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Quanto ci si mette ad adottare un cane?
Portalo in una clinica veterinaria per fargli leggere il microchip. Se non ha un microchip, è meglio denunciarlo alla polizia. Se dopo circa 20 giorni nessuno lo reclama, puoi adottarlo legalmente.
Quanto dura il percorso di adozione?
I tempi dell’adozione – Quando si parla di tempi, è bene distinguere tra i tempi dell’adozione nazionale e dell’adozione internazionale, In entrambi i casi, comunque, i tempi di attesa sono variabili ed imprevedibili. Per l’ adozione nazionale, il tempo medio è abbastanza breve, di circa un anno e mezzo dal momento della presentazione della domanda in Tribunale.
- Le indagini riguardanti la coppia, lo abbiamo detto, hanno una durata non superiore a 120 giorni.
- Se il giudice si pronuncia favorevolmente, gli aspiranti genitori vengono inseriti nell’archivio delle coppie idonee a adottare e da questo momento attendono di essere “abbinate” a un bambino dichiarato adottabile.
Se non accade nulla nel corso dei tre anni successivi alla presentazione della domanda, si potrà ripetere l’intero procedimento, presentando una nuova domanda. Quando il Tribunale per i minorenni abbina un bambino a una coppia adatta, ai coniugi vengono fornite tutte le informazioni sul piccolo, incluse quelle relative al suo stato di salute e, se disponibili, alla sua storia personale; i coniugi possono decidere se continuare o meno nel procedimento adottivo.
In caso affermativo, si procede all’incontro tra bambino e possibili genitori, con le modalità e i tempi fissati dal Tribunale e dai servizi sociali che seguono il piccolo. Dopo un periodo di durata variabile in cui la coppia e il bambino iniziano a conoscersi, si avvia il periodo di affidamento preadottivo,
Se tutto è andato bene, dopo tale periodo si avrà la sentenza definitiva di adozione. Per quanto riguarda i tempi dell’adozione internazionale, variano sensibilmente in base al Paese di provenienza del bambino, Mentre l’iter iniziale del procedimento adottivo è infatti il medesimo dell’adozione nazionale, dopo che il Tribunale ha ritenuto idonea la coppia entra in gioco l’Ente autorizzato che procede all’individuazione del bambino nel Paese di provenienza indicato dagli aspiranti genitori.
- In media, il periodo complessivo per il procedimento adottivo è di minimo due anni,
- I tempi lunghi di attesa dipendono prevalentemente dalle pratiche svolte all’estero: lo Stato di provenienza del bambino è infatti autonomo nel determinare quale piccolo abbinare a ogni coppia – comparando le coppie di tutto il mondo – e nello stabilire i requisiti che le coppie devono avere, anche diversi e talvolta più stringenti rispetto a quelli previsti dalla nostra normativa.
Esiste anche il rischio che una coppia non venga mai presa in considerazione : non a ogni domanda corrisponde un’adozione. In ogni caso, secondo le informazioni fornite dalla Presidenza del Consiglio con riguardo all’adozione internazionale, l’Italia ha il maggior numero di ingressi in Europa ed è seconda nel mondo in termini assoluti.
Quanto dura l’affido?
Domande frequenti sull’Affido Familiare Marco Morellato 2022-11-10T08:58:13+00:00 L’ affido è uno dei modi più concreti ed efficaci per aiutare un bambino la cui famiglia si trova in difficoltà. Consiste nell’accoglierlo temporaneamente nella propria casa, dandogli l’affetto e la serenità di cui ha bisogno per crescere. Con l’affido familiare il bambino è accolto nel contesto di vita della famiglia affidataria per un periodo di tempo limitato, durante il quale mantiene rapporti, regolati dai servizi sociali, con la famiglia d’origine,
Di seguito puoi trovare un elenco di domande frequentemente vengono fatte per approfondire il tema dell’ affido familiare : La caratteristica dell’affido è la temporaneità pertanto la durata massima è pari a 24 mesi. Tuttavia la durata è prorogabile nell’ipotesi in cui sia necessaria l’adozione di ulteriori provvedimenti nell’interesse del minore.
No, non è necessario che la coppia sia sposata, né che si tratti di una coppia poiché all’affido possono accedere anche persone singole. Ciò che è richiesto è di avere tempo e risorse sufficienti per rispondere alle necessità del minore. Sì, lo scopo dell’affido è il ritorno del minore presso al famiglia d’origine sicché gli affidatari dovranno oltre che mantenere i contatti con la famiglia d’origine anche conservare la storia del minore e facilitare la relazione tra il minore e la propria famiglia, consentendo telefonate del genitore o visite alla stessa.
Per evitare incomprensioni le modalità di relazione vengono definite mediante un’apposita regolamentazione che tiene conto delle esigenze di tutti. A seconda del tipo di affido consensuale o giudiziario la famiglia d’origine avrà dei diversi diritti. Nella prima ipotesi essendo disponibile all’affido e seguendo il progetto di affido attenendosi alle prescrizioni al fine di proseguire una relazione con la famiglia affidataria, ha il diritto di prendere parte alle decisioni più rilevanti relative alla vita del minore e quindi ad essere consultata dalla famiglia affidataria.
Nell’affido giudiziario pur non avendo acconsentito all’affido ed essendo probabilmente limitata la potestà, il punto di vista genitoriale è comunque da tenere in considerazione, sebbene i servizi sociali esercitino il potere di scegliere per il bene del minore.
L’affido è applicabile per tutti i minori, da 0 a 18 anni. Nella nostra esperienza l’età media è quella della fascia scuola elementare/media. L’affidatario, in relazione ai rapporti con le autorità sanitarie, esercita i poteri connessi con la potestà parentale (L.149/01, art.5, comma 1). Se un bambino viene affidato a una famiglia residente nella stessa azienda sanitaria locale, rimane valido il tesserino sanitario e, se ne valuta la necessità, la famiglia affidataria può richiedere la variazione del medico.
Qualora l’affidamento avvenga in una famiglia residente in altra azienda sanitaria locale, al minore verrà rilasciato (sulla base della presentazione da parte della famiglia affidataria alla propria ASL della documentazione attestante l’affidamento) un tesserino sanitario rinnovabile ogni sei mesi.
- La cifra che gli enti titolari corrispondono agli affidatari è concessa indipendentemente dalla loro condizione economica.
- Si tratta di una somma mensile necessaria al mantenimento del minore e che viene elargita automaticamente all’esito del provvedimento di affido.
- Le variazioni di contributo dipendono dall’entità dell’impegno richiesto alla famiglia affidataria e dalle decisioni delle singole amministrazioni comunali.
Sì, la legge prevede in favore della famiglia affidataria un rimborso spese per interventi di cura e di particolare rilevanza per il progetto di affidamento. In tal caso occorrerà dimostrare mediante documentazione cartacea le spese sostenute al fine del rimborso.
- Sì, le detrazioni di imposta per carichi di famiglia sono applicabili agli affidatari se il minore risulta a carico e ciò si evinca dal provvedimento dell’autorità giudiziaria.
- Tale possibilità deve essere disposta dal giudice tutelare nell’affidamento consensuale e dal tribunale per i minorenni nell’affidamento giudiziario.
L’affido viene formalizzato mediante il c.d. provvedimento di affido che è ratificato dal Giudice Tutelare se si tratta di affido consensuale ovvero reso esecutivo con un decreto del Tribunale per i Minorenni in caso di affido giudiziale. Il provvedimento di affido consente di giustificare la presenza del minore presso la famiglia in ogni occasione o evenienze poiché attesta l’affidamento del bambino alla famiglia affidataria e contiene gli elementi più significativi del progetto.
L’inserimento del minore presso la famiglia affidataria avviene a seguito del c.d. abbinamento, ossia l’incontro tra il minore e la famiglia affidataria che verrà formalizzato mediante il provvedimento di affido convalidato dall’autorità giudiziaria. L’affidamento può cessare quando la situazione di temporanea difficoltà che lo ha determinato viene risolta dalla famiglia, da sola o con l’aiuto dei servizi, oppure nel caso in cui la sua prosecuzione rechi pregiudizio al minore.
Ogni realtà prevede un percorso diverso. Noi organizziamo 3 percorsi formativi l’anno ai quali si può accedere dopo un paio di colloqui preliminari. Alla fine l’Equipe dà un rimando al nucleo sull’idoneità e su quale sarebbe l’abbinamento migliore. Fondazione L’Albero della Vita lavora in stretta collaborazione con i servizi sociali e da sempre si distingue per il sostegno che fornisce alla famiglia affidataria: sostegno psicologico per la coppia, educativo per il nucleo compresi i figli naturali, rete mensile e supporto nella mediazione con i servizi sociali).
Come funziona l’adozione di un cane al canile?
Cosa significa avere un cane in adozione da un canile – Per adottare un cane da un canile normalmente si fa un colloquio pre affido, si conosce il cane e poi si formalizza l’affido che porterà all’adozione definitiva, In canile sono ospitati cani di ogni età – inclusi i cuccioli – e tipologia, dai più piccini ai giganti.
Sovente ci sono anche cani di razza, abbandonati o lasciati lì dai proprietari per una serie di motivazioni. A seconda dell’animale scelto si possono rendere necessari dei percorsi da seguire con il personale del canile oppure semplici aggiornamenti. Un adottante serio comunica periodicamente con la struttura per far sapere come va.
Un canile serio fa poi controlli post-affido per accertarsi che tutto proceda al meglio. Ma come si riconosce un canile serio ?
Chi paga i cani nei canili?
Canili in Italia – In Italia non esistono canili pubblici gestiti direttamente dallo Stato. Lo Stato infatti delega la gestione dei cani a strutture private convenzionate, che paga con i soldi pubblici: ogni comune organizza dei bandi che secondo criteri del tutto discrezionali assegnano la gestione dei cani ad un canile piuttosto che ad un altro.
E’ assolutamente possibile infatti, che dei cani rinvenuti nel Lazio finiscano quindi in un canile disperso nelle Marche. In alcuni canili del sud, ma non solo, gli scandali (anche se essendo un fenomeno diffuso non vengono trattati come tali) per il sovraffollamento e le gare al ribasso (far spendere 60,00 Euro anziché 150,00 al mese a cane è per alcuni Comuni criterio preferenziale) per aggiudicarsi i quadrupedi rinvenuti in altre regioni, sono all’ordine del giorno.
Bisogna infine per completezza distinguere canili sanitari dove vengono portati per un primo accertamento i quasi 100.000 cani recuperati per strada ogni anno (i cani abbandonati sono di più ma molti muoiono prima di poter essere soccorsi), dai canili rifugio: strutture adibite all’accoglienza del cane in attesa di adozione che non ha più bisogno di accertamenti o assistenza medica (vi arriva circa il 70% dei cani rinvenuti: quelli che non sono stati reclamati da alcun proprietario).
Quanto ci mette un cane adulto ad abituarsi alla nuova casa?
Quanto ci mette fido ad adattarsi? – Tempo al tempo In linea generale il periodo di adattamento di un soggetto si individua in circa 3 mesi ma abbiamo detto che i cani non sono tutti uguali per questo motivo i tempi di adattamento del tuo amico a quattro zampe possono variare in base alla genetica di razza e al suo vissuto.
Cosa fare i primi giorni con il cane?
I provvedimenti sotto descritto sono temporanei ma essenziali: – Confinamento Preparategli un luogo delimitato dove possa sentirsi tranquillo e sicuro: il suo posto. Usate un recinto per cuccioli o delimitate una stanza a lui dedicata (ev. con un cancelletto per bambini o una rete).
Una ciotola per l’acqua, possibilmente non rovesciabile e sempre piena. Una serie di oggetti appropriati per masticare e giocare. Una toeletta (di materiale identico a dove il cane dovrebbe sporcare e non giornale) nell’angolo più lontano possibile dal posto dove dorme, per ogni evenienza. Un trasportino con stracci o qualcosa di morbido per dormire.
Se il cucciolo abbaia o guaisce, sedete accanto a lui, ma fuori del recinto o stando accanto al trasportino. Ignoratelo e non gli parlate quando piange e si dispera, ma lodatelo con tranquillità e dategli subito un premio quando smette e sta in silenzio.
- Dopo che il cane non ha più sporcato in casa per almeno un mese, ampliate le stanze a cui può avere accesso a due.
- Continuate così fino a che il cane circola liberamente per casa senza sporcare.
- Se invece il cane sporca, ricominciate e confinatelo per almeno un mese nel luogo iniziale.
- Mangiare La ciotola del cibo deve essere data inizialmente 4-5 volte al giorno per ca.20 minuti e poi tolta.
Man mano che il cucciolo cresce si riducono i pasti a 3-4, fino a quando verso un anno il cane mangia uno o due pasti al giorno. L’ultimo pasto serale deve esser dato in modo che il cane possa esser portato ad evacuare prima di andare a dormire (un paio di ore prima).
I bisogni In genere i cuccioli urinano nel primo minuto dopo essersi svegliati e poi poco dopo defecano. I cuccioli a tre settimane hanno necessità di urinare ogni 45 minuti, a 8 settimane ogni 75 minuti, a 12 settimane ogni 90 minuti e a 18 settimane ogni due ore ca. Di notte questi tempi possono essere un pò allungati.
Osservando il cucciolo è abbastanza facile predire quando ha bisogno di liberarsi. Annusa in giro e cammina in cerchio per poi accovacciarsi improvvisamente. Portatelo velocemente dove è permesso urinare e defecare (meglio in un posto preciso). Nei primi mesi di vita il cucciolo impara ad associare un determinato substrato preferito (terra, erba, asfalto ecc.) per sporcare.
Se non succede niente dopo 5-10 minuti, riportatelo nel recinto e riprovate mezz’ora dopo. Se per comodità gli insegnate di farla sui giornali, sarà più difficile convincerlo a farla altrove. Quando avrà fatto lì i suoi bisogni, premiatelo. Ricordate di raccogliere ed eliminare adeguatamente le feci del cane.
Non punite mai il cucciolo perché sporca dove non deve o ha rovinato un oggetto a cui tenete. Non strofinategli il muso negli escrementi, ne tantomeno urlate. Giocare Tenendo il cucciolo confinato è anche più facile controllare gli oggetti a cui a accesso.
Dategli vari oggetti adatti da masticare o per giocare. Di tanto in tanto scambiateli così sembreranno sempre giochi nuovi e interessanti. Di giorno quando siete a casa, giocate brevemente ogni ora nel recinto o nella stanza del cucciolo. Nei primi tempi un cucciolo non deve comunque mai essere lasciato nel recinto da solo più di 2 ore.
Durante i primi giorni, se il cane vive in casa, di notte chiudetelo nel trasportino (grande a sufficienza per permettergli di stare in piedi e girarsi) con qualche vecchio indumento vostro, utilizzato e un giocattolo da masticare. Portatelo accanto al vostro letto e parlategli per fargli sentire la vostra presenza.
Mettete dei bocconi favoriti o meglio un kong per cuccioli ripieno nel trasportino, facendoli prima annusare al cucciolo. Poi chiudete la porta del trasportino, lasciando fuori il cane. Il cucciolo cercherà immediatamente di arrivare al cibo. Apritegli e lasciatelo entrare per mangiare e masticare, senza chiudere la porta. Quando il cucciolo sarà a proprio agio anche nel trasportino, chiudetelo per brevi periodi, sempre con il premio in cibo dentro al trasportino. Non sovralimentate il cucciolo, altrimenti non sarà attratto da queste razioni extra.
Altri insegnamenti prioritari per il cucciolo entro le prime 18 settimane di vita:
Inibizione del morso Socializzazione e gioco con altri cuccioli e poi con altri cani Incontro con persone estranee Contatto con altre specie animali (specie se deve conviverci) Gioco con le persone umane di riferimento Camminare al guinzaglio per strada Salire e scendere le scale, andare in ascensore Viaggiare in macchina Comandi di base (Nome, Seduto, Vieni) Trattamenti e manipolazioni (toelettatura, pulizia, phon, mettere e togliere museruola e collare, essere messo su un tavolo e restare tranquillo) Lasciare andare giocattoli, lasciarsi togliere la ciotola del cibo/l’osso.
I consigli da dare sono molti e diversi per ogni cucciolo ed ogni situazione. Vi preghiamo di informarvi e di iniziare a scoprire passo dopo passo le soluzioni migliori per voi ed il vostro amico. Per i cuccioli del nostro canile siamo a disposizione per eventuali suggerimenti. Buon inizio! : Le prime settimane a casa con un cucciolo | Dipartimento di Prevenzione
Cosa fare dopo aver preso un cucciolo di cane?
Cosa fare quando arriva un cucciolo di cane a casa – Dog Town by Laura L’arrivo di un cucciolo in famiglia è senza ombra di dubbio un evento meraviglioso. Tutti non vedono l’ora di conoscerlo, giocarci e coccolarlo. Siamo sicuri, però, di sapere davvero cosa fare al suo arrivo e nei primi mesi di convivenza? Ecco alcuni consigli di cui tener conto, sfatando alcune errate convinzioni comuni.
Il giorno del suo arrivo, il cucciolo avrà bisogno di capire dove si trova e chi mai saranno questi umani che l’hanno prelevato dalla sua comoda e confortante precedente casa. In poche parole, deve ambientarsi. Le prime 24 ore, quindi, dovranno essere di religiosa osservazione. Occorre lasciare acqua, cibo, giochi e cuccia a disposizione e osservare i suoi comportamenti e le sue preferenze senza influenzarli, appuntando su un diario gli orari in cui dorme, gioca, mangia e fa i suoi bisognini.
Nei giorni successivi questo vi aiuterà a rispettare i suoi ritmi naturali e, allo stesso tempo, vi tornerà utile per anticipare alcuni comportamenti (ad esempio, portarlo fuori qualche minuto prima dell’orario presunto della pipì oppure non proporre di giocare se sapete che dovrà dormire).
Il cucciolo e le sue attività vanno rispettate. Ad esempio, occorrerà non svegliarlo assolutamente mentre riposa e MAI togliergli il cibo mentre mangia (c’è chi lo fa per il puro piacere di far capire al cane chi comanda, ma non è questa la giusta strada!). Può essere utile, inoltre, designare un posto “giusto”, dove il cucciolo possa fare i bisognini i primi tempi durante i quali, per motivi fisiologici, non gli sarà possibile trattenerli.
Per invogliarlo sempre più a farla nel posto giusto, si dovrà premiarlo, lodandolo verbalmente e con un bocconcino. Se, invece, farà i bisognini nel posto sbagliato – e i primi giorni lo farà il 90% delle volte – NON FATE NULLA! Non sgridatelo, niente botte sul sederino e niente giornale sul popò o muso spalmato sulle sue deiezioni.
Il cucciolo, infatti, capirebbe soltanto che fare i bisognini in vostra presenza non è conveniente o addirittura è pericoloso (si vede soltanto aggredito e non c’è alcun insegnamento dietro). Spaventandolo, correrete il serio rischio di non poter fare alcun intervento educativo in seguito, perché il piccolo farà in modo di liberarsi non appena voi vi distrarrete (e questo è il motivo per cui una delle classiche telefonate che ricevo è: “Signora, sono stato ORE fuori col cane e poi ha fatto pipì appena siamo rientrati”).
Teniamo a mente fin dall’inizio che il mondo esterno e la dimensione sociale sono altrettanto importanti per Fido. Anche se non si è ancora terminato il ciclo dei vaccini, è necessario, quindi, non tenerlo recluso in casa. Fategli fare esperienze ambientali, fatelo uscire, magari portandolo con voi a fare la spesa, anche in braccio se preferite.
- Fategli conoscere l’auto, ma attenzione a non usarla solo per andare dal veterinario, altrimenti, collegandola all’andare in un posto spiacevole, potrebbe iniziare a soffrirla.
- Fate in modo, invece, che per lui l’auto sia un mezzo per raggiungere posti divertenti, magari un parco dove si corre e si gioca.
Tenete bene a mente che il cucciolo non è un peluche (nonostante gli somigli parecchio): sì alle carezze, ma con moderazione. Non stressatelo, toccandolo di continuo, e soprattutto non toccatelo mentre mangia o dorme. Fate osservare tali regole anche ai vostri amici e parenti, che non vedranno l’ora di conoscerlo.
- D’altra parte, a voi farebbe piacere se degli ospiti sconosciuti vi toccassero e vi chiamassero di continuo? Lo scodinzolio del cane non sempre va interpretato come “festa”, bensì va contestualizzato.
- Se vedete il cane ansimante, che vi salta addosso e che scodinzola molto velocemente, questa è adrenalina e non è proprio segno di felicità! In tal caso, basta ignorarlo per qualche secondo e si calmerà.
Invece, se lo scodinzolio è lento e il cane non ansima, via libera alle coccole. Per evitare che il vostro Fido si piazzi per tutta la vita sotto la tavola durante i vostri pasti, non offritegli MAI il cibo mentre siete seduti a tavola e fate bene attenzione che non cada nulla per terra mentre mangiate.
- Una buona norma sarebbe offrirgli un osso di pelle di bufalo o il “kong”, in modo da tenerlo distante dalla tavola e impegnato, finché il vostro pasto non sia terminato.
- Il mordicchiare continuo delle vostre mani NON È ASSOLUTAMENTE UN GIOCO.
- In tal caso, ignoratelo, togliete la mano e fornitegli altro da mordere.
Utile sarebbe, anche, dargli una treccetta con cui giocare al tira e molla con voi. Per rimproverare il cane, non urlategli mai! Le vostre urla per Fido corrispondono all’abbaiare, che significa “allarme ci sono i nemici!”. Di conseguenza, se urlate ma non si vede alcun nemico, perdete di credibilità e soprattutto Fido non lo recepisce come rimprovero.
Inoltre, i cani tendono a legare di più e a dare più ascolto alle persone che mantengono la calma e un certo equilibrio interiore. Come punizione per il cane sarà sufficiente privarlo della vostra attenzione. ASSOLUTAMENTE non picchiatelo. Il risultato sarebbe quello di diventare dei nemici per Fido e lui potrebbe iniziare a marcare dentro casa (facendo anche 15/20 pipì al giorno e facendo bene attenzione a non farla davanti a voi).
Il cane deve avere fiducia in voi, quindi, se volete che per 10/15 anni il vostro cane vi ascolti e si fidi di voi, evitate! E piuttosto che punire (se non ignorando) i comportamenti sbagliati, sottolineate quelli corretti con un bellissimo premio in cibo (detto rinforzo positivo).
- Non abbiate la pretesa che il cane debba per forza giocare e socializzare subito con cani di ogni tipo ed età, e non portatelo subito nei parchi dove ci sono altri cani liberi.
- Potrebbero venir fuori delle terribili esperienze (il bullismo esiste anche fra cani) e un cucciolo indifeso potrebbe avere il terrore dei suoi simili per sempre.
Piuttosto affidatevi a un buon centro di educazione cinofila, dove il cucciolo potrà fare delle sedute di socializzazione guidata con dei cani adatti, detti TUTOR. Delle esperienze di socializzazione positive avranno come conseguenza un cane con un corretto modo di approcciarsi ai suoi simili, senza problemi di aggressività o paura.
Giocate spesso col vostro cane, insegnategli cose nuove, parlategli. Così facendo, rafforzerete il vostro rapporto. E soprattutto insegnategli l’AMORE! Se state leggendo questo articolo perché pensate di prendere un cucciolo, FERMI UN ATTIMO! Chiedetevi: siete delle persone dedicate alla carriera, con pochissimo tempo a disposizione? Siete delle persone facilmente irascibili? Siete dei maniaci di ordine e pulizia? Avete dei bimbi? Se avete risposto di sì ad almeno una delle domande precedenti, allora è il caso che ci pensiate bene.
E vi spiego il perché: un cane ha bisogno di molte attenzioni, occorre insegnargli parecchie cose e, almeno per i primi mesi, vi sembrerà di aver appena avuto un figlio. Ci vuole molta pazienza, perché ogni individuo ha i suoi tempi di apprendimento. I cani per natura sono molto disordinati e non curano la propria igiene né quella della casa.
- D’altra parte, i loro ospiti cani non baderebbero a queste attenzioni.
- Il cucciolo è, quindi, come un vero e proprio bimbo, per cui come potrebbe occuparsene un altro bimbo? Lascereste mai al vostro figlio di 3/7 anni un neonato in custodia, di cui occuparsi continuamente? Se, quindi, pensate di prendere un cane come compagnia per il vostro bimbo, sappiate che è come pensare di fare un fratellino: occorrerà insegnargli il rispetto per lui e gestire voi il cucciolo in tutto e per tutto.
Dovrete insegnare a vostro figlio come rapportarsi con lui. A tal proposito, potreste rivolgervi a un bravo educatore o istruttore cinofilo che vi dia le linee guida di base! Laura Leonardi Educatore cinofilo CSEN-CONI : Cosa fare quando arriva un cucciolo di cane a casa – Dog Town by Laura
Cosa fare dopo aver preso un cane?
Quando prendi un cane è bene informarsi, tra i tuoi amici o nel quartiere, per trovare un medico veterinario vicino a casa e registrarti subito presso l’ambulatorio insieme al tuo cucciolo (sempre se non hai già un altro cane e quindi hai già un medico veterinario di fiducia).
Cosa succede ai cani che non vengono adottati?
Canile – Al Canile comunale compete il recupero dei cani smarriti o abbandonati, il ricovero e la custodia temporanea dei cani catturati per il tempo necessario alla restituzione ai legittimi proprietari o all’adozione da parte di eventuali richiedenti.
- Durante questo periodo, in cui viene assicurato il rispetto delle garanzie igienico-sanitarie e la tutela del loro benessere, i cani sono sottoposti a visita sanitaria e agli interventi obbligatori di profilassi veterinaria.
- Gli animali che non ritrovano i loro proprietari o che non vengono adottati, sono trasferiti (dopo circa 60 giorni) in strutture idonee al ricovero permanente.
I cani custoditi non possono essere soppressi nè usati a scopo di sperimentazione. Il personale della struttura svolge anche un importante servizio di controllo e vigilanza sul territorio nel rispetto della normativa. Nel caso in cui i cani ritrovati siano sprovvisti di tatuaggio o microchip, si provvede alla loro iscrizione all’Anagrafe canina e all’inserimento del microchip.
Come funziona l’adozione di un cane al canile?
Cosa significa avere un cane in adozione da un canile – Per adottare un cane da un canile normalmente si fa un colloquio pre affido, si conosce il cane e poi si formalizza l’affido che porterà all’adozione definitiva, In canile sono ospitati cani di ogni età – inclusi i cuccioli – e tipologia, dai più piccini ai giganti.
- Sovente ci sono anche cani di razza, abbandonati o lasciati lì dai proprietari per una serie di motivazioni.
- A seconda dell’animale scelto si possono rendere necessari dei percorsi da seguire con il personale del canile oppure semplici aggiornamenti.
- Un adottante serio comunica periodicamente con la struttura per far sapere come va.
Un canile serio fa poi controlli post-affido per accertarsi che tutto proceda al meglio. Ma come si riconosce un canile serio ?