo modo non si correrà il rischio che la ferita si infetti.
- È molto probabile che la vostra cagnetta non voglia mangiare immediatamente, o persino che vomiti. Recupererà l’appetito non appena gli effetti dell’anestesia saranno svaniti del tutto.
In ogni caso, l’ideale in questi casi è che mangi poco e leggero, La mattina successiva potrà riprendere la sua dieta abituale.
- Non vi spaventate inoltre se l’animale non defeca per due o tre giorni, è normale che ciò accada a seguito di un intervento chirurgico.
- Toglietele la benda dalla ferita nel momento indicato dal medico. Generalmente lo si fa il giorno successivo all’operazione.
- Cercate di impedirle di leccarsi o che si gratti la sutura. Potrebbe strapparsi i punti, aprire la ferita o provocarsi un’infezione. Potrebbe essere necessario farle indossare un collare elisabettiano per evitare che la lingua arrivi nella zona dove si trova l’incisione.
- Somministratele gli antibiotici e gli analgesici che vi ha indicato il veterinario, Se vedete che, nonostante l’assunzione di questi, il vostro animale continua a mostrare segni di fastidio o dolore, non dategli nessun altro tipo di medicinale: ancora meno se è per umani.
Non esitate a consultare il veterinario tutte le volte che sarà necessario.
- Se possedete altri animali in casa, controllate che neanche essi lecchino la sua ferita o giochino bruscamente con lei. Tenetela separata o mettetele una maglietta pulita di cotone per coprire l’incisione.
- Assicuratevi che riposi a sufficienza in un ambiente tranquillo, affinché si possa riprendere anche dallo stress derivato dalla situazione appena vissuta.
- È importante che durante le prime 24 ore dopo l’intervento, l’animale non rimanga solo ma sia sotto costante controllo.
Quanto tempo bisogna tenere il collare elisabettiano dopo sterilizzazione?
Castrazione cane – Si tratta di una procedura chirurgica che impedisce in modo permanente la capacità riproduttiva del cane. Oltre a prevenire cucciolate indesiderate e problemi comportamentali per colpa delle femmine in calore, si previene anche l’iperplasia della prostata e i tumori perianali.
Consigliamo di eseguire la castrazione dopo i 6 mesi di età. L’intervento è indolore ed è eseguito in anestesia generale inalatoria con monitoraggio continuo delle funzioni vitali – saturazione di ossigeno nel sangue, la temperatura corporea, il polso, la respirazione, l’ECG e la pressione sanguigna.
La ferita chirurgica è lunga solo pochi centimetri ed è solitamente cucita con punti intradermici con suture riassorbenti, quindi non e’ necessaria la loro rimozione Dopo l’operazione, il paziente è posto nella gabbia ospedaliera, dove controlliamo il risveglio, le funzioni vitali, e applichiamo successivi antidolorifici se e’ necessario.
Come evitare che il cane si lecchi i punti della sterilizzazione?
Il collare elisabettiano? Solo in alcuni casi specifici – Si chiama ” collare elisabettiano ” o anche ” collare Elisabetta ” ed è uno dei metodi utilizzati per evitare che il cane si lecchi le ferite. Attualmente è la contromisura più utilizzata in assoluto e fino a poco tempo fa era anche l’unica.
- Purtroppo questo sistema non è proprio il massimo.
- Soprattutto perché costringe il cane, sia nei movimenti che nella visuale, inoltre può creare problemi psicologici al Fido che lo indossa.
- Con questo oggetto così ingombrante infatti l’animale non potrà muoversi a proprio piacimento, e questo provoca anche altre situazioni fastidiosi.
Tra queste, vi è il fatto che il nostro amico a quattro zampe tenderà a sbattere dappertutto, non avendo il senso della misura e anche la vista limitata. La forma del collare, che somiglia a quella di un enorme megafono, purtroppo potrebbe anche provocare al cane situazioni pericolose.
Avendo una visione limitata per via del collare, il cane potrebbe non vedere i pericoli intorno a sé, che possono risiedere in spigoli, oggetti con cui può ferirsi, altri animali o addirittura veicoli in transito. Gli svantaggi derivanti dall’utilizzo del collare Elisabettiano però consistono anche in un problema psicologico, che può colpire il cane.
Quest’ultimo non potrà sapere che si tratta di un oggetto utile per lui e che dopo un certo numero di giorni potrà toglierlo. Piuttosto, crederà solo di trovarsi in una sorta di gabbia e tenterà di liberarsene, senza riuscirci. La sua ansia, tristezza ed anche il nervosismo, saliranno in lui.
Tuttavia, in alcuni casi è sempre la soluzione migliore. Se vi è la necessità di evitare che il cane si lecchi gli arti inferiori oppure la coda, questo è ancora l’unico metodo valido per arrivare all’obbiettivo. Del resto è necessari optare per il male minore, per il bene del nostro amico peloso. Fortunatamente esistono in commercio modelli più confortevoli e meno traumatici rispetto ai tradizionali collari Elisabetta prodotti in plastica.
Come ad esempio questo modello interamente realizzato in morbida spugna: WingFly Collari Protettivi e Coni Collare Protettivo Forma Cono.
Fibbia regolabile: regola la fibbia per adattarla alle dimensioni del tuo animale domestico. Ci sono 2 taglie a tua scelta. Il cono morbido del cane non interferisce con la visione periferica di un.Anti-morso / leccata: questo collare a cono per cani è progettato per proteggere il tuo animale domestico da lesioni, eruzioni cutanee e ferite postoperatorie. Una profondità sufficiente aiuta a.Cono per cani: il collare a cono per cani in materiale morbido in spugna permetterà al tuo cane di indossarlo comodamente, aiuterà il tuo animale domestico a riprendersi da un intervento chirurgico.
Grazie alle sue peculiarità, questo collare è leggero e morbido, il cane non si sentirà sbilanciato a causa del peso extra. Se invece la parte del copro che vogliamo proteggere e preservare è il tronco dell’animale, ci sono soluzioni molto meno invasive e più congeniali rispetto al classico collare Elisabettiano. Scopriamo quali sono!