Animali all’estero – Rilascio di documenti per l’espatrio di animali al seguito dei viaggiatori 1. Descrizione del procedimento Il Regolamento della Comunità Europea n.576/2013 e n.577/2013, prevede che coloro che intendono recarsi all’estero portando con sé animali di proprietà (cani, gatti e altre specie d’affezione), devono munirsi del passaporto per cani gatti e furetti e/o del certificato internazionale di espatrio per le altre specie animali d’affezione. Il rilascio del passaporto viene effettuato solo su appuntamento, previa verifica della seguente documentazione inviata via mail ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), come da indicazioni riportate al punto 4.: – attestazione di avvenuto pagamento della prestazione, secondo le modalità indicate al punto 9.; – fotocopia carta d’identità del proprietario; – certificato d’iscrizione del cane/gatto/furetto all’Anagrafe Animali d’Affezione della Lombardia, attestante l’identificazione dell’animale mediante microchip. Il passaporto può essere rilasciato anche per un cane identificato con tatuaggio, purchè ben leggibile ed applicato all’animale prima del 01/07/2011; – attestazione di avvenuta vaccinazione antirabbica (per cane/gatto/furetto) effettuata da almeno 21 giorni e da non più di 12 mesi. La vaccinazione antirabbica deve essere fatta sul cane di età superiore alle 12 settimane (3 mesi). Cani di età inferiore alle 12 settimane non possono essere portati all’estero. Ci sono però alcuni Paesi che hanno concesso una deroga a questo e permettono l’ingresso di animali di età inferiore alle 12 settimane e senza vaccinazione antirabbica. Al momento tali Paesi sono: Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Croazia, Lituania, Lussemburgo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Svizzera. In questi casi deve essere compilata l’autodichiarazione prevista dal Reg. UE 577/2013. La validità della vaccinazione è stabilita dalla Ditta produttrice a seconda del tipo di vaccino (esempio Rabisin e Nobivac validità 3 anni). Si ricorda che la validità del passaporto è subordinata al richiamo del vaccino, effettuato prima della scadenza della precedente vaccinazione. Pertanto se il richiamo viene effettuato dopo la scadenza della precedente vaccinazione, il passaporto è valido per l’espatrio solo dopo che saranno trascorsi 21 giorni dall’ultima vaccinazione. Si specifica che una vaccinazione antirabbica praticata all’animale prima della sua identificazione ed iscrizione all’anagrafe degli animali da affezione regionale, non ha alcuna validità. Nel caso in cui un animale dovesse essere portato in un Paese Terzo e poi rientrare in Italia, è richiesta la titolazione degli anticorpi per la rabbia. L’animale, dopo 30 giorni dalla vaccinazione antirabbica deve essere cioè sottoposto a prelievo di sangue presso un veterinario libero professionista, per la titolazione anticorpale. L’esito del prelievo (>0,5UI/ml) deve essere registrato alla sezione VI del passaporto ad opera di un Veterinario libero professionista o da un Veterinario Ufficiale dell’ATS/ASL qui in Italia. Nel caso in cui il prelievo per la titolazione anticorpale fosse effettuato nel Paese Terzo, è necessario verificare che il laboratorio di analisi sia riconosciuto dall’UE. Inoltre il rientro in Italia è consentito dopo 3 mesi dall’effettuazione del prelievo. In deroga a quanto sopra descritto vi sono alcuni Paesi Terzi, che hanno fornito garanzie sanitarie per i cui ai sensi dell’art.13 del Reg. UE 576/2013 e dell’ allegato II parte I e II del Reg. (UE) n.1219/2014, è consentito il rientro in Italia senza aver effettuato la titolazione anticorpale. Se l’animale viene condotto in un Paese Terzo è inoltre obbligatorio l’esame clinico, da riportare alla sezione X del passaporto, sulla base del certificato di buona salute redatto dal veterinario libero professionista. Una copia del certificato è mantenuto agli atti presso gli uffici veterinari dell’ATS. Se l’animale viene condotto in uno dei seguenti Paesi: Finlandia, Regno Unito, Irlanda e Malta, oltre alla vaccinazione antirabbica effettuata da almeno 21 giorni (se prima vaccinazione), deve essere sottoposto a trattamento contro l’echinococco effettuato entro un periodo non superiore a 120 ore (5 giorni) e non inferiore a 24 ore prima della data prevista di entrata in tale Stato membro o in una sua parte (Reg. UE n.1152/2011 e s.m.i.). Nel caso di destinazione verso Paesi Terzi, il proprietario dell’animale è bene che si informi presso l’Ambasciata, di ulteriori certificazioni sanitarie previste dal paese di destinazione. Un passaporto rilasciato prima dell’effettuazione della vaccinazione antirabbica acquisisce validità all’effettuazione della vaccinazione antirabbica ed alla sua validità temporale (21 giorni e massimo 1 anno o 3 anni a seconda del vaccino). Un passaporto rilasciato prima dei 21 giorni dall’effettuazione della vaccinazione antirabbica, riporterà alla sezione V la data di vaccinazione, la data di inizio validità e la data termine validità. ATTENZIONE: il passaporto è rilasciato solo al proprietario dell’animale che risulta dal certificato di iscrizione nell’anagrafe regionale o da suo delegato, in possesso di delega formale e copia di documento d’identità del proprietario.2. Unità organizzative responsabili dell’istruttoria DIPARTIMENTO VETERINARIO E SICUREZZA ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE SC Igiene Urbana Veterinaria e prevenzione del randagismo – SIUV RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Il responsabile della gestione del procedimento è individuato nel Responsabile di SIUV Per conoscere orari e contatti della sede più vicina ? Cliccare QUI selezionando il comune di appartenenza 3. Ufficio del procedimento 4. Modalità con le quali gli interessati possono ottenere le informazioni Il rilascio del passaporto è solo su appuntamento e non occorre portare con sé l’animale. Il proprietario/detentore invia la richiesta al seguente indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., allegando la documentazione sopra indicata (vedi punto 1). Nel testo della mail, il richiedente deve indicare il proprio Comune di residenza, un recapito telefonico e la destinazione per cui richiede il passaporto. Il personale amministrativo, competente per territorio a seconda della residenza del proprietario, prende in carico la richiesta, verificando la validità della documentazione presentata e in caso di riscontro di non conformità o documentazione mancante, comunica al richiedente la documentazione da regolarizzare. A seguito di presentazione di documentazione regolare, il personale amministrativo comunica al proprietario la data e ora in cui recarsi all’Ufficio Veterinario competente, per il ritiro del passaporto.5. Termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione Le richieste sono assolte, previo pagamento nelle modalità sotto indicate, al massimo entro 15 giorni lavorativi dalla richiesta.6. Procedimenti per i quali il provvedimento dell’amministrazione può essere sostituito da una dichiarazione dell’interessato ovvero il procedimento può concludersi con il silenzio-assenso dell’amministrazione Per questo procedimento non è possibile utilizzare la dichiarazione sostitutiva di certificazione 7. Strumenti di tutela amministrativa e giurisdizionale Avverso il provvedimento conclusivo del procedimento è ammesso, con il patrocinio di un legale incaricato, ricorso al TAR per la Regione Lombardia, entro il termine di 60 giorni dalla data di notificazione del provvedimento, ai sensi dell’art.29 e ss. del codice del processo amministrativo (D.L.gs.n.104/2010). In alternativa è ammesso ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla medesima data ai sensi del d.P.R.n.1199/1971.8. Link di accesso al servizio on line Per usufruire del servizio è necessario inviare una mail all’indirizzo sopra indicato 9. Modalità per l’effettuazione dei pagamenti eventualmente necessari La prestazione è a pagamento secondo le tariffe stabilite dal tariffario regionale in vigore (codice versamento A36) ed è pari a € 20,40. Il versamento dei diritti sanitari dovrà essere effettuato: PAGO PA: come pagare 10. Nome del soggetto a cui è attribuito, in caso di inerzia, il potere sostitutivo Il responsabile della gestione del procedimento è individuato nel Responsabile di Servizio, limitatamente alle attività localizzate nell’area territoriale di sua competenza. L’esercizio del potere sostitutivo può essere richiesto qualora entro i termini di legge non sia stato adottato il provvedimento amministrativo, laddove non vige la regola del silenzio/assenso, con richiesta motivata indirizzata al Direttore del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di Origine Animale.11. Atti e documenti da allegare all’istanza e modulistica necessaria
All. II reg. UE 1219-2014 Allegato 1 reg. UE 577-13
12. Uffici ai quali rivolgersi per informazioni SC Igiene Urbana Veterinaria e prevenzione del randagismo – SIUV
Contents
Quanto dura l antirabbica ai cani?
Il Passaporto europeo per cani, gatti e furetti Ogni cane che viaggia all’estero deve essere accompagnato dal ” Passaporto europeo per animali da compagnia ” (Pet Passport) che attesta la regolare identificazione del cane, gatto o furetto e le coperture vaccinali obbligatorie, in ottemperanza alle norme europee (Regolamenti n.576/2013/UE e n.577/2013/UE) sui movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia.
- il certificato di avvenuta applicazione del microchip e di registrazione all’anagrafe canina (è ammesso il tatuaggio purché leggibile e solo se apposto prima del 3 luglio 2011);
- il libretto delle vaccinazioni del cane attestante la vaccinazione antirabbica : se quest’ultima risulta in corso di validità verrà annotata sul Passaporto dal Medico Veterinario dell’ASL. Le vaccinazioni successive al rilascio del Passaporto vi potranno essere annotate direttamente dal Medico Veterinario libero professionista che le esegue.
La vaccinazione antirabbica è considerata valida soltanto dopo che siano trascorsi 21 giorni dalla vaccinazione primaria. Se un richiamo vaccinale viene eseguito dopo la scadenza del periodo di validità, la vaccinazione dovrà essere considerata alla stregua di una vaccinazione primaria, dovranno quindi trascorrere nuovamente 21 giorni affinché possa essere considerata valida.
- L’ età minima per poter ricevere la vaccinazione antirabbica è sempre 12 settimane.
- Alcuni Stati dell’Unione Europea, in deroga, accettano:
- cani al sotto le 12 settimane di età non vaccinati contro la rabbia;
- cani che, seppur vaccinati e di età compresa tra le 12 e 16 settimane, non soddisfino ancora le condizioni di validità della vaccinazione.
- Si può verificare i Paesi che si avvalgono delle suddette deroghe consultando il sito della,
- In questi casi, il passaporto deve essere rilasciato ai proprietari anche in assenza di vaccinazione antirabbica.
- Alcuni Paesi come Regno Unito, Irlanda, Svezia, Malta, Norvegia e Finlandia hanno recentemente semplificato le regole di ingresso dei cani, tuttavia possono ancora prescrivere particolari accorgimenti come il trattamento contro la tenia (Echinococcus multilocularis).
- In alcuni Paesi europei, infine, è vietato l’ingresso degli esemplari delle razze canine ritenute pericolose.
- Approfondimenti sono pubblicati sulle pagine « « del sito
- PAESI TERZI
Se la meta del viaggio o la provenienza dell’animale è un Paese extra-UE è importante verificare la sussistenza di eventuali adempimenti sanitari e normativi supplementari. E’ consigliabile rivolgersi all’ambasciata in Italia del Paese Terzo oppure ai Servizi Veterinari dell’Azienda Sanitaria Locale. : Il Passaporto europeo per cani, gatti e furetti
Quanto costa la vaccinazione antirabbica?
Tariffario di alcune prestazioni
VISITA | |
---|---|
Vaccino polivalente cucciolata | 20,00 € |
Gatto | |
Antirabbica | 20,00 € |
Vaccino CRP | 25,00 € |
Quando fare profilassi antirabbica?
L’unica regola per evitare di contrarre la malattia è la prevenzione. Per l’uomo la prevenzione si basa sulla vaccinazione pre-esposizio- ne e sul trattamento antirabbico post-esposizione da iniziarsi al più presto dopo il presunto contagio, per esempio in caso di morso da parte di un animale sospetto.
Dove è obbligatoria l antirabbica?
Dove è obbligatoria la vaccinazione antirabbica – L’Italia attualmente è indenne da rabbia, Quindi non rientra tra le vaccinazioni “core” o strettamente necessarie, può però diventare obbligatoria in caso di movimentazioni e viaggi. Alcune compagnie di navigazione, di trasporti e aerei e anche alcune strutture ricettive possono richiederla a loro discrezione anche se il viaggio è in Italia, consigliamo quindi sempre di informarvi preventivamente quando viaggiate con il vostro amico a quattro zampe.
- In paesi come Lituania, Lettonia, Estonia, Romania, Slovacchia e Polonia in cui c’è il rischio di rabbia, così come in paesi extra-europei è obbligatorio effettuare la vaccinazione antirabbica almeno 21 giorni prima della partenza,
- Alcuni paesi come Regno Unito, Irlanda, Svezia e Malta hanno introdotto anche il test sierologico e la quarantena prima dell’ingresso nonostante la vaccinazione antirabbica se ad esempio l’animale proviene da uno dei Paesi a rischio.
Motivo per cui è sempre consigliabile prima di programmare un viaggio con il vostro animale, informarvi sul sito dell’ambasciata circa la regolamentazione in corso. La vaccinazione antirabbica per avere validità in caso di viaggi deve essere registrata sul (che non è il libretto sanitario).
Quante volte si fa il vaccino antirabbico?
Cos’è? La rabbia è una malattia acuta causata da un virus (Rhabdovirus), con manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale. La rabbia esiste in due forme epidemiologiche: la rabbia urbana, diffusa principalmente dal cane e dal gatto domestici non immunizzati, e la rabbia silvestre, propagata da soprattutto da volpi, ma anche tassi, faine, martore donnole, moffette, manguste, procioni e pipistrelli.
Quando gli animali sono colpiti dalla malattia modificano il loro comportamento; l’animale selvatico perde la naturale diffidenza verso l’uomo, gli animali domestici possono diventare aggressivi, con disturbi nella deambulazione, paralisi ed infine morte. Il virus, dopo aver infettato l’animale, è contenuto nella saliva (anche prima della comparsa dei sintomi) e viene introdotto nella cute dell’uomo attraverso il contatto diretto con la saliva di questi animali infetti (morsi, graffi, leccature) o, molto più raramente, attraverso una abrasione recente della cute.
La diffusione per via aerea è stata dimostrata in situazioni molto particolari, di elevata concentrazione di virus in aerosol come ad esempio nelle caverne ove vivono numerosissimi pipistrelli infetti. Il virus dopo essersi moltiplicato vicino al punto di inoculo si diffonde seguendo le fibre nervose periferiche al midollo spinale e successivamente raggiunge il cervello.
Il periodo di incubazione è generalmente da 3 a 8 settimane. In una prima fase aspecifica della malattia si possono avere sintomi come mal di testa, malessere, debolezza progressiva, nausea, vomito e sensazione di dolore, formicolii e fascicolazioni alla ferita, ai quali di possono aggiungere senso di inquietudine, agitazione motoria, ipereccitabilità.
Successivamente compaiono confusione, allucinazioni, aggressività, spasmi muscolari, convulsioni e paralisi distrettuali; i periodi di alterazione mentale si alternano a periodi di perfetta lucidità; nel 50% dei casi compare idrofobia ossia avversione all’acqua dovuta a dolorose contrazioni spasmodiche della laringe e della faringe, scatenata dall’ingestione di liquidi.
- Molto comuni sono l’incremento della sensibilità alla luce intensa, ai rumori forti, al tocco e talvolta anche allo sfioramento e la febbre, che può raggiungere anche i 40°C.
- Con il procedere della malattia sopraggiunge il coma e la morte per paralisi respiratoria.
- In un 25% dei casi si può avere una forma paralitica ascendente simmetrica.
Senza interventi terapeutici la morte sopraggiunge in circa 6 giorni, di solito per paralisi respiratoria. Impatto sulla popolazione L’Italia, dal 1997 al fino ad ottobre 2008, è stata considerata libera da rabbia. Tra il 2008 e febbraio 2010 sono stati diagnosticati centinaia di casi di rabbia in animali in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto (in particolare nella provincia di Belluno) e nella Provincia Autonoma di Trento.
- La prevalenza dei casi ha interessato gli animali selvatici, per lo più le volpi, che rappresentano il principale serbatoio della malattia, ed alcuni caprioli e tassi.
- Sono stati riscontrati positivi anche animali domestici tra cui cani, gatti, un cavallo ed un asino.
- Le autorità veterinarie hanno messo in atto tutte le misure sanitarie necessarie al controllo della diffusione della malattia portando ad una progressiva riduzione del numero dei casi fino ad un ultima segnalazione avvenuta il 14 febbraio 2011.
A due anni dall’ultimo caso, nel febbraio 2013 l’Italia è stata nuovamente dichiarata libera da rabbia. In Europa, grazie agli estesi programmi di vaccinazione degli animali, il numero annuale di casi di rabbia è sceso da 21 mila nel 1990 a 5400 nel 2004.
- Nella maggior parte delle zone dell’Europa occidentale e centrale la rabbia è stata eradicata e il controllo è stato di successo.
- Ad oggi, molti Paesi sono considerati liberi da rabbia.
- Nel mondo, secondo l’organizzazione mondiale della sanità, la rabbia è ampiamente diffusa e ogni anno, a causa di questa malattia, muoiono più di 55.000 persone.
Di questi decessi, il 95% si registra in Asia e Africa. Il 99% dei casi di rabbia nell’uomo dipendono da rabbia canina e circa il 30-60 % delle vittime di morsi di cane sono bambini minori di 15 anni. Vaccino Il vaccino antirabbico contiene il virus inattivato e viene effettuata sia per il trattamento preventivo che profilattico dopo esposizione.
Trattamento preventivo: due iniezioni ad un mese di intervallo, per via sottocutanea profonda o per via intramuscolare ed una terza dose ad un anno. Nel caso si desideri ottenere un’immunizzazione più rapida, possono essere praticate tre iniezioni distanziando la prima dalla seconda di una settimana e la seconda dalla terza di due settimane. Se persiste il rischio di esposizione sono indicate dosi di richiamo dopo 2-5 anni. Trattamento profilattico post-esposizione: in caso di morsicatura bisogna comunque rivolgersi nel più breve tempo possibile ad una struttura sanitaria. Il numero di dosi dipende dallo stato vaccinale pre-esposizione.
Quando non si deve vaccinare La vaccinazione è controindicata in caso di gravi reazioni allergiche a costituenti del vaccino (es. neomicina) o a precedenti somministrazioni dello stesso vaccino.
Quando si deve rinviare La vaccinazione contro la rabbia deve essere temporaneamente rinviata quando il soggetto presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.
Rischi dovuti alla malattia I rischi dovuti alla malattia sono:
Decesso: nella totalità dei casi non vaccinati.
Rischi dovuti al vaccino Gli eventuali effetti collaterali del vaccino sono:
Dolore, gonfiore e rossore al sito di iniezione, transitori e di lieve entità: 1 caso su 10 dosi Ingrossamento linfonodale, nausea, dolori muscolari: 1 caso su 10 dosi Reazione allergica a livello cutaneo con orticaria e rash o a livello respiratorio con dispnea ed asma: 1 caso su 100 dosi Dolori articolari: 1 caso su 100 dosi Febbre: 1 caso su 100 dosi.
Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace? No, perché:
La malattia è letale nella totalità dei casi in assenza di precedente vaccinazione.
Vaccini correlati
Come si chiama il vaccino antirabbico per cani?
I vaccini antirabbici in Italia Per la profilassi antirabbica pre-contagio del cane e del gatto in Italia sono disponibili 4 vaccini, tutti inattivati: Nobivac Rabbia (Intervet), Rabigen Mono (Virbac), Rabisin (Merial) e Vanguard R (Pfizer) (tabella 1).
Dove non serve l antirabbica?
DESTINAZIONE ITALIA – • Verificare lo stato di salute del vostro amico a quattro zampe con una semplice visita dal vostro veterinario, accertandosi che sia in regola con le vaccinazioni. • Qualunque sia la vostra destinazione, proteggete il cane e il gatto dai parassiti esterni (pulci, zecche, acari, ecc.) e interni (vermi tondi, vermi piatti, ecc.) chiedendo consiglio al vostro veterinario sul prodotto da usare.
Se state programmando la vostra vacanza al Sud, soprattutto in Sardegna, sappiate che è molto diffuso l ‘Echinococco, un particolare tipo di tenia: il cane si può infestare mangiando carni (ovine, bovine, suine, ecc.) crude o poco cotte e può anche infettare l’uomo, in quanto è eliminatore del parassita con le feci.
• Attenzione anche ai flebotomi, responsabili della trasmissione della Leishmaniosi, soprattutto in zone come la Sardegna, Argentario, Isola d’Elba, Sicilia e altre regioni del Sud. Proteggete quindi il cane con repellenti specifici che hanno azione anche contro i pappataci.
Dal 2018 è disponibile un nuovo vaccino contro la Leishmaniosi, il Letifend, che ha dimostrato una efficacia del 72%; basta una singola somministrazione, ed il vostro cane sarà protetto per un anno intero! • Nel Nord Italia o comunque in territori umidi e pianeggianti come la Pianura Padana, proteggete i vostri amici dalla filariosi cardiopolmonare, una malattia diffusa e pericolosa che si può prevenire somministrando specifiche compresse che saprà consigliarvi il vostro veterinario.
•Per viaggiare in Italia non avete bisogno della vaccinazione antirabbica, a meno che non state pensando di trascorrere le vostre vacanze nelle regioni del nord-est, come Friuli Venezia Giulia, alcune zone del Veneto e in Trentino-Alto Adige, in cui c’è l’obbligo di vaccinazione di cani, gatti e furetti. • Se state pensando di partire in aereo, quasi tutte le compagnie aeree consentono il trasporto di animali. Tuttavia non esistono regole generali comuni e ogni compagnia può stabilire caratteristiche diverse, ad esempio, per la tipologia e le dimensioni del trasportino o per il numero degli animali accettati in cabina.
- Per questo motivo è necessario contattare le compagnie.
- Cani di media o grande taglia viaggiano, solitamente, nella stiva pressurizzata all’interno di apposite gabbie rinforzate.
- Il veterinario in questi casi, valutando lo stato di salute dell’animale, potrà decidere se somministrargli tranquillanti o antiemetici.
• Se partite in treno, niente paura! Potete tranquillamente viaggiare con il vostro cane, sia di taglia piccola che grande, gatti ed altri piccoli animali domestici in prima e seconda classe. • Meglio informarsi in anticipo sui regolamenti delle compagnie di navigazione sulla possibilità di portare in cabina il vostro animale.
- Alcune, infatti, richiedono il certificato di buona salute redatto dal veterinario e il documento d’identità dell’animale,
- Se partite in automobile, cercate di farlo nelle ore più fresche, in modo da limitare anche l’uso dell’aria condizionata, programmando delle soste durante il viaggio per consentire al cane di fare i bisognini.
Dovete sempre avere a disposizione la ciotola per l’acqua e un piccolo asciugamano per rinfrescare il vostro animale in caso di necessità. Il medico veterinario può prescrivere farmaci efficaci che devono essere somministrati prima del viaggio.
Cosa serve per andare all’estero con il cane?
Quando si ha intenzione di fare una vacanza fuori dall’Italia con un animale è indispensabile programmare ogni minimo dettaglio con largo anticipo, in maniera tale da poter provvedere al disbrigo di tutta la documentazione necessaria ai cani, Il passaporto per il cane è il documento necessario per viaggiare all’estero con il cane, e contiene i dati del proprietario, i dati anagrafici dell’animale, tutte le vaccinazioni effettuate, le visite mediche e se sono stati fatti dei trattamenti particolari.
Come si trasmette la rabbia da cane a uomo?
Come si trasmette la rabbia? Il virus è presente nella saliva dell’animale malato e può essere tra- smesso a tutti gli altri mammiferi – incluso l’uomo – attraverso un morso, un graffio, o il semplice contatto della saliva con le mucose o la cute non integra.
Quali animali possono avere la rabbia?
Rabbia negli animali e nell’essere umano La rabbia è una malattia virale che colpisce i mammiferi e si manifesta con disturbi comportamentali, crampi muscolari e paralisi. La malattia ha esito mortale. Dato che è trasmissibile all’essere umano si tratta di una zoonosi.
- Tutti i mammiferi possono ammalarsi di rabbia, ma quelli più frequentemente colpiti sono i carnivori.
- I pipistrelli possono essere portatori della rabbia dei pipistrelli.
- Gli uccelli si ammalano molto raramente.
- Nell’Europa occidentale la volpe è l’animale che porta e trasmette più frequentemente la rabbia.
In Svizzera fungono da vettori anche le martore, i tassi, i cani e i gatti. I ruminanti e gli equini infetti rappresentano un ulteriore pericolo per l’essere umano.
Quante volte si fa il vaccino antirabbico?
Cos’è? La rabbia è una malattia acuta causata da un virus (Rhabdovirus), con manifestazioni a carico del sistema nervoso centrale. La rabbia esiste in due forme epidemiologiche: la rabbia urbana, diffusa principalmente dal cane e dal gatto domestici non immunizzati, e la rabbia silvestre, propagata da soprattutto da volpi, ma anche tassi, faine, martore donnole, moffette, manguste, procioni e pipistrelli.
Quando gli animali sono colpiti dalla malattia modificano il loro comportamento; l’animale selvatico perde la naturale diffidenza verso l’uomo, gli animali domestici possono diventare aggressivi, con disturbi nella deambulazione, paralisi ed infine morte. Il virus, dopo aver infettato l’animale, è contenuto nella saliva (anche prima della comparsa dei sintomi) e viene introdotto nella cute dell’uomo attraverso il contatto diretto con la saliva di questi animali infetti (morsi, graffi, leccature) o, molto più raramente, attraverso una abrasione recente della cute.
La diffusione per via aerea è stata dimostrata in situazioni molto particolari, di elevata concentrazione di virus in aerosol come ad esempio nelle caverne ove vivono numerosissimi pipistrelli infetti. Il virus dopo essersi moltiplicato vicino al punto di inoculo si diffonde seguendo le fibre nervose periferiche al midollo spinale e successivamente raggiunge il cervello.
Il periodo di incubazione è generalmente da 3 a 8 settimane. In una prima fase aspecifica della malattia si possono avere sintomi come mal di testa, malessere, debolezza progressiva, nausea, vomito e sensazione di dolore, formicolii e fascicolazioni alla ferita, ai quali di possono aggiungere senso di inquietudine, agitazione motoria, ipereccitabilità.
Successivamente compaiono confusione, allucinazioni, aggressività, spasmi muscolari, convulsioni e paralisi distrettuali; i periodi di alterazione mentale si alternano a periodi di perfetta lucidità; nel 50% dei casi compare idrofobia ossia avversione all’acqua dovuta a dolorose contrazioni spasmodiche della laringe e della faringe, scatenata dall’ingestione di liquidi.
- Molto comuni sono l’incremento della sensibilità alla luce intensa, ai rumori forti, al tocco e talvolta anche allo sfioramento e la febbre, che può raggiungere anche i 40°C.
- Con il procedere della malattia sopraggiunge il coma e la morte per paralisi respiratoria.
- In un 25% dei casi si può avere una forma paralitica ascendente simmetrica.
Senza interventi terapeutici la morte sopraggiunge in circa 6 giorni, di solito per paralisi respiratoria. Impatto sulla popolazione L’Italia, dal 1997 al fino ad ottobre 2008, è stata considerata libera da rabbia. Tra il 2008 e febbraio 2010 sono stati diagnosticati centinaia di casi di rabbia in animali in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto (in particolare nella provincia di Belluno) e nella Provincia Autonoma di Trento.
- La prevalenza dei casi ha interessato gli animali selvatici, per lo più le volpi, che rappresentano il principale serbatoio della malattia, ed alcuni caprioli e tassi.
- Sono stati riscontrati positivi anche animali domestici tra cui cani, gatti, un cavallo ed un asino.
- Le autorità veterinarie hanno messo in atto tutte le misure sanitarie necessarie al controllo della diffusione della malattia portando ad una progressiva riduzione del numero dei casi fino ad un ultima segnalazione avvenuta il 14 febbraio 2011.
A due anni dall’ultimo caso, nel febbraio 2013 l’Italia è stata nuovamente dichiarata libera da rabbia. In Europa, grazie agli estesi programmi di vaccinazione degli animali, il numero annuale di casi di rabbia è sceso da 21 mila nel 1990 a 5400 nel 2004.
Nella maggior parte delle zone dell’Europa occidentale e centrale la rabbia è stata eradicata e il controllo è stato di successo. Ad oggi, molti Paesi sono considerati liberi da rabbia. Nel mondo, secondo l’organizzazione mondiale della sanità, la rabbia è ampiamente diffusa e ogni anno, a causa di questa malattia, muoiono più di 55.000 persone.
Di questi decessi, il 95% si registra in Asia e Africa. Il 99% dei casi di rabbia nell’uomo dipendono da rabbia canina e circa il 30-60 % delle vittime di morsi di cane sono bambini minori di 15 anni. Vaccino Il vaccino antirabbico contiene il virus inattivato e viene effettuata sia per il trattamento preventivo che profilattico dopo esposizione.
Trattamento preventivo: due iniezioni ad un mese di intervallo, per via sottocutanea profonda o per via intramuscolare ed una terza dose ad un anno. Nel caso si desideri ottenere un’immunizzazione più rapida, possono essere praticate tre iniezioni distanziando la prima dalla seconda di una settimana e la seconda dalla terza di due settimane. Se persiste il rischio di esposizione sono indicate dosi di richiamo dopo 2-5 anni. Trattamento profilattico post-esposizione: in caso di morsicatura bisogna comunque rivolgersi nel più breve tempo possibile ad una struttura sanitaria. Il numero di dosi dipende dallo stato vaccinale pre-esposizione.
Quando non si deve vaccinare La vaccinazione è controindicata in caso di gravi reazioni allergiche a costituenti del vaccino (es. neomicina) o a precedenti somministrazioni dello stesso vaccino.
Quando si deve rinviare La vaccinazione contro la rabbia deve essere temporaneamente rinviata quando il soggetto presenta una malattia acuta con febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti.
Rischi dovuti alla malattia I rischi dovuti alla malattia sono:
Decesso: nella totalità dei casi non vaccinati.
Rischi dovuti al vaccino Gli eventuali effetti collaterali del vaccino sono:
Dolore, gonfiore e rossore al sito di iniezione, transitori e di lieve entità: 1 caso su 10 dosi Ingrossamento linfonodale, nausea, dolori muscolari: 1 caso su 10 dosi Reazione allergica a livello cutaneo con orticaria e rash o a livello respiratorio con dispnea ed asma: 1 caso su 100 dosi Dolori articolari: 1 caso su 100 dosi Febbre: 1 caso su 100 dosi.
Ha senso rischiare la malattia quando abbiamo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace? No, perché:
La malattia è letale nella totalità dei casi in assenza di precedente vaccinazione.
Vaccini correlati
Quanto dura il passaporto per i cani?
Un passaporto per animali da compagnia è valido per tutta la vita, a condizione che la vaccinazione contro la rabbia sia valida.
Come funziona il vaccino antirabbico?
Farmacodinamica – Il vaccino antirabbico utilizzato in Italia viene allestito a partire da virus coltivato su cellule diploidi umane della linea cellulare Winstar Institute 38 (WI38) o Medical Research Council 5 (MRC 5 ) ricorrendo al ceppo di virus denominato Wistar PM/WI 38 1503-3M e inattivato con beta propiolattone, una sostanza impiegata per la caratteristica capacità di inattivare l’acido nucleico del core dei virus patogeni senza però determinare danneggiamento del capside,
Grazie alla tecnica di coltura sulle cellule diploidi umane si ottengono preparazioni virali di titolo elevato particolarmente pure. La concentrazione proteica di questi tipi di vaccini è 20 volte inferiore a quella dei vaccini prodotti su topini neonati, 70 volte inferiore a quella dei vaccini tipo DEV (Duck Embryo Vaccine) e 250 volte inferiore a quella dei vaccini tipo Semple.
Ciò comporta un ridotto rischio di reazioni post-vaccinali non specifiche. Il vaccino induce la formazione di anticorpi specifici contro il virus della rabbia in circa l’80-90% dei soggetti vaccinati. La fascia di età meglio rispondente alla vaccinazione è quella al di sotto dei 15 anni.